n. 80 - 7 marzo 2020

INSIEME CE LA FAREMO

Il Pd con l'Italia che combatte

“Il PD è una grande comunità e tutti vogliamo dare un segnale. Per questo lanciamo una campagna di informazione e divulgazione per contrastare il coronavirus. Il governo ha adottato una serie di indicazioni e scelte che riteniamo giuste, ponderate e condivisibili. Il nostro primo pensiero va a tutti gli operatori e le operatrici del sistema sanitario nazionale. Dobbiamo mettere in campo tutte le misure adeguate a un grande rilancio dell’economia italiana e del lavoro. Ma oggi l’obiettivo è fermare il virus, l’espandersi del virus. Un obiettivo di tutti i corpi dello Stato, istituzioni, forze politiche, protezione civile, esercito, sanità, sindaci. Non serve il panico ma la responsabilità, la collaborazione e la mobilitazione di tutti. È di fronte alle difficoltà che si vede la forza di un Paese. Tanti hanno messo a disposizione le proprie competenze e il proprio tempo per combattere il coronavirus. Lo facciamo anche noi: i circoli saranno luoghi permanenti d’informazione sui comportamenti da adottare per evitare la diffusione del contagio e sul modo rapportarsi con le strutture sanitarie nel modo corretto. I volontari saranno “operatori civili” per fornire informazioni nei luoghi di residenza, nei quartieri, per attivare modalità di supporto alle persone più fragili in accordo con le strutture sanitarie, per raccogliere le istanze del mondo delle imprese in difficoltà e a relazionarle con le istituzioni”.

Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, nella conferenza stampa al Nazareno per la presentazione della campagna di comunicazione Coronavirus. L’Italia combatte.

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TEMI DELLA SETTIMANA

PER UN'EFFETTIVA PARITÀ DI GENERE

Contro la violenza sulle donne

L'8 marzo del 1908, in una fabbrica di New York occupata in occasione di uno sciopero, divampò un incendio nel quale 129 operaie tessili morirono bruciate vive. Questa data divenne da allora il simbolo della lotta delle donne di tutto il mondo per affermare i loro diritti e la loro spinta alla liberazione dalle vecchie catene patriarcali. Tre anni dopo, nel marzo del 1911, sempre a New York, altre 123 donne morirono nell'incidente di un'altra fabbrica, la Triangle; 39 erano italiane, immigrate dalle regioni più povere del nostro Paese. Il tema del lavoro, della dignità del lavoro, e dell'equa retribuzione come principale strumento di liberazione della donna è da sempre centrale nelle battaglie dei movimenti femminili, ma anche di quelli femministi. Nella mozione votata dal Parlamento abbiamo posto l’accento soprattutto sulla condizione lavorativa e sociale delle donne in Italia; una condizione di discriminazione, che colpisce e frena tutta la società. Chiediamo, dunque, al governo un pieno sostegno a questa battaglia, con leggi che segnino una svolta nella condizione lavorativa delle donne italiane. Chiediamo, inoltre, la ratifica della Convenzione dell'ILO, l'Organismo internazionale del lavoro, contro la violenza e le discriminazioni nei luoghi di lavoro, una Convenzione definita storica. Infine, un impegno per un’educazione scolastica che trasmetta il valore del rispetto tra sessi.

 

PIÚ FORZA A RICERCA E UNIVERSITÀ

Istituito il nuovo ministero

L'istituzione del ministero dell'Università e della ricerca è una buona notizia per l'Italia. Già da molto tempo, ormai, gli esperti e gli operatori ritenevano che un unico Ministero - l'attuale MIUR - non fosse adeguato a gestire l'enorme carico di competenze derivanti dal complesso mondo della formazione e della ricerca. Bene quindi che ci sia un ministero che si occupi di alta formazione e di ricerca scientifica. Un ministero ad hoc che valorizzi l'autonomia del sistema dell'università e della ricerca, per assicurare uno sviluppo equilibrato del Paese, riducendo le distanze tra nord e sud. Il Ministro Manfredi è il nuovo ministro, che ha ben presente, per le sue esperienze trascorse, quali siano i temi da affrontare e quali i principali problemi legati a questo mondo, non ultimo l'effettivo diritto allo studio.

QUESTION TIME

CONTRO CORONAVIRUS SERVE LEALE COLLABORAZIONE TRA ISTITUZIONI E SUPREMAZIA DELLO STATO

Riteniamo positiva l’esperienza delle autonomie, da consolidare e sviluppare, però in questa situazione di emergenza tutto ci possiamo permettere tranne avere voci dissonanti, e indirizzi diversi, che creano incertezza nei cittadini sule normative da applicare. Per questo abbiamo chiesto al ministro per gli Affari regionali quali iniziative intenda prendere per evitare il sovrapporsi a livello locale di prescrizioni differenti per contenere il coronavirus. Misure che potrebbero addirittura porsi in contrasto con quelle adottate a livello nazionale. Nella replica, dopo aver espresso apprezzamento per le parole del ministro Boccia, abbiamo ribadito che il Paese è chiamato ad affrontare un’emergenza, abbiamo quindi bisogno di nervi saldi e di quel principio di leale collaborazione tra le istituzioni previsto dalla Carta costituzionale. Per superare questa situazione abbiamo bisogno di dire tre no: No al sindacalismo istituzionale, per il quale ogni istituzione rivendica a sé brandelli di competenza; No allo scaricabarile, e No alla cacofonia di voci che impedisce di capire la reale linea di comando. E dobbiamo invece dire tre sì: Sì all’organizzazione; Sì alla responsabilità e Sì alla logica della clausola della supremazia statale. Così facendo tutti insieme supereremo questo momento di difficoltà”

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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Scostamento deficit

Mercoledì dalle ore 11.30, esame della relazione al Parlamento sullo scostamento del deficit programmato.

 

 

 

 

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