14/06/2022
Ubaldo Pagano
Avossa, Bordo, Cappellani, De Filippo, Del Basso De Caro, Frailis, Ianaro, La Marca, Lacarra, Lattanzio, Mura, Nitti, Navarra, Palazzotto, Pezzopane, Raciti, Siani, Topo, Viscomi, Fiano, Boccia, De Luca
2-01538

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per il sud e la coesione territoriale, per sapere – premesso che:

   i contratti istituzionali di sviluppo (Cis), istituiti nel 2011 (articolo 6, decreto legislativo n. 88), e ulteriormente valorizzati nel 2017 (articolo 7, decreto-legge n. 91 del 2017), sono uno strumento per accelerare la realizzazione di progetti strategici (di rilievo nazionale, regionale o locale) tra loro funzionalmente connessi, concentrati in un territorio limitato in ritardo di sviluppo, e non costituiscono dispositivi di finanziamento alternativi alla programmazione nazionale e comunitaria;

   l'istituto del Cis è stato interessato dalle recenti norme di accelerazione e semplificazione introdotte per l'attuazione del Pnrr (decreto-legge n. 77 del 2021), nell'ottica di snellire le procedure burocratiche e garantire tempi più rapidi di attuazione;

   la governance dei Cis prevede che sia il tavolo istituzionale – organo collegiale, presieduto dal Presidente del Consiglio (ovvero dal Ministro per il sud e la coesione territoriale e composto da rappresentanti delle principali amministrazioni centrali e territoriali interessate – a condividere la strategia di programma, definire i criteri di selezione e valutare le proposte progettuali e il soggetto attuatore degli stessi, inoltre, è dalla norma istitutiva individuato in Invitalia;

   nel tempo, numerosi Cis sono stati sottoscritti per la valorizzazione e il rafforzamento dei territori quali a esempio Matera (33 milioni di euro), Taranto (1.200 milioni di euro), la Capitanata (280 milioni di euro), il Molise (220 milioni di euro), Ventotene (70 milioni di euro), ed i centri storici di Napoli, Palermo, Cosenza (90 milioni di euro per singolo centro storico);

   il rinnovato interesse per questo strumento di attuazione rafforzata ha permesso la sottoscrizione di alcuni Cis – a esempio Cratere sismico del 2016, Terra dei Fuochi, Vesuvio-Napoli-Pompei – mentre per altri Cis, già attivati nel 2019 (Basilicata e Cagliari e Sud Sardegna) o pianificati (Brindisi Lecce; Calabria), per i quali il confronto con il territorio era già a uno stato avanzato, non sono mai state finalizzate le attività per il finanziamento degli interventi, e invece per il Cis Sisma non si ha notizia dell'avvio di alcun intervento –:

   quale sia la procedura di attrazione che le amministrazioni centrali, regionali e locali devono seguire al fine di candidare il proprio territorio nell'ambito di un Contratto istituzionale di sviluppo;

   come avvenga l'assegnazione delle risorse dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, anche alla luce dei ritardi registrati a esempio nell'ambito del Cis Taranto;

   sulla base di quali priorità strategiche siano stabiliti i destinatari di un Cis, le risorse disponibili gli interventi da finanziare, ciò anche al fine di assicurare, da un lato, la coerenza tra gli strumenti di programmazione e, dall'altro, il bilanciamento tra le effettive disponibilità e le determinazioni assunte;

   con quale frequenza e sulla base di quale meccanismo di governance si riuniscano i Tavoli dei Cis attivi;

   quali iniziative si stiano assumendo per assicurare l'effettiva accelerazione degli interventi;

   se e in che modo siano correlati alle numerose iniziative in corso nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza e quali siano state le effettive attività di accelerazione di cui le suddette iniziative hanno beneficiato.