• 16/06/2020

"L'incontro di oggi fra i ministri italiano e elvetico degli esteri segna un passaggio importante nella relazione tra i nostri paesi, che all'indomani della drammatica crisi Covid19 consente di proseguire una reciproca azione di collaborazione dalla quale tutti i Paesi hanno reciproca convenienza.
L'integrazione delle economie di confine, ben rappresentata da un lato dalla indispensabilità dei lavoratori italiani in alcuni comparti chiave svizzeri come la sanità e dalla rilevanza nel comparto turistico-commerciale della domanda espressa da cittadini elvetici, esce rafforzata dall'incontro tra il ministro Di Maio e il suo omologo svizzero Ignazio Cassis.
Le dichiarazioni del ministro Di Maio sull'esigenza di salvaguardare i frontalieri e il quadro di relazioni con la Svizzera smentiscono coloro che, per meschina finalità di polemica politica interna, hanno ingiustamente nelle scorse settimane accusato l'esecutivo italiano e le forze di maggioranza di non volersi interessare del tema. Se oggi si riaprono finalmente le frontiere, contribuendo alla ripresa economica dei territori italiani di confine duramente provati nel loro tessuto economico dalla crisi Covid, è perchè il governo e la maggioranza hanno operosamente lavorato in questa direzione. Le dichiarazioni del capo della diplomazia elvetica Cassis, che ha ribadito la competenza federale in materia di accordi internazionali sullo status dei frontalieri, sgombrano il campo rispetto alle aspettative dei sovranisti ticinesi e dell'ultradestra svizzera che da questo vertice si attendevano evidentemente cose che non sono arrivate. E in tal senso, l'attenzione e la determinazione mostrata dal ministro Di Maio sta a dimostrare che tutta la maggioranza su questo dossier sta lavorando, senza fughe in avanti e senza ambiguità".

Lo dichiara in una nota L'on. Enrico Borghi, della presidenza del gruppo Pd a Montecitorio.