05/12/2025
Anna Ascani, Ilenia Malavasi, Irene Manzi, Andrea Casu
2-00730

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione e del merito, il Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, per sapere – premesso che:

   nell'ambito del PNRR, la Missione 2, Componente 3, Investimento 1.1 (M2C3I1.1), prevede la sostituzione del patrimonio edilizio scolastico obsoleto al fine di realizzare strutture sicure, moderne, inclusive e sostenibili, favorendo la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti, l'aumento della sicurezza sismica, lo sviluppo di aree verdi, la progettazione partecipata degli spazi educativi per migliorare i processi di insegnamento-apprendimento e la valorizzazione delle comunità locali;

   i relativi target e milestone europei e nazionali fissano al 30 giugno 2026 la sostituzione di circa 195 edifici scolastici per un totale di almeno 410.000 m2, con benefìci per circa 58.000 studenti e una riduzione dei consumi di energia finale di almeno il 50 per cento, con una conseguente diminuzione di circa 8.400 tonnellate annue di CO2;

   a tale missione corrisponde 1 miliardo di euro di prestiti per la realizzazione di interventi strategici che consentiranno di creare degli ambienti educativi all'avanguardia, in termini di qualità edilizia, di rispetto per l'ambiente, di presenza di spazi verdi e connettività;

   la realizzazione degli interventi è affidata in toto al Ministero dell'istruzione e del merito, che ha richiesto il supporto di Invitalia per una procedura di Accordo quadro finalizzata al raggiungimento della milestone M2C3-5 – ossia l'aggiudicazione dei lavori entro il primo trimestre 2023 – da mettere a disposizione degli enti locali beneficiari;

   nella sesta relazione al Parlamento sull'attuazione del PNRR (marzo 2025), il Governo ha riferito che all'Accordo quadro hanno aderito 136 soggetti attuatori, che esso si è concluso con l'aggiudicazione dei lavori il 21 settembre 2023 e che ciò ha permesso a 130 enti di raggiungere la milestone. La relazione precisa, inoltre, che gli altri enti locali hanno proceduto autonomamente all'aggiudicazione dei lavori, conseguendo la milestone, e che lo stato di avanzamento dell'investimento risulta conforme al cronoprogramma;

   tuttavia, la situazione reale desta forte preoccupazione: inadempienze delle imprese, difficoltà amministrative, ritardi procedurali stanno compromettendo il completamento, nei tempi previsti, di numerose opere scolastiche in tutto il Paese;

   un caso emblematico è quello della scuola secondaria «Dante Alighieri» di Città di Castello, dove, dopo la demolizione della scuola, i lavori si sono bloccati per le gravi inadempienze dell'impresa selezionata da Invitalia, mentre il comune non può procedere con un nuovo affidamento poiché Invitalia stessa, pur costantemente informata riguardo la gravità e del protrarsi dell'inadempimento, ha lasciato scadere l'Accordo quadro che avrebbe consentito la possibilità di scorrere la graduatoria;

   criticità analoghe emergono nel caso della scuola primaria «Renzo Pezzani» di San Polo d'Enza, dove l'impresa selezionata da Invitalia – aggiudicata la con un ribasso del 32,58 per cento – ha accumulato ritardi e gravi inadempienze, culminate nella mancata verifica delle certificazioni del fornitore della struttura prefabbricata, risultata non conforme. Nonostante le segnalazioni del comune, Invitalia ha suggerito comunque di proseguire con l'operatore in essere, ritenendo troppo lungo il procedimento per sostituirlo, situazione che ha creato forte incertezza sul completamento dei lavori e sulla salvaguardia del finanziamento, la cui eventuale revoca esporrebbe il comune a un rischio finanziario gravissimo;

   altro caso emerso è a Barberino Tavarnelle dove i lavori iniziati nella nuova scuola primaria di San Donato in Poggio, da completare entro marzo 2026, risultano rallentati dal 2024 per l'abbandono e il fallimento della ditta appaltatrice. L'opera, innovativa e sostenibile, destinata a 130 alunni e dotata di spazi civici, vale 3,2 milioni (2,4 del PNRR); il comune ha dovuto conseguentemente rescindere il contratto;

   si ricorda che un emendamento riformulato del PD al disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 25 del 2025, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 69 del 2025 (n. 8.021 – articolo 8-bis) ha stanziato 20 milioni di euro per il 2025 per affrontare le criticità dell'edilizia scolastica. Tuttavia, i decreti interministeriali attuativi — relativi alle modalità e ai termini per la presentazione delle domande e ai criteri di riparto del fondo — non sono ancora stati emanati, e le risorse disponibili risultano oggi del tutto insufficienti rispetto alle problematiche che stanno emergendo;

   la realtà che emerge è quindi quella di scuole demolite, cantieri fermi e un rischio elevatissimo di perdere sia i fondi PNRR, sia i cofinanziamenti nazionali, con un danno educativo, sociale ed economico gravissimo per l'intera comunità;

   i casi citati, per quanto emblematici, rischiano di non rappresentare un'eccezione, ma la punta dell'iceberg di una criticità sistemica riguardo l'affidabilità delle imprese selezionate da Invitalia per l'esecuzione degli interventi, i cui lavori devono essere terminati entro marzo 2026, mettendo a repentaglio il completamento di numerose opere scolastiche in tutto il Paese;

   è dunque necessario conoscere la reale estensione nazionale del fenomeno, poiché la mancata conclusione degli interventi determinerebbe non solo la perdita delle risorse europee, ma anche un grave pregiudizio per studenti, famiglie e territori già colpiti da deficit strutturali nell'edilizia scolastica;

   una conoscenza approfondita della situazione è inoltre indispensabile per individuare e definire tempestivamente soluzioni efficaci qualora emergesse il rischio concreto di non rispettare i termini del PNRR e quindi di perdere i finanziamenti –:

   se, con riferimento ai casi delle scuole citati in premessa, intenda convocare, con la massima sollecitudine, un tavolo tecnico con l'amministrazione titolare dell'intervento, i comuni interessati e Invitalia, al fine di individuare e condividere il percorso tecnico-amministrativo volto al tempestivo completamento dei lavori e alla salvaguardia del relativo finanziamento;

   quante scuole — e in quale percentuale sul totale —, finanziate nell'ambito della misura PNRR M2C3I1.1 «Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici», risultino in condizioni di grave criticità, analoghe a quelle descritte in premessa, con cantieri fermi e/o a rischio di mancato rispetto delle scadenze, anche a causa di inadempienze e inaffidabilità dell'operatore economico selezionato da Invitalia;

   quale sia lo stato di attuazione della misura PNRR M2C3I1.1 e se l'avanzamento dell'investimento risulti conforme al cronoprogramma, indicando, in caso contrario, quali urgenti misure si intenda adottare per salvaguardare i finanziamenti degli interventi già avviati in caso di mancato rispetto dei termini stringenti previsti dal PNRR e assicurare, in ogni caso, il completamento delle opere su tutto il territorio nazionale.