• 27/12/2017

“Forse non ha tutti i torti chi sostiene  che oramai il servizio pubblico non è più svolto dalla Rai”. Lo scrive su Facebook Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico e segretario della Commissione Vigilanza Rai.

“Mentre i giornalisti di Rai Sport – spiega - dopo l’addio ai Mondiali per la prima volta nella storia della Rai, sono costretti a una forma inusuale ed estrema di sciopero – la telecronaca del derby di Coppa Italia Juventus –Torino del 3 gennaio senza telecronaca, nel più desolante silenzio – per conoscere l’andamento delle trattative intavolate dalla Rai su diritti relativi a una gara di Champions, sulla Coppa Italia e sulla Formula 1; mentre Mazzuca sul Giornale denuncia che Mediaset ha soffiato alla Rai il Mondiale di Calcio ‘con un'offerta di 78 milioni, anche se il costo reale sarà tra 40 e 45 milioni’ (qualcuno ci spieghi che cosa significa e se davvero la Rai ha rinunciato ai diritti di Russia 2018 per 40-45 miioni), oggi il Manifesto fa notare il clamoroso commento razzista del commentatore Eraldo Pecci durante la partita Fiorentina-Sampdoria, con tanto di riferimento al Dna delle persone di colore”.

“Ebbene, a diverse ore dall’uscita del quotidiano, nessuno in Viale Mazzini (nonostante il Cda annoveri come mai è successo tanti giornalisti, nonostante la presidente Monica Maggioni sia un’autorevole ex direttore) ha trovato il tempo di fare una rettifica o chiedere scusa per un errore che in altri servizi pubblici avrebbe determinato l’immediato licenziamento”, conclude.