• 21/06/2018

“Forse se avesse avuto la scorta Giancarlo sarebbe ancora vivo”

“Se andiamo al governo a Saviano gli leviamo l’inutile scorta” diceva Salvini l’8 agosto del 2017. È quindi inutile che adesso il ministro dell’interno e i suoi fedelissimi cerchino di nascondere questo obiettivo: la dichiarazione di Salvini di questa mattina dà seguito alla minaccia fatta in campagna elettorale (http://www.lapresse.it/salvini-contro-saviano-se-andremo-al-governo-gli-toglieremo-la-scorta.html  https://tuttosalvini.info/index.php/2017/08/11/toglieremo-la-scorta-a-saviano/)”.

Così il deputato democratico eletto a Napoli Paolo Siani, che in post su FB aggiunge:
“Caro Ministro, la lotta alle mafie è una cosa molto seria, la si affronta con coraggio e fermezza. 
Noi, uomini e donne del Sud, conosciamo molto bene questa lotta, spesso impari,  alla violenza e alle complicità che le mafie mettono in campo. Nessun giornalista,  magistrato o cittadino  sceglie di avere la scorta, e certamente non è contento quando l’ufficio centrale interforze per la Sicurezza personale  gliela assegna. 
Chi lotta in prima linea le mafie  comprende bene, e con lui tutti i suoi familiari, quando la sua vita sia in grave pericolo. Solo chi sfida le mafie conosce questa terrificante sensazione. E la vita di Roberto Saviano è evidentemente in pericolo.  
Come tutti i familiari di vittime innocenti delle mafie, mi sono sempre chiesto cosa sarebbe cambiato se Giancarlo, nel suo impegno quotidiano di giornalista contro i clan della camorra, avesse avuto la scorta. Forse sarebbe ancora vivo.
Quando le mafie , tutte le mafie, saranno sconfitte è certo che nessuno più avrà bisogno di scorta e Roberto e  i tanti giornalisti oggi sotto protezione potranno tornare a vivere una vita normale”.