n. 41 - 18 aprile 2019

IL DEF CERTIFICA IL FALLIMENTO DELLA POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO  

I numeri svelano la verità 

Il documento di economia e finanza presentato dal governo ha il sapore amaro delle promesse non mantenute. La verità, alla fine, si incarica di demolire le bugie raccontate agli elettori fino a poche settimane fa.

L'esecutivo ha varato il Def, dopo lunghe trattative e un brevissimo Consiglio dei ministri, evitando, per sfuggire alle domande scomode dei giornalisti, la tradizionale conferenza stampa, e limitandosi a consegnare una scarsa nota. Sono passati dallo streaming al silenzio stampa. Del resto è comprensibile il loro imbarazzo. Questo 2019 doveva essere "un anno bellissimo” (cit. Presidente Conte), e invece rischia di riportare gli italiani agli anni bui della crisi economica e sociale e del disastro finanziario.

TEMI DELLA SETTIMANA

PER GLI AGRICOLTORI SERVONO RISPOSTE

La maggioranza invece, dopo tante promesse, delude

Il decreto approvato alla Camera purtroppo non viene incontro alle richieste dei contadini, degli agricoltori, dei lavoratori della filiera agricola. Ci sono molte bandierine, ma niente di quello che servirebbe davvero ai pastori sardi, o agli agricoltori che hanno subito danni a causa della Xilella. Finita la campagna elettorale, le promesse sono svanite. Nonostante alcune nostre proposte siano state accolte, in questo provvedimento manca una visione di sistema. Si poteva e si doveva fare molto di più.

 

IN RICORDO DI MASSIMO BORDIN

Scomparso a 67 anni l'ex direttore di Radio Radicale

Abbiamo ricordato in Aula Massimo Bordin, un giornalista colto, intelligente, di un’ironia raffinata e una memoria eccezionale. Punto di riferimento per il giornalismo italiano e per tutti coloro che la mattina avevano la fortuna e il piacere di ascoltare la sua voce mentre conduceva la rubrica Stampa e regime. Rinnoviamo ancora una volta l’appello a tutti i deputati per scongiurare la chiusura di Radio Radicale, il progetto di volerla chiudere è insensato. Sarebbe un danno per tutta la politica, un danno per la democrazia.

 
 

RICONOSCERE LA CEFALEA PRIMARIA CRONICA COME MALATTIA SOCIALE

Il Pd vota a favore

Abbiamo cercato per anni di portare all'attenzione del Parlamento il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale. Non stiamo parlando del banale mal di testa, bensì di una malattia invalidante, che secondo l'Oms è all'ottavo posto per patologie invalidanti. È stato calcolato che ne soffre il 15 per cento degli europei. E in Italia la cefalea primaria cronica non era neanche nell'elenco nosologico delle malattie. Finalmente con questo provvedimento riconosciamo l'emicrania cronica, la cefalea cronica quotidiana, la cefalea a grappolo cronica, la cefalea nevralgiforme unilaterale, l'emicrania parossistica cronica e l'emicrania continua.

 

QUESTION TIME

IL DECRETO SALVINI AUMENTA L'INSICUREZZA

 

Abbiamo chiesto al governo quanti sono i nuovi irregolari creati dal decreto impropriamente detto sicurezza, quante le persone che a causa della politica miope di Lega e 5stelle si trovano, da un giorno all'altro, per strada. Un esercito di invisibili, persone a cui non è stato rinnovato il permesso di soggiorno per motivi umanitari a seguito delle nuove norme, una situazione che ovviamente non può che generare disagio e maggiore insicurezza. Ma il ministro Salvini, ancora una volta, si è mostrato reticente alla verità preferendo nascondersi dietro la solita stantia propaganda.

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