02/10/2017
Maria Iacono
2-01962

 

 

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

in data 27 giugno 2017 il Governo ha risposto all'interrogazione avente per oggetto il «ripristino del collegamento notturno lungo l'asse ferroviario Agrigento-Caltanissetta-Enna-Catania», esprimendo sostanzialmente un parere negativo, in ordine al possibile inserimento della relazione, nel contratto di servizio 2017-2026 stipulato in gennaio tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed Impresa ferroviaria Trenitalia;

le motivazioni fornite dal sottosegretario Del Basso De Caro lasciano alquanto perplessi, in quanto stridono fortemente con la realtà dei fatti per quanto concerne, in particolare, un presunto – e non riscontrato – calo della richiesta di trasporto per la Sicilia, che invece fa registrare una costante tenuta, nonostante la progressiva riduzione dei servizi, con una media di circa 20.000 passeggeri mensili sui treni Intercity;

il contratto di servizio stipulato tra Stato e IF Trenitalia può subire, a discrezione del committente, variazioni e l'inserimento di un servizio, anche limitato al week end, dunque a cadenza trisettimanale, comporterebbe un aumento dei costi accettabili, a fronte dei benefici che ne deriverebbero;

nonostante l'impegno del Governo, anche in termini di risorse impiegate, si rileva che da circa 7 anni risulta soppresso ogni servizio ferroviario a lunga percorrenza lungo l'asse Agrigento-Caltanissetta-Enna, territori già attanagliati da precarie condizioni strutturali per quanto concerne la viabilità stradale, ed ancor più penalizzati dalla soppressione della predetta «antenna» del treno notte Siracusa-Roma;

in questo contesto, le province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, con un bacino di quasi un milione di abitanti, e l'assenza, in particolare per la città dei templi, di aeroporti e adeguate infrastrutture stradali, vivono una situazione di estremo disagio, e rimangono tagliate fuori dal resto del Paese –:

se non ritenga opportuno assumere iniziative per integrare il contratto di servizio 2017-2026 inerente alla copertura finanziaria dei treni a lunga percorrenza mediante l'aggiunta di una «antenna» sulla relazione «Agrigento-Caltanissetta Enna-Catania», da agganciare all'esistente servizio Siracusa-Catania-Roma.

 

Seduta del 27 ottobre 2017

Illustra Maria Iacono, Risponde Benedetto della Vedova, sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Replica Maria Iacono

 

Illustrazione

Grazie, Presidente, signor sottosegretario. Riassumo il senso dell'interpellanza presentata dai deputati del Partito Democratico inerente, appunto, la riattivazione dei servizi ferroviari a lunga percorrenza sull'asse Agrigento-Caltanissetta-Enna, frettolosamente soppressi nel 2010 e che hanno causato un danno enorme alla mobilità di ben tre province con un bacino di utenza di quasi un milione di cittadini.

All'inizio dell'anno questo Governo ha - diligentemente, direi - stipulato con l'impresa ferroviaria italiana un contratto di servizio nazionale di durata decennale per la disciplina dei treni a lunga percorrenza, che ha contemplato l'aumento delle tracce orarie commissionate al Ministero delle infrastrutture e trasporti al fine di potenziare il servizio, il tutto nell'ottica di innalzare ulteriormente l'offerta dei treni classificati come intercity e intercity notte, fondamentali per il trasporto pubblico dei cittadini, specie laddove il servizio commerciale ad alta velocità non può essere erogato per motivi prettamente strutturali.

Abbiamo apprezzato fortemente l'atteggiamento positivo posto in essere dal Governo, dicevo, che, in controtendenza rispetto al passato, ha deciso di investire su questa tipologia di servizi ferroviari, che, nell'ultimo decennio, invero, hanno conosciuto un progressivo declino. Nell'immaginario collettivo, la decisione di tagliare la Freccia del Sud, come veniva comunemente chiamata dagli utenti l'antenna Agrigento-Catania per Roma e, prima ancora, per Milano, ha rappresentato una mortificazione nei confronti dei territori, che, da sempre, hanno dovuto fare e fanno, ancora oggi, i conti con l'isolamento dovuto all'assenza di trasporti aerei e strade efficienti.

La rete ferroviaria, che oggi è stata adeguatamente potenziata grazie all'upgrade infrastrutturale posto in essere da RFI in Sicilia è una via di comunicazione sottoutilizzata in base agli investimenti operati nell'ultimo decennio. La stessa rete, grazie al suo ammodernamento, potrebbe permettere collegamenti sicuri, leggermente più veloci e puntuali, tra il capolinea Agrigento centrale, le stazioni di Canicattì, Caltanissetta centrale ed Enna, fino a Catania, dove poi agganciare le vetture letto al già esistente intercity notte per Messina e Roma.

A fronte, come dicevo, di un investimento sicuramente irrisorio rispetto all'ordine di grandezza rappresentato dal quantitativo di denaro pubblico impegnato per la stipula del contratto di servizio nazionale, è possibile, allora, ripristinare un collegamento con il servizio intercity notte, che, rispetto al passato, non sarà unicamente utilizzato dalle popolazioni siciliane per abbandonare la terra natia e raggiungere i centri del nord, ma servirà anche e soprattutto a migliaia di turisti per poter raggiungere la Sicilia da Roma, viaggiando comodamente a bordo di una carrozza letto e risvegliarsi nell'incantevole scenario della Valle dei templi, senza necessità di dover trasbordare bagagli o cambiare vettori per raggiungere la destinazione.

Al contempo, credo, il servizio intercity notte - che, anche dai dati che abbiamo studiato, forniti da Trenitalia, per quanto concerne la Sicilia, gode di ottima salute con altissima frequentazione dei treni, specie nei periodi estivi e in prossimità delle feste - rappresenta una valida, sicura e necessaria alternativa al gommato, rispetto al quale risulta assai più comodo e allo stesso trasporto aereo, economicamente conveniente solo in caso di prenotazione anticipata e non in caso, ad esempio, di necessità immediate.

Siamo, dunque, a chiedere, signor sottosegretario, di voler riconsiderare la possibilità di inserire, all'interno del contratto di servizio nazionale per lunga percorrenza, una integrazione relativa a specifiche tracce orarie, volte al ripristino della cosiddetta antenna per Agrigento-Catania, oltre alla disponibilità delle infrastrutture, del materiale rotabile, anche da parte degli enti locali; tanti sindaci e tante amministrazioni sono pronti a mettersi in gioco presso i propri territori, e, quindi, credo che questo non potrà che giovare all'economia turistica, alla quale ormai molti comuni guardano come prima fonte di sostentamento.

 

Risposta

Grazie, Presidente. Come è noto, la caratteristica dei treni intercity e intercity notte è quella di non essere economicamente sostenibili da Trenitalia, come avviene ad esempio per i treni ad alta velocità, e rientrano pertanto nel contratto di servizio stipulato con lo Stato, che eroga corrispettivi in coerenza con quanto stabilito dal piano economico-finanziario, inserito anch'esso nel contratto.

I treni notte da e per la Sicilia, dopo aver registrato in passato un lieve calo per quanto concerne la frequentazione, determinato dalla velocizzazione dei servizi diurni, nonché dall'incremento della presenza sul mercato dei vettori aerei low cost, negli ultimi anni hanno conosciuto una stagione di decisa ripresa e gradimento da parte dell'utenza: motivazioni che hanno spinto il Ministero a mantenere inalterata l'attuale offerta di treni intercity e intercity notte per la Sicilia.

Nel caso specifico, il collegamento tra Agrigento e Roma, fu soppresso alcuni anni fa in considerazione di un progressivo calo delle frequentazioni.

Come detto, il MIT, proprio per venire incontro all'esigenza dell'utenza e limitare al massimo i disagi, ha ritenuto di mantenere, con il nuovo contratto di servizio 2017-2026, l'offerta da e per la Sicilia anche per quanto concerne i collegamenti notturni. L'attuale offerta del contratto di servizio per la Sicilia prevede, quindi, una coppia di intercity notte Milano-Sicilia e viceversa, due coppie di intercity notte Roma-Sicilia e viceversa, due coppie intercity diurni Roma-Sicilia e viceversa. C'è da aggiungere che la tipologia delle infrastrutture locali interessate dal materiale rotabile che compone i convogli intercity non consente al momento di migliorare ulteriormente il servizio ferroviario svolto.

Tuttavia, i competenti uffici del MIT avvieranno quanto prima un tavolo di confronto con RFI e Trenitalia, per valutare il rapporto costo-beneficio del ripristino della cosiddetta antenna di collegamento Catania-Agrigento, ad oggi servita da collegamenti regionali, considerando che dovrà svilupparsi attraverso una tratta di linea interna particolarmente tortuosa nel percorso.

 

Replica

Grazie, Presidente. Sì, mi ritengo parzialmente soddisfatta perché apprezzo l'apertura manifestata dal Governo, che intende dunque istituire questo tavolo tecnico con Rete Ferrovie Italiane Italiana e Trenitalia, al fine di valutare soluzioni attuabili per la riattivazione del servizio ferroviario a lunga percorrenza nelle province di Enna, Caltanissetta ad Agrigento.

Tuttavia, voglio puntualizzare alcune cose, perché ritengo opportuno sottolinearle in questa sede e soprattutto affermare come il servizio dei treni regionali non copra la tratta Agrigento-Catania. Per raggiungere il capoluogo etneo, nella fattispecie, è necessario effettuare addirittura due cambi treno, a Caltanissetta Centrale e a Caltanissetta Xirbi, dove si deve poi attendere la coincidenza con il regionale veloce Palermo-Catania. Va da sé che questa soluzione scoraggia a priori l'utenza e in particolare i turisti dall'utilizzare il vettore ferroviario. Anche il sistema di coincidenze con gli attuali servizi intercity e intercity notte, che lei ricordava, da Agrigento, Caltanissetta ed Enna risulta alquanto scomodo, costringendo a lunghe attese presso le stazioni di Termini Imerese o Catania Centrale, senza contare poi che la vera forza dei servizi intercity risiede proprio nella opportunità offerta ai viaggiatori di partire da una località ed arrivare ad un'altra senza effettuare alcun trasbordo.

In ordine, invece, ai problemi infrastrutturali prospettati, da notizie che abbiamo avuto modo di attingere direttamente da colloqui fatti con Ferrovie e acquisiti, appunto, da Rete Ferroviaria Italiana, è stato possibile, ad esempio, accertare che l'intera relazione Catania-Agrigento, via Caltanissetta Xirbi, risulta essere stata recentemente ammodernata e addirittura elettrificata per l'intera estensione, quindi con una velocità commerciale media paragonabile a quella delle altre linee in esercizio in Sicilia. L'unico fattore che implicava un perditempo, che era stato inserito in un progetto, è stato poi messo da parte e accantonato dopo la decisione di sospendere i servizi a lunga percorrenza. Per quanto concerne, infine, il materiale rotabile da utilizzare, Trenitalia ha a disposizione locomotori che godono della circolabilità sulla linea in questione e anche un numero di carrozze, credo, sufficiente a svolgere il servizio.

Restiamo, però, fiduciosi in attesa di conoscere gli esiti del tavolo tecnico, che vedrà appunto coinvolte RFI e Trenitalia, sicuri del fatto che alla fine prevarrà il buonsenso e si potrà procedere ad integrare l'attuale contratto di servizio stipulato lo scorso gennaio con l'auspicata antenna tra Catania, Enna, Caltanissetta e Agrigento, restituendo così a un milione di cittadini qualcosa che era stato, ripeto, troppo frettolosamente soppresso.