I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
durante la partita di calcio Roma-Monza, disputata presso lo stadio Olimpico di Roma, in Curva Sud è stato esposto uno striscione con una citazione della canzone «Er cammerata» della band di estrema destra «Innato senso di allegria»;
la suddetta band, nel 2007, ha pubblicato l'album «Quando c'era lui», un inequivocabile richiamo alla figura di Benito Mussolini;
si tratta dell'ennesimo caso di infiltrazione di gruppi neofascisti all'interno delle tifoserie organizzate, gruppi che fanno entrare negli stadi striscioni e vessilli che richiamano al ventennio in palese violazione del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205;
in precedenza, durante la partita Parma-Roma disputata alla stadio Tardini di Parma, i suddetti gruppi avevano portato, nel settore riservato agli ospiti, un adesivo raffigurante la stella di David accanto allo stemma della S.S. Lazio, adesivo accompagnato dalla scritta «peggior nemico», con l'associazione tra il simbolo ebraico e quello della squadra rivale in chiave chiaramente antisemita –:
se intenda adottare iniziative di competenza idonee a garantire controlli più efficaci, da parte degli addetti alla sicurezza che operano alle barriere di ingresso degli stadi italiani, per evitare l'immissione all'interno degli impianti materiali contenenti frasi e simboli che concretizzano apologia di fascismo.
Seduta del 7 marzo 2025
Illustrazione di Roberto Morassut, risposta del Sottosegretario di Stato per l'Interno, replica di Roberto Morassut
ROBERTO MORASSUT, Grazie, Presidente. Durante la partita di calcio Roma-Monza si è verificato l'ultimo di una serie lunga di episodi che si sono verificati in molti stadi d'Italia negli ultimi tempi o negli ultimi anni.
La partita di calcio Roma-Monza è stata disputata presso lo stadio Olimpico, a Roma, e nella curva sud è stato esposto uno striscione con una citazione della canzone Er cammerata della band di estrema destra “Innato senso di allegria”. Questa band, nel 2007, ha pubblicato un album, intitolato Quando c'era lui, che è un inequivocabile richiamo alla figura di Benito Mussolini.
Come ho già detto, si tratta dell'ennesimo caso di infiltrazione di gruppi neofascisti all'interno delle tifoserie organizzate: gruppi che fanno entrare negli stadi striscioni, vessilli e simbologie, che richiamano al ventennio, in palese violazione del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205, e in palese contrasto con la Costituzione italiana.
In precedenza a questo episodio - ne cito soltanto uno, ma ci sarebbe una lunga teoria di fatti - durante la partita Parma-Roma di questo campionato, disputata allo stadio Tardini di Parma, gli stessi gruppi, presumibilmente, o altri, avevano portato, nel settore riservato agli ospiti, un adesivo raffigurante la stella di David accanto allo stemma della squadra avversaria, con scritto “peggior nemico”, con l'associazione tra il simbolo ebraico e quello della squadra rivale, in chiave chiaramente antisemita.
Episodi di questa natura si ripetono sempre più frequentemente in tutti o in quasi tutti gli stadi italiani, lasciando all'interno delle strutture materiali e striscioni, che vengono esposti in modo ordinato, strutturato, con una logistica chiara. È evidente che c'è un'organizzazione dietro e quindi si deve presumere che questi striscioni non vengano soltanto portati dall'esterno, ma che vengano trovati e depositati, in qualche modo, dentro gli impianti e poi dispiegati, perché sarebbe assurdo immaginare che queste cose, questi vessilli, questi striscioni, queste simbologie, possano filtrare attraverso i controlli delle Forze dell'ordine ai cancelli. Questo lascia pensare, intanto, all'efficienza delle Forze dell'ordine nell'impedire che questi fatti si possano verificare, ma lascia pensare anche, in modo inquietante, al perché queste cose si verifichino con questa logistica e con questa organizzazione, che, come già in precedenza, presuppone una presenza di materiali dentro lo stadio, prima dell'inizio delle partite. Si tratta di una questione piuttosto seria. Prevalentemente, queste manifestazioni sono di carattere fascista. Io penso che questo termine, in forma di condanna, in quest'Aula si possa ancora usare e che, quindi, ci si possa appellare alle norme che impediscono l'esposizione di tali simbologie. Naturalmente, ci sono anche manifestazioni, in generale violente, anche di altre simbologie politiche, ma prevalentemente si tratta di simbologie fasciste, naziste, neonaziste, di destra.
Io, Sottosegretario, sono un tifoso della Roma e sono qui ad illustrare un'interpellanza che riguarda fatti avvenuti che riguardano manifestazioni di tifosi della Roma. Ieri c'è stata una bella partita, c'è stata una bella manifestazione di tifo, festosa, molto bella, non si può dire altro. Ecco, quando si va allo stadio, si deve assistere a questo, perché ci vanno tanti ragazzi, ci vanno tanti minorenni, ci vanno tante famiglie, ed è bello lasciare un ricordo di questo tipo e non confondere il tifo con altre cose o con manifestazioni violente, di sopraffazione, e, con l'occasione, resuscitare dalla polvere certe simbologie e certi messaggi.
Per cui io sono qui, anche a nome di altri colleghi del gruppo, a chiedere quali misure si intende adottare affinché questo non avvenga più e affinché ci sia un rigido ed efficace controllo sull'ingresso di certi materiali, sull'organizzazione di certi gruppi, dall'esterno ma anche dall'interno, ovviamente con uno stretto controllo con le società di calcio che gestiscono gli impianti, o, comunque, con le strutture proprietarie degli impianti e che ne hanno in carico la gestione. Non è, infatti, possibile immaginare, né accettare che, come accadeva tanti anni fa, si sia ripristinata una modalità per la quale - io lo domando, non sono certo di questo, ma lo chiedo - si entra allo stadio tranquillamente, poi si va in un locale chiuso, da qualche parte, non lo so, e si possano prendere materiali già depositati lì, svolgerli, aprirli e tirare fuori questi striscioni con questi ignobili messaggi. Quindi, mi aspetto una risposta efficace, ma anche un impegno del Governo affinché tutto questo non accada più.
EMANUELE PRISCO, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Grazie, Presidente. Onorevoli deputati, l'interpellanza oggi in discussione verte su due episodi avvenuti lo scorso mese, durante incontri di calcio disputati a Parma e a Roma.
Con riferimento alla partita Parma-Roma del 16 febbraio scorso, il Dipartimento di pubblica sicurezza riferisce che l'adesivo di contenuto antisemita è stato rinvenuto sulla vetrata divisoria laterale del settore ospiti, a seguito dell'incontro in questione.
La questura di Parma ha rappresentato che sono attualmente in corso le attività investigative per identificare i responsabili, evidenziando al contempo che l'adesivo, a causa delle sue dimensioni ridotte (7 centimetri), risultava facilmente occultabile in sede di filtraggio. L'altro episodio richiamato nell'atto di sindacato ispettivo fa riferimento all'incontro di calcio Roma-Monza, disputatosi lo scorso 24 febbraio scorso presso lo Stadio Olimpico, in occasione del quale un gruppo di ultras romanisti ha esposto, in Curva Sud, uno striscione che riportava una scritta riproducente una parte della canzone “Er camerata” del gruppo musicale “Innato senso di allergia”.
Nel corso della partita, sugli spalti della Curva Nord veniva esposto un altro striscione, che recitava: “DELLE DIFFIDE CE NE FREGHIAMO…VOI CI TOGLIETE NOI CI MOLTIPLICHIAMO”. Da quanto emerso, i predetti striscioni avevano lo scopo di manifestare solidarietà ai 17 destinatari dei cosiddetti “Daspo fuori contesto”, emessi dalla questura di Roma lo scorso 3 febbraio, per i “saluti romani” effettuati dai partecipanti alle commemorazioni della strage di Acca Larentia. Alcuni dei predetti provvedimenti hanno riguardato anche esponenti di spicco della tifoseria ultras romanista. La questura di Roma ha riferito che sull'esposizione degli striscioni in questione sono in corso approfondimenti a cura degli uffici competenti.
Su un piano più generale, il Ministero dell'Interno, con recente circolare del 13 febbraio scorso, ha fornito indicazioni alle autorità provinciali di pubblica sicurezza sulle attività di pre-filtraggio e filtraggio, da rendersi più efficaci al fine di supportare le operazioni di controllo agli ingressi a opera degli steward, prevedendo la presenza delle Forze di Polizia per l'immediato intervento, a tutela degli stessi addetti alla sicurezza. Al fine di prevenire e reprimere ogni atto improntato alla discriminazione e alla violenza razzista e antisemita in ambito sportivo, la Polizia di Stato svolge una costante attività di impulso e coordinamento informativo e investigativo delle DIGOS su tutto il territorio nazionale.
L'attività svolta ha consentito l'identificazione e il deferimento all'autorità giudiziaria, nelle ultime due stagioni sportive e in quella in corso, di 265 persone, di cui 5 in stato di arresto, per violazioni della legge n. 205 del 1993 (c.d. legge Mancino) e dell'articolo 604-bis del codice penale (propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa), a fronte di 139 episodi di discriminazione razziale censiti, di cui 37 di carattere antisemita.
Come per qualsiasi altra forma di manifestazione di odio e discriminazione, anche con riguardo agli episodi di tale matrice che avvengono durante le competizioni sportive, le segnalazioni da parte di privati, associazioni, enti, Forze di Polizia, nonché le notizie acquisite da un attento esame delle fonti aperte, sono acquisite dall'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD), istituito presso il Ministero dell'Interno.
In un'ottica di collaborazione interistituzionale, il citato Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha avviato specifici tavoli di confronto con diversi Dicasteri e con le istituzioni del mondo del calcio, al fine di assicurare policies maggiormente rispondenti a garantire il pacifico svolgimento delle manifestazioni sportive e prevenire episodi di discriminazione e razzismo. Sono state anche concordate specifiche forme di collaborazione in materia di scambio informativo per consentire a entrambi gli Osservatori cui ho fatto cenno di disporre di elementi di valutazione per le iniziative di rispettiva competenza.
L'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, a partire dall'inizio della stagione sportiva 2022/2023, ha anche avviato un monitoraggio con un focus dedicato ai comportamenti riconducibili al razzismo, antisemitismo e discriminazioni territoriali, che, sinora, ha registrato 195 episodi di discriminazione. Sempre in chiave di prevenzione, nel giugno 2023 il Ministero dell'Interno ha sottoscritto con il Ministero per lo Sport e i giovani, il coordinatore nazionale per la lotta contro l'antisemitismo e il presidente della Federazione italiana giuoco calcio una dichiarazione di intenti per la lotta contro l'antisemitismo nel calcio, con l'obiettivo di rafforzare le azioni di contrasto al fenomeno. Tra le diverse iniziative, sono state previste attività di sensibilizzazione e di comunicazione sulle tematiche dell'antisemitismo, quali ad esempio l'organizzazione di visite al “binario 21” e in altri “luoghi della memoria”, per tesserati e tifoserie, nonché collaborazioni con media e social network.
L'intesa costituisce una tappa importante del percorso intrapreso dal Governo anche su sollecitazione del mondo dello sport, che proseguirà attraverso una più ampia strategia di prevenzione e contrasto di tutte le forme di razzismo e discriminazione. In tale direzione, il 12 febbraio scorso si è svolta al Viminale una riunione del tavolo tematico presieduto dai Ministri dell'Interno e per lo Sport e i giovani - con la partecipazione dei vertici del mondo del calcio - in cui sono stati esaminati i temi della sicurezza negli stadi, del contrasto alla criminalità e della prevenzione di comportamenti illeciti in quell'ambito.
La riunione è stata l'occasione per proseguire il confronto già avviato su proposte da mettere in campo congiuntamente, con l'obiettivo di tutelare le tifoserie sane e assicurare, come anche lei auspicava, un ambiente sportivo più sicuro e vivibile per tutti gli appassionati.
ROBERTO MORASSUT, Grazie, Presidente, attraverso di lei mi rivolgo al Sottosegretario. No, non sono soddisfatto, perché lei ha citato, Sottosegretario, diversi protocolli e diverse iniziative che si sono avviate e si sono sviluppate già a partire dagli anni scorsi, 2022 e 2023, sono proseguite, ma questi protocolli e questi controlli, pur nell'apprezzamento e nel sacrificio spesso di lavoro che le Forze dell'ordine svolgono attraverso gli agenti, attraverso le Forze dell'ordine che sono chiamate poi in campo a svolgere attività di controllo e di sicurezza, non risultano essere stati efficaci.
Perché ripeto il concetto: se in una partita accade - e non è una partita, perché Roma-Monza è l'ultimo episodio, ne potrei citare tantissimi, ma sarebbe una lunga teoria di fatti - che si apre uno striscione di 40 metri con una scritta di quel tipo o con altre, vuol dire che, poiché si deve presupporre che questi materiali non possano entrare dai cancelli, questi striscioni che sono fatti di materiali abbastanza ingombranti, si deve presupporre - e non accade soltanto all'Olimpico, non è accaduto soltanto all'Olimpico e non è accaduto soltanto in occasione di partite svolte dalla Roma, ma anche da altre squadre - che questi materiali siano preparati, depositati e accantonati all'interno degli impianti prima delle partite.
Questo è il punto fondamentale che va chiarito e sul quale ci vuole un approfondimento delle Forze dell'ordine attraverso atti investigativi, perché non è possibile accettare questo. Questo accadeva negli anni Settanta, ci sono stati tanti film e tanti libri che hanno raccontato questo, quando le cose si mettevano dentro gli stanzini e poi si tiravano fuori, anche con corpi contundenti che producevano anche danni importanti e sensibili ai tifosi.
Ora si sta riproducendo questo, e questo è il punto importante da chiarire, perché non voglio credere che ci siano dei tifosi e dei gruppi organizzati che passano i cancelli, pieni di borsoni con dei materiali, e che non vengono fermati, perché tutti andiamo allo stadio e vediamo che siamo sottoposti a dei controlli. Ci aprono le borse, ci fanno delle perquisizioni sommarie, ma comunque efficaci, e questo non può accadere. Evidentemente, c'è qualche organizzazione che riesce a varcare quei blocchi e quei cancelli e riesce ad organizzarsi già da dentro.
D'altra parte, questo è facilmente intuibile anche dal fatto che questi protocolli e queste organizzazioni delle forze di sicurezza, che coinvolgono le questure, le prefetture, il Ministero, gli organi di Polizia, poi alla fine risultano, in gran parte o in taluni casi, inefficaci. Perché adesso stiamo parlando di Roma-Monza, ma non vorrei - anzi, mi auguro di no - che presto dobbiamo tornare a discutere di queste cose in occasione di altre partite. Questo è inaccettabile, è inaccettabile da un punto di vista organizzativo, da un punto di vista di efficienza delle Forze dell'ordine e anche di tutela dei cittadini e anche di dignità delle Forze dell'ordine, ma è inaccettabile per i contenuti che si manifestano, contenuti violenti e - ripeto in quest'Aula - contenuti “fascisti”, perché questa parola va usata in termini di condanna, e va perseguito ogni atto che voglia riportare quelle ideologie e quelle simbologie all'attenzione di un pubblico soprattutto giovane.
Su questo noi non abbiamo nessuna possibilità di transigere e torneremo a discutere di questo, quindi mi ritengo del tutto insoddisfatto da questa risposta, che considero una risposta burocratica, pur nell'apprezzamento, ripeto, del lavoro difficile che le Forze dell'ordine sul campo sono costrette a fare per fronteggiare organizzazioni che, evidentemente, hanno una logistica molto organizzata e molto strutturata.