16/10/2017
Marco Miccoli
2-01975

 

  I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

negli ultimi mesi del 2017 sono stati denunciati molti casi di propaganda del regime fascista e nazifascista, sfociata spesso in atti di violenza e minacce. In una inchiesta del noto settimanale l'Espresso – riferita proprio a questo periodo – si è parlato di una vera e propria «Naziltalia». Una nazione dove pestaggi, blitz e aggressioni di questa matrice sono aumentati in modo esponenziale. La crisi economico-finanziaria, causa dell'impoverimento della società, la maggiore diseguaglianza sociale e la presenza costante e sempre più numerosa di migranti hanno fornito terreno fertile, perché la rabbia della popolazione dilagasse;

l'aumento di movimenti xenofobi di estrema destra è un problema condiviso anche dall'Europa, dove sempre più allignano discriminazioni razziali, di genere sessuale e religioso, con dati preoccupanti confermati dalla magistratura e dalle forze dell'ordine;

in Italia è sempre stata forte e radicata l'esigenza di tutelare le istituzioni democratiche dai rigurgiti del nazifascismo. Con la XII disposizione transitoria della Costituzione, attuata con la legge n. 645 del 20 giugno 1952 «Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione» (cosiddetta legge Scelba), è stata vietata la ricostituzione e la propaganda del partito fascista e di quello nazista;

il decreto-legge n. 122 del 1993 convertito dalla legge n. 205 del 1993, cosiddetta legge Mancino, offre specifici strumenti per la prevenzione e il contrasto dell'antisemitismo, del razzismo e della xenofobia;

il Parlamento italiano è di recente intervenuto contro un tale fenomeno approvando, in prima lettura, il provvedimento che introduce il reato di propaganda fascista, mediante il nuovo articolo 293-bis del codice penale, che dunque punisce con la reclusione da sei mesi a due anni la diffusione di contenuti ideologici di questo tipo;

malgrado l'ampia legislazione a tutela, i fatti indicano come la situazione sia tutt'altro che arginata. Nella Capitale, città medaglia d'oro della Resistenza e della Guerra di Liberazione, si verificano giornalmente episodi di violenza. Se ne ricordano alcuni tra i più eclatanti;

il 6 dicembre 2016 a San Basilio (quartiere della periferia est della Capitale) una trentina di residenti ha aggredito una cittadina del Marocco, legittima assegnataria di una casa popolare. A supporto dei riottosi c'è Forza Nuova. Il 24 gennaio e il 28 settembre 2017, si verificano altri episodi nella zona del Trullo (altra estrema periferia sud-ovest di Roma): nel primo caso Forza Nuova, Casapound e Roma ai Romani impediscono ad una famiglia di egiziani di prendere possesso di una casa popolare dopo lo sgombero degli occupanti, italiani e abusivi; nel secondo, un manipolo di fascisti e delinquenti comuni tenta di impedire l'assegnazione di un alloggio Ater ad una famiglia di origine eritrea. Il 30 giugno 2017, stessa situazione a Tor Bella Monaca, dove un 52enne bengalese viene picchiato da quattro ragazzi italiani, perché destinatario di una casa popolare. In quello stesso giorno Casapound manifestava di fronte al centro di accoglienza Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di via del Frantoio al Tiburtino III, affidato al comitato provinciale della Croce rossa italiana;

21 gennaio 2017 con lo slogan «Contro i migranti siamo pronti alle barricate» i militanti di Forza Nuova e Roma ai Romani, occupano il Ferrhotel, albergo in disuso vicino la stazione Tiburtina che la sindaca Raggi, con una ordinanza, ha destinato all'accoglienza dei migranti;

2 febbraio 2017 avviene un pestaggio di matrice squadrista ad Ostia, ai danni di un attivista di una onlus che si occupa di migranti. I fatti avvenuti fuori dal palazzo municipale, poco distante da un sit-in di militanti di estrema destra, hanno portato le forze dell'ordine a ricercare i responsabili dell'accaduto anche tra quei manifestanti;

ad agosto 2017 ancora tafferugli e violenze nella calda, «nera», estate romana. Durante un assedio, da parte dei residenti e dei militanti di Casapound, del citato centro Sprar al Tiburtino III (divenuto ormai un totem contro cui sfogare la rabbia sociale) viene ferito un militante eritreo, mentre una donna quarantenne che aveva denunciato percosse e il proprio sequestro finisce nel registro degli indagati della procura della Repubblica per lesioni aggravate e, pare, per aver inventato i fatti;

il 2 settembre 2017, una quarantina di migranti rimane bloccato nella chiesa di Santa Maria del Soccorso, mentre fuori manifestavano gruppi di estrema destra; il questore di Roma ha vietato la manifestazione denominata «passeggiata per la sicurezza» indetta da Forza Nuova e dal movimento Roma ai Romani prevista per l'8 settembre, iniziativa molto contestata dall'opinione pubblica e nemmeno formalmente preannunciata alle autorità competenti, come invece prevede il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza;

il 23 settembre 2017 si sono registrati momenti di tensione alla Magliana, dove era stata annunciata e di nuovo non autorizzata una manifestazione di Forza Nuova in occasione dell'inaugurazione di una nuova sede del movimento nel quartiere;

il 29 settembre 2017 giunge notizia che la procura di Roma abbia chiesto al Gip la convalida degli arresti per Giuliano Castellino e ad altri tre militanti, ai quali sono contestati i reati di lesioni, resistenza e percosse a pubblico ufficiale. Il personaggio, leader del movimento Roma ai Romani e protagonista dei fatti del Trullo sopra descritti non è nuovo a episodi di violenza. Si ricorda il suo fermo di fronte al Nazareno – sede del PD, il 21 febbraio 2017 – nei giorni di protesta degli ambulanti contro la «direttiva Bolkestein» e dei tassisti contro il «decreto Milleproroghe», reo – a loro avviso – di deregolare il settore favorendo Uber e il noleggio con conducente –:

se il Ministro interpellato sia a conoscenza della grave escalation di violenze perpetrate dalle formazioni politiche sopra descritte e cosa intenda fare per arginare tale fenomeno;

se, in virtù del dettato Costituzionale, attuato con la legge n. 645 del 20 giugno 1952 «Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione» (cosiddetta legge Scelba) e della n. 205 del 1993 cosiddetta legge Mancino, non intenda assumere le iniziative di competenza, anche normative, al fine di evitare la partecipazione di liste, alle prossime elezioni amministrative e politiche, presentate da formazioni violente e dichiaratamente fasciste.

 

Seduta del 20 ottobre 2017

Illustra Marco Miccoli, Risponde Gianpiero Bocci sottosegretario agli Interni, Replica Marco Miccoli

Illustrazione

Grazie Presidente, l'interpellanza nasce a monte di una preoccupazione per quanto sta accadendo in questi ultimi mesi nel Paese, ma soprattutto nella capitale: una recrudescenza di azioni squadriste di stampo fascista, che probabilmente prende spunto anche dai recenti successi che organizzazioni e partiti politici di chiara natura xenofoba stanno avendo in Europa alle ultime elezioni. Purtroppo, è un susseguirsi di episodi che vengono elencati nella interpellanza, non tutti, perché sono episodi che si stanno protraendo ormai dal dicembre del 2016 con una certa frequenza, quasi settimanale. Sono episodi che sono organizzati ad arte da alcune organizzazioni, quali Forza Nuova, CasaPound, Roma ai Romani, che vedono protagonisti un po' gli stessi personaggi, più volte fermati e denunciati, ma che ritornano ogni volta sui luoghi dove questi episodi si stanno man mano effettuando; episodi che, per lo più, prendono di mira famiglie di immigrati, su un tema specifico, peraltro, che è quello dell'assegnazione legittima di case popolari a famiglie di immigrati, ovviamente di origine straniera, numerosi. Essendo il patrimonio immobiliare pubblico della città di Roma costruito all'epoca del boom demografico, negli anni Sessanta, gli appartamenti sono di elevate metrature e quindi a queste famiglie con molti figli vengono assegnate del tutto legittimamente.

E quindi abbiamo assistito a una serie di episodi, a partire dal 6 dicembre del 2016 a San Basilio, dove viene aggredita, da una trentina di esponenti di questi gruppi, una cittadina di origini marocchine con la famiglia. Il 24 gennaio e il 28 settembre poi è ripetuto un altro simile episodio al Trullo, all'estrema periferia di Roma Ovest, dove proprio Forza Nuova, insieme a Roma ai Romani, hanno impedito a una famiglia di origini egiziane di prendere possesso di una casa popolare dopo lo sgombero di occupanti abusivi che, probabilmente, loro stessi avevano organizzato. Il 30 giugno del 2017, stessa situazione a Tor Bella Monaca, quartiere periferico di Roma Est, in questo caso, dove un cinquantaduenne bengalese va a prendere possesso della casa assegnatagli e viene picchiato da quattro esponenti sempre di queste formazioni. In quello stesso giorno, CasaPound manifestava di fronte al centro di accoglienza di via del Frantoio a Tiburtino III, che, successivamente, nelle settimane dopo è oggetto di violenze, peraltro organizzate con un espediente che la stessa magistratura ha rilevato: si è utilizzata la testimonianza falsa di una abitante del quartiere per dire che c'erano state delle aggressioni effettuate da immigrati del centro di accoglienza, cosa che poi si è dimostrata falsa, lì vengono picchiati alcuni immigrati, viene denunciato un finto sequestro di persona e, successivamente, viene circondata una chiesa dove una trentina di immigrati stavano pregando. La stessa organizzazione ha organizzato l'occupazione simbolica del Ferro hotel, che era destinato come centro d'accoglienza, questo il 21 gennaio 2017. Ci sono altri pestaggi di matrice sempre squadrista ad Ostia, il 2 febbraio 2017. Ad agosto ancora tafferugli, sempre davanti al Centro di via del Frantoio. Il 2 settembre una quarantina di immigrati rimane bloccata all'interno della chiesa e poi, ultimamente, alla Magliana, dove per due volte si è assistito ad occasioni in cui sempre la stessa Forza Nuova, guidata da questi esponenti che vengono considerati i capi romani di questa organizzazione, si è resa protagonista di incidenti. Potrei ricordare anche, a pochi passi da qua, l'assalto che fu effettuato da questi stessi personaggi, infiltrati nella manifestazione dei tassisti a Roma, in stazione centrale, in cui si è tentato di assaltare la sede del Partito Democratico al Nazareno.

Quindi, la preoccupazione è che, appunto, in questa fase c'è questa recrudescenza organizzata ad arte, alcune volte; poi, ovviamente, c'è la questione che ricordo: siamo in attesa di quello che succederà il 28 ottobre a Roma, dove è stata annunciata questa provocazione, la marcia su Roma dei patrioti italiani, sempre organizzata da Forza Nuova. Prendiamo atto che il Ministero dell'interno è stato chiarissimo sul divieto a questa manifestazione-provocazione. In queste ore, il capo nazionale di Forza Nuova ha però smentito la possibile rinuncia alla manifestazione, confermando che c'è una volontà a manifestare il 28 ottobre. Ovviamente, è una giornata che po' essere anche difficile per la città, in quanto, legittimamente, le organizzazioni antifasciste, le associazioni antifasciste hanno organizzato dei presidi, una mobilitazione sostanzialmente per rispondere a questa provocazione.

Quindi, a monte di tutto questo, noi ci chiediamo se sia opportuno valutare da parte del Ministero dell'interno la possibilità di accogliere liste elettorali, che già sono state presentate a Roma nel X Municipio. Si voterà il 5 novembre: Casapound ha presentato più liste per le elezioni municipali, ha imbrattato praticamente tutto il municipio di manifesti attaccati illegalmente. Casapound si è resa protagonista, di recente, di episodi di violenza in quel quartiere: vorrei ricordare che uno dei capi di Casapound, in questo caso della zona di Roma Est, soprannominato Zippo, è stato condannato in via definitiva a due anni e mezzo di reclusione per aver picchiato e mandato all'ospedale quattro nostri esponenti dei giovani democratici mentre attaccavano dei manifesti.

Insomma, in virtù della nostra legislazione vigente - la XII disposizione transitoria, poi divenuta legge Scelba e la legge Mancino -, noi chiediamo se sia opportuno non solo operare in termini di repressione e di prevenzione rispetto a questi gruppi che effettuano questo tipo di violenze, ma anche prendere in considerazione l'eventualità di poter non accogliere le liste elettorali presentate non solo adesso, ma che in futuro verranno presentate alle elezioni regionali e politiche.

 

Risposta

Grazie, Presidente. Le forze di polizia, come del resto è stato anche ricordato ora nell'illustrazione, svolgono sull'intero territorio nazionale un continuo monitoraggio verso i contesti e gli ambienti connotati da estremismo di qualunque orientamento politico, al fine di intercettare per tempo e prevenire il compimento di qualsiasi illegalità. Al tempo stesso, segnalano con tempestività all'autorità giudiziaria le fattispecie che integrano gli estremi di reato per le valutazioni di competenza, in particolare, come per gli episodi che sono stati segnalati, che sono episodi che si sono svolti esclusivamente nel territorio di Roma - ma, naturalmente il riferimento è un riferimento molto più ampio -, con riferimento alle manifestazioni di discriminazione e di xenofobia che, anche nella circostanza degli episodi romani, hanno caratterizzato quelle vicende.

Con specifico riguardo a quanto è stato ora evidenziato ed è stato evidenziato anche dagli onorevoli interpellanti, segnalo che l'azione della polizia di Stato ha consentito nell'arco temporale compreso tra il 2011 e il 2016 di arrestare 53 militanti o simpatizzanti di estrema destra e di deferirne, a vario titolo, all'autorità giudiziaria 1.066. Dall'inizio del corrente anno, gli arresti sono stati diciotto e le denunce 325.

Aggiungo, inoltre, che la polizia postale e delle comunicazioni, sia a livello centrale sia attraverso le proprie articolazioni sul territorio, svolge una quotidiana, puntuale attività di monitoraggio degli spazi web e, in particolare, delle piattaforme social, finalizzata alla prevenzione e al contrasto di condotte penalmente rilevanti. In particolare, la polizia postale approfondisce a livello investigativo le segnalazioni dell'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, organismo della Presidenza del Consiglio dei ministri e dell'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, organismo questo, invece, incardinato presso il Ministero dell'interno.

Per quanto concerne i principali mezzi di comunicazione sulla Rete, il monitoraggio viene compiuto con particolare attenzione sia in caso di contenuti inneggianti al fascismo sia verso tutte quelle forme di discriminazione o di altre configurazioni di intolleranza e di incitamento all'odio. Laddove vengono registrati comportamenti penalmente rilevanti, la polizia postale provvede a trasmettere comunicazione di notizia di reato all'autorità giudiziaria, al fine di identificare i responsabili e di richiedere l'oscuramento del sito web incriminato.

Quanto, poi, alla questione dell'esclusione dalle consultazioni elettorali di liste presentate da formazioni dichiaratamente fasciste, si rappresenta, preliminarmente, che la valutazione dei requisiti per l'ammissibilità delle liste elettorali per le elezioni è demandata alle commissioni elettorali circondariali nominate dal presidente della Corte d'appello. Come è noto, si tratta di organismi sui quali il Ministero dell'interno non dispone di poteri di intervento circa le decisioni da esse assunte, operando le stesse in completa autonomia, senza vincolo gerarchico con l'Esecutivo.

Il Ministero dell'interno, tuttavia, nell'ambito dei suoi poteri, dirama le istruzioni per la presentazione e l'ammissione delle candidature, sia per le elezioni amministrative che per quelle politiche, richiamando sempre e puntualmente l'attenzione delle commissioni sulla necessità di ricusare i contrassegni in cui siano contenute espressioni, immagini o raffigurazioni che facciano riferimento a ideologie autoritarie, come tali vietate a norma della XII disposizione transitoria e finale, primo comma, della Costituzione e della legge 20 giugno 1952, n. 645. Puntuali indicazioni saranno fornite in tal senso anche in occasione delle prossime elezioni politiche.

 

Replica

Ringrazio il sottosegretario. Devo dire che i dati che ci ha dato confermano le nostre preoccupazioni e, quindi, la bontà dell'interpellanza. I numeri sono abbastanza chiari: 53 arresti dal 2011 al 2016 e già siamo a diciotto arresti nel 2017, se ho capito bene, con 325 denunce nel 2017 e 1.066 denunce negli anni precedenti. Quindi, diciamo che la sensazione di un aumento, di un'escalation è confermata da questi dati.

Noi prendiamo atto del lavoro che le forze dell'ordine e il Ministero dell'interno stanno effettuando per contrastare questo fenomeno. Prendiamo anche atto dell'operato della polizia postale e degli interventi che sono stati fatti: purtroppo, è un fenomeno talmente evidente e largo che, ovviamente, ci sarà ancora molto lavoro da fare.

Mi permetto solo di fare alcuni appunti alla risposta. È vero che la valutazione è demandata alle commissioni sull'accettazione delle liste e che il Ministero dell'interno fornisce, ovviamente, le indicazioni che riguardano alcuni metodi per ricusare le liste, però, è anche vero che, proprio in virtù della legge Mancino, proprio in virtù dei dati che ci sono stati forniti e proprio in virtù del fatto che i protagonisti di queste violenze spesso sono i leader di queste formazioni che si presentano alle elezioni, quello che noi sostanzialmente chiediamo e continueremo a chiedere, anche con l'opportuna modalità di vigilanza, è il fatto che queste formazioni, in virtù di quella legge, in virtù dei dati che ci sono stati forniti e in virtù dei protagonisti delle violenze, ma anche per la tipologia dei simboli che vengono usati - Forza Nuova, di recente, ha utilizzato un manifesto che è lo stesso manifesto che veniva utilizzato dal regime fascista negli anni della dittatura fascista per pubblicizzare questa manifestazione, un richiamo chiaro, un'apologia chiara al fascismo –, vadano sciolte. Da questo punto di vista è chiaro, a nostro modo di vedere, che queste formazioni, proprio utilizzando la nostra legislazione, in particolare la legge Mancino, vadano sciolte, vadano messe in condizioni di non poter essere protagoniste della vita amministrativa e politica del Paese, perché ne va della qualità delle nostre istituzioni, della difesa delle istituzioni democratiche.

Nel IV municipio di Roma è da mesi che non si riesce più ad organizzare e ad effettuare un consiglio municipale senza che, appunto, questi squadristi entrino nell'Aula e impediscano lo svolgimento del consiglio municipale, sono mesi, ormai, e faranno così - hanno annunciato - finché non si chiuderà il centro d'accoglienza di via del Frantoio, che è un centro di accoglienza regolare, che funziona, tra l'altro, sotto la vigilanza del Ministero dell'interno.

Ecco, noi pensiamo che questa azione di contrasto e di prevenzione vada continuata, così come il Ministero dell'interno e le forze dell'ordine stanno facendo; ci permetteremo, però, insieme alle associazioni antifasciste, di continuare nella nostra richiesta in difesa delle istituzioni democratiche. Non possiamo permettere che simili formazioni politiche, di chiaro stampo fascista, siano protagoniste della vita politica e democratica del nostro Paese.