“Il ddl sul Terzo settore approvato oggi alla Camera è un importante provvedimento per sostenere la libera iniziativa dei cittadini che si associano allo scopo di perseguire il bene comune e per favorire la partecipazione attiva delle persone nella società”. Lo ha detto Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera e relatrice al Ddl delega in materia di Terzo settore.
“Il ddl armonizza gli incentivi e uniforma la disciplina in materia caratterizzata fin qui da un quadro normativo non omogeneo - ha proseguito Lenzi -; prevede anche la revisione delle norme del Codice civile in materia di associazioni e fondazioni attraverso la semplificazione del procedimento per il riconoscimento della personalità giuridica, l’obbligo di trasparenza e informazione anche con forme di pubblicità dei bilanci e la garanzia del rispetto dei diritti degli associati. Punto centrale è l’istituzione del Codice del Terzo settore per la raccolta e il coordinamento delle norme al fine di definire le modalità organizzative e amministrative degli enti che dovranno essere ispirate ai principi di democrazia, eguaglianza e pari opportunità; disciplinare gli obblighi di controllo interno, rendicontazione e trasparenza e le modalità di verifica periodica dell'attività svolta; riorganizzare il sistema di registrazione degli enti attraverso la messa a punto di un registro unico del Terzo settore che sarà istituito presso il ministero del Lavoro con la previsione dell'obbligo della iscrizione per tutti gli enti che si avvalgono di fondi pubblici o privati raccolti attraverso pubbliche sottoscrizioni o di fondi europei. Le funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo sugli enti saranno esercitate dal ministero del Lavoro presso il quale sarà tenuto il registro unico del Terzo settore. Il ddl prevede anche l'istituzione del Servizio civile universale finalizzato alla difesa non armata e a promuovere attività di solidarietà, inclusione sociale, cittadinanza attiva, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale attraverso la previsione di un meccanismo di programmazione triennale dei contingenti di giovani”.