• 09/11/2023

Da Pd proposta contro vittimizzazione secondaria

Il Manifesto di Venezia per il rispetto e la parità di genere nell’informazione è per noi un punto fermo e il risultato di anni di battaglie e del lavoro prezioso della Federazione Nazionale Stampa italiana, del sindacato dei giornalisti Rai e l’associazione GiULiA Giornaliste, perché venisse riconosciuto il ruolo fondamentale dell’informazione e dei media sul fenomeno della violenza di genere ed è oggi strumento imprescindibile per analizzare quanto accaduto nella trasmissione “Avanti popolo” e nel racconto della violenza e dello stupro avvenuto a Palermo.

Anche se intenzione della trasmissione era quella di denunciare la cultura dello stupro, è stato un errore grave, tanto più da parte del servizio pubblico, esporre una sopravvissuta alla lettura di messaggi dei propri stupratori o alle “opinioni” di cittadini che - a volto coperto – hanno commentato quanto le è successo. Opinioni che, accompagnate dai messaggi di odio sui social, hanno veicolato il messaggio distorto e non più sopportabile che la ragazza se la sia andata a cercare.

Sono anche nostre le preoccupazioni espresse dalle oltre 300 tra giornaliste, intellettuali, scrittrici, attiviste, survivor nella lettera indirizzata ai vertici Rai e Agcom. Nello stesso contratto di servizio il Gruppo del Partito democratico aveva proposto uno specifico emendamento sul tema della vittimizzazione secondaria: promuovendo linguaggi, narrazioni rispettosi delle sopravvissute e che non alimentino gli stereotipi e le colpevolizzazioni che ne derivano.

Così la deputata del Pd Ouidad Bakkali, componente della commissione di vigilanza Rai e la senatrice dem Cecilia D’Elia.