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n. 17 -26 ottobre 2018

IL DECRETO GENOVA È DANNOSO

La nostra battaglia continua

 

Il decreto Genova è stato scritto male, malissimo. Il governo è stato costretto a copiare gli emendamenti del Pd per dare le risposte che i genovesi attendevano. Invece di aiutare gli sfollati, i lavoratori e le imprese del capoluogo ligure, questo provvedimento introduce un condono tombale a Ischia, si potranno sanare abusi non sanabili in base alle leggi successive, realizzati anche su aree a rischio idrogeologico e quindi pericolose per la stessa sicurezza dei cittadini. Non solo, questo decreto di fatto è diventato un decreto omnibus dove inserire scappatoie per gli abusivi, compresi i condannati per mafia. Ci siamo battuti in commissione e in Aula e abbiamo ottenuto alcuni risultati, come la reintroduzione delle normative antimafia che nella prima stesura del governo erano state vergognosamente aggirate. È un primo passo ma non è sufficiente. Continueremo in Parlamento la nostra battaglia.

TEMI DELLA SETTIMANA

LE TELECAMERE NEGLI ASILI NON SONO LA RISPOSTA GIUSTA

La convinzione che le telecamere funzionino da deterrente sembra più che altro una reazione non sufficientemente meditata a seguito di gravi violenze, sia nei confronti di bambini che di persone anziane o disabili, che hanno colpito fortemente le nostre coscienze. Quella proposta dal governo è una soluzione rischiosa per l’intero sistema educativo e assistenziale in quanto penalizza in maniera indiscriminata, attraverso la predisposizione di telecamere, tutte quelle persone - per fortuna la maggioranza - che lavorano in maniera inappuntabile e fra mille difficoltà in queste strutture. Gli strumenti necessari sono altri: il massimo rigore nella selezione delle risorse umane, la regolare formazione di operatori ed educatori, costanti valutazioni attitudinali. Alcuni sono previsti in questa legge, ma l’impianto normativo è distante dalla nostra visione. E i nostri emendamenti sono stati tutti respinti.

 

IL GOVERNO IGNORA IL MEZZOGIORNO

È inaccettabile il comportamento della Ministra per il Sud che ha respinto le nostre proposte senza dire una parola per motivare la sua scelta. Ancora più grave visto che il Mezzogiorno è totalmente assente nell'agenda e nell'azione di questo Governo. Sia sul piano delle politiche, annunciate con grande enfasi ma sempre con risultati operativi nulli. Sia sul piano della politica, quella alta, che immagina, disegna, costruisce con passione e fatica il modello di società in cui vogliamo abitare e che vogliamo consegnare al futuro. Non è possibile ignorare che il sistema Paese è molto più interconnesso e interdipendente di quanto non appaia comunemente guardando le sole classifiche sul divario nord-sud. Ed è fortemente sbagliato negare la radicale necessità, per lo stesso sviluppo nazionale, di un Mezzogiorno capace di crescere, di svilupparsi, di produrre ricchezza e di valorizzare la sua posizione geo-economica e geopolitica al centro del Mediterraneo.

 

RIFORMA DEL RITO ABBREVIATO PER I DELITTI DA ERGASTOLO

Il Partito Democratico condivide gli obiettivi di evitare che attraverso l'uso di un rito previsto dal codice si arrivi a una pena incongrua rispetto alla gravità dei delitti. Ma bisogna ricordare che il rito abbreviato è stato introdotto per garantire la funzionalità del sistema. Se tutti i procedimenti penali fossero celebrati con rito dibattimentale, sarebbe assolutamente impossibile riuscire a dare giustizia. Noi siamo dell'idea che il rito abbreviato sia un rito che vada salvaguardato; e ove possibile anche incentivato. Tuttavia, condividiamo che in certi casi molto specifici e molto ridotti lo sconto automatico di un terzo di pena possa comportare il rischio di una pena incongrua perché non proporzionata alla gravità dei fatti. Abbiamo quindi presentato un pacchetto di emendamenti che secondo noi consentono di mantenere l'obiettivo che ci si è prefissati, e allo stesso tempo di superare i problemi e le criticità che invece sono presenti in questa proposta di legge.

QUESTION TIME

Magneti Marelli, preoccupazione per i lavoratori

Abbiamo chiesto al Governo cosa intenda fare per salvaguardare il tessuto occupazionale degli stabilimenti italiani ed evitare la possibile delocalizzazione di brevetti, competenze e conoscenze strategiche per il settore automotive nazionale. Siamo preoccupati soprattutto per quanto riguarda il versante occupazionale e temiamo che il rallentamento del mercato del lavoro, che il decreto Di Maio sta causando, potrebbe incidere anche su questa vicenda occupazionale. Purtroppo le risposte del Ministro Di Maio sono state insoddisfacenti. 

 

IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Provvedimenti all'esame dell'Aula

Decreto Genova

Da lunedì ore 14.30, discussione con votazione del decreto Genova, con voto finale entro le 14.00 di mercoledì.

 

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