• 12/11/2014

Quali iniziative intende intraprendere il Governo per tutelare il settore televisivo locale che ha realizzato investimenti e sviluppato occupazione confidando in assegnazione frequenziali rimesse in discussione poco tempo dopo il relativo rilascio? lo chiede la deputata Pd Maria Iacono in un’interrogazione al ministro delle Sviluppo Economico, Federica Guidi.

Iacono afferma: “Confidiamo nella non esclusione delle tv locali nella pianificazione delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre. Il problema coinvolge anche numerose emittenti della Sicilia, che con l’entrata in vigore del decreto, dal 2015, sarebbero costrette a ridurre il personale per la disattivazione delle frequenze. Dunque, le imprese che hanno ottenuto le assegnazioni frequenziali che oggi si vorrebbero revocare hanno realizzato importanti investimenti per acquistare e installare gli impianti per le trasmissioni televisive digitali terrestri. Se le assegnazioni frequenziali dovessero essere effettivamente revocate, queste imprese non potranno più svolgere l’attività di operatore di rete e avranno grandi difficoltà per diffondere i propri programmi (dovendo raggiungere un accordo per il trasporto di tali programmi da parte di un operatore di rete terzo che, svolgendo la propria attività nella stessa area geografica, potrebbe essere un concorrente diretto).

Tutto ciò avrà inevitabili conseguenze sulla continuità aziendale delle emittenti interessate e sul relativo quadro occupazionale. Le asserite interferenze non sono mai state accertate in contraddittorio con le emittenti interessate. A meno di 60 giorni dalla data del 31 dicembre 2014 prevista per la dismissione delle frequenze in questione, il Ministero dello Sviluppo Economico non ha ancora emanato il decreto previsto dall’art.6, comma 9 del decreto legge n. 145/2013, convertito con modificazioni dalla legge n.9/2014. Tale decreto avrebbe dovuto essere emanato entro il 22 gennaio 2014. Il Sottosegretario di Stato con delega alle Comunicazioni, On. Antonello Giacomelli, ha più volte affermato l’intendimento di proporre un incremento del suddetto stanziamento di euro 20 milioni, ma, ad oggi, tale incremento non è stato previsto. Occorre, peraltro, considerare che gli importi che verranno corrisposti per le citate misure economiche di natura compensativa rientrano nei ricavi dell’impresa e come tali sono soggetti a imposizione fiscale”.