• 13/05/2019

“Il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, non se la può cavare con una semplice letterina inviata alla Camera. Dinanzi a un fatto così grave, che lo ha costretto a recarsi al Quirinale dal presidente della Repubblica per comunicare l’estromissione dal governo di un sottosegretario, peraltro a causa di una vicenda molto delicata strettamente connessa alla questione morale e addirittura ad una ipotesi di contiguità dell’esecutivo con la mafia, il presidente del Consiglio avrebbe dovuto riferire con urgenza in Parlamento. Anche perché la rimozione del sottosegretario Siri ha provocato un durissimo scontro all’interno dei due partiti, M5s-Lega, che compongono l’attuale maggioranza. Un braccio di ferro le cui conseguenze future sono ancora tutte da verificare”.

Così Enrico Borghi, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, che per segnalare la mancata audizione di Conte a Montecitorio ha preso la parola in Aula.

Tags: