I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
con il decreto ministeriale 9 ottobre 2020 è stata costituita la società per azioni denominata Italia Trasporto Aereo S.p.a. (ITA s.p.a.) avente per oggetto sociale l'esercizio delle attività di impresa nel settore del trasporto aereo di persone e merci ed interamente controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze;
con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 dicembre 2022 sono state integralmente riviste le modalità di dismissione della partecipazione del Ministero dell'economia e delle finanze in ITA s.p.a. attraverso una cessione di quote in più fasi anche di minoranza e prevedendo l'afflusso dei proventi ricavati dalla vendita direttamente a ITA come aumento di capitale per aumentare cassa e liquidità;
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ha riservato la gara ai soggetti che avevano già partecipato alla procedura di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 febbraio 2022 (Lufthansa, Msc, Certares, Indigo Partners) ed ha però stabilito che, nell'ambito degli offerenti, dovesse essere presente una compagnia aerea in modo tale che questa alla fine della privatizzazione possa risultare socio di maggioranza;
ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri la cessione della partecipazione in ITA s.p.a. è effettuata dal Ministero dell'economia e delle finanze tramite trattativa diretta attraverso cui definire il piano industriale di sviluppo e crescita di ITA s.p.a. imperniato sulla crescita, potenziando lo sviluppo degli hub nazionali e delle rotte strategiche;
è stato inoltre assicurato dal Governo che la trattativa avrebbe garantito una gestione di ITA s.p.a. improntata a modalità idonee ad assicurare il conseguimento degli obiettivi del piano industriale, prevedendo a tal fine il preminente coinvolgimento nella gestione della compagnia area offerente ed il riconoscimento di poteri di controllo del Ministero dell'economia e delle finanze sulla gestione e l'adozione di meccanismi di presidi sulle decisioni rilevanti ai fini del perseguimento degli obiettivi di sviluppo e potenziamento di ITA s.p.a.;
Il 27 gennaio 2023 il Ministro dell'economia e delle finanze ha sottoscritto la lettera di intenti della società Lufthansa per acquisire una quota di minoranza di ITA s.p.a. ed avviare le trattative in esclusiva per siglare un accordo preliminare di vendita (signing), previsto entro il 24 aprile, che dovrà avere il via libera della Corte dei conti, dell'Antitrust italiano e di quello europeo per firmare in seguito il contratto definitivo (closing);
si conclude, quindi, una fase centrale del negoziato rispetto alle richieste del Governo italiano e di Lufthansa, con riferimento alla quale è necessario capire come si sono sciolti i tre nodi centrali relativi: al prezzo di acquisto del 40 per cento di ITA da parte di Lufthansa; alla valorizzazione di ITA e degli aeroporti strategici (Fiumicino, Linate, Malpensa, Catania) anche per quel che riguarda il mercato transatlantico; ai patti parasociali con particolare riferimento alla tutela dell'occupazione; da capire anche la modalità con cui Lufthansa crescerà nel capitale, i poteri in assemblea dei due soggetti e il ruolo dell'Antitrust che potrebbe influenzare il piano industriale nei prossimi anni;
i conti di ITA per il 2022 indicano che, su ricavi per 1,57 miliardi, il vettore ha visto un margine operativo lordo in perdita per 338 milioni, un risultato operativo in rosso per ben 550 milioni e una perdita netta di 486: se nei mesi scorsi circolava l'informazione che Lufthansa avrebbe offerto tra i 250 e 350 milioni per il 40 per cento di ITA s.p.a., oggi sembrerebbe esserci una trattativa al ribasso ben lontana dalle attese del passato;
inoltre, secondo l'agenzia d'informazione Bloomberg il «vettore tedesco cerca di ottenere l'opzione di ritirarsi da un'acquisizione completa nel caso l'impresa non dovesse funzionare» e in un articolo di la Repubblica si afferma che «La condizione di socio maggioritario – se non esclusivo – di Ita spaventa i tedeschi che non vogliono reggere il peso del futuro possibile debito del vettore». I tedeschi sarebbero preoccupati dal dominio delle low cost sostenute da incentivi alti nel mercato nazionale ma soprattutto dalle 1147 cause di lavoro che hanno avviato i lavoratori di Alitalia, ora in cassa integrazione, con l'obiettivo di essere assunti in ITA;
il fattore tempo è decisivo soprattutto per ITA, che quest'anno potrà contare sull'ultima iniezione di 250 milioni di risorse pubbliche (nell'ambito degli 1,35 miliardi autorizzati dalla commissione Ue) e dovrà attendere il closing dell'operazione per avere la disponibilità delle risorse di Lufthansa; in gioco c'è anche l'attuazione dell'ambizioso piano di sviluppo che prevede l'acquisto di 39 nuovi velivoli e 1.200 assunzioni entro l'anno;
notizie stampa rivelano che c'è un rinvio sulla chiusura delle trattative con il Governo italiano per l'ingresso di Lufthansa in ITA Airways. Indipendentemente dalla scadenza originariamente annunciata per il 24 aprile, un portavoce della compagnia tedesca conferma che i negoziati sono tuttora in corso e, anche se sulla buona strada, non si sarebbero ancora conclusi. Dettagli o una nuova data per la firma del contratto non sono stati comunicati dal gruppo tedesco –:
quale sia il piano industriale per ITA condiviso con Lufthansa, anche in relazione alla valorizzazione del vettore e degli aeroporti strategici con riferimento alle destinazioni ed al numero di tratte effettuate;
quali garanzie siano state individuate per il mantenimento dei livelli occupazionali e la positiva risoluzione delle controversie dei lavoratori ex Alitalia, oggi in cassa integrazione, che chiedono di essere assunti in ITA;
quale sarà il valore economico riconosciuto da Lufthansa per l'acquisizione del 40 per cento di ITA e quali le tempistiche e le risorse messe in campo per l'acquisizione totale del vettore da parte di Lufthansa.
Seduta del 5 maggio 2023
Illustrazione di Andrea Casu, risposta del Sottosegretario di Stato dell'Economia e delle Finanze, replica di Antony Emanuele Barbagallo
ANDREA CASU, Grazie, Presidente. Illustriamo l'interpellanza. Onorevoli colleghe, onorevoli colleghi, rappresentante del Governo, l'interpellanza che abbiamo presentato è stata sottoscritta da molti parlamentari del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, a partire dai colleghi con cui portiamo avanti l'impegno in IX Commissione trasporti, il nostro capogruppo Barbagallo, i colleghi Morassut, Ghio, Bakkali. Naturalmente è un tema di cruciale importanza, lo apprendiamo dagli articoli di giornale: “ITA, la vendita non decolla. Lufthansa chiede lo sconto. Si tratta fino al 12 maggio”. “La distanza MEF-Lufthansa si riduce a pochi milioni”. Pensiamo che sia utile e importante che questo dibattito, oltre che sui giornali, si porti avanti nelle istituzioni e qui in Parlamento.
Ricostruiamo anche i passaggi politici e istituzionali che ci hanno portato alla giornata di oggi, quando, all'inizio di questo percorso, il decreto ministeriale del 9 ottobre 2020 costituisce la società per azioni denominata Italia Trasporto Aereo Spa (ITA Spa), avente per oggetto sociale l'esercizio delle attività di impresa nel settore del trasporto aereo di persone e merci ed interamente controllata dal Ministero dell'Economia e delle finanze.
Dopo due anni, poco più di due anni, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 dicembre 2022 rivede integralmente le modalità di dismissione della partecipazione del Ministero dell'Economia e delle finanze attraverso una cessione di quote in più fasi, prevedendo l'afflusso dei proventi ricavati dalla vendita direttamente a ITA come aumento di capitale per aumentare cassa e liquidità.
Viene riservata la gara ai soggetti che avevano già partecipato alla procedura di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 febbraio 2022 e viene stabilito che nell'ambito degli offerenti debba essere presente una compagnia aerea, in modo tale che questa, alla fine della privatizzazione, possa risultare socio di maggioranza.
Ora, perché abbiamo ricostruito questi passaggi? Perché, arrivando a quest'anno, il 27 gennaio 2023 abbiamo il Ministro dell'Economia e delle finanze che sottoscrive la lettera di intenti della società Lufthansa per acquisire una quota di minoranza di ITA Spa ed avviare la trattativa in esclusiva per siglare un accordo preliminare di vendita, previsto entro il 24 aprile, che deve avere il via libera della Corte dei conti, dell'Antitrust italiano e di quello europeo, per firmare in seguito il contratto definitivo.
Si conclude, quindi, una fase centrale del negoziato rispetto alle richieste del Governo italiano di Lufthansa, con riferimento alla quale è necessario, però, capire come si sono sciolti i tre nodi centrali relativi: al prezzo di acquisto del 40 per cento di ITA da parte di Lufthansa; alla valorizzazione di ITA e degli aeroporti strategici (penso a Fiumicino, Linate, Malpensa, e Catania), anche per quel che riguarda il mercato transatlantico; ai patti parasociali, con particolare riferimento alla tutela dell'occupazione. Da capire anche le modalità con cui Lufthansa crescerà nel capitale, i poteri in assemblea dei due soggetti e il ruolo dell'Antitrust che potrebbe influenzare il piano industriale nei prossimi anni.
Il fattore tempo è decisivo soprattutto per ITA, che quest'anno potrà contare sull'ultima iniezione di 250 milioni di risorse pubbliche (nell'ambito degli 1,35 miliardi autorizzati dalla Commissione UE) e dovrà attendere il closing dell'operazione per avere la disponibilità delle risorse di Lufthansa. In gioco c'è anche l'attuazione dell'ambizioso piano di sviluppo che prevede l'acquisto di 39 nuovi velivoli e 1.200 assunzioni entro l'anno.
Ora, abbiamo fatto riferimento alle notizie che apprendiamo da fonti di stampa. Sicuramente, indipendentemente dalla scadenza originariamente annunciata per il 24 aprile e delle conferme che arrivano dai portavoce della compagnia tedesca, è chiaro che non si sono ancora conclusi questi passaggi.
Noi rivolgiamo quindi tre domande puntuali al Governo. La prima: qual è il piano industriale per ITA condiviso con Lufthansa, anche in relazione alla valorizzazione del vettore e degli aeroporti strategici, con riferimento alle destinazioni e al numero di tratte effettuate. La seconda: quali garanzie siano state individuate per il mantenimento dei livelli occupazionali e la positiva risoluzione delle controversie dei lavoratori ex Alitalia, oggi in Cassa integrazione, che chiedono di essere assunti in ITA. La terza: quale sarà il valore economico riconosciuto da Lufthansa per l'acquisizione del 40 per cento di ITA e quali le tempistiche e le risorse messe in campo per l'acquisizione totale del vettore da parte di Lufthansa.
Rappresentante del Governo, Presidente, onorevoli colleghe e onorevoli colleghi, nella nostra interpellanza chiediamo qual è il futuro di ITA, ma chiediamo anche qual è il futuro dei tanti, tantissimi lavoratori e lavoratrici di Alitalia, che stanno convivendo in questi mesi con dei gravissimi ritardi nei pagamenti degli ammortizzatori sociali, lavoratori in Cassa integrazione che da gennaio non percepiscono quanto dovuto.
Ci uniamo, in questo senso, alla denuncia dei sindacati, chiediamo un intervento immediato e chiediamo la risposta a queste domande su ITA perché al futuro di ITA è collegato il futuro di questi lavoratori, le possibili 1.200 assunzioni, e noi dobbiamo avere parole di verità, dire con chiarezza quante di queste assunzioni possono riguardare queste persone e quanto si farà per non lasciarle da sole in quello che abbiamo di fronte. L'invito che rivolgiamo a quest'Aula, a tutti noi, è di non portare avanti uno scaricabarile sugli errori o sui passaggi del passato, ma un'assunzione di responsabilità collettiva per il futuro. Il Partito Democratico con questa interpellanza chiede al Governo e al Parlamento un impegno concreto e uno spirito che metta al centro il futuro di queste persone nelle scelte che abbiamo di fronte.
FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Con riferimento a tutti i quesiti posti dagli interpellanti è preliminarmente opportuno rappresentare che le trattative per la cessione di una quota di partecipazione in ITA sono attualmente in corso e, auspicabilmente, sono in fase di finalizzazione. Nel rispetto, però, della riservatezza delle trattative e degli impegni alla riservatezza sottoscritti dal Governo, è opportuno, in ogni caso, segnalare come elementi di risposta quanto segue.
Anzitutto, il piano industriale, già discusso con Lufthansa nel corso dei moltissimi incontri nell'ambito delle trattative, è strutturato, in coerenza con il comma 4, lettera c), dell'articolo 1, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 dicembre 2022, nell'ottica di delineare la strategia industriale di crescita e sviluppo della compagnia nei prossimi anni in termini di flotta, network e obiettivi strategici, con sviluppo particolare degli hub nazionali, ingresso in mercati strategici e incremento delle rotte, anche a lungo raggio. In generale, l'obiettivo è lo sviluppo di sinergie che conseguiranno dall'integrazione di ITA in uno dei principali gruppi aerei mondiali e allo sviluppo degli hub nazionali. L'ingresso, peraltro, della compagnia in mercati strategici europei ed esteri e un incremento delle rotte a lungo raggio apporterà dei benefici al traffico aereo continentale e a tutte le compagnie coinvolte.
Ovviamente, l'implementazione di rotte e attività si rifletterà, in modo diretto ed immediato, anche sui livelli occupazionali, nell'ottica non soltanto di mantenere gli attuali livelli, ma, anche grazie all'implementazione di rotte e attività, riteniamo che il buon esito dell'operazione potrà garantire, nel corso dei prossimi anni, l'assunzione di personale, anche proveniente da procedure di cassa integrazione attualmente in essere. Quanto da ultimo alla richiesta di conoscere quale sarà il valore economico riconosciuto da Lufthansa per l'acquisizione del 40 per cento di ITA e quali saranno le tempistiche e le risorse messe in campo per l'acquisizione totale del vettore da parte di Lufthansa, al momento, come detto, essendo ancora in corso le trattative per una puntuale definizione complessiva dell'accordo, non è possibile, nel rispetto delle clausole di riservatezza sottoscritte dallo Stato con Lufthansa, fornire ulteriori anticipazioni.
Più in generale, da ultimo, è comunque opportuno rimarcare che non è opportuno fornire ulteriori dettagli analitici, giacché sarebbe incompatibile con i negoziati in corso, che vedono coinvolti in questo periodo il Governo e, come detto, Lufthansa.
ANTONY EMANUELE BARBAGALLO, Grazie, Presidente. Non siamo soddisfatti perché, dietro la formula della riservatezza, il Governo omette di trasferire al Parlamento alcune parti della trattativa che certamente hanno contenuto politico, sono di rilievo pubblico, non soltanto per la storia, per il prestigio e per gli interessi che girano e ruotano attorno alla vicenda ITA-Lufthansa, ma proprio anche perché una vicenda così importante non può non essere parlamentarizzata. Ed è stato questo lo sforzo del Partito Democratico in questi primi mesi della legislatura, lo abbiamo già fatto il 22 febbraio con un'interrogazione a risposta immediata e lo abbiamo fatto oggi con questa interpellanza urgente.
La cosa singolare, Presidente, è che il Governo omette di riferire all'Aula, ma poi stranamente le indiscrezioni sulla stampa arrivano, e arrivano bordate non soltanto per i lavoratori, che sono in una condizione di trepidante attesa, di ansia, di preoccupazione per loro e per le loro famiglie, mi riferisco ai 1.194 che in questo momento sono in cassa integrazione, ma le preoccupazioni riguardano anche i tre aspetti complessivi che oggi abbiamo richiesto ancora una volta con l'interpellanza urgente e che non hanno ricevuto nessuna risposta da parte del Governo.
Il piano industriale a cui fa riferimento il rappresentante del Governo, ivi compresi gli articoli del decreto che ha avviato la trattativa privata, fa parte integrante della trattativa, e quindi è compito della politica, del Parlamento, se non conoscere nel dettaglio, ma certamente avviare un confronto serio fra le forze parlamentari per definire alcune certezze in questa trattativa, sia con riferimento alle destinazioni, sia con riferimento al numero di tratte, sia con riferimento alla valorizzazione dei 4 aeroporti contenuta in seno al decreto.
I 4 aeroporti ricordo che sono Fiumicino, Linate, Malpensa e Catania, l'aeroporto della mia città. Con riferimento anche all'aeroporto di Catania, siamo preoccupati da alcune notizie che arrivano soprattutto nelle ultime settimane. Compagnie aeree che rinunciano alla tratta Catania-Roma, diversi giudizi negativi sulla funzionalità dell'aeroporto e lamentate inefficienze dei controlli ai varchi aeroportuali, pesanti contestazioni sulle procedure di gara, ivi compresa una gara per 200 assunzioni, con la campagna elettorale per la città in corso di svolgimento. Resta sullo sfondo la questione, anche accennata prima dal collega Casu, dell'acquisto dei 39 velivoli e delle 1.200 nuove assunzioni.
È chiaro che, se il piano industriale non può essere descritto e confrontato punto per punto, prima di definirlo, le forze parlamentari devono, a nostro giudizio, essere messe in condizioni di valutare almeno delle certezze. Seconda questione, le garanzie occupazionali, con riferimento anche ai patti parasociali, e poi il valore economico. Alcune testate giornalistiche, alcuni organi di stampa lamentano una grave sottovalutazione del costo economico rispetto alle stime fatte all'inizio della trattativa da parte del Ministero. Siamo preoccupati anche di questo aspetto, perché sottovalutare una compagnia che ha questo peso e questo spessore, anche per l'immagine del nostro Paese all'estero, sarebbe veramente preoccupante.
Noi continueremo la nostra battaglia dentro il palazzo e fuori, non soltanto a tutela delle categorie di personale interessate, ma anche a tutela del prestigio e della storia di un'azienda così importante, e lo faremo, in particolare, Presidente, su tre questioni di questo iter procedurale: la prima, quella dell'acquisto e del costo di acquisto, pare, del 40 per cento; la seconda, se è vero che ci sarà una seconda fase, come riportano gli organi di stampa, di condivisione tra ITA e Lufthansa; la terza, la possibilità di definire una stima complessiva dell'azienda che superi il miliardo di euro. Siamo preoccupati, ed è giusto rassegnare al Parlamento le nostre preoccupazioni, Presidente, su due ultime questioni, su cui oggi il Governo non ha fornito neanche un cenno di risposta.
La prima, quella dell'Antitrust. Il tempo stringe e il dossier ITA-Lufthansa rischia di finire in mezzo ad altri faldoni che si stanno accumulando negli uffici dell'Antitrust, guidati dalla commissaria europea Vestager. I tecnici saranno chiamati a esprimersi per l'acquisizione, giudicata già problematica, di Air Europa da parte di Iberia e su quella della sudcoreana Asiana da Korean Air, che avrà ricadute anche sul mercato comunitario. E presto si aggiungerà anche la privatizzazione della portoghese TAP, a cui Lufthansa, peraltro, guarda con interesse. Quindi, questo primo aspetto del rapporto con l'Antitrust ci preoccupa molto.
Un'altra cosa che ci preoccupa molto, lo dico al rappresentante del Governo, sono le dichiarazioni dell'amministratore delegato di Lufthansa, che leggo testualmente: “C'è un solo Paese in cui una compagnia di bandiera è riuscita a difendere il mercato interno ed è la Germania. Penso che in futuro resterà l'unica, non credo che l'Italia diventi il secondo caso”. Ciò conferma, signor Presidente, l'intenzione di Lufthansa di investire in ITA soprattutto su voli intercontinentali e ci preoccupa sotto due aspetti: primo, per il mercato interno e, poi, sulla questione tanto sentita in questo momento nel nostro Paese, che è quella del caro voli. Infatti, più voli, più destinazioni e più tratte ci sono, più il prezzo scende. È chiaro che, se stiamo definendo una trattativa per occuparci soprattutto del mercato internazionale, il tema del caro voli, che, ahimè, attanaglia una parte consistente del Paese e una parte consistente della popolazione, resta sempre senza risposta.
Concludo, Presidente, stigmatizzando, raccontando e mettendo a conoscenza l'Aula del fatto che non è passato inosservato l'improvviso cambio di marcia da parte del Governo Meloni e, in particolare, della Premier Meloni. Infatti, il Presidente Meloni si opponeva strenuamente ad ogni ipotesi di vendita di ITA nella scorsa legislatura e, anzi, rimproverava al Premier Draghi di liquidare un pezzo della nostra identità. E in piena campagna elettorale, il 14 ottobre 2021, celebrava l'ultimo volo di Alitalia, dicendo che l'idea - cito testualmente - di “svendere domani ai tedeschi di Lufthansa” era l'approdo naturale delle politiche scellerate della sinistra. Noi speriamo che la trattativa condotta in questo modo, su una compagnia che è costata tanto e ai contribuenti e tanto all'Unione europea (oltre un miliardo e 300 milioni di euro), non sia l'esito delle politiche scellerate di questo Governo.