28/12/2023
Debora Serracchiani e Andrea Casu
2-00295

  I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   nella notte tra il 1° e il 2 dicembre 2023 si è staccata una frana di quasi 40 mila metri cubi che ha interrotto la strada che sale dalla frazione di Timau del comune di Paluzza, in Friuli Venezia Giulia, al Passo Monte Croce Carnico, e scende sul versante austriaco verso Kötschach-Mauthen;

   la strada è interessata prevalentemente da un traffico turistico, con all'incirca 350.000 passaggi annui, di cui 9.000 di mezzi pesanti, con picchi di oltre 5.000 passaggi giornalieri nel periodo estivo;

   la strada statale 52 bis è oggetto di una convenzione tra Anas s.p.a., Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Land Carinzia per la realizzazione di uno studio di fattibilità per la messa in sicurezza del collegamento transfrontaliero viario Tolmezzo Mauthen, stipulata nel 2016;

   Anas s.p.a. ha avviato gli interventi di messa in sicurezza della strada statale 52 bis, interventi che ammontano ad un totale complessivo di 62 milioni di euro;

   i danni che riguardano questa strada, la 52 bis «Carnica», oltre alla mulattiera 401 che porta al Pal Piccolo, sono ingenti e interrompono uno snodo di vitale importanza per i collegamenti fra Italia e Austria, con tempi di ripristino, secondo le prime stime dei tecnici che hanno visionato l'area, che si aggirano attorno ai due anni, come si evince dalle notizie di stampa;

   il collegamento fra i due Paesi è di straordinaria importanza per le zone di confine di entrambi i territori, per la loro economia e per lo sviluppo turistico dell'intera area, con particolare riferimento al Museo della Grande Guerra di Timau e ha rappresentato, negli anni, una via di passaggio strategica per lo sviluppo di tutto il Nord Est, specialmente nei mesi estivi e decine di attività economiche del Friuli Venezia Giulia e in particolare dell'area montana hanno espresso la propria preoccupazione, come dimostrato anche dagli interventi dell'ente camerale friulano;

   oltre alla strada la frana ha cancellato la palestra di roccia presente in loco, distruggendo così un luogo simbolicamente importante e di attrazione turistica per i numerosi appassionati di questa disciplina –:

   come si intenda operare fin da subito per il recupero di questa strada;

   se ci siano degli studi di fattibilità per una via di collegamento alternativa in zona, come immaginato nei decenni passati, con una variante da rendere utilizzabile in una porzione di territorio meno esposto a pericoli di frane costanti o ripensando concretamente alla soluzione relativa ad un tunnel che colleghi i comuni di Paluzza e Kötschach-Mauthen;

   in che modalità il Governo intenda intervenire per dare supporto concreto ad un'area transfrontaliera che non può essere abbandonata a sé stessa e che necessita di un intervento mirato, risolutivo ed urgente.

Seduta del 12 gennaio 2024

Illustrazione di Debora Serracchiani, risposta del Sottosegretario di Stato all'Interno, replica di Debora Serracchiani

DEBORA SERRACCHIANI, Sì, grazie, Presidente. Ringrazio la Sottosegretaria per la sua presenza; ovviamente, mi scuserà se farò notare, però, che quantomeno la presenza di un Sottosegretario alle infrastrutture sarebbe stata gradita, vista la natura dell'interpellanza che sto presentando, ma confido che la risposta sarà, come immagino, puntuale.

Come ricordava la Presidente poc'anzi, si tratta di una vicenda che riguarda la strada statale 52 bis, la cosiddetta strada statale Carnica, che nella notte tra il 1° e il 2 dicembre del 2023 è stata interrotta da una frana di quasi 40.000 metri cubi, che ha interrotto, appunto, il passaggio che fino a quel momento consentiva il transito tra la frazione di Timau del comune di Paluzza, in Friuli-Venezia Giulia, sul Passo Monte Croce Carnico, e il versante austriaco della Carinzia verso Kötschach-Mauthen. La strada è sempre stata interessata, prevalentemente, da un traffico turistico, con all'incirca 350.000 passaggi annui, di cui 9.000 di mezzi pesanti e con picchi di oltre 5.000 passaggi giornalieri nel periodo estivo. Quindi, lei capisce, Sottosegretaria, quanto sia importante il ripristino di questa arteria, proprio per garantire l'economia di una zona, che già è in difficoltà, come tutte le nostre aree interne, le nostre montagne. Questa arteria ha, quindi, la necessità, proprio per garantire questa economia locale, di essere prontamente ripristinata. In realtà, la strada statale 52 bis era già oggetto di una convenzione tra ANAS Spa, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, la regione autonoma Friuli-Venezia Giulia e Land Carinzia, per la realizzazione proprio di uno studio di fattibilità per la messa in sicurezza del collegamento transfrontaliero. Questa convenzione risale addirittura al 2016 e prevedeva che fossero impiegati circa 63 milioni di euro, di cui 30 milioni di euro finanziati dal contratto di programma ANAS-Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e 33 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione. Si prevedevano complessivamente 32 interventi, tra cui appunto la messa in sicurezza del Passo di Monte Croce Carnico, in particolare, del sistema dei tornanti in prossimità del passo e anche della sistemazione delle pareti rocciose. Ora, purtroppo, dal 2016, mi verrebbe da dire che poco è stato fatto e la situazione che oggi veniamo ad affrontare è assolutamente di emergenza. I danni sono molto importanti e, ovviamente, sottolineo ancora una volta quanto sia importante il collegamento fra i due Paesi per queste zone di confine e come sia importante anche perché si tratta di aree strategiche per lo sviluppo del Nord-Est, specialmente nei mesi estivi. Quindi, auspichiamo che gli interventi vengano fatti in fretta.

Ora, devo dire che dopo l'incidente c'è stato un po' di silenzio e poco sembrava farsi. Nel mese di dicembre, poco prima della sospensione feriale, il Governo aveva dato parere favorevole a un mio ordine del giorno che, appunto, chiedeva il pronto ripristino, l'intervento del Governo e della regione Friuli-Venezia Giulia o, comunque, a sostegno della regione Friuli-Venezia Giulia, per un intervento immediato. A questo punto, quindi, quello che chiedo al Governo è, intanto, che cosa intenda fare per il recupero di questa strada e, inoltre, se ci siano già degli studi di fattibilità per una via di collegamento alternativa in zona. In realtà, qualcosa sappiamo, attendo la risposta della Sottosegretaria per poi poter aggiungere rispetto a questa alcune considerazioni. Soprattutto, chiediamo anche con quali modalità il Governo intenda intervenire per dare supporto concreto a quest'area transfrontaliera che non può essere abbandonata a se stessa e che necessita di un intervento mirato risolutivo ed urgente.

Come stavo dicendo, questa interpellanza mi è stata sollecitata ovviamente dai cittadini della zona, in particolare, dal consigliere regionale Massimo Mentil, che è stato già sindaco del comune di Paluzza e che ovviamente rappresenta un po' tutta la cittadinanza nel sostenere questa iniziativa e per farlo nel minor tempo possibile, anche perché l'estate sarà ormai domani, anche per i tempi di un intervento che quantomeno consenta un ripristino temporaneo, affinché, poi, venga svolta un'attività più strutturale che richiederà tanto tempo, anche perché parliamo veramente di una strada i cui interventi saranno estremamente impegnativi, come del resto era già previsto nella convenzione.

Pertanto, Sottosegretaria, attendo la sua risposta per capire quali siano le iniziative che effettivamente il Governo intende prendere, anche accompagnando eventuali ulteriori iniziative della regione Friuli-Venezia Giulia dentro la logica di un accordo transfrontaliero, visto che la Carinzia i compiti a casa li ha già fatti, cioè la Carinzia ha già prodotto, come era previsto nell'accordo della convenzione del 2016, uno studio di fattibilità e in questo studio di fattibilità vengono delineati, ovviamente, non soltanto i problemi che la strada oggi presenta, ma anche soluzioni alternative, più di una soluzione alternativa. È uno studio del 2019 e visto che non siamo riusciti noi a fare i compiti a casa, almeno copiamo quelli che sono stati fatti da altri.

WANDA FERRO, Sottosegretaria di Stato per l'Interno. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, in riferimento alla chiusura della strada statale 52 bis nei pressi del passo Monte Croce Carnico rappresento quanto segue.

Nella notte del 1° dicembre 2023, a causa di ingenti piogge presso il Passo Monte Croce Carnico, in comune di Paluzza, all'altezza del chilometro 28+500 della SS 52 bis Carnica, in direzione del confine di Stato, è caduto un masso di grandi dimensioni, che ha danneggiato la sede stradale e un tratto del guardrail.

La società ANAS ha riferito di essere prontamente intervenuta, incaricando una squadra di tecnici di effettuare le indagini preliminari che purtroppo hanno rilevato la presenza di ulteriori masse di roccia instabili sulla parete, evidenziando, quindi, la necessità di un intervento molto ampio di disgaggio e di bonifica del costone, oltre che di ripristino della sede stradale fortemente danneggiata.

ANAS ha, pertanto, disposto la chiusura fino al confine di Stato con l'Austria, in attesa delle necessarie verifiche e messa in sicurezza.

Ad oggi, l'arteria è chiusa dal chilometro 26,500 - dopo l'abitato della frazione di Timau - sino al chilometro 32,900 del passo Monte Croce e, a causa dei blocchi instabili sulle pareti del monte, non sono ancora presenti le condizioni di sicurezza per la riapertura della circolazione.

In piena sinergia con la regione Friuli-Venezia Giulia, sono state intraprese tutte le opportune iniziative per programmare ed avviare, in tempi brevi, gli interventi di messa in sicurezza del costone franato.

Lo scorso 12 dicembre si è svolta una riunione presso la sede della regione Friuli-Venezia Giulia, alla presenza dell'assessore alle infrastrutture, volta ad individuare i provvedimenti da adottare con maggiore urgenza al fine di perseguire la messa in sicurezza del costone e consentire la riapertura dell'infrastruttura stradale nel più breve tempo possibile, assicurando un costante monitoraggio nel tempo.

Durante l'incontro si è convenuto sulla necessità di attendere l'esito definitivo delle indagini tecniche condotte da ANAS e dai consulenti geotecnici e geologici incaricati, che consentiranno di stabilire con maggiore precisione una prima ipotesi di intervento, una stima economica e una ripartizione tra i compiti che dovranno essere svolti tra ANAS e regione.

Attualmente, ANAS prevede di effettuare gli interventi di messa in sicurezza della tratta stradale con ultimazione entro la fine del corrente anno.

Sono state anche esaminate le diverse ipotesi di collegamenti alternativi, sia interamente in territorio italiano che transfrontalieri, che saranno preventivamente condivisi con le competenti autorità austriache.

Il MIT garantisce l'impegno a monitorare le attività per individuare la migliore soluzione di lungo termine per tale collegamento viario, considerata la strategicità di questa importante arteria, sia per la mobilità dei cittadini che per la vocazione commerciale e turistica dei territori interessati, nonché per lo sviluppo dell'intero Nord-Est.

A tal proposito, sono già al vaglio possibili alternative, tra cui quelle auspicate dall'onorevole interpellante, per ovviare in maniera definitiva al problema viario nelle zone coinvolte dalla frana, anche attraverso un costante confronto e dialogo con i territori interessati.

DEBORA SERRACCHIANI, Grazie, Presidente. Mi verrebbe da dire che la mia è una soddisfazione condizionata, posto che ancora nulla di concreto mi è stato riferito dalla Sottosegretaria, che ringrazio comunque per l'intervento.

Proprio da ultimo, la Sottosegretaria sottolineava un aspetto importante. Io ricordavo che la sollecitazione di questa interpellanza mi è giunta dal territorio, territorio che, però - e vorrei che questo fosse il messaggio trasmesso anche al Governo -, deve essere assolutamente coinvolto. Le amministrazioni locali, in particolare quella di Paluzza, devono essere coinvolte, non sempre è accaduto. Da ultimo, anche in un recente incontro che si è svolto presso la sede della regione a Tolmezzo, neppure il consigliere regionale del territorio era stato, in qualche modo, inizialmente coinvolto. Io credo, invece, che sia importante che questa condivisione con i territori sia sempre presente.

Aggiungo a quello che diceva la Sottosegretaria - che, forse, però, non è stata informata fino all'ultimo di tutte le attività - che, proprio qualche giorno fa - il 9 -, il presidente Fedriga ha avuto un incontro con ANAS e il 10 ha tenuto un incontro con il vice presidente della regione Carinzia, del Land Carinzia, proprio nella sede della regione di Tolmezzo. All'esito di quell'incontro e anche alla luce di quello studio di fattibilità del 2019, che il Land Carinzia ha già fatto, peraltro sulla base di quella convenzione, rispetto alla quale, purtroppo, l'Italia e la regione Friuli-Venezia Giulia nulla hanno fatto, siamo arrivati a questa emergenza. Tra le varie ipotesi, c'è quella di un ripristino immediato, per quanto precario e provvisorio, che garantisca, se non altro, il prima possibile, di poter avere di nuovo questo collegamento transfrontaliero. È chiaro che, però, poi, devono essere fatti degli interventi strutturali - così come era stato originariamente previsto -, con riferimento ai quali bisogna anche fare i conti con il portafoglio.

L'ipotesi che - apprendo dai giornali - veniva caldeggiata in particolare da un altro consigliere regionale del territorio, Mazzolini, cioè quella di fare un tunnel, credo sia stata un po' smontata - tra virgolette -, dai fatti, non solo perché richiederebbe molti anni per la realizzazione, ma anche perché i costi del tunnel, sia se lo si faccia nell'area più bassa sia se lo si faccia nell'area più alta, richiede dai 250 milioni, un intervento, ai 700 milioni l'anno, l'altro. È evidente, quindi, come anche il presidente Fedriga mi pare abbia detto, che, probabilmente, non sarà quella la scelta da farsi. La scelta, probabilmente, sarà quella di un percorso alternativo, di un percorso rispetto al quale anche lo studio di fattibilità qualcosa dice. Ovviamente, auspichiamo che anche gli elaborati tecnici che verranno prodotti da ANAS ci diano garanzie ulteriori.

Aggiungo che quel territorio è particolarmente caro e anche importante per tutto il nostro Paese, perché è il luogo della Grande Guerra, è il luogo dove tanti italiani hanno perso la vita, è il luogo dove è forte la storia delle nostre portatrici carniche e, quindi, è il luogo non solo della storia e della memoria, ma è anche il luogo che, da questo punto di vista, va rilanciato nella storia e nella memoria, ma anche riportato al presente e reso un territorio da cui anche l'economia locale - non solo la regione Friuli-Venezia Giulia, ma, come ricordava lei, Sottosegretario, tutto il Nord-Est del Paese - possa davvero avere un ritorno, anche in valori economici, particolarmente importante.

Quindi io mi auguro che ci sia la massima attenzione da parte del Governo, noi monitoreremo costantemente questa attenzione. Per cui, posto che il Ministero delle Infrastrutture è anche ente vigilante di ANAS, mi auguro e speriamo che questo serva a sollecitare un'iniziativa da parte di ANAS in tempi celeri e che, finalmente, si sblocchi una situazione che per troppo tempo è stata tenuta chiusa in un cassetto.