10/06/2025
Anthony Emanuele Barbagallo
Porta, Casu, Serracchiani, Lacarra, Malavasi, Girelli, Marino, Iacono, Provenzano, Di Biase, Gianassi, Scarpa, Ghio, Morassut, Bakkali, Bonafè, Fornaro, Cuperlo, Simiani
2-00630

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   all'esito dell'attività investigativa condotta nell'ambito dell'operazione «Mercurio», lo scorso 24 febbraio 2025, è stata data esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del tribunale di Catania nei confronti di 19 soggetti ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e scambio elettorale politico-mafioso;

   a seguito della sottoposizione a misura cautelare detentiva del sindaco e del vicepresidente del consiglio comunale di Ramacca, il prefetto di Catania ha immediatamente disposto la sospensione dalla carica dei predetti amministratori locali, ai sensi dell'articolo 11, comma 2, del decreto legislativo n. 235 del 2012. Il successivo 3 marzo, il sindaco di Ramacca ha rassegnato le proprie dimissioni, cui sono seguite anche quelle della maggioranza assoluta dei consiglieri del consiglio comunale;

   in risposta ad una interpellanza urgente, lo scorso 2 maggio 2025, il Governo ha reso noto che in conseguenza degli esiti dell'operazione «Mercurio», la situazione del comune di Ramacca è stata oggetto di apposito esame nel corso di un Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica esteso anche alla partecipazione del procuratore distrettuale antimafia e che in tale sede, nell'ambito delle attività di monitoraggio degli enti locali della provincia di Catania, si è condiviso di chiedere al comandante provinciale dei Carabinieri una relazione dettagliata e approfondita sulla situazione del comune di Ramacca, interessando anche le articolazioni dell'Arma dei carabinieri che hanno condotto le attività di indagine. Ciò al fine di valutare l'eventuale richiesta di delega all'esercizio dei poteri di accesso presso il citato comune per la verifica di eventuali collegamenti diretti o indiretti degli amministratori locali con la criminalità organizzata di tipo mafioso o forme di condizionamento degli stessi ai sensi della normativa vigente;

   nel frattempo, prima dell'esito delle suddette verifiche da parte del comandante provinciale dei carabinieri, e nonostante l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 19 soggetti, tra cui sindaco e vicesindaco, per reati di associazione per delinquere di stampo mafioso e scambio elettorale politico-mafioso, il comune di Ramacca è stato inserito tra gli enti che hanno avuto le elezioni nella tornata elettorale del 26 e 27 maggio. Nella recente tornata elettorale sono stati rieletti diversi amministratori che già facevano parte della precedente amministrazione colpita dal provvedimento dell'autorità giudiziaria –:

   se il comandante provinciale dei carabinieri abbia prodotto la richiesta relazione dettagliata e approfondita sulla situazione del comune di Ramacca;

   se sia stata nominata la commissione ispettiva di cui all'articolo 143 del testo unico n. 267 del 2000 e quali siano le motivazioni che hanno determinato questo ritardo nella sua nomina, tenuto conto della gravità dei fatti successi, e se non ritenga che in sostanza la mancanza dell'accesso ispettivo stia determinando una violazione dei principi di trasparenza e imparzialità della pubblica amministrazione.

Seduta del 13 giugno 2025

Illustrazione di Anthony Emanuele Barbagallo, risposta della Sottosegretaria di Stato per l'Interno, replica di Anthony Emanuele Barbagallo

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO, Grazie, signora Presidente. Sottosegretario Ferro, all'esito dell'attività investigativa condotta nell'ambito dell'operazione Mercurio, lo scorso 24 febbraio è stata data esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del tribunale di Catania, nei confronti di 19 soggetti ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e scambio elettorale politico-mafioso.

A seguito della sottoposizione a misura cautelare detentiva dell'allora sindaco e dell'allora vicepresidente del consiglio comunale di Ramacca, il prefetto di Catania, opportunamente, ha immediatamente disposto la sospensione dalla carica dei predetti amministratori locali, ai sensi dell'articolo 11, comma 2, del decreto legislativo n. 235 del 2012.

Il successivo 3 marzo, il sindaco di Ramacca ha rassegnato le proprie dimissioni, a cui sono seguite anche quelle della maggioranza assoluta dei consiglieri del consiglio comunale.

Lo scorso 2 maggio, in quest'Aula, in risposta a un'interpellanza urgente, il Governo, proprio la Sottosegretaria Ferro, ha reso noto che, in conseguenza degli esiti dell'operazione Mercurio, la situazione del comune di Ramacca è stata oggetto di apposito esame nel corso di un Comitato provinciale per l'ordine e per la sicurezza pubblica, esteso anche alla partecipazione del procuratore distrettuale antimafia di Catania, e che, in tale sede, nell'ambito delle attività di monitoraggio degli enti locali della provincia di Catania, si è condiviso di chiedere al comandante provinciale dei Carabinieri una relazione dettagliata e approfondita sulla situazione del comune di Ramacca, interessando anche le articolazioni dell'Arma dei carabinieri che hanno condotto l'attività d'indagine, ciò al fine di valutare l'eventuale richiesta di delega all'esercizio dei poteri di accesso presso il citato comune per la verifica di eventuali collegamenti diretti o indiretti degli amministratori locali con la criminalità organizzata di tipo mafioso o forme di condizionamento degli stessi ai sensi della normativa vigente.

Nel frattempo, prima dell'esito delle suddette verifiche da parte del comandante provinciale dei Carabinieri, e nonostante l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei 19 soggetti, tra cui sindaco e vicesindaco, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso e scambio elettorale politico-mafioso, il comune di Ramacca è stato inserito inopinatamente tra gli enti che hanno avuto le elezioni nella tornata elettorale del 26 e il 27 maggio.

In questa tornata elettorale, sono stati rieletti diversi amministratori che già facevano parte della precedente amministrazione colpita dal provvedimento dell'autorità giudiziaria. In base ai dati in nostro possesso, signora Presidente, e mi rivolgo anche al Governo, circa un terzo degli amministratori attualmente in carica erano già in carica nella precedente amministrazione.

Quindi, all'esito di queste premesse, chiediamo al Governo se il comandante provinciale dei Carabinieri abbia prodotto la richiesta relazione dettagliata e approfondita sulla situazione del comune di Ramacca e se sia stata nominata la commissione ispettiva, di cui all'articolo 143 del Testo unico n. 267 del 2000 (il testo unico degli enti locali).

Nel caso invece in cui non fosse stata nominata la commissione, chiediamo quali siano le motivazioni che hanno determinato questo ritardo nella sua nomina, tenuto conto della gravità dei fatti successi, e se non ritenga che la mancanza dell'accesso ispettivo stia determinando una violazione dei principi di trasparenza e di imparzialità della pubblica amministrazione, ai sensi del dettato costituzionale.

WANDA FERROSottosegretaria di Stato per l'Interno. Grazie, signor Presidente. Onorevoli deputati, come ricordato dagli onorevoli interpellanti, all'operazione di polizia giudiziaria, denominata Mercurio, ha fatto seguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal GIP del tribunale di Catania nei confronti del sindaco e del vicepresidente del consiglio comunale di Ramacca e di altri 17 soggetti a vario titolo ritenuti responsabili di reati gravi. Il prefetto di Catania ha disposto la sospensione dalla carica dei predetti amministratori locali, ai sensi dell'articolo 11, comma 2, del decreto legislativo n. 235 del 2012, e il 3 marzo scorso il sindaco e la maggioranza dei consiglieri comunali rassegnavano le dimissioni dalla carica.

La situazione del comune di Ramacca era stata oggetto di apposito esame nel corso di un Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, esteso anche alla partecipazione del procuratore distrettuale antimafia, tenutosi il 20 marzo 2025. In tale occasione, il consesso, alla luce degli elementi contenuti nell'ordinanza del GIP del 24 febbraio 2025, aveva convenuto sull'opportunità di acquisire, a cura del comando provinciale dei Carabinieri, una relazione dettagliata e approfondita sulla situazione del comune di Ramacca, interessando anche le articolazioni dell'Arma dei carabinieri che avevano condotto le attività di indagine.

Ciò al fine di valutare con maggiori elementi l'eventuale richiesta di delega all'esercizio dei poteri di accesso presso il citato comune, per verificare possibili collegamenti, diretti o indiretti, degli amministratori locali con la criminalità organizzata di tipo mafioso o di forme di condizionamento degli stessi, ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000, testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali.

Alla luce degli aggiornamenti informativi comunicati dal locale Comando provinciale dei carabinieri lo scorso 8 maggio, si è tenuta un'ulteriore riunione tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia, alla quale hanno partecipato il procuratore generale della Repubblica presso la corte d'appello, il procuratore distrettuale antimafia e il responsabile territoriale della DIA. In tale occasione è stata unanimemente condivisa l'opportunità di svolgere presso il comune di Ramacca gli accertamenti e le ispezioni previste dal citato articolo 143, comma 2, del testo unico.

Pertanto, la prefettura di Catania, opportunamente, con nota del 9 maggio scorso, nell'imminenza della recente tornata elettorale, ha interessato i competenti uffici del Ministero dell'Interno. La richiesta in questione è attualmente in fase di approfondimento, anche tenuto conto degli esiti della suddetta tornata elettorale. Contemporaneamente, la prefettura di Catania sta operando un attento e costante monitoraggio rispetto all'ente locale interessato.

Aggiungo al testo scritto, ovviamente anche al quesito, con riferimento alla preoccupazione del collega rispetto alla trasparenza, signor Presidente, credo che - ahimè - purtroppo, quando si parla di situazioni di questo tipo, al di là della appartenenza o comunque dello schieramento politico e civico, è sempre un fallimento e, soprattutto, un'onta per la comunità tutta. Posso assicurare personalmente - dal mio accento altoatesino, come comprenderà - che tanti sono i comuni che, soprattutto in alcuni territori, vedono l'arrivo delle commissioni d'accesso per una necessità importante, quella di sancire che lo Stato c'è, che ci sono delle regole, che la criminalità deve rimanere fuori, ancor di più il voto di scambio, perché la politica dovrebbe esercitare, attraverso i ruoli istituzionali soprattutto, quell'idea di una politica fatta senza né padrini né padroni. Quelli che il Viminale sta facendo, insieme a tutti gli attori che sono stati fin qui citati - non ultimo, ovviamente, la DIA, non ultima la procura distrettuale antimafia, insieme all'Arma dei carabinieri - sono accertamenti meticolosi per i quali le date mi sembra non siano molto distanti; l'ultima nota riguarda il 9 maggio. Arriveremo fino in fondo, come abbiamo fatto, senza guardare da nessuna parte nello schieramento, né certamente le appartenenze politiche.

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO, Grazie, signora Presidente. Ringrazio la Sottosegretaria Ferro per la relazione puntuale e dettagliata. Ovviamente le notizie ci soddisfano; siamo preoccupati e c'è un po' di ansia anche per quello che dovrà accadere nelle prossime settimane. Confidiamo che il Ministero definisca il procedimento nel più breve tempo possibile, ma, in quest'Aula, non resisto a non fare alcune considerazioni, Sottosegretaria. La prima: la regione siciliana per forza avrebbe dovuto indire le elezioni? Proprio alla luce delle dimissioni del sindaco, serviva un momento di decantazione della città, dei partiti politici, dei candidati, un momento in cui andavano verificate e accertate alcune responsabilità. Credo che questo sia un primo vulnus. La circostanza che il Governo della regione siciliana, all'indomani delle dimissioni del sindaco, abbia fissato immediatamente le elezioni è un fatto inusuale e su cui il legislatore dovrebbe fare una riflessione e - se permette, Sottosegretaria - anche il Governo da questo punto di vista, perché, in casi come questi, andrebbero attivati anche i poteri sostitutivi nei confronti di dei Governi delle regioni che adottano provvedimenti, come in questo caso, a nostro giudizio, scellerati.

Un fatto nuovo rispetto a quanto ha affermato il Governo oggi in Aula e che io affido alle riflessioni della Sottosegretaria Ferro, è che c'è, in base ai nostri dati, che non hanno il crisma dell'ufficialità, circa un terzo degli amministratori che coincidono con la passata amministrazione. Questo è un fatto che, nella valutazione del provvedimento finale che adotterà il Governo, a nostro giudizio, non può non avere il peso rilevante proprio in ordine ai fatti, anche in ordine alla continuità tra le due amministrazioni, in un periodo onestamente così breve. Perché il sindaco si è dimesso il 2 marzo; siamo ancora a metà giugno e c'è, a nostro giudizio, anche un'evidente continuità tra gli amministratori.