• 14/02/2018

Post su Fb di Ettore Rosato, presidente deputati Pd

Ieri ero in giro per la campagna elettorale e non ho potuto assistere a Luigi Di Maio che entra nella banca dentro Montecitorio con le telecamere delle Iene per verificare lo stato dei suoi bonifici.

Non deve esser stata una scena edificante se il vice presidente della Camera, nonché candidato premier, deve sottostare a un tale rito per dimostrare che non sta mentendo.
Ciò premesso e alla luce delle notizie, facciamo insieme due conti: in 5 anni Di Maio ha restituito 150.087 euro cioè 30 mila euro l’anno che fanno 2500 euro al mese. Ma di che parliamo? Ognuno di noi, parlamentari del Partito Democratico, contribuisce almeno con la stessa cifra al finanziamento del partito nazionale, regionale e locale, senza telecamere, senza scontrini, senza tante sceneggiate. E lo facciamo dopo aver abolito per legge le indennità a Ministri e al presidente del consiglio e il finanziamento pubblico ai partiti, strumenti di democrazia previsti dalla Costituzione, che non contempla invece srl proprietarie di blog che sembrano opachi, non meno di una loggia segreta.

Continuo a pensare che i partiti esistono in tutto il mondo democratico non per uno scherzo della storia, ma per essere il luogo della formazione e della selezione della classe dirigente locale e nazionale, in grado poi di governare, e anche di fare un bonifico.
Caro Di Maio, è probabile che alla fine ognuno manterrà la propria opinione, perché a conti fatti difendere la tua idea ti fa guadagnare uno stipendio più alto del mio.