“La costruzione dello stretto di Messina non è certamente il tema del giorno: oltre la mancanza di risorse finanziarie, che sono venute meno, è evidente che c’è la necessità prima di tutto di puntare sulla realizzazione di strade, autostrade e ferrovie, infrastrutture per una più efficace mobilità quotidiana, la cui carenza pone il Sud in un fortissimo gap infrastrutturale rispetto al resto del paese, penalizzando pesantemente i cittadini nella vita di tutti i giorni. Inoltre, il settore a cui va data priorità assoluta è oggi l’assetto idrogeologico del territorio, convogliando lì anche i finanziamenti europei disponibili”. Lo ha dichiarato il deputato Enrico Borghi, capogruppo in commissione Ambiente, durante l’informativa in aula del ministro Lupi sul Ponte dello stretto di Messina.
Borghi ha proseguito: “Ci sono due sostanziali considerazioni che hanno cambiato lo scenario, mettendo in crisi la logica del project financing su cui si basava il piano finanziario del Ponte. Innanzitutto, la constatazione che il traffico veicolare non è in aumento, in parte a causa della crisi economica che vive il paese, in parte perché si punta a una nuova strategia della mobilità, vedi la Tav, che tende a spostare i trasporti dalla strada alla rotaia. Inoltre, venendo a mancare i finanziamenti previsti per l’opera, si rischia che la copertura dei costi sia poi scaricata sulla finanza pubblica, fatto questo inaccettabile. E' chiaro il fatto che il rapporto concessorio e' stato interrotto nel febbraio 2013 e la società' Ponte sullo Stretto Spa e' stata posta in liquidazione. Per cui ora – conclude Borghi - dedichiamo risorse e attenzioni a strade, ferrovie e assetto idrogeologico, anziché attardarci su un impianto del passato non più sostenibile".