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CODICE ROSSO
Vittoria sul revenge porn, ma legge è occasione mancata
Ci siamo astenuti nel voto finale sul codice rosso perché giudichiamo sia una legge al ribasso. La violenza sulle donne va affrontata con serietà e da fronti diversi: non solo giustizia ma educazione e prevenzione. Da parte nostra non c'è stata alcuna preclusione o opposizione preconcetta al cosiddetto codice rosso, che abbiamo invece accolto come un'occasione importante per colmare vuoti normativi e di tutela ancora presenti nel nostro ordinamento. Su un tema come quello della violenza di genere però non dovrebbero esserci né divisioni né tentativi di primogenitura. Nel determinare la legge c’è stato un modus operandi sordo, a tratti schizofrenico, che ha segnato tutto l'iter del provvedimento; ed è solo grazie alla battaglia dell'opposizione che si è arrivati all'approvazione, all'unanimità, del reato di revenge porn.
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CLIMA
Grazie a Pd in Aula i temi del futuro del pianeta
La nostra mozione sui cambiamenti climatici ha portato all’attenzione dell’Aula temi fondamentali: il presente e il futuro del pianeta, le ragioni dell'Europa, gli interessi del nostro Paese. Abbiamo voluto cogliere il valore della manifestazione straordinaria di centinaia di migliaia di giovani dello scorso 15 maggio e della mobilitazione che da mesi sta proseguendo in tutto il mondo per chiedere un impegno più forte per contrastare i cambiamenti climatici. Resta il rammarico per il fatto che in Parlamento non sia emersa una posizione unitaria e che la maggioranza non abbia accolto punti qualificanti della nostra mozione.
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SANITÀ
Positiva approvazione Sunshine Act
Abbiamo votato favorevolmente alla legge che regolamenta, introducendo principi di trasparenza, i rapporti fra le imprese, i soggetti che operano nel settore sanitario e le organizzazioni sanitarie. La legge si ispira al Sunshine Act statunitense e colma un vuoto normativo. A differenza di altri interventi in tema di salute, come per esempio sui vaccini, stavolta si è lavorato per cercare un’intesa a tutto vantaggio dei cittadini.
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Ddl concretezza fa aumentare norme e rigidità
Il disegno di legge su cui si è svolta la discussione generale e che, già da come lo hanno chiamato, pretende di introdurre elementi di concretezza nelle azioni della pubblica amministrazione è un’altra delle promesse non mantenute del governo. Non ci sono risorse per l’innovazione e per la formazione, ma solo controlli degni di un carcere di massima sorveglianza. Con queste scelte si riesce solo a introdurre nuove norme che creano maggiore rigidità. Governo e maggioranza hanno più interesse a mostrare i muscoli che a far funzionare davvero le amministrazioni.
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PRECARI PA
Dal governo nessuna chiarezza su stabilizzazioni
Abbiamo chiesto al ministro della pubblica Istruzione fare chiarezza sulle intenzioni del governo circa la stabilizzazione dei 50mila dipendenti pubblici precari, bloccata con la legge di Bilancio 2019 e rimandata al 15 novembre di quest’anno. La risposta del governo non ci ha soddisfatto perché ha lasciato margini di ambiguità sulle sue intenzioni. L’unica certezza rimane il blocco del turnover che rischia di complicare l’erogazione dei servizi, considerati i 450mila pensionamenti previsti per i prossimi 4 anni.
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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA
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Pubblica amministrazione Il cosiddetto Ddl concretezza è ai voti da martedì dopo lo svolgimento della discussione generale della settimana scorsa.
Mozioni Sono all'ordine del giorno le mozioni sulla candidatura di Milano come sede di sezione specializzata del Tribunale unificato dei brevetti, sul riconoscimento del genocidio del popolo armeno e su interventi a favore della famiglia.
Ratifiche Saranno votati alcuni disegni di legge di ratifica di accordi internazionali: con il Niger e con il Libano in materia di difesa; la Convenzione con il Consiglio d'Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive; Italia-Istituto universitario europeo, sulla sede dello stesso Istituto.
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