22/12/2022 - 13:52

Dichiarazione di Anna Ascani, deputata Pd e Vicepresidente della Camera dei deputati

“Nonostante alcune misure che grazie alle opposizioni, e al Pd in particolare, sono state introdotte, questa manovra di bilancio resta ingiusta e iniqua. Un pastrocchio, che bene rappresenta la destra del nostro Paese” . Così Anna Ascani, intervenendo in Aula per illustrare il voto contrario del Pd alla legge di Bilancio. “Nessuno di noi si sarebbe aspettato dei miracoli – ha proseguito Ascani- ma nemmeno che questa manovra ignorasse alcuni tempi urgenti e ne aggravasse altri. Governo e maggioranza hanno agito come se questo paese non avesse un problema gigantesco di evasione fiscale. Viceversa, hanno inserito  decine di condoni al fine di tollerare e per certi aspetti incentivare l’evasione”. Per Ascani si tratta di una  “colpa grave” così come aver ignorato il costo della vita. “Ci sono oggi famiglie – ha sottolineato – alle prese con una tasso d’inflazione che non si vedeva da decenni e in questa legge di bilancio non c’è assolutamente nulla che vada incontro alle loro difficoltà”. “Inoltre – ha proseguito Ascani- tutti sappiamo che il costo del lavoro in Italia è troppo alto per le imprese eppure le poche risorse che c’erano sono state investite  per alzare la soglia della flat tax, come se aver bisogno di sostegno oggi fossero quelli ad avere un reddito di 85mila euro. Non è così e questo è un grave errore”.  Ascani ha ricordato ancora un altro “errore grave che la destra sta facendo con questa manovra: quello di penalizzare la sanità pubblica, già duramente colpita da una pandemia che invece avrebbe dovuto richiedere maggiori risorse, investendo soprattutto sul personale del Ssn.” “Voglio infine ricordare - ha concluso Ascani - due misure che sono state inserite grazie alla battaglia del Pd: l’incremento di 5 milioni del fondo per compensare l’aumento dei costi dell’energia in favore degli enti del terzo settore e il bonus psicologo che oggi è una battaglia di civiltà e ce ne prendiamo tutto il merito”.

22/12/2022 - 13:28

“Dopo la pandemia, che ha cambiato anche le necessità di mobilità degli italiani, speravamo che le misure a favore del trasporto pubblico locale, della mobilità sostenibile e della portualità, avessero una visione e una prospettiva diversa. Invece i numeri e l’impostazione politica della manovra dicono il contrario". Lo ha detto in Aula alla Camera la deputata democratica Valentina Ghio, della presidenza del Gruppo Pd, intervenendo durante la discussione generale sulla legge di Bilancio.

“Anche i sindaci e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di settore - ha proseguito l’esponente Pd - hanno espresso grande preoccupazione per le sorti del trasporto pubblico. A fronte di 1 miliardo di risorse necessarie stimate, sono stati stanziati solo 100 milioni per il 2023 e 250 milioni per il 2024, del tutto insufficienti per le esigenze del trasporto pubblico ed è stato respinto anche il nostro emendamento che chiedeva almeno 400 milioni dal 2023. Cancellato anche il bonus trasporti: un altro aiuto prezioso in meno per le famiglie. Definanziare le misure per la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale è stato un ulteriore passo indietro: prima della manovra avevamo un fondo per le ciclabili di 47 milioni di euro per il 2023, adesso il fondo contiene 2 milioni per il 2023 nonostante le nostre richieste ben più alte. Mentre sul tema strategico della portualità non si evince una direzione chiara ma solo smantellamento di fondi esistenti, quali, ferrobonus, marebonus, fondo amianto e fondo smaltimento navi abbandonate. Tutte misure che erano finanziate, che abbiamo richiesto con nostri emendamenti e che oggi sono sparite”.

“Alle fine il quadro che emerge sui trasporti e la mobilità - ha concluso Ghio - ci appare carente e deludente, senza un pensiero di prospettiva, senza misure concrete che vadano incontro alle esigenze di spostamento dei cittadini, con un balzo indietro rispetto ai temi della sostenibilità, e non accoglie le esigenze manifestate dai sindaci delle principali città del nostro Paese. Ci troviamo di fronte a interventi limitati, cancellazione di percorsi virtuosi in essere, mancanza di visione di futuro. Crediamo si possa fare meglio e di più per sostenere la mobilità dei cittadini, la transizione ecologica e lo sviluppo di settori trainanti del nostro Paese”.

22/12/2022 - 13:26

“Basta sono indegna”. “In classe non respiro”. Sono le parole di Beatrice, Eleonora, Polly. Sono le testimonianze di un disagio crescente che tocca gli adolescenti ed i più giovani, un’emergenza a cui non si può non fare fronte con un’azione trasversale che tocca più ambiti non solo l’istruzione. E di fronte ad una emergenza come questa il Governo taglia fondi all’istruzione e interviene su 18App, festeggiando con spirito ideologico la riscrittura e l’abolizione. Una misura pensata come forma di ingresso universale alla cittadinanza trasformata in una concessione benevola dall’attuale Governo di destra.

E allora mi chiedo: ma quei ragazzi che sono in difficoltà  che, a prescindere dal reddito della propria famiglia, in questo momento avrebbero ancor più bisogno di sostegno, di investimenti anche culturali oltre che nell’istruzione, in quale categoria devono essere collocati? Quella del merito o del demerito? Chi resta indietro- per appartenenza familiare, per difficoltà, per disagio- in quale categoria si colloca per questa maggioranza di Governo? E’ destinato a rimanere inesorabilmente indietro?

Forse questo tema non vi interessa dal momento che decidete- con un emendamento alla legge di bilancio approvato in Commissione- di condizionare all’assolvimento dell’obbligo scolastico la percezione del reddito di cittadinanza per i più giovani. 
Senza intervenire sul perché questo obbligo non è stato assolto. In questa legge di Bilancio mancano gli investimenti nella Cultura: nella scuola, nelle università, nell’educazione 0-6 anni.
Questa, purtroppo, non è una manovra per giovani. Non è una manovra che investe sulla crescita e sul futuro del Paese. Abbiamo provato a migliorarla nelle lunghe giornate e serate passate in Commissione Bilancio. Non ci avete ascoltato e con la manovra che oggi discutiamo in quest’Aula fate un torto al Paese e al suo futuro”. Lo ha detto in Aula Irene Manzi, deputata e capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio.

22/12/2022 - 13:09

“Basta sono indegna”. “In classe non respiro”. Sono le parole di Beatrice, Eleonora, Polly. Sono le testimonianze di un disagio crescente che tocca gli adolescenti ed i più giovani, un’emergenza a cui non si può non fare fronte con un’azione trasversale che tocca più ambiti non solo l’istruzione. E di fronte ad una emergenza come questa il Governo taglia fondi all’istruzione e interviene su 18App, festeggiando con spirito ideologico la riscrittura e l’abolizione. Una misura pensata come forma di ingresso universale alla cittadinanza trasformata in una concessione benevola dall’attuale Governo di destra.

E allora mi chiedo: ma quei ragazzi che sono in difficoltà  che, a prescindere dal reddito della propria famiglia, in questo momento avrebbero ancor più bisogno di sostegno, di investimenti anche culturali oltre che nell’istruzione, in quale categoria devono essere collocati? Quella del merito o del demerito? Chi resta indietro- per appartenenza familiare, per difficoltà, per disagio- in quale categoria si colloca per questa maggioranza di Governo? E’ destinato a rimanere inesorabilmente indietro?

Forse questo tema non vi interessa dal momento che decidete- con un emendamento alla legge di bilancio approvato in Commissione- di condizionare all’assolvimento dell’obbligo scolastico la percezione del reddito di cittadinanza per i più giovani. 
Senza intervenire sul perché questo obbligo non è stato assolto. In questa legge di Bilancio mancano gli investimenti nella Cultura: nella scuola, nelle università, nell’educazione 0-6 anni.
Questa, purtroppo, non è una manovra per giovani. Non è una manovra che investe sulla crescita e sul futuro del Paese. Abbiamo provato a migliorarla nelle lunghe giornate e serate passate in Commissione Bilancio. Non ci avete ascoltato e con la manovra che oggi discutiamo in quest’Aula fate un torto al Paese e al suo futuro”. Lo ha detto in Aula Irene Manzi, deputata e capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio.

22/12/2022 - 12:58

Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd 

“L’abbiamo detto fin dall‘inizio: la legge di Bilancio  è iniqua ed inadeguata. Iniqua perché ingiusta e diseguale, ruba al futuro per il presente, toglie a molti per dare a pochi.” Così il deputato del Partito Democratico Silvio Lai nel suo intervento in Aula.
“E’ una manovra spot – ha proseguito Lai-  senza un filo conduttore ed una strategia unificante che consenta di avere una visione che restituisca certezze e fiducia alle nostre genti che sulla loro pelle vivono la crisi economica ed energetica.” Per Lai, “ i numeri sono impietosi: perché il taglio delle perequazioni delle pensioni porta a una riduzione di potere d‘acquisto che si traduce in una perdita di circa 450 euro”. “Così come preoccupa – ha osservato Lai- l’aver ridotto il reddito di cittadinanza. Quando ci ritroveremo ad agosto con tanti cittadini e famiglie che accresceranno quelle percentuali drammatiche di chi è già dentro il vortice della povertà per chi direte che lo avete fatto? – ha incalzato l’esponente dem rivolgendosi al governo. “Altro capitolo davvero drammatico per il nostro paese – ha proseguito- è quello della sanità pubblica, poiché in manovra non ci sono le risorse sufficienti per rafforzare, come necessario, un sistema con molte criticità, di organico e di infrastrutture, che produce -quale diretta conseguenza-  disservizi, lunghe liste d‘attesa e pronto soccorsi e reparti sguarniti degli operati sanitari necessari. Il governo però guarda altrove.” Infine, Lai ha rivolto uno sguardo alla sua regione, la Sardegna.  “Il Governo sa che la Sardegna non è dotata di metano? E nel momento in cui si danno alle aziende energivore che usano metano il 45% di credito d‘imposta oppure si riduce l‘IVA sul metano dal 22 al 5% per usi industriali e domestici, cosa succede in Sardegna? Succede che in un trimestre cittadini e aziende sarde hanno circa 60 milioni euro di spese in più solo perché non hanno il metano ma usano aria propanata.” Lai ha poi ricordato al governo  che il Pd aveva presentato due emendamenti in tal senso, non accolti. “Ma ora parlano i fatti – ha concluso l’esponente Dem-  e con  questa manovra di bilancio si colpiscono ancor di più deboli e vulnerabili, e si colpiscono anche quelle fasce medie che maggioranza e Governo avevano annunciato di voler aiutare, alle quali ora hanno colpevolmente voltato  le spalle”.

22/12/2022 - 12:56

“Oggi discutiamo in Aula la prima legge di Bilancio di questa legislatura, in un momento straordinario sia per il tempo ristretto in cui avviene, sia per la fase storica che stiamo attraversando; con l’inflazione che torna in doppia cifra, con una guerra che si svolge nel cuore dell’Europa e con gli innalzamenti del costo dell’energia e delle materie prime. Il tutto all’indomani di una pandemia globale. Ma se i tempi che ci è dato di vivere sono unici, la manovra proposta da questo governo è tutto fuorché unica, anzi ripropone una storia antica: si chiede a tanti, per dare a pochi. A fronte di domande nuove che emergono dalla società e che richiedono alla politica e allo Stato una capacità di innovare, si ripropongono vecchie ricette che scaricano sul lavoro dipendente, i pensionati, i tagli su sanità, scuola e servizi pubblici erogati dagli enti locali i costi della crisi economica internazionale”. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Claudio Mancini, della commissione Bilancio di Montecitorio, intervenendo durante la discussione generale sulla legge di Bilancio.

“Ma i nodi – ha aggiunto l’esponente Pd - verranno presto al pettine, perché a fronte di un’inflazione all’11 per cento non adeguate le pensioni sopra la soglia di sussistenza e scaricate il costo dell’inflazione sui servizi ai cittadini. C’è un’ingiustizia evidente nel fatto che con la mancata indicizzazione delle pensioni si finanziano in parte le misure contro il caro energia e che la flat tax, che adesso Fratelli d’Italia chiama tassa piatta per vergogna, si finanzia con nuovo debito, il taglio del reddito di cittadinanza e la riduzione di opzione donna. L’unico vero risultato è dunque ampliare il divario tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti, i quali continuano a portare sulle proprie spalle la larghissima parte del peso fiscale e contributivo del Paese”.

“Quando il Pd in commissione – ha concluso Mancini - ha detto ‘se calate la porcata fiscale salta tutto’ vi siete fermati e non avete depositato l'emendamento già predisposto per il condono fiscale. Questa manovra non affronta i problemi più di fondo del Paese e in questa scelta c'è un errore che segnerà la legislatura. Il governo Meloni ha scelto di assecondare una politica di austerity sul piano europeo e sceglie di fare una manovra di bilancio che penalizza i ceti più deboli, che penalizza i pensionati e i lavoratori. Le prossime elezioni amministrative e tra un anno le elezioni europee daranno la risposta degli italiani a queste scelte. Noi del Partito Democratico le spiegheremo con dovizia di argomenti le prossime settimane”.

22/12/2022 - 11:43

Dichiarazione di Maria Cecilia Guerra, deputata Pd-Idp

“Se la legge di bilancio rappresenta l'orientamento di questo Governo e di questa maggioranza su assi fondamentali come lavoro, welfare e fisco noi siamo profondamente insoddisfatti e delusi”. Così Maria Cecilia Guerra, relatrice di minoranza per il Pd-Idp , nel suo intervento in Aula.

“Segnalo il disprezzo – ha osservato Guerra-   con cui si guarda alla povertà, considerata responsabilità degli individui che ne soffrono e un mercato del lavoro che discrimina giovani, donne e immigrati, con i tagli alla sanità e all'istruzione pubbliche, a fronte di un'inflazione che ha ripreso a mordere dopo decenni, con l'utilizzo delle pensioni per fare cassa.”  Per Guerra “uno degli aspetti più sintomatici della filosofia di questa manovra è sicuramente il tema della iniquità in campo fiscale, dove il fisco è considerato non come strumento necessario per permettere il finanziamento di beni e servizi necessari a tutta la collettività, ma come uno strumento con cui si possono distribuire privilegi a questa o a quella categoria di contribuenti, con agevolazioni, esenzioni e regimi privilegiati.”  “Un'ulteriore fonte di iniquità – ha proseguito Guerra- è il premio molto grande che si riconosce a chi non paga le tasse. L'evasione fiscale non è considerata una piaga nel nostro Paese, ma una difesa legittima e giustificata verso un fisco considerato aggressivo, a cui, infatti, si vuole imporre una tregua. Ecco, allora, la saga dei condoni, che sono dieci e sono chiamati, tutti con nomi fantasiosi. “Infine – ha evidenziato l’esponente Dem- a questi condoni se ne è aggiunto un altro: lo spalma debiti delle società di calcio. Ci provoca una riduzione di cassa per più di 800 milioni e solo grazie all'intervento del Pd abbiamo evitato un nuovo emendamento che permette anche uno scudo per i reati tributari penali.”

 

22/12/2022 - 11:41

“La pandemia non è certamente finita, come dice questa mattina in un’intervista il Ministro Zangrillo. Quantomeno non lo è per i soggetti fragili con patologie gravi. Per questi soggetti abbiamo chiesto e ottenuto la proroga dello smartworking”. Lo affermano le deputate PD Silvia Roggiani, deputata della Commissione Bilancio, e Chiara Gribaudo, vicepresidente della Commissione Lavoro.

 

“Il governo aveva dimostrato scarsa attenzione al tema e verso la categoria dei lavoratori fragili. Abbiamo insistito che almeno per loro ci fosse una proroga dello smartworking, perché non si può scegliere nel 2022 tra salute e lavoro. La proroga è fino al 31 marzo 2023, ma è chiaro che bisognerà monitorare la condizione epidemiologica nei prossimi mesi”, concludono le deputate.

22/12/2022 - 11:29

“La legge di bilancio predisposta dal Governo è ingiusta e inadeguata. Confermiamo questa nostra valutazione come Partito Democratico. I miglioramenti che siamo riusciti a ottenere su aspetti specifici non riescono tuttavia a cambiare l’insieme del bilancio proposto dalla destra al Governo: uno schiaffo ai lavoratori e ai cittadini che pagano con lealtà le tasse o che sono in difficoltà per la loro condizione di povertà”. Lo ha detto il deputato del Pd, Virginio Merola, intervenendo in Aula sulla Legge di Bilancio.

“La Flat tax - ha spiegato Merola elencando una serie di misure previste dal Governo - aumenta le diseguaglianze perché nega la progressività fiscale, e crea un divario di trattamento a scapito dei lavoratori dipendenti che pagano molto di più dei lavoratori autonomi. Così come la detassazione delle mance. 
La destra ha provato a togliere l’obbligo dei pagamenti elettronici e relative sanzioni fino a 60 euro. Ma è andata male con l’Europa e e ora sono costretti a riprendere la nostra proposta di intervenire sul costo delle transazioni bancarie”.

“Dieci diversi condoni - ha proseguito Merola -; negato il finanziamento al fondo per l’affitto e a quello per la morosità incolpevole; insomma, aiuti e soldi a chi sta già meglio prendendoli a chi sta già peggio. O sta lontano, come gli italiani all’estero a cui avete negato l’esenzione del pagamento dall’Imu prima casa. In sostanza mancava solo un finale, dopo i tagli alla sanità e alla scuola: quello di negare i fondi necessari ai Comuni e agli enti locali, perché abbiano la possibilità di fare fronte ai costi dell’energia e dei servizi necessari per i cittadini. Servono 1600 milioni ai Comuni per la vita quotidiana delle comunità. Grazie al Pd sono sul piatto 400 milioni. Per tirare le fila queste misure sono contro gli italiani e noi non possiamo e non dobbiamo accettarlo, ci siamo opposti e ci opporremo con forza”, ha concluso il deputato dem.

22/12/2022 - 11:01

“Lo sbarco oggi a Livorno della nave che che ha soccorso oltre 140 migranti, naufragati nelle acque libiche, tra cui ci sono donne che devono partorire e decine di minori non accompagnati, dimostra ancora una volta come la Toscana sia la terra dell’accoglienza. Gli sforzi la partecipazione della comunità locale per dare un segno tangibile di solidarietà a chi sta vivendo un dramma e sta scappando dalla guerra e dalla morte è stato straordinario e sconfessa la narrazione della destra che vorrebbe un popolo italiano non solidale e intollerante ”. Lo dichiara il deputato del Pd Marco Simiani, presente oggi giovedì 22 dicembre presso il porto della città.
“Essere presenti in queste occasioni di primo soccorso fa comprendere pienamente le situazioni drammatiche dei migranti. Appare quindi incomprensibile e controproducente la decisione del governo italiano di costringere le navi a ritardare di giorni gli sbarchi in porti troppo lontani dalle operazioni di salvataggio. Non vorremmo però che queste decisioni disumane nascondano la precisa volontà di rallentare l’attività delle navi stesse che, invece di salvare altre vite, sono costrette a navigare lungo le coste in cerca di approdi disponibili”, conclude Marco Simiani.

22/12/2022 - 10:46

“Legge di Bilancio in Spagna con un Governo socialista: “Ingreso minimo vital”, l’equivalente del nostro reddito di cittadinanza, viene aumentato per adeguarlo all’inflazione da noi la destra lo cancella. 

Bonus cultura per i giovani confermato a cui viene aggiunto anche un sostegno per gli affitti dei giovani, da noi cancellato per molti. In Spagna aumentano del 6,5% le risorse per scuola e università, da noi aumentano le possibilità per evasori e corrotti di usare il contante. 

Riduzione di contratti a tempo con la sinistra in Spagna e invece ritorno dei voucher con la destra in Italia che aumenta il precariato. 

C’è un altro modo di governare per ridurre le disuguaglianze. La destra non vuole l’Italia del merito ma dei furbi e dei corrotti”. Lo scrive il deputato del Pd, Nicola Zingaretti, nella sua pagina Instagram.

22/12/2022 - 10:01

“Dopo il POS e dopo lo SPID adesso è la volta della ricetta elettronica. Questo Governo, più che promuovere la transizione digitale, sta attuando una politica di “regressione analogica”.

Sulla ricetta elettronica, in particolare, non possiamo arretrare di un millimetro. L’uso della tecnologia è infatti fondamentale, soprattutto per la Medicina di Territorio, dove occorre attuare un modello di “Sanità di prossimità”. Nelle Aree Montane e Interne, assistiamo ad una progressiva perdita di servizi, mentre il numero degli Medici di Famiglia diventa sempre più esiguo. L’uso capillare degli strumenti tecnologici rappresenta, dunque, un elemento di forte sostegno. Dobbiamo peraltro considerare che il Medico, oggi, è oberato da una burocrazia che sottrae risorse fisiche e mentali all’esercizio della professione. Strumenti come la ricetta elettronica, quindi, semplificano e decongestionano le procedure, consentendo ai Medici di Famiglia di applicarsi con maggiore efficacia sull’assistenza al paziente”. Lo dichiara Augusto Curti, deputato del Pd.

22/12/2022 - 09:31

“Con questa legge di Bilancio e la riforma del codice degli appalti, si dimostra la scarsissima attenzione del governo sul tema della sicurezza sul luogo di lavoro. Continueremo ad opporci a tutte le misure, come la liberalizzazione dei subappalti, che mettono in pericolo la vita dei lavoratori e acuiscono il problema dei salari”. Lo afferma Chiara Gribaudo, vicepresidente della commissione Lavoro della Camera.
 
“La scarsa attenzione al tema - conclude Gribaudo - il governo l’ha dimostrata anche sulla perequazione del personale di INL e ANPAL, a cui non verranno riconosciuti gli arretrati, perdendo una somma consistente di denaro che gli spetta. Il governo, bocciando l’emendamento che avevamo proposto, ci dimostra che non ha intenzione di valorizzare i lavoratori di questi fondamentali istituti che lottano quotidianamente nel nostro Paese per un lavoro sicuro e di qualità.”

21/12/2022 - 20:40

Dichiarazione di Debora Serracchiani, capogruppo Pd e Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia

“Stiamo trovando un muro da parte della maggioranza ma continueremo a batterci affinchè il testo venga cambiato”.
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd e Federico Gianassi, capogruppo del Pd in commissione Giustizia,  in merito al decreto Giustizia in discussione alla  Camera.
“Oggi sono stati bocciati gli oltre cento emendamenti presentati dalle opposizioni – hanno commentato Serra e  Gianassi-, che aggiungono: “non c’è disponibilità di modificare un testo che critichiamo duramente, dal nuovo reato per raduni musicali - che con più carcere e più intercettazioni contraddice la linea Nordio-  alle preoccupanti misure per il Covid che rinviano le sanzioni per chi non ha rispettato le regole sui vaccini.
Ci batteremo fino in fondo affinchè la maggioranza recepisca le nostre proposte e modifichi il testo”, hanno concluso Serracchiani e Gianassi.

21/12/2022 - 19:40

Dichiarazione di Andrea Gnassi, deputato Pd

“Avevamo presentato un pacchetto di emendamenti sui Comuni condivisi e trasversali alle varie forze politiche.  Quello che è successo nella notte ha una spiegazione molto chiara: nel merito si tratta di proposte serie tanto da essere  votate anche dalla maggioranza, al netto del fatto che il Governo poi non ha individuato le risorse necessarie” Così il deputato del Pd Andrea Gnassi spiega il motivo per cui il governo è ora costretto a riportare domani mattina in commissione l’intera manovra di Bilancio per lo stralcio dell’emendamento approvato.  “Se da un lato tutti a parole esprimono solidarietà e vicinanza ai Comuni, aggiunge Gnassi, queste poi non si traducono mai nei fatti. Al netto dell’annunciata retromarcia e revisione della decisione presa e della confusione , rimane un dato politico certo: fra poche settimane o mesi il Governo dovrà mettere mano con un provvedimento e/o un decreto a ulteriori stanziamenti per i Comuni che da soli non ce la possono fare. “ Per l’esponente Dem, “l’intera vicenda evidenza che non c’è stata serietà nei confronti degli enti locali e nell’affrontare una materia su cui ci si poteva e doveva confrontare per individuare risorse reali e necessarie”. “La norma approvata – conclude Gnassi- dava seguito a un intervento già previsto per 2021 e 2022 e che mancava per il 2023. Voglio ricordare che questi Comuni hanno aderito al fondo anticipazione liquidità sulla base di una precisa norma di legge per far fronte al pagamento dei debiti commerciali. Dopo anni, una sentenza della corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo un regime preciso di ripiano, obbligando a un rientro impossibile in pochi anni. Come spesso capita – conclude Gnassi-  da un lato si dice che i Comuni sono un pilastro del Paese, ma in realtà poi sono beffati e vittime. Penso che il governo si debba preoccupare di risolvere problemi e non di rinviare”.

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