I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
in merito alla vicenda del ricercatore italiano Giulio Regeni, ucciso al Cairo nel febbraio del 2016 e per cui sono imputati quattro alti ufficiali degli apparati di sicurezza egiziani il cui processo è attualmente pendente presso la Corte di assise di Roma, il 2 giugno 2024 la trasmissione «Report» ha mandato in onda su RaiTre un'inchiesta dal titolo «Verità nascoste per Giulio Regeni» a firma del giornalista Daniele Autieri, nella quale ricostruiva il ruolo di alcuni appartenenti ai servizi segreti italiani, nella fattispecie Agenzia informazioni e sicurezza esterna, nei giorni che hanno anticipato il ritrovamento del corpo del nostro concittadino;
oltre a ricostruire le visite al Cairo dei vertici dell'Agenzia informazioni e sicurezza esterna, quella del generale Giovanni Caravelli (allora numero due e oggi direttore dell'Aise) il 27 gennaio 2016, e quella di Alberto Manenti (allora direttore dell'Aise) il 3 febbraio 2016, il programma di inchiesta ha riportato la testimonianza a volto coperto di un diplomatico all'epoca in servizio presso l'Ambasciata d'Italia al Cairo;
nell'intervista il testimone rivela che alcuni agenti dell'Aise avrebbero ottenuto informazioni dirette da membri del Governo egiziano per il tramite di una intermediaria, una civile italiana di nome Zena Spinelli;
secondo la ricostruzione del giornalista, Spinelli sarebbe stata in contatto con Ayman Rashed, allora assistente del Ministro della giustizia egiziano, e lo stesso Rashed il 29 gennaio 2016 – a quattro giorni dalla scomparsa – le avrebbe confermato che «Regeni era ancora vivo, ma che non era nelle loro mani». La notizia, secondo «Report» sarebbe stata riportata al professor Gennaro Gervasio e agli agenti del nostro controspionaggio insieme ad altre informazioni di interesse primario;
nel servizio di Report, peraltro, una fonte non anonima (ma a volto coperto) ha dichiarato che uomini dell'Aise avrebbero visto Giulio nei giorni precedenti il ritrovamento del corpo (non specificando se lo avrebbero visto ancora vivo o già deceduto); tra l'altro, come riportato, l'Aise avrebbe avuto l'informazione del ritrovamento del corpo di Giulio Regeni la mattina del 3 febbraio 2016, quasi 12 ore prima rispetto a quanto riportato dalla versione ufficiale del Governo italiano, ribadita in più occasioni anche dall'ambasciatore d'Italia al Cairo, Maurizio Massari e dalla ex Ministra Guidi –:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti riportati e se quelle informazioni raccolte da agenti dell'Aise al tempo fossero state condivise con l'autorità politica delegata ai sensi della legge n. 124 del 2007, e nel caso come siano state utilizzate;
se il Governo intenda fornire informazioni in merito all'eventuale conoscenza dei vertici dell'Aise e del Dis di quanto narrato da «Report» e se la riconsegna del cadavere di Giulio Regeni sia stata un evento casuale, oppure il frutto di un accordo tra agenzie di intelligence o tra Governi.