Patto di stabilità: Piero De Luca, governo disastroso sui temi economici
“Non bastava un DEF truccato nei numeri e manchevole nella parte programmatica, il Ministro Giorgetti ci tiene a completare la sua magra figura con un becero teatrino nell’Aula di Montecitorio. Nell’impartire la sua lezioncina sui conti e sul rigore, però, dimentica un paio di fatti rilevanti.
La Meloni negozia in Europa le nuove regole del Patto di stabilità e poi, al momento del voto al Parlamento Ue, il suo partito e tutta la maggioranza di governo si astengono. È evidente che si tratta di una smentita e di una sonora bocciatura per la premier e il ministro Giorgetti! È in atto un goffo e disperato tentativo di prendere le distanze da sé stessi perché sanno che l’accordo da loro siglato è penalizzante per l’Italia a causa della loro incapacità negoziale e della poca credibilità.
Commissione certifica enormi criticità
La guerra, l’inflazione, le regole, il debito, il superbonus: Giorgetti in commissione Bilancio si attacca a tutto per cercare un alibi ad una legge di bilancio ingiusta e senza prospettive. Ma è l’insofferenza verso l’Europa che non riesce proprio a nascondere: per lui la sospensione del patto di stabilità è stata solo un’allucinazione collettiva e non un’occasione per cambiare in modo strutturale le regole verso una maggiore integrazione e solidarietà europee.
“Oggi in audizione il ministro Giorgetti non potrà sottrarsi in audizione alle domande sul Mes e sulla riforma del patto di stabilità, temi sui quali in Europa il governo ha perso su tutta la linea. Il Ministro dell’Economia sa bene che non è possibile parlare di manovra senza toccare questi due punti fondamentali, visto che questa sarà l’ultima manovra che potremo fare in deficit e che molte misure del governo come quella sul cuneo fiscale non potranno essere riconfermate”.
Così la deputata Pd in Commissione bilancio Silvia Roggiani, intervenendo questa mattina a Radio Popolare.
“L’atteggiamento dilatorio del governo e della maggioranza sulla riforma del Mes continua ad essere davvero ridicolo e infantile. Dopo aver fatto auto ostruzionismo la settimana scorsa, oggi la destra sceglie un presunto tecnicismo in commissione Bilancio per rinviare il parere e insabbiare il voto in Aula, mancando del tutto di rispetto al Parlamento e agli italiani.
“Attivatevi affinché la revisione della governance economica, a partire dalla riforma del Patto di Stabilità e Crescita, sia completata entro il 2023, evitando il rischio della riattivazione del vecchio Patto di stabilità, che obbligherebbe il nostro Paese a pesanti correzioni di bilancio. Fate di più rispetto ai negoziati in corso. Sono mesi che non riuscite a porre sul tavolo una vostra proposta perché vi manca l’autorevolezza e la credibilità necessaria. Anzitutto a causa dei vostri storici alleati politici, che sono da sempre tra i più ostili a maggiore flessibilità.
Sono mesi che la destra butta la palla in Tribuna sulla riforma del Mes e i risultati negativi purtroppo si vedono. L'Italia è sempre più debole sui tavoli di Bruxelles in cui si sta negoziando una complessa riforma del Patto di Stabilità. Se il Governo invitasse la maggioranza ad un ulteriore rinvio della votazione in Parlamento farebbe un atto di masochismo politico. Meloni metta da parte la propaganda e pensi almeno una volta non ai suoi calcoli elettorali ma agli interessi del Paese”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Affari europei alla Camera, Piero De Luca.
"La maggioranza è in confusione totale. Hanno passato settimane ad insultare Gentiloni che è quello che ha portato a casa il PNRR e la revisione del patto di stabilità per poi accorgersi che in casa, tra di loro, hanno una distanza siderale sulla stessa idea di Europa. Invocano l'Europa e poi l'ospite d'onore del Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini è un'antieuropeista e dalla parte opposta degli interessi dell'Italia come Marine Le Pen.