29/10/2025
Andrea De Maria
Fornaro
2-00707

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   il presidente nazionale dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo ha denunciato pubblicamente diversi episodi di violenza neofascista che si sono verificati nel mese di ottobre 2025;

   si tratta di una dichiarazione importante, che non deve essere sottovalutata;

   crescono nel Paese fenomeni di vera e propria eversione di estrema destra, come sempre più sono le occasioni in cui si manifesta esplicitamente l'apologia del fascismo;

   tutte le istituzioni e tutte le forze politiche sono chiamate a contrastare questi fenomeni e a difendere i valori costituzionali –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere in merito, al fine di prevenire e contrastare tali fenomeni.

Seduta del 7 novembre 2025

Illustrazione di Andrea De Maria, risposta del Sottosegretario di Stato per l'Interno, replica di Andrea De Maria

ANDREA DE MARIA, Grazie, Presidente. Colleghi, rappresentante del Governo, con questa interpellanza urgente, ho raccolto una forte denuncia del presidente nazionale dell'ANPI, Gianfranco Pagliarulo, che ha reso pubblica una cronologia - a mio avviso davvero interessante e impressionante - di episodi di violenza, in alcuni casi di veri e propri episodi eversivi, compiuti da gruppi neofascisti nello scorso mese di ottobre.

Il 3 ottobre, un medico dell'istituto Spallanzani, che aveva partecipato a un flash mob per la Palestina, è stato colpito alla testa e ricoverato al San Camillo.

Il 5 ottobre, a Piazza Vittorio, a Roma, una trentina di squadristi hanno aggredito un gruppo di manifestanti - che avevano partecipato, anche in questo caso, a una manifestazione per la Palestina - in un bar, con caschi e bastoni.

Il 19 ottobre - ce lo ricordiamo tutti -, vi è stato il drammatico attacco al pullman del Pistoia Basket: uno degli autisti è stato assassinato e, in carcere, con gravi indizi di colpevolezza, ci sono tre estremisti legati all'estrema destra ultras.

Il 25 ottobre, un giornalista è stato aggredito, perché non ha voluto togliersi una felpa con scritto “Azione Antifascista”.

Il 26 ottobre, a Genova, c'è stato l'assalto di un gruppo di squadristi armati di spranghe al liceo “Da Vinci” occupato, che è stato vandalizzato anche con scritte di svastiche, e chi ha compiuto questi atti vandalici ha urlato: “Viva il Duce”.

E poi, dopo che l'interpellanza urgente è stata depositata e dopo il testo del presidente dell'ANPI, ci sono stati i tre raid al liceo “Righi” di Roma, azioni per le quali è in corso un ulteriore procedimento di sindacato ispettivo, promosso dal collega Casu, che è qui al mio fianco.

A queste azioni violente si aggiungono episodi, come quello accaduto a Predappio, in occasione di una manifestazione convocata nell'anniversario della marcia su Roma, dove sono stati fatti saluti romani.

Ricordo che, a norma della nostra legislazione, l'apologia di fascismo è un crimine, perché nella Costituzione c'è un articolo che vieta la ricostituzione, in qualsiasi forma, del disciolto partito fascista, una previsione che i padri costituenti avevano fatto nel momento in cui si erano battuti per riconquistare libertà, democrazia e piena e libera dialettica democratica per tutti gli italiani e per tutti i partiti, proprio perché volevano impedire il ritorno di un partito che aveva soffocato quelle libertà democratiche. Ricordo che questo articolo della Costituzione non è transitorio, è permanente: è un divieto che i padri costituenti hanno voluto, finché sarà in vigore - quindi, penso sempre - la nostra Carta costituzionale.

Io penso che, di fronte a questi episodi, vi sia prima di tutto la necessità di una presa di posizione molto netta di tutte le forze politiche, per condannare questi fatti di eversione neofascista, come peraltro qualunque episodio di violenza, di intolleranza e di antisemitismo che si manifesti nel Paese, e farlo affermando, con grande chiarezza, che le radici della nostra democrazia e della nostra Repubblica sono nell'antifascismo; lo sono perché è dalla Resistenza e dalla lotta antifascista che è nata la Repubblica italiana; lo sono perché la nostra Carta fondamentale, la Costituzione della Repubblica, è per sua natura antifascista, non solo per l'articolo che ho ricordato, ma per l'insieme dei valori della prima parte della Costituzione. Così come l'assetto istituzionale e costituzionale che i padri costituenti hanno disegnato per la nostra Repubblica è, per sua natura, per sua origine e per sua caratteristica, antifascista.

Però, accanto ad un'azione politica, di fronte ad azioni violente, evidentemente c'è un tema di tutela dei cittadini, di prevenzione di questo tipo di reati e di contrasto, quando queste azioni violente si presentano. Per questi aspetti, ho voluto interpellare il Ministro dell'Interno e ringrazio il Sottosegretario che mi risponderà.

EMANUELE PRISCOSottosegretario di Stato per l'Interno. Grazie, Presidente, onorevoli deputati. Gli onorevoli interpellanti fanno propria la denuncia del presidente nazionale dell'ANPI riportata dai media relativa a un asserito incremento di episodi di violenza neofascista avvenuti, nello scorso mese di ottobre, in alcune città italiane, per i quali chiedono di conoscere quali misure di prevenzione e contrasto si intendono adottare.

Prima di riferire in ordine alle specifiche attività info-investigative condotte dalla DIGOS a livello nazionale a seguito degli specifici episodi denunciati, desidero evidenziare come un primo fattore da considerare sia l'effetto negativo determinato nell'acuirsi del conflitto israelo-palestinese che ha generato un significativo aumento delle manifestazioni antisemite. È emerso infatti come l'antisemitismo sia divenuto il principale catalizzatore dell'antagonismo radicale violento, offrendo margini di manovra e occasioni di visibilità ai gruppi di opposto orientamento i quali tendono a strumentalizzare la mobilitazione pro-Palestina per dare vita a una contestazione frontale contro lo Stato, non di rado facendo registrare casi di puro vandalismo e attacchi violenti contro le Forze dell'ordine che ringrazio, invece, per il lavoro straordinario che fanno per garantire sicurezza e legalità nella nostra Nazione.

In questo scenario sono attivi anche i sodalizi di destra estrema che accompagnano alla solidarietà ProPal, in chiave marcatamente anti israeliana, anche temi anti immigrati e manifestazioni di apologia del fascismo.

Il monitoraggio meticoloso delle iniziative di protesta nonché la convergenza info-operativa tra intelligence, Forze dell'ordine e altre istituzioni coinvolte, sviluppate in seno al Comitato analisi strategica antiterrorismo presso il Ministero dell'Interno, hanno permesso di ridurre i rischi di derive violente e lo svolgimento di eventi di portata internazionale in un'adeguata cornice di sicurezza.

Venendo al merito dei singoli episodi denunciati dagli interpellanti si dà conto, di seguito, degli esiti delle attività info-investigative nelle città di Roma, Genova, Rieti e Predappio.

Come è noto, la giornata del 4 ottobre scorso è stata caratterizzata dalla manifestazione di respiro nazionale a sostegno alla causa palestinese alla quale hanno partecipato, anche a Roma, centinaia di migliaia di partecipanti. Il corteo si è svolto in modo pacifico fino a quando, durante la fase conclusiva, intorno alle 19, alcuni gruppi appartenenti all'area antagonista e anarchica, con il viso coperto, hanno dato corso ad attacchi contro le Forze di Polizia coinvolgendo diverse vie del rione Esquilino. In particolare, intorno alle 21, una frangia di facinorosi proveniente da via Gioberti si è avvicinata alla sede di CasaPound sita in via Napoleone III, ove si è verificato un reciproco lancio di oggetti con i militanti di estrema destra, interrotto dall'immediato intervento di un ingente dispositivo delle Forze di Polizia. Successivamente, intorno alle ore 23, al termine delle iniziative di protesta da parte dei gruppi antagonisti, giungeva al numero di emergenza 112 la segnalazione di un'aggressione avvenuta presso un esercizio commerciale in via Leopardi, perpetrata da circa 20 persone, in gran parte col volto coperto, nei confronti di alcuni attivisti ProPal presenti all'interno del locale. Allo stato, non risultano essere state presentate querele per lesioni mentre il titolare del bar ha sporto denuncia per danneggiamento.

Sempre nella città di Roma, un altro episodio si è verificato nella serata del 24 ottobre quando un giornalista, mentre si trovava insieme con la famiglia all'altezza dell'ingresso del Teatro Brancaccio in via Merulana, è stato aggredito da tre soggetti sconosciuti, verosimilmente appartenenti ai gruppi di estrema destra, a causa di una felpa nera indossata dallo stesso riportante la scritta “azione antifascista”. Nell'immediatezza dei fatti il giornalista non ha richiesto l'intervento delle Forze dell'ordine, né ha fatto ricorso a cure mediche, sporgendo denuncia il successivo 27 ottobre presso gli uffici della DIGOS. Le indagini sull'episodio sono tuttora in corso.

Altro avvenimento è stato poi segnalato a Genova, dove lo scorso 26 ottobre, presso il liceo scientifico statale Da Vinci, dove peraltro, in quei giorni, era in corso un'occupazione studentesca, circa 20-30 ragazzi verosimilmente non appartenenti all'istituto ne hanno forzato l'ingresso. Sono in fase di svolgimento delle attività di indagine a cura della DIGOS locale, la quale ha proceduto al sequestro di ingente materiale documentale attualmente oggetto di analisi tecnico scientifiche ed ha deferito, in stato di libertà, all'autorità giudiziaria, alcuni soggetti indagati per i reati di danneggiamento aggravato, di violenza privata, di porto di oggetti atti ad offendere. Allo stato attuale non sono emersi elementi utili a ricondurre i fatti accaduti all'azione di soggetti appartenenti a movimenti di estrema destra e, sulle predette attività, la magistratura ha imposto uno stretto riserbo istruttorio.

A parte lo specifico episodio, il prefetto di Genova ha poi rappresentato che sul territorio della provincia l'attivismo della estrema destra è un fenomeno limitato, riferibile all'azione di pochi sodalizi, i quali per lo più organizzano iniziative pubbliche in occasione di commemorazioni che, a loro volta, registrano presenze assai modeste.

Per quanto attiene invece al territorio reatino, il 19 ottobre scorso si è consumato, lungo la strada statale n. 79 in direzione Terni, un omicidio ai danni di uno degli autisti dell'autobus che trasportavano i tifosi del Pistoia Basket, colpito da una sassaiola ad opera di tre ultras della squadra di Rieti. La questura di Rieti ha confermato quanto emerso sulla stampa, e cioè che il delitto sarebbe stato commesso da tre individui, due dei quali militanti in ambienti di estrema destra. Al riguardo va ricordato che il procuratore generale di Rieti, nel corso della conferenza stampa, ha del tutto escluso che l'episodio sia riconducibile a matrici politiche o ideologiche, essendo lo stesso scaturito da futili motivi prodottisi durante l'incontro di basket fra le due opposte tifoserie e sarebbe piuttosto riconducibile alle dinamiche interne al cosiddetto mondo ultras.   Più in generale, per quanto attiene la situazione della provincia, il prefetto di Rieti ha comunicato che nell'anno scorso non sono stati registrati in quel territorio episodi di violenza di matrice neofascista o di eversione di estrema destra, né tantomeno di apologia del fascismo.

Gli onorevoli interpellanti richiamano, inoltre, due ulteriori episodi pur riportati nelle testate locali, entrambi avvenuti in provincia di Forlì. Il primo sarebbe avvenuto a Cesena nella notte tra l'11 e il 12 ottobre scorso, allorquando due cittadini stranieri, in un'arteria stradale del centro della città, sono stati aggrediti da un gruppo di una trentina di giovani. Secondo i media si sarebbe trattato di un'aggressione a sfondo razzista, ma le indagini, tuttora in corso e coordinate dalla locale procura della Repubblica, tendono a privilegiare la tesi che si sia trattato di un'estemporanea azione di un gruppo ultras della squadra di calcio del Cesena che, proprio la sera dell'11 ottobre, si erano trattenuti nel centro cittadino venendo a contatto, nell'occasione, con le due persone aggredite.

Il secondo episodio si riferisce all'annuale raduno di Predappio e ricordo della marcia su Roma, quest'anno avvenuto il 26 ottobre, e che si è svolto senza criticità sotto il profilo dell'ordine pubblico. La manifestazione è consistita nel corteo di circa 700 persone che, radunatesi nella piazza del paese, si sono dirette al cimitero dove si trova la tomba di Benito Mussolini. Nella piazza davanti al cimitero sono state recitate le preghiere ed è stato osservato un minuto di silenzio. Al termine ha avuto luogo la chiamata del “presente”, alla quale una trentina di persone hanno risposto con saluto romano. Queste ultime - al momento ancora in corso di identificazione - saranno oggetto di una specifica informativa di reato.

Il prefetto di Forlì-Cesena ha inoltre segnalato che una seconda analoga manifestazione era stata preannunciata nello stesso giorno e luogo dal movimento politico Forza Nuova, ma le locali autorità di pubblica sicurezza, valutate le possibili ripercussioni sull'ordine pubblico, ne avevano prescritto il differimento di orari. Tale seconda manifestazione non ha quindi avuto luogo.

Una trentina di appartenenti a Forza Nuova hanno comunque preso parte al primo corteo, privi di segni identificativi, senza creare turbative ed essendo sempre attentamente seguiti dal personale della DIGOS.

La mera enunciazione degli eventi appena riferiti, soprattutto le iniziative intraprese dalle Forze di Polizia per prevenire e reprimere le illegalità che sono state compiute, indica in modo inequivocabile che siano state alte l'attenzione e l'impegno per garantire, su tutto il territorio nazionale, l'ordine pubblico, contrastando con fermezza ogni turbativa alla sicurezza quale ne sia l'asserita matrice ideologica.

Si ribadisce, da ultimo, che questo Governo non sottovaluta affatto il fenomeno in questione, come dimostrato dall'impegno delle Forze di Polizia nell'azione di contrasto e monitoraggio sui contesti e gli ambienti connotati dell'estremismo ideologico, allo scopo di intercettare tempestivamente e preventivamente il compimento di queste forme di illegalità e di assicurare alla giustizia i responsabili.

ANDREA DE MARIA, Grazie, Presidente. No, purtroppo non sono soddisfatto. Non lo sono per il significato politico della risposta. Intanto gli eventi che ha ricordato non sono asseriti ma oggettivi, cioè oggettivamente il riproporsi di numerosi eventi di violenza con carattere neofascista. E mi spiace che, anche oggi, ci sia da parte del Governo un tentativo di sottovalutazione di eventi come questi e anche questo tentativo quasi di giustificarli col fatto che vi sono eventi violenti, eversivi, che fanno riferimento invece al mondo antagonista di estrema sinistra.

Io voglio dire con chiarezza che io - ma penso di poter dire tutto il Partito Democratico - condanna ogni forma di antisemitismo, di violenza e, per chi conosce la mia biografia, se c'è qualcuno, diciamo, che ha sempre contrastato i movimenti antagonisti di estrema sinistra è chi vi sta parlando.

E aggiungo che noi, in particolare, abbiamo manifestato grande solidarietà al collega Fiano, a cui era stato impedito di intervenire all'università Ca' Foscari. Però, questo non c'entra con il fatto che il Governo debba contrastare e perseguire i fenomeni di eversione di estrema destra e neofascisti che sono in atto (Applausi del deputato Casu).

Aggiungo che ritengo un errore politico grave criminalizzare tutto il movimento cosiddetto pro-Pal, che, nella sua grande maggioranza, è un movimento pacifico e democratico che, con la sua presenza e il suo impegno, credo favorisca anche un percorso verso un impegno dell'Italia per garantire la prospettiva di “due popoli, due Stati” e, quindi, garantire insieme il diritto alla sicurezza dello Stato d'Israele e il diritto del popolo palestinese a vivere in un proprio Stato. Ma anche questo fatto di collegare il movimento pro-Pal a un fenomeno di eversione neofascista che cresce, per tante ragioni, nel Paese, io sinceramente non lo condivido e penso che il Governo dovrebbe riflettere davvero su questo.

Mi permetto di dire che anche le forze che governano, in modo assolutamente legittimo e democratico, il Paese e che vengono dalla storia della destra italiana dovrebbero superare ogni ambiguità nel prendere le distanze, nel condannare tutte le forme di eversione di estrema destra e di neofascismo, mentre mi unisco al ringraziamento alle Forze dell'ordine per il lavoro che svolgono con grande impegno e con grande professionalità. In questo caso, condivido le parole di ringraziamento e di riconoscimento del Sottosegretario per l'operato delle Forze dell'ordine.

Auspico che davvero vi sia più attenzione al crescere di un fenomeno eversivo di estrema destra che credo sarebbe un errore sottovalutare da parte di tutte le forze politiche e delle istituzioni democratiche.