n. 48 - 8 giugno 2019

   CAMERA BLOCCATA

Le liti all'interno della maggioranza paralizzano il Parlamento

La Camera dei deputati è rimasta bloccata tutta la settimana a causa dell’infinito scontro tra Lega e 5Stelle. La commissione che esamina il decreto crescita doveva essere convocata venerdì 31 maggio, ma a causa delle continue liti è stata sconvocata e riconvocata lunedì, poi sconvocata e riconvocata martedì, poi mercoledì mattina, poi mercoledì pomeriggio, e infine convocata per lunedì prossimo.

Abbiamo dovuto assistere anche all’incredibile conferenza stampa con la quale il Presidente del Consiglio si è rivolto ai suoi due vice premier aprendo di fatto una serpeggiante crisi di governo, senza coinvolgere il Parlamento. Una crisi extraparlamentare, le cui conseguenze si stanno riverberando sui lavori del Parlamento.

A tutto questo si aggiunge l’annuncio di una procedura di infrazione per violazione delle regole del debito da parte della Commissione Europea. E il governo non è presente alla Camera, non comunica nulla, fugge. Siamo davvero molto preoccupati per l’Italia.

 

TEMI DELLA SETTIMANA

SU AGGRESSIONE DEL GIORNALISTA A GENOVA IL GOVERNO MINIMIZZA

Preoccupante clima contro l'informazione 

Abbiamo chiesto al governo di riferire su quanto accaduto a Genova lo scorso 23 maggio, in merito all’aggressione e al pestaggio del giornalista di Repubblica Stefano Origone, vittima di numerose manganellate mentre stava svolgendo il suo lavoro da cronista. Ci saremmo aspettati dal governo parole di condanna ben più forti e incisive, che invece purtroppo non sono arrivate. Avvertiamo un clima di ostilità nei confronti di chi lavora nel sistema dell'informazione. Questa avversione è un punto che accomuna la Lega e i Cinquestelle: si definanzia il Fondo per l'editoria, si punta alla chiusura di emittenti, si ostacola la continuità di Radio Radicale. Quanto accaduto al giornalista di Repubblica non può essere sottovalutato e derubricato a mero incidente. Ribadiamo a Stefano Origone l'augurio di pronta guarigione. 

QUESTION TIME

INSEGNANTE DI PALERMO SOSPESA, PERCHÉ BUSSETTI NON REVOCA LA SANZIONE?

Abbiamo chiesto al Ministro di revocare la sanzione inflitta all’insegnante di Palermo sospesa per non aver vigilato sulla realizzazione di un video in occasione della Giornata della Memoria in cui si accostavano le leggi razziali del 1938 al “decreto sicurezza”, e di annullare la decurtazione del suo stipendio. Purtroppo Bussetti si è comportato peggio di Ponzio Pilato, scaricando la responsabilità su altri. Fingendo di non sapere che quella sospensione è stata comminata per omessa vigilanza ma non si può vigilare sulle opinioni dei ragazzi a scuola! E Bussetti non lo doveva consentire. Grave inoltre che non abbia nulla dire sul fatto che la Digos interroghi la dirigenza scolastica su cosa sia accaduto in un'ora di lezione. E che non esprima preoccupazione per l'autonomia degli insegnanti e per la libertà dei ragazzi.

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Tria in Aula su procedura di infrazione
Martedì, alle ore 14.00, informativa urgente in merito all'eventuale avvio di una procedura di infrazione per disavanzi eccessivi nei confronti dell'Italia.

Dl Sblocca cantieri
Da martedì, ore 15.30, discussione con votazioni sul decreto per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli investimenti strutturali e di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici.

 

 

 

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