30/01/2024
Lia Quartapelle Procopio
Provenzano, Porta, Fornaro, Boldrini
2-00318

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:

   il 25 gennaio 2024, quasi in concomitanza con la celebrazione del Giorno della Memoria, il Consiglio dei ministri ha deliberato alcune nomine al grado di ambasciatore dei Ministri plenipotenziari, tra cui Mario Andrea Vattani, già commissario generale per l'Italia ad Expo 2025 Osaka;

   in merito alla nomina di Mario Andrea Vattani, un gruppo di diplomatici ha scritto una lettera aperta al Ministro degli esteri e pubblicata a mezzo stampa, nella quale apostrofano la suddetta nomina come «gravissima, che mortifica la diplomazia italiana e prefigura il rischio che l'Italia venga rappresentata in Paesi di primaria importanza da un funzionario indegno di ricoprire tale ruolo. Infatti, il novello Ambasciatore di grado si è sempre distinto per la sua fede neofascista per non dire neonazista attestata da vari episodi, ribadita nel tempo e mai sconfessata.»;

   invero, l'ambasciatore Mario Andrea Vattani, «console fascio-rock», così passato alle cronache giusto dieci anni fa, nelle vesti di Katanga (il suo nome d'arte), partecipò alla testa del gruppo Sottofasciasemplice, sul palco di una kermesse organizzata da CasaPound, ricambiando il saluto romano del pubblico;

   per questo episodio, l'ambasciatore Vattani subì il richiamo con effetto immediato a Roma, un ammonimento disciplinare e una sospensione di quattro mesi dal servizio senza stipendio;

   dunque, pur appartenendo al corpo diplomatico italiano e avendo giurato fedeltà alla Costituzione, Vattani non ha mai desistito dall'esibirsi con il suo gruppo musicale «fascio-nazi-rock» in raduni di gruppi affiliati a CasaPound, cantando canzoni violentemente contro la Resistenza e la Repubblica italiana, ricambiando più volte il saluto fascista con la chiara dichiarazione di appartenenza politico-ideologica, ma soprattutto valoriale, evidentemente in netto contrasto con i fondamenti costituzionali della nostra Repubblica;

   da notizie a mezzo stampa, parrebbe inoltre che il compenso di Vattani per Expo Osaka 2025, sia stato aumentato di 240 mila euro – il massimale previsto per la PA – a 360 mila euro;

   gli interpellanti sono consapevoli che la funzione di ambasciatore presso uno Stato estero racchiude in sé, nel suo carattere di rappresentanza dello Stato, nell'esercizio delle funzioni diplomatiche, il senso completo delle basi giuridiche e morali della Repubblica, che sono raccolte nella Costituzione italiana, che è incompatibile con qualsiasi professione di fede fascista;

   la nomina di un ambasciatore, pur nella discrezionalità che un Ministro ha nel momento di proporre una nomina al Consiglio dei ministri, non dovrebbe prescindere da un elemento di valutazione circa la meritevolezza di quella persona, che rappresenta il nostro popolo, la nostra comunità, i suoi valori fondanti, morali, politici, democratici scritti nella Costituzione, a essere elemento di interfaccia con comunità estere, con Stati esteri, con popoli esteri, che ospitano le sedi diplomatiche;

   la vicenda all'ambasciatore Vattani è stata già, in qualche maniera, sottoposta all'esame del Parlamento in vari atti di sindacato ispettivo, sia nel 2012 che nel 2021, sempre per sollevare l'opportunità che un membro dell'organizzazione dello Stato di alto livello e che non ha mai smentito le sue professioni di fede dichiaratamente fasciste e dichiaratamente contrastanti con i fondamenti della Costituzione italiana, sia il rappresentante più alto in grado della nostra Repubblica in uno Stato estero –:

   quali siano le motivazioni che hanno portato alla nomina di Vattani e se non ritenga necessario valutare l'opportunità che l'ambasciatore rappresenti la Repubblica italiana in sede di corpo diplomatico;

   se il compenso di Vattani sia superiore al massimale previsto per i dipendenti PA come riportato a mezzo stampa.

Seduta del 9 febbraio 2024

Illustrazione di Laura Boldrini, risposta del Vice Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, replica di Lia Quartapelle Procopio

LAURA BOLDRINI, Grazie, signora Presidente. Sì, intendo illustrare. Signor Vice Ministro, dieci anni fa, l'allora console Mario Vattani si esibiva, con il nome di Katanga, con il suo gruppo SottoFasciaSemplice, a una festa di CasaPound - sa, Vice Ministro, quelli che si definiscono fascisti, sono loro a chiamarsi così - cantando Bandiera nera e facendo vistosamente, dal palco, il saluto romano. Parliamo di un componente del nostro Corpo diplomatico. Lo so, è difficile crederlo, lo so, però, purtroppo, è così.

Ora, tutto potevo immaginare, quando allora vidi il video, tranne che, dopo un po' di tempo, a questo signore, che aveva disonorato il nostro Paese e il nostro Corpo diplomatico, sarebbe stato affidato l'incarico di commissario generale dell'Italia per l'Expo di Osaka, che sarebbe salito di grado, promosso ambasciatore a vita dal Governo Meloni e che avrebbe accompagnato la Presidente del Consiglio nei suoi incontri ufficiali in Giappone, persino all'incontro con il Primo Ministro Kishida.

Presidente, quando si dice l'“amichettismo”, che ti fa fare l'“amichettismo”! Non potevo immaginarlo, però è successo, è andata proprio così.

Nel settembre scorso, a Monaco di Baviera, durante l'Oktoberfest, due ragazzi italiani sono stati arrestati per aver fatto il saluto romano. In Germania, chi fa il saluto romano viene arrestato. Qui da noi, in Italia, diventa ambasciatore. Veda un po', Vice Ministro, la differenza. Se qualcuno, da noi, osa gridare “Viva l'Italia antifascista”, viene prontamente identificato dalle Forze dell'ordine. Se, invece, canta Bandiera nera, accompagna la Presidente del Consiglio nei suoi viaggi ufficiali. Questa è la differenza. Sì, è proprio il mondo al contrario, per usare il titolo di quel grottesco libello che va per la maggiore, ma contrario alla Costituzione, contrario alla storia migliore del nostro Paese, quella che ci ha liberato dal nazifascismo, contrario alla dignità e al buon nome dell'Italia e della nostra diplomazia. Vi riempite la bocca sempre, a ogni pie' sospinto, di parole come patria, nazione, orgoglio, e siamo tutti molto fieri di essere italiani, ma voi alla patria proprio non date niente, voi non volete affatto bene alla patria, se promuovete al grado di ambasciatore - e gli fate rappresentare l'Italia all'Expo - uno che, grazie a quella esibizione, è stato soprannominato “fascio rock”, ha fatto ridere e preoccupare il mondo al tempo stesso. No, voi non volete bene all'Italia. Uno che non si è mai pubblicamente pentito, né ha chiesto mai scusa per quel suo comportamento, che definirei osceno.

Il SNDMAE, che è il sindacato nazionale dei dipendenti della Farnesina, ha criticato duramente questa ultima tornata di nomine, ricordando che - cito quello che scrive il sindacato - il grado apicale andrebbe conferito tenendo conto dell'importanza e del modo di svolgere le funzioni nel corso dell'intera carriera. Appunto: se uno va a guardare la carriera del “fascio rock”, non si capisce come ciò sia possibile. E questo criterio sacrosanto - secondo il sindacato - non si rintraccia nelle nomine appena fatte, le quali - altra critica del sindacato - hanno riguardato soltanto uomini. E qui noi abbiamo una Presidente del Consiglio che è una donna, per la prima volta, ma vedo che proprio dimentica il genere femminile anche in queste nomine.

Ma l'“amichettismo” della Presidente del Consiglio non si ferma mica qui. Da notizie di stampa, apprendiamo che il compenso di Vattani per l'Expo Osaka 2025 sarebbe stato aumentato da 240.000 euro, che è il massimo previsto nella pubblica amministrazione, a 360.000 euro. Per favore, signor Vice Ministro, ci dica che non è vero, ci dica che chi ha scritto questa cosa ha capito male, ha sbagliato. Lei è qui, davanti a noi, oggi, ci dica che non è vero. Noi non possiamo pensare che a un diplomatico orgoglioso delle proprie convinzioni fasciste, mai rinnegate, che ha spergiurato sulla Costituzione antifascista per fare carriera, lo Stato debba riconoscere un compenso molto più alto del massimo previsto per i dirigenti della pubblica amministrazione. Noi non lo possiamo pensare e non lo possiamo accettare!

Dunque, la nostra interpellanza chiede ragione al Governo di questa scelta, che nuoce - lo ripeto - all'immagine del nostro Paese e inquina il buon nome della diplomazia italiana.

EDMONDO CIRIELLI, Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Grazie, Presidente. A seguito della vicenda che lo vide protagonista nel 2011, il funzionario diplomatico Mario Andrea Vattani venne sottoposto a procedimento disciplinare nel 2012. Il procedimento si concluse con la sospensione dal servizio per 4 mesi e con il richiamo da Osaka, in Giappone, dove era console generale.

Dopo aver scontato la sanzione disciplinare, il Ministro plenipotenziario Vattani è rientrato alla Farnesina, dove ha prestato un servizio valutato di eccellente qualità e oggetto di apprezzamento da parte di tutti i suoi superiori e degli interlocutori istituzionali, come ampiamente documentato e il suo comportamento non ha dato adito più ad ulteriori rilievi.

In uno Stato di diritto, la tutela dell'interesse pubblico è assicurata dal rispetto della legge. In questo caso specifico, è rappresentato appunto da una sanzione debitamente scontata e da un incarico conferito sulla base dell'impegno dimostrato e della preparazione professionale”. Queste parole che ho appena pronunciato non sono mie, sono dell'allora Vice Ministro degli Esteri Marina Sereni, che rispondeva ad un'analoga interpellanza presentata proprio dall'onorevole Quartapelle Procopio nel 2021. L'ambasciatore Vattani era appena stato nominato capo missione a Singapore dal Consiglio dei ministri. In quel Consiglio dei ministri sedevano tre autorevoli esponenti del Partito Democratico, partito dell'onorevole interpellante, che evidentemente non ritenevano allora inappropriato che Vattani potesse esercitare le funzioni di capo missione e rappresentare la Repubblica italiana all'estero. L'interpellanza oggi in esame sottolinea inoltre che, pur nella discrezionalità che un Ministro ha nel momento di proporre una nomina al Consiglio dei ministri, così come previsto dalla legge, essa non dovrebbe prescindere da un elemento di valutazione circa il merito della proposta stessa. Ed è proprio così: nel nominarlo a grado di ambasciatore, il Ministro ha preso in esame l'intero percorso professionale di Vattani. Entriamo, dunque, nel merito.

Nel corso della sua carriera alla Farnesina, l'ambasciatore Vattani ha ricoperto importanti ruoli e funzioni di responsabilità. Tra queste, nel grado di Ministro plenipotenziario, quella di consigliere diplomatico del sindaco di Roma, di console generale ad Osaka - così come è stato ricordato -, di coordinatore per i rapporti tra l'Unione europea e i Paesi dell'Asia e del Pacifico, di ambasciatore d'Italia a Singapore - come ho appena ricordato -, su nomina di un Governo dove il PD era ampiamente rappresentato e, da ultimo, di commissario generale per l'Expo 2025 di Osaka. Prima ancora, quello di consigliere diplomatico del Ministro delle Politiche agricole e forestali e di console a Il Cairo.

In tutti questi anni, Vattani ha prestato un servizio sempre valutato di eccellente qualità da parte di tutti i suoi superiori che si sono succeduti nel tempo, che gli hanno sempre riconosciuto competenza e professionalità ai massimi livelli, essendo uno dei funzionari diplomatici notoriamente più preparato sulle tematiche dell'Estremo Oriente, competenza che gli è valsa anche l'incarico di ricercatore presso l'Institute for japanese identity della prestigiosa università Takushoku di Tokio. Nei suoi vari incarichi, Mario Andrea Vattani ha raggiunto risultati eccezionali, come documentato dalle sue note caratteristiche. Tutti questi elementi - come previsto dalla norma, l'articolo 109-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 - sono stati presi in considerazione e documentati per effettuare una valutazione unitaria riferita all'intero percorso professionale.

Sulla questione, invece, sollevata in riferimento al trattamento economico corrisposto all'ambasciatore Vattani nella sua attuale funzione di commissario generale per Expo Osaka, il commissario generale di sezione per la partecipazione italiana a Expo Osaka è stato istituito con DPCM del 15 giugno 2022, quindi da un altro Governo. Questo stabilisce che i compensi dei componenti sono soggetti al tetto retributivo già di 240.000, oggi pari ad euro 243.442,58. Le stesse disposizioni sul tetto retributivo sono richiamate anche nel DPR del 25 maggio 2023, che dispone il collocamento fuori ruolo dell'allora Ministro plenipotenziario Vattani e gli conferisce l'incarico di Commissario generale. Come previsto dalla legge, per i periodi di servizio prestato ad Osaka, ai commissari spetta l'indennità di servizio all'estero, nella misura stabilita per le assegnazioni brevi del personale, con contestuale riduzione del trattamento economico metropolitano alla misura minima. L'indennità di servizio all'estero non ha natura retributiva, essendo destinata a sopperire agli oneri derivanti dal servizio estero e non concorre di conseguenza al computo del limite retributivo. Confermo, dunque, che gli emolumenti corrisposti al Commissario generale Vattani sono assoggettati al limite retributivo conformemente alle disposizioni di legge e alle disposizioni della Corte dei conti.

Al momento dell'insediamento, peraltro, di questo Governo, abbiamo constatato che i preparativi per la partecipazione dell'Italia ad Expo 2025 Osaka procedevano a rilento e che si profilavano spese significative, quasi 50 milioni di euro, a fronte di un progetto ancora non definito. Il nuovo commissario generale Vattani ha avviato un programma di risparmi, teso a garantire la sostenibilità economica del progetto, nell'ottica di una gestione virtuosa delle risorse pubbliche. Dopo soli 6 mesi della sua nomina, il risparmio già generato ammonta a oltre 7 milioni di euro. Rispettando il cronoprogramma, il 19 dicembre scorso si è svolto sul sito di Expo la cerimonia ufficiale per la posa della prima pietra del nostro padiglione. L'Italia è così il primo Paese in assoluto, tra i circa 160 partecipanti, ad aver avviato i lavori. A Osaka sono attesi 30 milioni di visitatori previsti principalmente dall'Asia-Pacifico, area di mercati in forte crescita. Uno studio del Politecnico di Milano stima che la partecipazione dell'Italia a Expo 2025 potrà risultare in un 20 per cento di aumento dell'export già esistente verso il Giappone e, in genere, verso l'area asiatica. A questo si aggiunge l'effetto sull'attrazione degli investimenti e delle collaborazioni industriali.

Il Commissario generale Vattani sta organizzando la presentazione del Padiglione Italia su tutto il territorio nazionale per coinvolgere i vari protagonisti del mondo istituzionale, economico accademico e culturale. Ci sarà anche una collaborazione innovativa nel Vaticano. Per la prima volta in una esposizione universale, la Santa Sede sarà ospitata nel padiglione italiano, con attività culturali di grande richiamo, tra cui l'esposizione di un'importante opera d'arte dei Musei Vaticani. Tutto questo per richiamare, se ancora ce ne fosse bisogno, la preparazione e la capacità dell'ambasciatore Vattani nel suo lavoro.

LIA QUARTAPELLE PROCOPIO, Grazie mille, Presidente. Egregio Vice Ministro, noi ci dichiariamo non soddisfatte e francamente lo stesso dovrebbe essere per voi, se è vero quanto è apparso sugli organi di stampa, cioè che il Ministro Tajani non era stato informato della promozione di Andrea Vattani ad ambasciatore, avvenuta durante un Consiglio dei ministri in cui il Ministro Tajani non era presente. Quindi, forse anche il Ministro Tajani non era dell'idea che questa promozione fosse da fare.

L'ambasciatore Vattani è un caso unico nel corpo diplomatico. Nel corso degli ultimi 10 anni, ci sono state plurime interrogazioni parlamentari sulla sua vicenda e non credo a mia memoria - il Vice Ministro è qui anche eventualmente per smentire - che ci sia stato un diplomatico (o una diplomatica) del nostro Paese sottoposto a un numero così alto di interrogazioni parlamentari per quello che ha fatto nello svolgimento delle funzioni o fuori dallo svolgimento delle funzioni. Non c'è un diplomatico che si è macchiato di atti meritevoli dell'attenzione del Parlamento tanto quanto Mario Vattani. Ci mancherebbe altro rispetto a quello che lei ci ha detto, ossia che Mario Vattani non abbia fatto bene nello svolgimento delle sue funzioni, ci mancherebbe altro che abbiate promosso, non solo una persona di chiare idee fasciste, non solo il figlio di un diplomatico illustre, ma anche una persona che non lavorava bene, ci mancherebbe altro. Il punto però che noi solleviamo è un altro: non riusciamo neanche a immaginare che un diplomatico agisca al di fuori dei limiti di legge e che, nel caso in cui gli venga comminata una sanzione, non si sottoponga a questa sanzione, ma stiamo dicendo una cosa diversa, cioè stiamo contestando una scelta fatta dal Governo. I diplomatici sono centinaia - lei li conosce bene perché ci lavora -, hanno, tra i loro compiti, l'impegno quotidiano per valorizzare il nostro Paese all'estero e il Governo ha la responsabilità di scegliere tra loro quelli che vengono promossi.

Voi, tra i vari candidati e le varie candidate - come ricordava giustamente l'onorevole Boldrini - che potevano essere promossi all'incarico prestigioso di ambasciatori di rango, ricordo il livello più alto della carriera diplomatica del nostro Paese, avete scelto Mario Vattani, che è, per l'appunto, un diplomatico che si è distinto in questi anni non solo per il fatto di conoscere le lingue e di rappresentare il nostro Paese in scienza e coscienza, ma soprattutto per il fatto che ha delle chiare idee fasciste, che non ha mai rinnegato e che sono in contrasto con quanto previsto dal dettato costituzionale.

Avete fatto questa scelta, tra l'altro in un'amministrazione pubblica che rappresenta l'immagine del nostro Paese all'estero. Quindi avete chiaramente detto a tutti i Paesi che sono accreditati diplomaticamente in Italia che la scelta tra i migliori del nostro corpo diplomatico per voi cade su una persona che ha delle opinioni che sono di destra estrema, che sono in contrasto con la Costituzione, questo è quello che voi avete fatto. Noi non siamo soddisfatti della replica che lei ci ha fornito.

Non siamo soddisfatti perché riteniamo, e non solo noi, che questa scelta leda profondamente l'immagine del nostro Paese. E quando dico che non siamo solo noi a non essere soddisfatti, mi riferisco all'intero resto del corpo diplomatico, che, per bocca del sindacato, ha detto chiaramente che questa nomina è gravissima, che mortifica la diplomazia italiana e prefigura il rischio che l'Italia venga rappresentata in Paesi di primaria importanza da un funzionario indegno di ricoprire tale ruolo.

Non lo diciamo noi per una pregiudiziale di carattere politico, come sembrava che lei facesse intendere dalla sua replica, ma lo dicono i colleghi e le colleghe di Mario Vattani; quelle stesse persone che tutti i giorni, dal giorno della sua nomina in poi, dovranno dire che non è vero che il corpo diplomatico italiano è fatto da esponenti di destra estrema che, nelle ore libere, cantano slogan di estrema destra in un qualche festival di qualche movimento di destra estrema. Dovranno cancellare questa impressione, un'impressione che è rafforzata dalla vostra scelta di promozione.

Comunque, se questo è il nuovo corso del Governo, mi sembra che sia stato inaugurato con una scelta che chiarifica molto bene quali sono i criteri di eccellenza con cui questa maggioranza vuole promuovere i funzionari dello Stato. Mario Vattani è un perfetto esponente del nuovo corso di Giorgia Meloni: ha parenti importanti, che pesano, probabilmente, nelle sue scelte di carriera, e ha una militanza nell'estrema destra. Se questi sono i criteri con cui vengono promossi i funzionari, tanti auguri al nostro Paese, non solo a chi intende rappresentarlo all'estero, ma soprattutto tanti auguri alle tante e ai tanti funzionari che in scienza e coscienza ogni giorno lavorano per il nostro Paese, ma che non hanno la fortuna né di far parte del cerchio magico della Presidente del Consiglio, con parentele importanti, né di avere militato in movimenti che tradiscono i valori della Costituzione.