09/10/2018
Alessia Rotta
De Menech, Moretto
2-00134

  I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   nel cosiddetto «contratto per il governo del cambiamento» sottoscritto da Lega e Movimento 5 Stelle un capitolo è dedicato a trasporti, infrastrutture e telecomunicazioni; non vi sono riferimenti alle «grandi opere» infrastrutturali se non l'affermazione che appare agli interpellanti preoccupante, che «con riguardo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione, ci impegniamo a ridiscuterne integralmente il progetto nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia»;

   tale impostazione è stata confermata dalla scelta del Ministro interpellato, che ha dato seguito all'annunciata intenzione di rivedere le decisioni in merito ad alcune infrastrutture strategiche, ad avviso degli interpellanti usando a pretesto una «verifica su costi e benefìci» già ampiamente realizzata in sede di decisione dell'investimento;

   in tal senso, è stata istituita una struttura tecnica di missione presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ha il compito di analizzare il rapporto costi-benefìci delle grandi opere;

   al riguardo, una grave preoccupazione suscita il sostanziale blocco o l'allungamento dei tempi nella realizzazione di alcune grandi opere di rilevanza nazionale ed internazionale, tra cui l'alta velocità ferroviaria Brescia-Padova, opera fondamentale, prevista e finanziata, con valutazione di impatto ambientale già predisposta nel tratto Verona-Padova e in via di conclusione nel tratto Brescia-Verona. Essa rappresenterebbe un grande vantaggio in termini ambientali a motivo della pesante riduzione del trasporto su gomma;

   il 2 ottobre 2018, nel corso di un'audizione presso la IX Commissione trasporti alla Camera, l'amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (Rfi), Maurizio Gentile, ha dichiarato: «A mio parere l'alta velocità così come l'abbiamo realizzata ad oggi basta, si ferma con la realizzazione del collegamento Brescia-Padova, ed è sufficiente». Tale affermazione chiarisce, senza dubbio alcuno, che i lavori sulla tratta veneta vanno conclusi, soprassedendo su ulteriori interventi;

   nello stesso giorno, il consiglio regionale del Veneto, approva a maggioranza e con il voto contrario del M5S, una mozione che «impegna la giunta regionale a intervenire con il governo per il completamento della Tav». Nel testo, inoltre, si specifica anche l'impegno della giunta regionale ad assicurare, senza ulteriori ritardi, il proseguimento dell’iter per il quadriplicamento della linea;

   l'opera è fondamentale per disinnescare il crescente traffico autostradale favorendo il trasporto merci su rotaia e agevolando quello dei passeggeri per i pendolari;

   la velocità della ripresa economica e la competitività del Paese dipendono anche dalla realizzazione di investimenti pubblici e privati nel settore. Sulle grandi opere si misura la capacità di guardare al futuro e di dotare il Paese di un sistema connesso, capace di creare crescita e di evitare l'isolamento del Paese dal resto dell'Europa;

   estremamente grave sarebbe la decisione di fermare la realizzazione di opere in corso di realizzazione o già finanziate, per le quali sono state impegnate e spese ingenti risorse economiche; in alcuni casi, oltretutto, si tratta di opere che investono la responsabilità internazionale del nostro Paese sulla base di accordi internazionali –:

   se intenda rendere nota la data in cui si concluderà l'esame avviato dalla struttura tecnica chiamata a valutare il rapporto costi-benefìci delle opere infrastrutturali già avviate e se siano stati valutati i danni economici provocati fino ad oggi dall'interruzione dei progetti in corso. 

 

Seduta del 12 ottobre 2018 - Illustrazione e replica di Alessia Rotta, risposta del Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti Michele Dell'Orco

ALESSIA ROTTA: Questo Governo ha ereditato oltre 100 interventi e programmi approvati e in corso, parliamo di contratti firmati. Voi ci state abituando al fatto che per voi i contratti e gli impegni presi sono carta straccia, quindi mi chiedo anche chi è quel pazzo che potrebbe pensare di investire in un Paese che non sa rispettare gli accordi, parliamo però, per arrivare al concreto, di opere per un valore economico totale di 132,9 miliardi di euro, con risorse già disponibili per un totale di 97,5 miliardi, un fabbisogno residuo di 35,3 miliardi. Dei 97,5 miliardi disponibili, i finanziamenti per investimenti sia in infrastrutture legate al settore della mobilità sia per il rinnovo del parco mezzi adibito al TPL ammontano a circa 83 miliardi di euro. Cioè, di questo parliamo: mai, dalla seconda guerra mondiale, l'Italia ha conosciuto un volume simile di investimenti in infrastrutture per far crescere il nostro Paese. Dovreste essere quindi felici di questi dati, visto che state dicendo che il vostro obiettivo è quello di far crescere il Paese attraverso lavoro ma anche investimenti, moderne infrastrutture. Pensate di farlo dunque bloccando queste infrastrutture, questi investimenti? Purtroppo ad oggi le azioni non corrispondono ai vostri propositi, perché invece di interrogarvi seriamente su cosa fare per sfruttare l'eredità ricevuta, preziosa anche in questo caso, il Ministro delle infrastrutture si è distinto per le ispezioni, le sue notte gaffe, e il sostanziale blocco e l'allungamento dei tempi nella realizzazione di alcune opere di rilevanza strategica. E veniamo appunto ad una di queste opere di rilevanza strategica, almeno dal nostro punto di vista. In particolare, al centro dell'attenzione c'è l'alta velocità ferroviaria Brescia-Padova; il tratto Brescia-Verona, ormai in appalto, è un'opera ferroviaria strategica di fondamentale importanza per il Nord-Est ma in generale per tutto il Settentrione.

Non vorremmo che il sogno del Governo del cambiamento diventasse piuttosto un incubo per l'Italia, ma di questo appunto stiamo chiedendo conto. Nel contratto di Governo non vi è traccia di questo asset.

Nel cosiddetto contratto per il Governo del cambiamento sottoscritto da Lega e MoVimento 5 Stelle, un capitolo è dedicato a trasporti, infrastrutture e telecomunicazioni, invero piuttosto breve, ma non vi sono riferimenti a grandi opere infrastrutturali se non, piuttosto, la preoccupante affermazione che “con riguardo alla linea ad alta velocità Torino-Lione, ci impegniamo a ridiscuterne integralmente il progetto nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia”. Tale impostazione è stata recentemente confermata dalla scelta del Ministro interpellato, che ha dato seguito all'annunciata intenzione di rivedere le decisioni in merito ad alcune infrastrutture strategiche, usando a pretesto una verifica su costi e benefici già ampiamente realizzata in precedenza; naturalmente, nulla di inventato. In tale senso è stata istituita, abbiamo appreso, una struttura tecnica di missione presso il Ministero delle infrastrutture che ha il compito di analizzare il rapporto costi-benefici delle grandi opere. Si potrebbe sapere, dunque, a che punto siamo e quanto, ancora, dobbiamo aspettare? Perché, ancora non abbiamo chiaro - questo è il tema veramente politico, ma importante, che i cittadini devono sapere - se a prevalere sarà la linea della Lega o quella del MoVimento 5 Stelle che, su questo punto, sono completamente divise.

Nel frattempo, naturalmente, a perdere è l'Italia, perché, come è noto, il tempo non è una variabile indifferente; evidentemente; quei contratti sono pronti, quelle imprese sono pronte, quei lavoratori sarebbero pronti a lavorare se non ci fosse qualcuno che li blocca. State usando, dunque, la valutazione costi-benefici, che esiste, appunto, da trent'anni e certamente non l'avete inventata voi, per mascherare le vostre divergenze e prendere o, meglio, perdere tempo.

Nei mesi scorsi, al Senato, il Ministro Toninelli ha confermato questi sinistri presagi sulla tratta TAV Brescia-Verona; sul punto, Toninelli ha sostanzialmente comunicato che la verifica sulla tratta potrebbe portare alla cancellazione dell'opera. Si tratta di affermazioni davvero gravi; questa impostazione, che non è altro che un'impostazione ideologica, temiamo porterà solo danni alla nostra economia e allo sviluppo che l'alta velocità potrebbe portare, anzi, noi siamo certi porterà, a meno che non la fermiate. Fermare la Brescia-Verona, significa affossare il corridoio ferroviario 5 ed anche il percorso verso il Brennero e sarebbe la morte per il futuro della logistica.

Capisco che il Ministro Toninelli sia convinto che a risolvere il problema sarà, anzi, dovrebbe essere già oggi, il tunnel del Brennero, che qualcun altro per fortuna ha provveduto a far realizzare, ma non è ancora stato realizzato, lo dico a beneficio degli italiani.

Il 2 ottobre, nel corso di un'audizione in Commissione trasporti alla Camera, l'amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana, Maurizio Gentile, ha dichiarato: “A mio parere l'alta velocità così come l'abbiamo realizzata ad oggi basta, si ferma con la realizzazione del collegamento Brescia-Padova”. Tale affermazione chiarisce senza dubbio che i lavori sulla tratta veneta vanno conclusi, soprassedendo su ulteriori interventi.

Nello stesso giorno, il consiglio regionale del Veneto ha approvato a maggioranza, ma con il voto contrario dei consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, una mozione che impegna la giunta regionale a intervenire con il Governo per il completamento della TAV. Ora, sarà sufficiente l'atto di indirizzo della giunta veneta e del consiglio regionale? Nel testo di questa mozione si specifica anche l'impegno, appunto, ad assicurare senza ulteriori ritardi il proseguimento dell'iter e il quadruplicamento della linea. L'opera è fondamentale per disinnescare il crescente traffico autostradale, favorendo il trasporto merci su rotaia e agevolando quello dei passeggeri per i pendolari.

La velocità della ripresa economica e la competitività del nostro Paese dipendono, anche, dalla realizzazione di investimenti pubblici e privati nel settore. Sulle grandi opere si misura la capacità di guardare al futuro e di dotare il Paese di un sistema complesso, capace di creare crescita ed evitare l'isolamento del Paese dal resto dell'Europa. Ma capiamo che la svolta autarchico-sovranista potrebbe prendere il sopravvento.

Estremamente grave sarebbe la decisione di fermare la realizzazione di opere in corso di realizzazione o, peggio, già finanziate, per le quali sono state impegnate spese ingenti e risorse economiche; in alcuni casi, oltretutto, si tratta di opere che investono la responsabilità internazionale del nostro Paese, sulla base di accordi internazionali. Ma capiamo che, anche qui, forse vige il “me ne frego”, come abbiamo sentito, purtroppo, ripetersi in questi giorni. Con le sue risposte, sottosegretario, capiremo se nelle prossime scelte del Governo prevarrà, allora, la linea del MoVimento 5 Stelle o quella della Lega.

Quindi, in sintesi, vorrei sapere quando esattamente si concluderà l'analisi costi-benefici e, soprattutto, di quanto si allungheranno i tempi, se ne abbiate coscienza e quanto ci costa e quanto ci è costato questo allungamento di cinque mesi? Perché queste domande? Perché non vorremmo che il vostro sogno, quello che avete venduto, di cambiamento, si trasformasse in un incubo per l'Italia.

 

MICHELE DELL'ORCO, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Grazie, Presidente. Come è noto, sulla questione della realizzazione del completamento di alcune opere pubbliche di rilievo nazionale sono in corso attente analisi per la valutazione del rapporto costi-benefici; infatti l'analisi e la valutazione di questo rapporto costituiscono uno strumento indispensabile per avere chiara la realtà dei fatti e, quindi, procedere nell'azione politica, operando le scelte più idonee a garanzia dell'interesse pubblico. Ad oggi, un pool di esperti sta svolgendo tali analisi, anche su interventi infrastrutturali, quali, appunto, la linea alta velocità alta capacità Brescia-Verona-Padova e la linea ferroviaria Torino-Lione.

Per conferire imparzialità alle analisi, queste vengono condotte secondo la metodologia e i criteri espressi nelle linee guida per la valutazione delle opere pubbliche emanata, appunto, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il 30 giugno 2017, con decreto ministeriale. Inoltre, è prevista un'integrazione del lavoro degli esperti con un'analisi dei flussi di traffico attuali e previsti nell'ambito di scala vasta compresi i valichi alpini.

Evidenzio anche che la struttura tecnica di missione del Ministero non sta semplicemente rivedendo l'analisi dei costi e dei benefici, ma sta anche conducendo una parallela ricognizione degli obblighi giuridici contrattuali e degli impegni internazionali; naturalmente, saranno tenute in debito conto le eventuali penali che andrebbero corrisposte in caso di interruzione dei lavori o di revisione dei progetti.

La consegna delle valutazioni è prevista entro il mese di dicembre; mi permetto di aggiungere che alcune analisi costi-benefici relative ad alcune opere saranno pronte probabilmente già entro la fine di questo mese; in aggiunta ricordo che il contratto di programma 2017-2021, parte investimenti, tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rfi, cioè Rete ferroviaria italiana, nel quale è compresa la realizzazione della linea Brescia-Padova, è ora all'esame delle competenti sedi parlamentari. Quindi, assume fondamentale importanza il relativo parere che sarà reso presumibilmente entro la fine del mese corrente; infatti, voglio ricordare che in maniera univoca le Commissioni trasporti e lavori pubblici, sia alla Camera che al Senato, hanno chiesto altre due settimane - e naturalmente il Governo ha accettato - per valutare più attentamente; dico all'unanimità, perché è stata votata dal MoVimento 5 Stelle, dalla Lega e anche dal Partito Democratico. Per noi, naturalmente, oltre all'analisi costi-benefici, sarà importante sapere il parere proprio del Parlamento anche sulla linea ad alta velocità Brescia-Verona. In generale, evidenzio che, parallelamente alla valutazione delle opere da realizzare, priorità di questo Governo è privilegiare ogni necessaria attività di manutenzione delle opere già esistenti, per garantire la massima sicurezza.

ALESSIA ROTTA: Presidente, evidentemente non sono soddisfatta, perché ho ascoltato, purtroppo, ulteriori parole, parole, ovviamente, di una dilazione che già conosciamo, la dilazione di questi mesi, e dalle quali abbiamo appreso, oggi, che la dilazione si protrarrà almeno fino a dicembre per la decisione, quindi non una data certa, ma, certamente, altri mesi. Mi sembra, però, sottosegretario, quasi insultante quello che sussume il suo intervento, cioè che, adesso, il ritardo sulle vostre decisioni, colpevole ritardo sulle vostre decisioni, sia da addebitare a un tempo che, evidentemente, in altri casi non avete voluto concedere, anzi, non concedete veramente mai al Parlamento per discutere, e, quindi, che la colpa di questo ritardo, abbiamo letto, sono le due settimane che le Commissioni competenti hanno chiesto per valutare approfonditamente l'opera.

Ecco, questo è un insulto, non solo perché mostra per l'ennesima volta la vostra contraddizione, perché il Parlamento è a giorni alterni al centro del vostro interesse, con la contrazione dei tempi, quando volete, ma evidentemente noi non vogliamo la contrazione dei tempi, vogliamo, però, che il Paese non ci perda nei vostri giochetti, perché arriverà quel giorno, lo ripeto, arriverà quel giorno e io farò sapere, mi farò portavoce della sua risposta.