10/03/2025
Andrea De Maria
Schlein, Braga, Merola, Fornaro, Manzi, Berruto, Stefanazzi, Vaccari, Toni Ricciardi, Gianassi, Ascani, Roggiani, Malavasi, De Luca, Girelli, Lai, Simiani, Orfini, Filippin, Tabacci, Porta, Graziano, Forattini, Romeo, Andrea Rossi, Gribaudo, Carè, Bakkali, Fassino, Ghio, Serracchiani, Gnassi, Cuperlo
2-00566

  I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:

   non è stato ancora riconosciuto il diritto alla giustizia per le 81 vittime innocenti della strage di Ustica;

   la procura di Roma ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta sulla strage, confermando lo scenario della battaglia aerea nei cieli del Paese, per l'impossibilità di ricevere indicazioni da Paesi amici dell'Italia;

   le vittime ed i loro familiari hanno diritto alla giustizia;

   la difesa della nostra dignità nazionale richiede che si faccia piena luce su una evidente violazione della nostra sovranità –:

   quali iniziative intenda assumere per ribadire a Paesi alleati, come Francia e Stati Uniti, la richiesta di fornire tutte le informazioni utili a fare piena luce sulla strage di Ustica.

Seduta del 14 marzo 2025

Illustrazione e replica di Andrea De Maria, risposta della Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze Sandra Savino.

ANDREA DE MARIA. Grazie, Presidente. Non è il primo atto di sindacato ispettivo che è assunto sulla strage di Ustica, la scelta di assumerne un'ulteriore - anche con la forma dell'interpellanza urgente - è legata al fatto che la procura di Roma, come abbiamo letto sugli organi di informazione, ha richiesto l'archiviazione dell'inchiesta sulla strage di Ustica che era stata riaperta nel 2008.

Una scelta che ci preoccupa molto e, peraltro, una scelta che la procura motiva, sempre da quando abbiamo letto dagli organi di informazione, confermando lo scenario di una battaglia aerea nei cieli del Paese, il 27 giugno 1980, quando fu abbattuto il DC-9 Itavia, ma chiarendo che non ci sono state le condizioni di acquisire, da Paesi amici dell'Italia, le informazioni necessarie per fare piena luce su quella strage.

Io penso che noi non dobbiamo rinunciare, come istituzioni, a cercare la verità e la giustizia sulla strage di Ustica. L'abbiamo ribadito, anche in una manifestazione che abbiamo fatto domenica, davanti al museo dove sono conservati i resti del DC-9, con tanti cittadini bolognesi, con la presidente dell'associazione familiari delle vittime, Daria Bonfietti, e tanti familiari. Voglio ancora ringraziare, per il loro impegno, il figlio di Andrea Purgatori - quel giornalista a cui si deve tanto nella lotta per la verità per la strage di Ustica.

Credo che questa battaglia per la verità e la giustizia sia, intanto, un dovere morale verso quelle 81 vittime, verso i loro familiari, ma sia anche un nostro dovere per la dignità del nostro Paese. Perché il 27 giugno 1980 è stata, evidentemente, violata la nostra sovranità nazionale e chiedere, oggi, che si faccia piena luce su quello che è accaduto è un modo per difendere, oggi, l'onore e la dignità dell'Italia.

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Onorevoli interroganti, la sera del 27 giugno del 1980 venne scritta una delle pagine più dolorose e voi della storia del nostro Paese.

Come è noto, nel corso dei decenni, è stato svolto dall'Autorità giudiziaria, dai Ministeri competenti e dalle Commissioni parlamentari d'inchiesta, un lungo lavoro finalizzato alla ricerca della verità.

Le indagini relative alla vicenda di Ustica hanno comportato, fin dall'inizio, lo svolgimento di un'articolata e rilevante attività di cooperazione giudiziaria internazionale. Nel quadro di tale attività il Ministero della giustizia ha sempre, prontamente, risposto e dato seguito alle richieste di assistenza formulate dall'Autorità giudiziaria italiana trasmettendo, a partire dal 2009, le rogatorie internazionali disposte dalla competente procura.

In particolare sono state richieste, alle competenti autorità francesi, notizie sull'attività di volo degli aerei di stanza nella base di Solenzara e Sartène, sulla localizzazione della portaerei della marina nazionale francese, Foch, e della relativa rotta di navigazione, sulla partecipazione ad esercitazioni militari combinate, a partire dall'esercitazione “Demon Jam V”, nonché l'invio di tutta la rilevante documentazione.

Come riferito dal competente Ministero della Giustizia, la Francia ha accolto le richieste di rogatorie e ha consentito, ai pubblici ministeri delegati per l'investigazione, di partecipare direttamente allo svolgimento degli atti, consistiti nell'esame di diversi soggetti che, all'epoca dei fatti, prestavano servizio presso la base francese di Solenzara.

Per parte sua, anche il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, ha sempre offerto la massima collaborazione alla Magistratura e alle altre amministrazioni dello Stato.

Nell'interlocuzione con le Autorità francesi sulla vicenda, portata avanti anche attraverso il magistrato di collegamento presso l'ambasciata italiana a Parigi, l'obiettivo è sempre stato quello di rassicurare ogni possibile supporto all'Autorità giudiziaria italiana al fine di far emergere la verità sulla vicenda.

La Farnesina ha avviato dal 2014 una complessa opera di ricognizione e di trasparenza, coinvolgendo le ambasciate e gli uffici dell'amministrazione centrale e l'archivio storico-diplomatico.

Ciò al fine di reperire tutta la documentazione relativa alle stragi occorse tra il 1969 e il 1984, dare luogo alla materiale declassificazione e versare il tutto nell'archivio centrale dello Stato.

La ricognizione documentale sulla strage di Ustica ha portato a quattro versamenti all'Archivio centrale dello Stato effettuati tra l'agosto del 2014 e l'aprile 2016.

Per tenere viva la memoria della tragedia di Ustica e dei casi giudiziari che hanno segnato la storia del nostro Paese, ricordo che è in vigore il protocollo per la conservazione e la valorizzazione degli atti dei processi di interesse storico, rinnovato nel maggio del 2023.

Si tratta di un programma organico di descrizione e digitalizzazione dei documenti relativi ad alcuni tra i più importanti procedimenti giudiziari della storia processuale italiana, con il coinvolgimento della “Rete per gli archivi per non dimenticare”. Uno dei primi progetti è stato dedicato, proprio, alla strage di Ustica.

Chiudo sottolineando come la memoria di questa ferita aperta continui a sollecitare solidarietà e impegno comune da parte delle istituzioni.

Per rispondere a questo bisogno di verità e giustizia il Governo è pronto a compiere tutti i passi necessari, a fronte dell'emergere di nuovi elementi, che permettano di tornare sulle conclusioni della Magistratura e del Parlamento.

 

ANDREA DE MARIA. Guardi, Presidente io, purtroppo, sono molto insoddisfatto. Non ne faccio responsabilità alla Sottosegretaria che, fra l'altro, appartiene a un Ministero non interessato in merito quindi, immagino, abbia letto un testo che le è stato fornito.

Intanto a me erano noti i passi che sono stati compiuti negli anni, peraltro da altri Governi. La nostra interrogazione - peraltro seconda firmataria è, direttamente, la segretaria del PD, Elly Schlein - è stata rivolta oggi, al Governo, per sapere quali, ulteriori, azioni il Governo intenda assumere. Rispetto a questo non ci è stato detto, assolutamente, niente.

Azioni verso Paesi certo amici dell'Italia, come la Francia e gli Stati Uniti, che possono avere notizie utili per fare piena luce sulla strage di Ustica. Azioni che riguardano, prima di tutto, la Presidenza del Consiglio, poi certamente il Ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale e il Ministero della Giustizia.

Anche il generico impegno, che ho sentito al termine del testo che è stato letto, si riferisce a ulteriori, nuovi elementi rispetto a conclusioni che ci sarebbero già state e non so a quali ulteriori, nuovi elementi ci si riferisca.

Noi chiediamo, oggi, rispetto al fatto anche che la procura di Roma - da quello che leggiamo - ribadisce i temi sia del fatto che c'è stata una battaglia aerea sui cieli del Paese, sia che bisogna acquisire notizie da Paesi amici dell'Italia, quali azioni intenda assumere, oggi, il Governo e, su questo, non è stato detto niente, anzi, io temo di aver capito che non si intende assumere alcuna azione.

Quindi io ribadisco, qui, l'appello al Governo. Io penso che sia responsabilità di tutte le istituzioni, e prima di tutto del Governo del nostro Paese, non rinunciare a fare giustizia sulla strage di Ustica.