09/04/2021
Enza Bruno Bossio
Madia, Lacarra, Frailis, Carnevali, Navarra, Rizzo Nervo, Cenni, Berlinghieri, Pollastrini, Gribaudo, Bonomo, Raciti, Boldrini, Gavino Manca, Fragomeli, Sani, Ciampi, Orfini, Gariglio, Cantini, Quartapelle Procopio, Andrea Romano, Fiano, Lattanzio, Lotti, Losacco, Critelli, Pezzopane, Morani, Mura, Carla Cantone, Viscomi, De Luca, Incerti, Pini, Lorenzin, Avossa, Sarli, Ungaro, Trizzino, Fratoianni, Pastorino
2-01170

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:

   desta preoccupazione la situazione della tendopoli di San Ferdinando, dove vivono circa 600 immigrati di origine africana che lavorano nei campi della Piana di Gioia Tauro; per effetto del mancato sostegno economico ed istituzionale del Ministero dell'interno e della regione Calabria, nonostante i buoni propositi, l'area si è trasformata in una baraccopoli dove i rischi per la salute dei migranti sono aumentati a causa delle disumane condizioni abitative;

   il campo è presidiato dalle forze .dell'ordine, non ci si avvicina, per motivi sanitari ma anche perché la situazione è tesa dal mese di ottobre 2020, dopo la scoperta di casi di positività al Covid-19 e la conseguente ordinanza della regione, che ha blindato l'area dichiarando insediamento zona rossa. Sono tante cose da risolvere, manca un presidio medico fisso, dell'assistenza sanitaria si occupa la Croce Rossa, che entra solo in caso di necessità;

   a tutto questo si aggiunge il mancato avvio, nella regione Calabria, del finanziamento legato al programma Fami Su.pr.eme. Italia, finanziato nell'ambito dei fondi Amif della Commissione europea, guidato dal Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, Dg immigrazione che nasce con lo scopo di realizzare un piano integrato di interventi finalizzati al contrasto e al superamento di tutte le forme di grave sfruttamento lavorativo e di grave marginalità e vulnerabilità dei lavoratori migranti nei territori che presentano maggiori criticità nelle cinque regioni del Sud, Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia;

   la Commissione Ue, con nota ARES [2019] 4873189, del 25 luglio 2019, comunicava l'approvazione del progetto Su.pr.eme. Italia al Ministero del Lavoro per un importo di 30.237.546,36 euro di contributo comunitario pari al 90 per cento dell'importo complessivo del progetto, pari a 33.557.713,33 euro. Il finanziamento previsto per la regione Calabria, con una dote di 5.229.333,33 euro, avrebbe dovuto mettere in campo azioni di superamento del disagio abitativo, organizzare il trasporto dei migranti ed offrire tutele sanitarie e contrattuali nel mondo del lavoro, che invece, rimane in massima parte, nelle mani di organizzazioni di caporalato come le diverse inchieste, nella Piana di Gioia Tauro e Sibari hanno evidenziato;

   la regione Calabria il 16 dicembre 2019 firma la convenzione per la realizzazione delle attività progettuali, sopra citate, con il Ministero del lavoro;

   ad oggi, nulla concretamente risulta essere stato avviato, al netto delle somme impegnate per l'emergenza Covid, nonostante l'avviso pubblico esperito per l'individuazione dei comuni che avrebbero dovuto gestire gli interventi sul territorio entro il 14 aprile 2021;

   dagli atti pubblicati dalla regione Calabria si evince che solo il 5 per cento delle somme nella disponibilità della regione Calabria a oggi è stato trasferito, e non speso, ad un comune dei tre risultati ammessi;

   mentre i trentasei appartamenti, a Rosarno, che avrebbero meglio risposto allo spirito del contributo concesso dalla Commissione Ue nella direzione di creare foresterie temporanee di accoglienza dignitosa a favore dei migranti nei periodi di maggiore presenza, rimangono tutt'ora inutilizzati senza che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e la stessa regione Calabria abbiano in questa direzione dato indicazioni programmatiche lasciando, ad avviso degli interpellanti, preclusa, anche per effetto dell'avviso emanato dalla regione Calabria, la possibilità al comune di San Ferdinando di poter partecipare, nonostante la piana di Gioia Tauro abbia avuto da sempre il maggior numero di braccianti –:

   quali iniziative urgenti di competenza il Governo intenda assumere per risolvere la delicata situazione esposta in premessa, per far sì, che il progetto, in scadenza, sia prorogato così da permettere ai comuni della regione, indicati nel programma, di ricevere i contributi già concessi.

Seduta del 16 aprile 2021

Illustrazione e replica di Enza Bruno Bossio, risposta del governo di Tiziana Nisini, Sottosegretaria per il Lavoro e le politiche sociali.

Illustrazione

Presidente, sottosegretario, credo che tutti quanti ricordiamo il 18 marzo 2019, quando ci fu lo sgombero della baraccopoli di San Ferdinando; e pensavamo, o almeno pensava qualcuno che quello sgombero lo ha voluto nelle forme violente in cui è avvenuto, che da quel momento ci sarebbero state le soluzioni migliori per i migranti, che, ricordo, non arrivano nella piana di Gioia Tauro per farsi una passeggiata, ma arrivano nella piana di Gioia Tauro e nel resto delle pianure del Mezzogiorno, e anche in Calabria, per poter lavorare in agricoltura laddove altre popolazioni non vogliono lavorare. Ora, il punto è questo: il 18 agosto 2017, parallelamente, di fianco alla baraccopoli, era stata creata una nuova tendopoli, che doveva essere, anche questa, una delle soluzioni temporanee per il problema abitativo dei migranti, che, ripeto, vengono in Calabria, come nel resto del Sud, per lavorare. Questa tendopoli è stata via via abbandonata e siamo arrivati ad ottobre, novembre del 2020 che quella tendopoli è stata dichiarata zona rossa perché, sostanzialmente, ci sono stati molti casi di COVID e non si è riusciti a fare un controllo effettivo della situazione.

Ora, in questa dimensione era stato firmato nel dicembre 2019, dentro un accordo interregionale, tra tutte le regioni del Mezzogiorno, la possibilità di un finanziamento dei cosiddetti fondi Fami che doveva intervenire proprio sull'emergenza abitativa. L'importo complessivo è di 30 milioni di euro; per la Calabria, la dote è di 5,229 milioni di euro.

Il punto vero è che questo fondo, finora, non è stato speso o è stato speso in piccolissima parte, ma, soprattutto, ed è questo l'oggetto vero della interpellanza - che pure chiedeva se ci sarebbe stata la proroga, a livello di Commissione europea, e credo che, su questo, ci sia già una risposta positiva -, questo bando è stato concepito in maniera tale che non possano rispondere le realtà dove la dimensione dell'emergenza abitativa è ancora più forte e, in particolare, quella della Piana di Gioia Tauro. Infatti, ci sono, tra l'altro, ben 39 appartamenti realizzati nel comune di Rosarno, che sono tuttora vuoti, e restano oltre 600 migranti chiusi dentro la tendopoli, ormai abbandonata, di San Ferdinando.

La domanda è come il Ministero del Lavoro intenda intervenire, affinché la Calabria spenda il più rapidamente questi soldi e soprattutto li spenda nella direzione dell'emergenza abitativa per i migranti.

Risposta del governo

Grazie Presidente. grazie all'onorevole interpellante. Secondo quanto comunicato dagli uffici del Ministero dell'Interno, la capienza della tendopoli è di 450 posti, ma, secondo una recente stima, ospita circa 600 migranti alloggiati all'interno delle tende esistenti e in moduli abitativi costruiti con materiali di risulta reperiti nella zona dove sorgeva la vecchia baraccopoli.

La situazione contingente legata alla diffusione epidemiologica del virus COVID-19 e alle conseguenti fasi di lockdown ha pesantemente condizionato la raccolta e la produttività delle numerose aziende agricole locali, limitando fortemente, all'interno dell'insediamento, la possibilità di procurarsi con regolarità fonti di sostentamento, con ripercussioni sulle condizioni di vita all'interno della struttura.

Per quanto più strettamente di competenza del Ministero del Lavoro, certamente, il contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato nel settore agricolo rappresenta una delle priorità. L'atto di indirizzo del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali individua, tra le priorità d'azione per l'anno 2021, il potenziamento dell'attività di contrasto al lavoro sommerso.

Il tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, presieduto appunto dal Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, ha approvato, nel febbraio 2020, un piano triennale di contrasto, a cui la Conferenza unificata ha aderito nel maggio 2020. Il piano individua le linee d'azione strategiche e rafforza soprattutto il versante della prevenzione, in linea con lo spirito della legge n. 199 del 2016.

Particolare attenzione è dedicata al tema dei trasporti e dell'accoglienza dei lavoratori stagionali, grazie a un confronto che vede coinvolte regioni, Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile e l'ANCI, i quali esercitano un ruolo di coordinamento rispetto a tali tematiche nell'ambito dei lavoratori nel tavolo interistituzionale sopracitato.

In attuazione al Piano triennale, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha promosso molteplici interventi attraverso un variegato portafoglio di iniziative progettuali per un finanziamento complessivo di circa 95 milioni di euro. In particolare, il progetto Su.pr.eme. è finanziato dalla Comunità Europea sulla linea di finanziamento dedicata proprio alla materia dell'immigrazione, con un partenariato guidato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e costituito, oltre che dalla regione Calabria e dalle regioni Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia, dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni, l'INPS e l'ispettorato nazionale del lavoro. Si tratta di un progetto che nasce grazie anche all'efficace rapporto di collaborazione intesa tra le strutture ministeriali e le cinque regioni del sud maggiormente interessate dal fenomeno. I rapporti tra il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e la regione Calabria sono regolati come ha anticipato lei nell'interpellanza – da una convenzione siglata nel dicembre del 2019. Le risorse assegnate alla regione Calabria nell'ambito di tale progetto ammontano a più di 4 milioni di euro, alle quali si aggiungono quote a carico dell'Amministrazione regionale a titolo di cofinanziamento.

L'avviso di coprogettazione per l'attuazione di un Piano straordinario integrato di interventi per il contrasto e il superamento di tutte le forme di grave sfruttamento lavorativo e grave marginalità e vulnerabilità dei migranti negli insediamenti delle Piana di Gioia Tauro e di Sibari, destinate ai comuni della Piana di Gioia Tauro e della Piana di Sibari, è stato pubblicato dalla regione Calabria il 25 maggio 2020, per un ammontare di 3.575.30 euro diviso in due lotti.

All'avviso, hanno risposto quattro comuni: Cassano allo Ionio, Corigliano Rossano, Rosarno e Taurianova. Il comune di San Ferdinando, invece, non ha nemmeno partecipato all'avviso.

La regione Calabria ha sottoscritto e registrato le relative convenzioni con i tre comuni beneficiari, ma ha potuto liquidare la prima tranche di risorse al solo comune di Taurianova, in quanto per gli altri comuni la verifica contributiva obbligatoria per tale azione ha dato, per il momento, esito negativo-

Il progetto Su.pr.eme. sarebbe dovuto terminare il 20 aprile 2020, ma, a causa delle emergenze e delle restrizioni, il cronoprogramma del progetto ha subito dei ritardi.

Per quanto riguarda il quesito posto dagli onorevoli interpellanti, come ha già anticipato lei - ne è già a conoscenza -, c'è stata una proroga e le attività del progetto Su.pr.eme. potranno svilupparsi fino al 2022.

Da parte del Governo, c'è un impegno. Io ho interloquito, ho raccolto anche documentazione per la sua interpellanza. C'è anche una problematica sui 36 appartamenti nel comune di Rosarno, perché erano stati ristrutturati e resi abitabili da precedenti finanziamenti.

So che è stata fatta anche un'interpellanza alla regione Calabria - io poi, se vuole, gliela lascio -, dove c'è stata un'interlocuzione con l'ente locale; è stata chiesta una rimodulazione del progetto per essere rifinanziati. Questa rimodulazione non c'è stata, perché mettevano a disposizione i soldi del progetto Su.pr.eme. per integrare ciò che era già stato fatto su questi appartamenti. C'erano problemi con il DURC, con gli enti locali che hanno rallentato l'erogazione di questi finanziamenti. Il comune di San Ferdinando non ha partecipato neanche all'avviso.

Al riguardo, segnalo che il 2 aprile scorso c'è stata, al Viminale, una riunione proprio tra il direttore centrale dei servizi civili per l'immigrazione e l'asilo del Ministero dell'interno, il prefetto di Reggio Calabria, il questore di Reggio Calabria, il Sindaco di San Ferdinando e il commissario straordinario di Rosarno, per un esame congiunto delle questioni inerenti agli insediamenti proprio di San Ferdinando e Rosarno. Il 30 marzo, si è svolta anche una riunione del tavolo nazionale sul caporalato, presieduta proprio dal Ministro Orlando. In quella sede, nell'ambito della discussione sugli interventi e le azioni prioritarie in materia di accoglienza abitativa, nel prendere atto della particolare gravità della situazione di San Ferdinando, è stato fatto riferimento all'impiego di nuove risorse e all'impegno per il coordinamento sinergico degli interventi da parte delle istituzioni nazionali, degli enti locali e le altre organizzazioni competenti, al fine di garantire, in tempi brevi, soluzioni abitative dignitose, in linea con i livelli essenziali delle prestazioni, nonché la tutela dei lavoratori da ogni forma di sfruttamento e il rispetto della legalità.

C'è stato un bando a cui hanno aderito pochissimi comuni. Ci sarà un'interlocuzione diretta anche da parte del Ministero per capire come mai, essendo un finanziamento che va a sanare una problematica importante e annosa di questo territorio, i comuni non abbiano partecipato. Al di là dei problemi che hanno coloro che hanno partecipato, i progetti sono stati approvati. Ci sarà un'interlocuzione costante, che ho già iniziato, anche alla regione Calabria, per capire cosa non abbia funzionato in questo bando o che problematiche ci sono che portano i comuni a non partecipare neanche all'avviso.

Replica

Grazie, soddisfatta dell'interessamento del Ministero del Lavoro sulla vicenda. Sono soddisfatta anche della disponibilità della sottosegretaria e del Ministero di approfondire la questione.

Io so abbastanza con certezza che San Ferdinando non ha partecipato perché non ha potuto partecipare in funzione del modo in cui era stato formulato l'avviso e, quindi, ci troviamo di fronte al fatto che ci sono 5 milioni di euro concretamente disponibili, addirittura che stavano scadendo, per intervenire sull'emergenza abitativa, sui trasporti, eccetera e non si riesce a far partecipare gli unici due comuni, Rosarno ha partecipato, ma ci sono anche gli altri problemi che, sostanzialmente, hanno effettivamente un problema di emergenza abitativa e anche sanitaria adesso, considerando il livello in cui ormai si è ridotta la tendopoli. Per cui spero, anche magari con un'interlocuzione successiva informale, che mi auguro ci sia nelle prossime settimane, di poter affrontare, anche insieme alla regione, questa questione, perché, francamente, sarebbe veramente uno spreco se non potessimo usare questo finanziamento per risolvere, almeno, qualche piccolo problema.