I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per la pubblica amministrazione, per sapere – premesso che:
la carenza di personale nella pubblica amministrazione è estremamente grave, come evidenziato da numerosi piani integrati di attività e organizzazione (Piao 2025-2027);
la necessità di assumere nuovo personale in tempi rapidi è confermata anche dalle stime dei sindacati comparativamente più rappresentativi, secondo le quali entro il 2033 oltre un milione di dipendenti pubblici andrà in pensione;
tali dati, inoltre, secondo l'ultimo rapporto FPA, sono aggravati dal fatto che anche a livello europeo l'Italia si colloca al di sotto della media dei Paesi più sviluppati quanto a dotazione di organico nelle PA: l'Italia ha 5,7 impiegati pubblici ogni 100 abitanti, contro i 6,1 della Germania, i 7,3 della Spagna, gli 8,1 del Regno Unito e gli 8,3 della Francia;
per questo, oltre a una nuova grande stagione di concorsi, è necessario utilizzare lo strumento dello scorrimento integrale delle graduatorie dei concorsi in corso di validità, così da rispondere in tempi rapidi alla carenza di personale nella pubblica amministrazione e permettere a risorse già selezionate e pronte di prendere immediatamente servizio, contribuendo a rendere più efficace l'azione amministrativa per le cittadine e i cittadini;
al riguardo, è importante ricordare che la Corte costituzionale ha chiarito che lo scorrimento delle graduatorie non costituisce, di per sé, una deroga al principio del pubblico concorso, in quanto presuppone comunque lo svolgimento di una selezione concorsuale. Come affermato nella sentenza n. 267/2022, lo scorrimento può contribuire a realizzare il buon andamento della pubblica amministrazione, consentendo, da un lato, di far fronte in modo tempestivo ed efficace alle esigenze sopravvenute e, dall'altro, di contenere la spesa pubblica evitando i costi di nuove procedure;
per questo, ad avviso degli interpellanti, risultano inaccettabili le recenti affermazioni del Ministro interpellato dinanzi le Commissioni riunite I e XI della Camera, durante l'esame del decreto-legge cosiddetto PA laddove ha dichiarato che esiste un'organizzazione al mondo che si chiama pubblica amministrazione in cui chi non passa un concorso viene definito «idoneo», mentre nel resto del mondo viene definito «bocciato»;
il Ministro interpellato ha anche affermato che il limite del 20 per cento è funzionale ad aumentare la qualità della pubblica amministrazione, dal momento che, andando sotto tale limite, si assumerebbero persone che non che hanno avuto un buon esito nel concorso, sostenendo altresì che sua ambizione è che la pubblica amministrazione sia composta da persone all'altezza delle alte sfide da affrontare;
si tratta per gli interpellanti di opinioni infondate e che offendono gravemente non solo coloro che hanno superato un concorso collocandosi nella graduatoria come idonei, ma anche chi – tramite gli scorrimenti realizzati negli anni – è già entrato in servizio e sta contribuendo concretamente all'efficacia e all'efficienza della pubblica amministrazione;
si ricorda, infatti, che gli idonei in una graduatoria di concorso pubblico sono i candidati, qualificati e preparati, che hanno superato tutte le prove del concorso, ma non sono stati assunti perché il loro punteggio non rientrava nel numero di posti disponibili messi a bando. Sono, in sostanza, coloro che hanno già dimostrato di possedere i requisiti e le competenze per il ruolo per il quale concorrevano;
durante la discussione in Commissione del citato decreto PA, il PD ha presentato numerosi emendamenti (tutti respinti), finalizzati sia a consentire gli scorrimenti delle graduatorie e, laddove necessario, la loro proroga, sia ad applicare il principio di non discriminazione e di parità di trattamento salariale, dal momento che attualmente si verifica la situazione per cui soggetti che hanno partecipato e superato la medesima procedura concorsuale, ma sono stati assunti in momenti diversi per effetto dello scorrimento, percepiscono, ingiustamente, trattamenti economici differenti a causa di un inquadramento disomogeneo;
sul tema del differente inquadramento economico degli idonei, il voto contrario della maggioranza, dopo il parere negativo del Governo, ha inoltre contraddetto l'approvazione all'unanimità dell'ordine del giorno 9/01532-bis-A/071 dell'8 ottobre 2024, con il quale il Governo si impegnava a «valutare l'opportunità di adottare misure utili a garantire, nell'ambito dei rapporti di lavoro con la pubblica amministrazione, la piena applicazione del principio di non discriminazione nel trattamento economico tra lavoratori assunti a seguito delle medesime procedure concorsuali» –:
quanti siano i lavoratori e le lavoratrici assunti fino ad oggi nei ruoli delle amministrazioni pubbliche a seguito dello scorrimento delle graduatorie;
quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare per garantire, nell'ambito dei rapporti di lavoro con la pubblica amministrazione, la piena applicazione del principio di non discriminazione nel trattamento economico tra lavoratori assunti a seguito delle medesime procedure concorsuali, al fine di evitare che le posizioni espresse dal Ministro interpellato si traducano concretamente in quella che agli interpellanti appare un ingiustificata discriminazione nei confronti degli idonei assunti nei ruoli a seguito dello scorrimenti delle graduatorie.