n. 84 - 18 aprile 2020

NESSUNA DISCRIMINAZIONE TRA LAVORATORI

Informativa urgente del governo

Nei momenti più gravi si riconosce la fibra etica e civile di un Paese, la tenuta dei principi che lo fondano. Quando i padri costituenti scrissero che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, uscivano dalla più grande crisi del Novecento, non paragonabile al dramma attuale, ma lì si era consolidata la convinzione che non vi è democrazia senza lavoro, non vi è uguaglianza senza lavoro, non vi è libertà senza lavoro, senza lavoro non c'è speranza.
Abbiamo ringraziato in Aula la ministra Nunzia Catalfo per le iniziative che sono state messe in campo, in particolare per il “Cura Italia”, che aveva l'obiettivo di intervenire per evitare una ingente massa di licenziamenti e perdite di posti di lavoro. Abbiamo sottolineato come sia indispensabile evitare ogni forma di discriminazione fra lavoratori; le tutele pertanto non andranno più correlate al tipo di contratto, dipendente o autonomo, ma al solo fatto di lavorare. Bene, quindi, che alcune tutele per i lavoratori dipendenti siano state estese ai lavoratori autonomi e alle partite IVA e ai professionisti, bene che ad aprile sia stato aumentato l'indennizzo ad 800 euro, ma non basta. Auspichiamo che gli indennizzi vengano ispirati da un criterio di progressività e che vengano liberate ulteriori risorse. Finora le forme di sostegno al reddito erano correlate alle politiche attive del lavoro ma la crisi sarà lunga e assisteremo, purtroppo, ad una forte carenza di domanda di lavoro. Sarà molto importante, quindi, riadattare alla nuova sfida i centri per l'impiego e consegnare una nuova missione all'ANPAL
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TEMI DELLA SETTIMANA

L'AGRICOLTURA SIA AL CENTRO DELLA RIPARTENZA

Informativa urgente del governo

La nostra gratitudine va innanzitutto alle donne e agli uomini di questo Paese che con il loro impegno hanno garantito regolare approvvigionamento di alimenti freschi e di qualità. Ora occorre lavorare affinché il settore primario venga riconosciuto come tale e quindi strategico e prioritario in questa stagione. Da settimane stiamo avanzando proposte per affrontare il tema del lavoro in agricoltura, anche rispetto alla carenza di manodopera. Da un lato occorre semplificare al massimo l'incontro fra domanda e offerta, e dall'altro è urgente intervenire per regolarizzare e mettere in sicurezza tanti braccianti sottraendoli al caporalato e allo sfruttamento. Abbiamo bisogno di investimenti sulla qualità del nostro sistema; di maggiore attenzione alla produzione e al rafforzamento della filiera nazionale. Infine, in campo agricolo, dobbiamo pretendere dall’Europa molto di più, occorrono risorse fuori dalla PAC e dallo sviluppo rurale.

 

OLIMPIADI INVERNALI

L'Italia c'è

Approvato il decreto-legge con le disposizioni per l’organizzazione e lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 e delle finali Atp Torino 2021-2025. Nonostante l’emergenza che stiamo vivendo, con l’approvazione di questo decreto abbiamo sottolineato due aspetti, il primo è che il nostro Paese intende fermamente mantenere l’impegno assunto di organizzare i grandi eventi sportivi che si era candidato a ospitare nei prossimi anni; il secondo è che lo Stato sosterrà i territori e gli enti coinvolti negli eventi, aiutando anche in questo modo il Nord Italia a creare le condizioni per il rilancio e per la ripartenza economica. L’approvazione di questo provvedimento costituisce, dunque, un chiaro segno della presenza dello Stato a fianco dei territori più colpiti dal Covid-19. Da un lato, abbiamo la dimostrazione concreta di come questa maggioranza sia impegnata nel puntare alla ripartenza del Paese e nel farci trovare pronti nel momento dell’avvio della fase due del contrasto al Coronavirus e del ritorno alla normalità. Dall’altro, abbiamo la consapevolezza che per permettere che tutto ciò accada occorre avere chiara la prospettiva verso cui muoversi. In questo caso puntando anche sulla sostenibilità delle opere e su un grande lascito infrastrutturale nei territori.

 

DRAMMA RSA LOMBARDE

Enorme responsabilità di Fontana

Abbiamo presentato un’interpellanza al governo per porre l’attenzione sulle RSA, le residenza assistenziali per anziani, dove vivono persone particolarmente fragili ed esposte all’infezioni da Covid-19. Alcune di queste realtà in Lombardia, diversamente da quanto accaduto in altre regioni, hanno registrato un altissimo numero di decessi. Conosciamo bene l’abnegazione dei tantissimi operatori sanitari che senza sosta stanno lavorando per salvare vite umane. Ma  vorremmo sapere perché si è dovuto attendere il decreto del governo per imporre la sospensione dei servizi semi-residenziali per persone anziane e per persone disabili; vorremo conoscere il perché della latitanza della regione Lombardia anche confrontato all’operato di altre regioni. Il livello di mortalità delle Rsa in Lombardia non è comparabile con nessuna delle altre situazioni italiane. E questo è chiaramente il frutto delle scelte politiche della regione Lombardia, delle scelte fatte e soprattutto di quelle non fatte. Ha impiegato troppo tempo prima di decidere di chiudere le visite dall’esterno alle Rsa, nonostante in altre regioni avessero già iniziato a farlo. Non solo, l’8 marzo la giunta Fontana chiedeva alle Rsa di ampliare l’accoglienza per liberare posti negli ospedali. Fontana e Gallera hanno poi aggiunta una retta, pagata dalla regione, per aumentare l’accoglienza e di fatto aumentare il contagio. La regione ha una responsabilità di sorveglianza, controllo e sanzione che troppe volte è venuta meno. Fontana ha disposto il trasferimento dei casi di covid-19 nelle Rsa, ha mandato i malati contagiosi nei luoghi dove più si doveva evitare il contagio. Chi doveva gestire l’emergenza ha peggiorato il contagio. Questa è una responsabilità politica enorme da parte di Fontana e di Gallera. Noi andremo fino in fondo, lo dobbiamo alle vittime, ai familiari, ai lavoratori e a tutti quei lombardi che guardano con sgomento alle incapacità della giunta Fontana.

 
 

CONTRO L'ECCESSO DI BUROCRAZIA

Interventi adeguati ai tempi che stiamo vivendo

Con questa interpellanza abbiamo sollecitato il governo a presentare rapidamente al Parlamento un intervento drastico di riduzione della ipertrofia burocratica e normativa, che pesa sulla vita delle persone e ostacola l'attività delle imprese. Il tema è così poco originale che potremmo citare Francesco De Sanctis, che già nel 1865, lamentava come la burocrazia avesse tolto spinta all'attuazione di alcuni provvedimenti; o Emilio Sereni, Ministro dell'Assistenza post bellica, che nel 1946 definiva incontrollabile il potere della burocrazia. Vanoni si lamentava dei processi burocratici interminabili; Fanfani si propose di intervenire contro un'amministrazione pubblica lenta e arrugginita; Rumor tentò di intervenire contro il potere condizionante, se non decisionale, della burocrazia; Nenni, erano gli anni Sessanta, chiedeva di intervenire contro l'infinità di enti pubblici; e molti altri. Conosciamo, dunque, quanto il problema sia radicato, quanto sia annoso e come sia stato oggetto di iniziative e tentativi di ogni governo, e in ogni legislatura, della storia repubblicana. Perché allora questo nostro atto di sindacato ispettivo? Perché una sollecitazione di oltre 50 deputati del gruppo del Partito Democratico? Perché il tempo che stiamo vivendo è un tempo non ordinario e sollecita risposte non ordinarie. Fronteggiamo una inedita drammatica emergenza sanitaria e già ci prepariamo ad affrontare il percorso arduo di una crisi economica che si annuncia dura e piena di rischi.  Quello che abbiamo chiesto con questo atto è un intervento straordinario, rapido, profondo, con il carattere di una eccezionalità almeno pari a quella che stiamo vivendo. 

QUESTION TIME

RAFFORZARE TUTELE E SICUREZZE NEL COMPARTO AGRICOLO

L’emergenza coronavirus colpisce anche il mondo dell’agricoltura. Si stima una diminuzione di circa 350mila tra lavoratrici e lavoratori agricoli dopo l'inizio dell'emergenza sanitaria. Tutte le principali associazioni del mondo agricolo sottolineano la gravità della situazione che rischia di lasciare senza manodopera una parte rilevante della filiera agricolo alimentare. A questo si aggiunge il tema dei richiedenti asilo che hanno visto respinta la propria domanda e che quindi sono in condizioni di irregolarità per la legge e oggetto di sfruttamento lavorativo; questi lavoratori oltre allo sfruttamento subiscono anche una fragilità abitativa, veri e propri ghetti in prossimità dei campi. Per queste ragioni abbiamo chiesto alla ministra Bellanova quali iniziative intenda adottare per garantire forme e soluzioni che mettano in sicurezza chi lavora nei campi sia dal punto di vista contrattuale, che abitativo, della salute e della dignità sociale.

 

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Informativa urgente del governo
Martedì 21 alle, ore 17.30, il Presidente del Consiglio dei Ministri informerà il Parlamento sulle recenti misure adottate per il contrasto al Covid-19.

Decreto "Cura Italia"
Mercoledì 22 dalle ore 9,30, con proseguimento nella giornata di giovedì 23, esame e votazione del decreto "Cura Italia"

Relazione al Parlamento
Venerdì 24,  dalle ore 10.00, esame e votazione delle risoluzioni sulla Relazione presentata al Parlamento per  l'autorizzazione allo scostamento di bilancio.

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