07/02/2020
Andrea Frailis
Mura, Gavino Manca, Delrio, Rotta, Bordo, Gribaudo, Enrico Borghi, Fiano, Di Giorgi, Lepri, Pezzopane, Pollastrini, Viscomi, De Maria, Bazoli, Benamati, Berlinghieri, Boldrini, Bonomo, Braga, Bruno Bossio, Buratti, Campana, Cantini, Carla Cantone, Carnevali, Ceccanti, Cenni, Ciampi, Critelli, Dal Moro, De Luca, De Menech, Del Basso De Caro, Fassino, Fragomeli, Gariglio, Giacomelli, Incerti, La Marca, Lacarra, Lorenzin, Losacco, Lotti, Madia, Mancini, Martina, Melilli, Miceli, Minniti, Morgoni, Nardi, Navarra, Orfini, Padoan, Pagani, Ubaldo Pagano, Pellicani, Piccoli Nardelli, Pini, Pizzetti, Prestipino, Quartapelle Procopio, Raciti, Rizzo Nervo, Andrea Romano, Rossi, Schirò, Sensi, Serracchiani, Siani, Soverini, Topo, Vazio, Verini, Zan, Zardini
2-00627

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
   la continuità territoriale ha lo scopo di garantire i servizi di trasporto, per via aerea o marittima, ai cittadini abitanti in regioni disagiate e rendere agevoli i collegamenti alle zone periferiche di un Paese o alle isole, ovvero di rafforzare la coesione tra le diverse aree di uno stesso Stato, superando svantaggi connessi alla loro lontananza, irraggiungibilità o di difficile accesso. In pratica, questo principio si traduce in un sistema di aiuti o strutture fornite dallo Stato ai cittadini o alle entità regionali interessate; in Italia, una vera e propria «continuità territoriale extra regionale» è stata applicata solo dalla Sardegna, mentre la Sicilia usufruisce di tale strumento normativo per collegare alcune delle isole;
   l'Unione europea ha riconosciuto l'insularità come causa che condiziona negativamente lo sviluppo economico-sociale all'articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, prevedendo politiche attive per ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e colmare il ritardo delle regioni meno favorite o insulari;
   la continuità territoriale aerea da e per la regione Sardegna è regolamentata da bandi biennali o triennali finanziati dalla regione stessa e autorizzati da decreti di imposizione di oneri di servizio pubblico sulle tratte stabilite da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; solitamente, la continuità territoriale punta a connettere i tre aeroporti sardi (Olbia-Costa Smeralda, Cagliari-Elmas, Alghero-Fertilia) con Milano-Linate e con Roma-Fiumicino, sia in andata che in ritorno;
   lo schema di convenzione per la continuità territoriale si è modellato, nel tempo, sulla base dell'offerta di due compagnie che operavano in regime esclusivo da aeroporti separati: Alitalia da Alghero e Cagliari e Meridiana da Olbia. Ad oggi i sussidi pubblici (56 milioni di euro) girati alla compagnia aerea per praticare tariffe ridotte (versati per il 65 per cento dalla regione sarda, per il 34 per cento dallo Stato e per l'1 per cento dall'Unione europea) risulterebbero più costosi degli sconti tariffari che si potrebbero avere con tariffe di mercato aperte alla concorrenza;
   attualmente, la continuità territoriale per la Sardegna consente di godere di tariffe a prezzo fisso tutto l'anno, con bagaglio garantito, nelle rotte da e per l'isola nei trasporti aerei. Possono godere della riduzione le seguenti categorie: a) i cittadini residenti in Sardegna; b) i giovani fino ai ventuno anni d'età; c) gli studenti fino ai ventisette anni d'età; d) disabili; e) gli anziani oltre i settanta anni di età. A queste categorie, per la sola continuità territoriale marittima, si aggiunge la categoria dei «Nati in Sardegna», un tempo inclusa anche in quella aerea e ormai eliminata. Dal 2017 anche tutti i non residenti hanno accesso ad una tariffazione speciale, seppur non fissa tutto l'anno;
   il 16 aprile 2020 scadrà la suddetta convenzione tra Alitalia e la regione Sardegna per i voli a tariffa agevolata per i residenti nell'isola; se l'Unione europea non concederà la proroga, dal 15 aprile non ci sarà più la possibilità di acquistare i biglietti aerei e anche nel caso che ci sia un via libera immediato al progetto non sarà possibile applicare il nuovo sistema prima di sei mesi;
   la nuova giunta regionale sarda appena insediata meno di un anno fa ha annullato il bando di continuità territoriale, predisposto dalla precedente giunta, che sarebbe dovuto partire il 17 aprile 2019 per presentare un nuovo progetto che superasse la tariffa unica per un sistema a doppia tariffazione per i residenti e non prevedere più il regime di libero mercato per i turisti durante il periodo estivo;
   dopo l'incontro del 26 marzo 2019, tra l'Unione europea e la regione, in una lettera l'Unione europea esprime le proprie perplessità specificando che esse riguardano in particolare l'adeguatezza e la proporzionalità (frequenza e capacità) degli obblighi di servizio pubblico (Osp) proposti da e per la Sardegna. Come specificato nell'articolo 16 del regolamento del servizio aereo e nelle linee guida interpretative della Commissione degli obblighi di servizio pubblico, la portata di questi dovrebbe tenere conto dell'effetto combinato di tutta l'offerta di trasporto aereo esistente;
   nei giorni scorsi si è tenuto a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il vertice tra la regione Sardegna e la Commissione europea; l'incontro riveste una importanza fondamentale sia per garantire la proroga dell'attuale regime di voli agevolati in scadenza il 16 aprile 2020 sia per mettere in atto ulteriori migliorie e progetti;
   all'ordine del giorno del vertice ci sono la proroga del regime vigente e il dossier con l'ultimo piano della giunta, che prevede la doppia tariffa per residenti e non il regime di libero mercato per i turisti durante il periodo estivo;
   presso la Camera dei deputati è stata depositata, nel mese di novembre 2019, la proposta di legge recante «Disposizioni per garantire la continuità territoriale mediante i collegamenti aerei, marittimi e ferroviari della Sicilia, della Sardegna e delle isole minori con il continente» (AC 2257) assegnata alla Commissione trasporti, della quale non è ancora iniziato l'esame. La proposta di legge intende porsi come quadro normativo all'interno del quale la continuità territoriale sia garantita e normata non solo per le due più grandi isole italiane e solo per via aerea, ma anche per ogni altro territorio isolano e, attraverso la previsione di regole e facilitazioni, anche per i trasporti marittimi e ferroviaria –:
   quali urgenti iniziative di competenza intendano adottare per garantire alla regione Sardegna il diritto alla mobilità attraverso la conferma delle misure per la continuità territoriale;
   quali siano gli orientamenti della Commissione europea in merito alla proroga della convenzione in scadenza ad aprile 2020 e le eventuali integrazioni e modifiche al regime esistente;
   quali siano stati i motivi che hanno impedito di programmare nuove soluzioni come possibile alternativa alla proroga.

Seduta del 7 febbraio 2020

Illustrazione e replica di Andrea Frialis, risposta del governo di Giancarlo Cancelleri, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti.

Illustrazione

Grazie, signora Presidente. Tra poco più di due mesi, il 16 aprile per l'esattezza, scadrà la convenzione che regola i collegamenti aerei tra la Sardegna e il resto d'Italia, in virtù di quella che definiamo la “continuità territoriale”, cioè un regime di tariffe agevolate, in considerazione del fatto che noi sardi, per raggiungere in tempi brevi il resto del nostro territorio nazionale, il continente, come lo chiamiamo noi, possiamo contare soltanto sugli aerei.

La nostra - parlo da sardo ovviamente - quindi è una condizione di evidente svantaggio, peraltro riconosciuta anche dall'Unione europea, all'articolo 174 del Trattato sul funzionamento dello stesso organismo. In considerazione di questa situazione, si viaggia a tariffe agevolate dagli scali di Cagliari-Elmas, Alghero-Fertilia e Olbia-Costa Smeralda verso gli aeroporti di Roma-Fiumicino e Milano-Linate. Viaggiano a tariffe ridotte, non soltanto i sardi, ma anche i non residenti, seppure non per tutto l'anno.

La giunta regionale attualmente in carica ha annullato il bando di continuità territoriale predisposto dall'esecutivo Pigliaru, su cui, grazie soprattutto al prezioso contributo del Governo Gentiloni e, in particolare, dell'allora Ministro dei trasporti Del Rio, si stava costruendo una importante interlocuzione con l'Europa, il cui esito avrebbe potuto avere un esito positivo per la Sardegna, interlocuzione interrotta con il ritiro del bando dalla giunta Pigliaru.

La regione, poi, ha presentato un suo nuovo progetto di continuità, di cui noi parlamentari abbiamo conosciuto l'esistenza soltanto dalla stampa e anche il confronto tra noi con le istituzioni regionali è cominciato per iniziativa del consiglio regionale, non certo del governo regionale. Fonti della Commissione europea, peraltro, hanno riferito all'Ansa, di recente, di un dialogo con la regione solo informale, non ancora tradotto in un processo ufficiale di convalida.

Le conseguenze di tutto questo, signora Presidente, si manifestano in modo preoccupante. Nelle ultime settimane albergatori e altri operatori del comparto turistico denunciano cancellazioni in serie delle prenotazioni nelle loro strutture. Insomma, vi sono tutte queste cancellazioni, specie da parte degli stranieri, che non potrebbero in questo modo più prenotare i viaggi da Roma e da Milano. Dal 16 aprile tutto questo potrebbe cessare, con delle conseguenze catastrofiche per molti sardi e per la stessa economia dell'isola, che, come è noto, non gode di una salute perfetta. E sto usando, volutamente, un eufemismo. Ora, se l'Unione europea non concederà una proroga a questo regime di voli - sarebbe ,comunque, la quarta proroga che viene concessa dall'Unione europea - non ci sarà più la possibilità di acquistare i biglietti aerei con tariffe scontate e, anche nel caso di un via libera immediato di un nuovo provvedimento - questo non certo probabile -, non sarà comunque possibile applicare il nuovo sistema prima di sei mesi.

Ma ci siamo chiesti: perché l'Unione europea ha bocciato le proposte provenienti da Cagliari? Sostanzialmente perché, tra le altre motivazioni, ritiene la tariffa unica per residenti e non residenti non applicabile, in quanto assimilabile agli aiuti di Stato, quindi pregiudizievole della libera concorrenza. Questa bocciatura pone un problema di natura più generale - ce lo dobbiamo dire chiaramente -, un problema che richiama lo stesso regime di norme applicato. Come peraltro rilevato dallo stesso commissario Paolo Gentiloni di recente, non sembra più rinviabile l'esame delle stesse norme, nella prospettiva di una loro revisione. Appare di tutta evidenza, infatti, come il regime di aiuti di Stato non possa più essere applicato erga omnes, cioè nei confronti di tutti, ma vada calibrato sulla base delle condizioni economiche e di svantaggio delle regioni e dei territori presi in considerazione.

Insomma, il pregiudizio della libera concorrenza - questo ce lo dobbiamo dire e chiaramente - non può avere le stesse conseguenze sulle economie della Baviera oppure della Sardegna. Questo credo che sia sotto gli occhi di tutti. Mi piace citare, a questo proposito, don Milani, che diceva che non c'è più disparità, più diseguaglianza, di fare parti uguali tra diseguali. Questo credo che sia un qualcosa che si può attagliare perfettamente alla situazione della Sardegna.

Un breve cenno mi sia concesso sulla situazione che vive anche il settore dei trasporti via mare. Anche in questo caso la situazione è tutt'altro che tranquilla. A luglio di quest'anno scade la convenzione tra il Ministero dei trasporti e la CIN Tirrenia, che dal 2012 gestisce le rotte. La richiesta dell'armatore è quella di una proroga dell'attuale regime, ma non è certo che sussistano le condizioni perché questa proroga si realizzi. Direi che, sul fronte dei trasporti, quindi dei trasporti tra Sardegna e continente, si ripresenta una vera e propria questione Sardegna, della quale necessariamente deve farsi carico il Governo, occupandosi degli spostamenti di persone e merci, sia a bordo di aerei che di navi, in una visione che deve essere necessariamente unitaria. Infatti, il problema della continuità territoriale da e per la Sardegna non riguarda solo chi risiede nell'isola. È, infatti, di piena evidenza come, all'inalienabile diritto dei residenti di raggiungere la penisola a costi non superiori a quelli sopportati dagli altri italiani, si affianchi l'equivalente diritto di chi in Sardegna non risiede a raggiungere l'isola per qualsivoglia scopo, senza dover sostenere dei costi troppo elevati.

Colleghi, signora Presidente, a testimonianza di come il tema, anzi direi il problema, dei trasporti tra Sardegna e il resto del Paese sia diventata una questione ormai nazionale e non più ristretta al solo ambito regionale, questa interpellanza porta la firma non soltanto mia e dei colleghi deputati sardi del PD, Romina Mura e Gavino Manca, ma anche di tutte le deputate e i deputati del Partito Democratico, che qui voglio ringraziare davvero di cuore.

Sulla base di queste considerazioni, signor sottosegretario Cancelleri, noi chiediamo al Presidente del Consiglio e a lei, che in questa occasione rappresenta la Ministra De Micheli e l'intero Esecutivo, quali misure il Governo intenda adottare per garantire il diritto alla mobilità, intesa nella doppia accezione che ho testé illustrato; qual è, sulla base dei contatti da voi avuti e delle informazioni in vostro possesso, l'orientamento, qual è l'orientamento della Commissione europea, in merito alla convenzione che scade ad aprile e quali sono i motivi, per quanto di vostra conoscenza, che hanno impedito all'attuale giunta regionale di programmare nuove soluzioni, come possibile alternativa alla deroga.

Risposta del governo

Grazie, Presidente. Mi permetta di ringraziare l'onorevole Frailis per avere sollevato un tema che, non solo in questo momento si rende assolutamente attuale, ma è davvero - e lo dico da isolano, in quanto siciliano - un tema di vitale importanza per la popolazione di quel territorio e della Sardegna.

In ordine alle misure da adottare per garantire alla regione Sardegna il diritto alla mobilità aerea senza soluzione di continuità, ricordo che l'imposizione di Oneri di servizio pubblico (OSP) sui collegamenti aerei tra gli scali sardi di Cagliari, Olbia e Alghero e quelli di Roma Fiumicino e Milano Linate, a partire dal 2017, è stata oggetto di rilievi da parte della Commissione europea, con particolare riferimento al dimensionamento del servizio offerto e alle tariffe da applicare ai non residenti.

Pertanto, vi sono stati diversi incontri e contatti tra Commissione europea, regione Sardegna, Presidenza del Consiglio-Dipartimento delle politiche europee e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, intensificatisi nel corso del 2019, per arrivare alla definizione di un nuovo regime onerato, maggiormente in linea con le indicazioni della stessa Commissione europea. Nelle more dell'anzidetta definizione la situazione attuale prevede le rotte Olbia-Roma Fiumicino e viceversa e le rotte Olbia-Milano Linate e viceversa sono sottoposte agli OSP, di cui al decreto ministeriale n. 367 del 2018 ed operate dai vettori Air Italy e Alitalia, che hanno accettato di svolgere il servizio onerato senza esclusiva e senza compensazione, continuativamente per un periodo di dodici mesi, a decorrere dal 17 aprile 2019. Le rotte Alghero-Milano Linate e viceversa, le rotte Alghero-Roma Fiumicino e viceversa, le rotte Cagliari-Roma Fiumicino e viceversa, le rotte Cagliari-Milano Linate e viceversa sono sottoposte agli OSP, secondo il regime di cui al decreto ministeriale n. 61 del 2013 e detti collegamenti sono operati dalla compagnia aerea Alitalia, sulla base di convenzioni in regime di proroga, che scadranno il 16 aprile 2020.

Venendo alle specifiche richieste degli onorevoli interpellanti, faccio presente che un nuovo progetto di continuità territoriale è, allo stato attuale, oggetto di approfondimenti con la Commissione europea e con la Presidenza del Consiglio. Le interlocuzioni con la Commissione riguardano, naturalmente, anche le modalità con cui occorre superare l'attuale regime. Come è noto, il 3 febbraio scorso si è tenuto in videoconferenza un incontro di carattere tecnico, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, tra la Commissione europea, la regione Sardegna e il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che avrà ulteriori seguiti. In relazione, poi, al quesito sull'orientamento della Commissione in merito a un'ulteriore proroga, si ribadisce che le interlocuzioni in corso riguardano anche questo aspetto.

Concludo assicurando che il Governo è impegnato, congiuntamente alla regione Sardegna e agli uffici della rappresentanza permanente d'Italia a Bruxelles, nella ricerca di una soluzione condivisa nei più ristretti tempi possibili.

Replica

Grazie, signora Presidente, e grazie Viceministro Cancelleri. Mi ritengo soddisfatto della sua risposta. Mi auguro, comunque, e spero che la vicenda legata alla continuità territoriale da e per la Sardegna trovi presto positiva soluzione con il contributo di tutti, Governo, Parlamento e regione, poiché, vede, in caso contrario ci troveremo, signor Viceministro, di fronte all'ennesimo dramma per la Sardegna, un dramma che andrebbe ad aggiungersi a tutti gli altri che ho appena illustrato. A situazione eccezionale io penso che si debba rispondere con risposte eccezionali e questo dev'essere chiaro, fosse anche necessario, signor Viceministro, andare a Bruxelles per battere i pugni sulle scrivanie di qualche burocrate troppo impegnato ad applicare rigidi regolamenti per prestare orecchio al grido d'allarme che viene dalla mia gente. La Sardegna, signor Viceministro, attende risposte della politica in tempi brevi, anzi, direi, è l'intelligenza della politica che deve dare queste risposte in tempi brevi. Grazie per l'attenzione che mi avete dedicato.