• 24/06/2019

“Va sminata anche solo l’idea di poter fare cassa con i 2 mld della sanità del 2020 per sanare i conti dello Stato, dopo aver ipotecato il futuro del Paese con misure non destinate alla crescita nella legge di bilancio 2019. La ministra Grillo chiede garanzie a Tria? Bene, ma il Mef è parte del governo, non un ministero separato dalla maggioranza. Segno che Lega e M5S non hanno ancora deciso su quali asset vogliono investire. Scegliere la ‘sanità’ è fattore essenziale per diminuire le disuguaglianze. Insieme alle politiche sociali, quelle per la non autosufficienza e la cronicità sono elementi di intervento imprescindibili. Investire in salute è un grande fattore produttivo. Ad esempio in settori fondamentali, quali ricerca, innovazione tecnologia, farmaceutica, chimica, che purtroppo la ministra vede più come nemici. Serve un correttivo che Nicola Zingaretti ha chiamato #Quota10: 10 miliardi di investimenti in più nei prossimi 3 anni; 50 milioni subito sulle scuole di formazione per i giovani medici laureati; un piano straordinario per assumere 10mila operatori. Il nostro servizio sanitario nazionale avrebbe bisogno di impegni precisi. Il Pd è pronto a dare il suo contributo. Il governo scelga da che parte stare”.

Così Elena Carnevali, della Presidenza del gruppo Pd alla Camera.

Tags: