• 19/06/2019

“Il direttore del Messaggero Cusenza, con il suo editoriale di oggi, ha tenuto fede alla storia del quotidiano che dirige e alla sua connessione con i pensieri e i sentimenti dei romani. E con l’autorevolezza di uno sguardo indipendente dalle fazioni ha lanciato un grido di allarme nazionale sulla questione della Capitale”. Lo dichiara  Luciano Nobili, deputato del Partito democratico.

“Quell’editoriale – continua - è un atto d’amore per Roma e mette infila, con precisione chirurgica, tre anni di menzogne, tre anni di incapacità, tre anni di imbarazzi, tre anni di fallimenti. Che configurano in maniera definitiva e conclamata il fallimento di Virginia Raggi e del M5S alla guida della città. Promettevano trasparenza e hanno portato opacità, promettevano onestà e il Campidoglio è stato investito da scandali di corruzione fino si suoi piani più alti, promettevano cambiamento e invece hanno riabilitato figure e comportamenti che non si vedevano in Campidoglio dai disgraziati anni di Alemanno. Le strade sono un pericoloso colabrodo, sui mezzi pubblici si rischia la vita, le periferie sono state sedotte e tradite, le aziende comunali sono decotte, i posti di lavoro a rischio, le scuole abbandonate, gli eventi culturali ridotti al lumicino, l’emergenza rifiuti ormai invade ogni angolo della città. Certo la Capitale vive un’involuzione decennale, ma come dice Cusenza, questa scusa non basta più. Mai un’amministrazione è parsa così platealmente incapace non dico di invertire la rotta ma neanche di fermare il declino. No, questa amministrazione aggrava ogni giorno le condizioni della città. Una città in cui ormai è pericoloso anche solo prendere la metropolitana o indossare la maglietta rossa dei coraggiosi ragazzi del Cinema America. Il mondo intero guarda a Roma come l’epicentro del fallimento dei populisti, come una capitale alla deriva. Fa male al cuore di ogni romano questa condizione, che osserviamo impotenti. Eppure quell’editoriale è anche un atto d’amore e nel momento in cui a livello globale le città competono per lo sviluppo e la crescita dei loro Paesi, Roma non può arrendersi. È stata grande, anche solo pochi anni fa, ha rappresentato un modello, preso ad esempio non solo in Italia. Occorre una scossa, come quella lanciata da Cusenza oggi perché possa essere avviata una riscossa. Civica e politica insieme. Con il meglio della Capitale. Uno sforzo comune per un impegno anche costituente, come abbiamo invocato da anni, mettendoci a disposizione al di là delle diverse fazioni politiche e trovando sempre la porta sbarrata”.

“Ma prima di tutto questo serve ormai una presa d’atto: il M5S ha fallito miseramente la sfida del governo di Roma. Virginia Raggi rimetta il suo mandato, liberi la città, e consenta alle forze migliori di lavorare per il suo rilancio”, conclude.

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