I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
di recente i mass media hanno riportato numerosi e gravissimi episodi di razzismo e xenofobia;
l'ultimo in ordine di tempo si è verificato il 2 agosto 2018 a Pistoia dove due giovani italiani hanno sparato alcuni colpi di pistola contro un migrante africano di 24 anni del Gambia, Buba Ceesay, ospite della parrocchia di Don Massimo Biancalani a Pistoia. I due aggressori avrebbero gridato al ragazzo, che stava tranquillamente rientrando nel centro di accoglienza, «bastardo e nero di m...» per poi allontanarsi in bicicletta. Buba Ceesay è rimasto illeso;
Don Biancalani, responsabile della parrocchia di Vicofaro, è da sempre molto attivo nel campo dell'accoglienza dei migranti e richiedenti asilo e per questi motivi è stato oggetto di ripetuti insulti sui social media e di continue minacce di morte;
l'episodio di Pistoia, che rappresenta il primo caso di questa gravità reso noto in Toscana, va comunque ad aggiungersi ad altri numerosi casi verificatisi nelle scorse settimane:
l'11 giugno 2018 a Caserta due richiedenti asilo originari del Mali, Daby e Sekou, vengono avvicinati da una Fiat Panda, a bordo della quale viaggiavano tre giovani italiani, i quali sparano alcuni colpi con una pistola ad aria compressa, al grido «Salvini Salvini»;
il 20 giugno a Napoli, Bouyangui Konate, cuoco maliano di 21 anni, rifugiato, viene colpito da due ragazzi con un fucile a piombini;
il 3 luglio, a Forlì, una donna nigeriana viene avvicinata da un motorino, con due persone a bordo, dal quale parte un colpo da una pistola ad aria compressa che la ferisce a un piede;
il 5 luglio, sempre a Forlì, un uomo di 33 anni originario della Costa d'Avorio viene colpito all'addome con colpi esplosi da pistola ad aria compressa;
l'11 luglio, a Latina, due uomini di origine nigeriana vengono raggiunti da proiettili di gomma esplosi da un'Alfa 155 nei pressi della fermata dell'autobus;
il 17 luglio, a Roma, una bambina di etnia rom di poco più di un anno, viene raggiunta da un colpo di pistola ad aria compressa e rischia di rimanere paralizzata;
il 26 luglio, a Partinico, un richiedente asilo senegalese di 19 anni viene aggredito e picchiato, mentre sta lavorando al bar, da tre uomini che gli gridano: «Tornatene al tuo paese, sporco negro»;
il 26 luglio a Vicenza, un operaio di origine capoverdiana che lavorava su un ponteggio viene colpito alle spalle dai colpi di una carabina;
il 26 luglio a San Cipriano Aversa, un richiedente asilo della Guinea viene avvicinato da due ragazzi in moto, che gli sparano con un'arma ad aria compressa, colpendolo al volto;
il 28 luglio, a Milano, un uomo di origine cingalese viene aggredito in un parco. L'aggressore pretendeva che parlasse in italiano al telefono e lo ha minacciato con un taglierino sulla gola davanti alla figlia terrorizzata;
il 29 luglio, ad Aprilia, un uomo di origine marocchina viene inseguito e aggredito da due uomini e viene ritrovato morto, abbandonato sulla strada;
il 2 agosto, a Napoli, un venditore ambulante, Cissè Elhadji Diebel, 22 anni, senegalese in Italia con permesso di soggiorno, è stato ferito a una gamba da due sconosciuti con un colpo di pistola;
episodi di violenza gratuita contro gli stranieri o supposti tali anche con armi da fuoco rappresentano una prova inconfutabile di una crescita incontrollata del razzismo, della xenofobia e dell'intolleranza nel nostro Paese;
l'articolo 43 del decreto legislativo n. 268 del 1998 prevede che tutti i comportamenti che in forma diretta o indiretta, abbiano come conseguenza una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata su razza, colore della pelle, ascendenza, origine o convinzioni religiose siano da reputarsi discriminatorie per la legge italiana. Discriminazioni già vietate peraltro dall'articolo 3 dalla Costituzione;
nessun esponente del Governo, a partire dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha fino ad oggi stigmatizzato e condannato inequivocabilmente tali episodi di violenza e razzismo;
il Ministro dell'interno, Matteo Salvini, nel commentare pubblicamente i fatti gravi avvenuti negli ultimi giorni, ha dichiarato addirittura che «l'allarme razzismo è una invenzione della sinistra» e che il problema sia in realtà riconducibile alla criminalità degli immigrati –:
se il Governo sia a conoscenza dell'episodio di aggressione che si è verificato a Pistoia il 2 agosto 2018 e se ritenga che sia a rischio l'incolumità fisica di Don Biancalani, responsabile della parrocchia di Vicofaro, e della comunità di migranti presenti;
quali iniziative urgenti intenda intraprendere il Governo al fine di contrastare e prevenire i gravissimi episodi di razzismo e xenofobia riscontrati in Italia nelle ultime settimane;
se il Governo non ritenga necessario, in relazione al moltiplicarsi e al diffondersi di tale fenomeno in tutto il Paese, promuovere una campagna di sensibilizzazione e informazione contro ogni tipo di discriminazione.
Seduta del 5 ottobre 2018
Illustrazione e replica di Susanna Cenni, risposta del governo di Luigi Gaetti, sottosegretario di Stato per l'Interno.
illustrazione
Grazie, Presidente. Signor sottosegretario, ovviamente anche questa interpellanza viene discussa con grande ritardo rispetto al fatto oggetto dell'interpellanza, infatti prendo spunto da un episodio - e su questo interrogo il Governo - che si è verificato il 2 agosto 2018 a Pistoia. In quella data due giovani italiani - poi si è scoperto successivamente che si trattava di due tredicenni - hanno sparato alcuni colpi di pistola contro un giovane migrante africano di ventiquattr'anni del Gambia, Buba Ceesay.
Questo giovane era ospite della parrocchia di don Massimo Biancalani, di Pistoia, e i due aggressori avrebbero gridato al ragazzo che stava tranquillamente rientrando nel centro di accoglienza “bastardo” e “nero di m…” per poi allontanarsi in bicicletta.
Il giovane è rimasto illeso e molto spaventato ovviamente, come credo sia facilmente comprensibile. Don Biancalani è il responsabile della parrocchia Vicofaro, che è la più grande parrocchia della provincia di Pistoia, ed è da molti anni molto attivo nel campo dell'accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo. Per questo motivo è stato oggetto di ripetuti insulti, sui social e non solo, e anche di continue minacce di morte.
Ora credo sia giusto ricordare che, tra gli insulti, che lui ha ricevuto sui media, figurano anche quelli del Ministro Salvini, che è intervenuto tempo fa, quando ancora non ricopriva questa carica, con la sua modalità - quindi, con un post su Twitter, su Facebook e sui social -, aggredendo il sacerdote che aveva il demerito, evidentemente, di avere portato in piscina alcuni giovani migranti, che si erano spesi gratuitamente a favore di una Onlus locale, e poi successivamente quando la parrocchia è stata temporaneamente chiusa per ragioni tecniche, nella parte dedicata all'accoglienza dei giovani richiedenti asilo.
Ovviamente, rispetto a questa vicenda, c'è stata per fortuna una grandissima solidarietà da parte delle istituzioni locali. Voglio ricordare che don Biancalani ha risolto più di un'emergenza nella gestione dell'accoglienza in Toscana. Ovviamente questo centro è un centro ufficiale, riconosciuto dalla prefettura e da tutti gli organismi che organizzano l'accoglienza nel nostro Paese, tanto associazionismo e così via.
Va purtroppo detto che queste vicende, soprattutto i passaggi che hanno visto come primo protagonista il Ministro Salvini, hanno in qualche modo visto crescere e moltiplicare all'ennesima potenza gli attacchi sui social da parte di vari soggetti, oltre a vere e proprie aggressioni operate da Forza Nuova. Vorrei ricordare che, circa un anno fa, questa organizzazione ha minacciosamente partecipato ed effettuato un presidio anche dentro la chiesa, mentre si celebrava messa e, più recentemente, ha attaccato il sacerdote, con uno striscione apposto dentro la festa di Liberi e Uguali, dove don Biancalani era stato invitato ad un dibattito sul tema dell'immigrazione e dell'accoglienza.
Ecco, questo il fatto di Pistoia. Come ho detto poi, dopo che l'interpellanza era già stata depositata, abbiamo saputo che si tratta di due giovani minorenni, che hanno utilizzato una scacciacani, ma, ovviamente, non per questo, il gesto è meno grave.
Va anche ricordato - credo sia giusto farlo - che questa estate è stata segnata da tantissimi, purtroppo, episodi di questo tipo. Ne cito alcuni nel testo che ho consegnato: l'11 giugno del 2018, a Caserta, due richiedenti asilo del Mali vengono avvicinati da una Fiat Panda, a bordo della quale viaggiano tre giovani italiani, che sparano con una pistola ad aria compressa al grido di “Salvini, Salvini!”; il 20 giugno, a Napoli, un cuoco maliano di ventun'anni rifugiato viene colpito con fucile a piombini; il 3 luglio a Forlì una donna nigeriana viene avvicinata da un motorino e, con un colpo di pistola, le viene ferito un piede; il 5 luglio, ancora a Forlì, un uomo originario della Costa d'Avorio viene colpito all'addome da colpi esplosi da pistole ad aria compressa; l'11 luglio a Latina; il 17 luglio, a Roma, una bambina di etnia rom, di poco più di un anno, viene raggiunta da un colpo di pistola ad aria compressa; il 26 luglio a Partinico; il 26 luglio a Vicenza; il 26 luglio a San Cipriano d'Aversa; il 28 luglio a Milano; il 29 luglio ad Aprilia; il 2 agosto, a Napoli, un venditore ambulante senegalese. E poi, ancora, perché purtroppo, anche dopo che ho depositato l'interpellanza, sono continuati questi atti così gravi nei confronti di ospiti, per così dire, del nostro Paese e di richiedenti asilo.
Allora, io credo che questi episodi di violenza gratuita contro gli stranieri o supposti tali, anche con armi da fuoco, rappresentino una prova inconfutabile di una crescita incontrollata del razzismo, della xenofobia e dell'intolleranza.
Noi abbiamo una normativa che dice altro, abbiamo leggi molto chiare. L'articolo 43 del decreto legislativo n. 286 del 1998 prevede che tutti i comportamenti, che in forma diretta o indiretta abbiano come conseguenza una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata su razza, colore della pelle, ascendenza, origine o convinzioni religiose, siano da reputarsi discriminatorie per la legge italiana. Poi c'è la legge più importante di tutte, quella che sta sopra la testa di tutti noi, l'articolo 3 della Costituzione.
Ecco, sinceramente, noi non siamo riusciti a sentire parole chiare e forti da parte del Governo, a condannare questo insieme di episodi di violenza e razzismo. Anzi, il Ministro dell'Interno, nel commentare pubblicamente alcuni di questi fatti, ha detto che l'allarme razzismo è un'invenzione della sinistra e che il problema sia, in realtà, riconducibile alla criminalità degli immigrati.
Allora, io sono qui a chiedere chiarezza, sottosegretario, a chiedere se il Governo sia a conoscenza dell'episodio di aggressione, che si è verificato a Pistoia il 2 agosto, e se ritenga che sia a rischio l'incolumità fisica di don Biancalani, che è il responsabile della parrocchia di Vicofaro e della comunità di migranti presenti. Apro una parentesi: mentre il Ministro Salvini si dilettava con i social contro di lui, don Biancalani partecipava come relatore ad un importante convegno, organizzato dal Vaticano, da Papa Francesco, proprio in Vaticano, sui temi dell'accoglienza.
Sono ancora a chiedere quali iniziative urgenti il Governo intenda intraprendere, per contrastare e prevenire questi episodi di razzismo e xenofobia riscontrati in Italia negli ultimi mesi; ed ancora se il Governo non ritenga necessario, in relazione al moltiplicarsi e al diffondersi di questo fenomeno in tutto il Paese, promuovere un'adeguata campagna di sensibilizzazione e informazione contro ogni forma di discriminazione.
Risposta del governo
Grazie signora Presidente. Onorevoli colleghi, nella serata del 2 agosto scorso, un cittadino di nazionalità gambiana, ospite della parrocchia di don Massimo Biancalani a Pistoia, ha subìto insulti razzisti ed è stato oggetto di due colpi di pistola caricata a salve, da parte di due giovani.
Fin dai primi momenti, secondo quanto riferito dalla locale questura, l'episodio è stato inquadrato nell'ambito delle ricorrenti scorribande serali, da parte di alcuni giovani che frequentano il quartiere. Le tempestive indagini della polizia giudiziaria hanno portato all'individuazione degli autori del gesto, due tredicenni, che, nell'ammettere le proprie responsabilità, hanno riferito che quanto accaduto non è stato frutto di premeditazione, ma dettato dall'impulso del momento, senza alcuna connotazione di carattere politico o razziale.
I due giovani, in quanto non imputabili, sono stati segnalati alla procura della Repubblica, presso il tribunale dei minori di Firenze, che valuterà eventuali provvedimenti civili o amministrativi da emettere. La questura ha altresì proceduto a notificare la misura di prevenzione dell'avviso orale nei confronti del padre pregiudicato di uno dei due minori. Nei confronti del padre dell'altro minore, titolare di porto d'armi, è stato avviato il procedimento per la revoca del predetto titolo di polizia. Lo stesso è stato contestualmente deferito all'autorità giudiziaria, per non avere impedito al figlio di impossessarsi della pistola scacciacani.
In merito alla richiesta degli interroganti, circa l'esistenza di rischi per l'incolumità di don Massimo Biancalani, anche in ragione della sua attività di accoglienza di migranti, la questura di Pistoia, preso atto del riferito danneggiamento di alcune biciclette, in uso ai migranti ospiti della parrocchia di Vicofaro, già in data 22 agosto 2017, aveva predisposto l'immediata attuazione di un dispositivo di vigilanza generica radiocollegata, a tutela dei citati obiettivi, in attesa di eventuali ulteriori determinazioni, da assumere in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Contestualmente erano stati attivati tutti i dispositivi info-investigativi, per raccogliere e segnalare tempestivamente qualsiasi notizia utile al mantenimento dell'ordine pubblico. Il successivo 3 ottobre 2017, preso atto di nuove minacce pervenute a don Massimo Biancalani, la questura aveva disposto l'immediata implementazione delle misure di vigilanza in atto, intensificando altresì i servizi di prevenzione.
In data 17 aprile 2018, la prefettura, in esito ad una riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia, ha confermato le precedenti disposizioni in favore di don Massimo Biancalani e prorogato per altri sei mesi, il mantenimento della misura della vigilanza generica radiocollegata.
In data 3 luglio 2018, a seguito di ulteriori minacce pervenute al parroco, è stata disposta l'ulteriore intensificazione delle misure già in atto; misure che, alla luce dell'episodio avvenuto il 2 agosto, sono state nell'occasione ulteriormente rafforzate.
Pur deprecando questo e tutti gli altri spiacevoli episodi citati dalla collega interpellante ed i cui responsabili, già tutti identificati, andranno severamente perseguiti e puniti a norma di legge, tengo però a sottolineare che le indagini delle forze di polizia non hanno, allo stato, evidenziato elementi tali da far ricondurre, nella quasi totalità dei casi, i fatti stessi a matrice di ordine discriminatorio o razziale.
Posso assicurare, inoltre, che le forze di polizia svolgono, sull'intero territorio nazionale, una costante e accurata attività di monitoraggio e di raccolta di informazioni sul fenomeno e che il Governo è seriamente intenzionato a neutralizzare eventuali iniziative che possano sfociare in episodi di violenza o di aggressività a sfondo discriminatorio, nonché ad evitare episodi di intolleranza nei confronti dei cittadini extracomunitari.
Ricordo come un utile strumento di prevenzione a nostra disposizione sia rappresentato dall'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, operante nell'ambito della direzione generale della polizia criminale di questo Ministero che, in qualità di organismo interforze, offre uno spaccato conoscitivo sull'eterogeneo mondo delle discriminazioni e, nel contempo, funge da collettore generale delle segnalazioni meritevoli di interventi mirati, da parte degli organi info-investigativi presenti sul territorio, al fine della prevenzione e del contrasto di tutti i crimini d'odio.
Il citato organismo mantiene, infatti, stretti rapporti con tutte le istituzioni che si occupano di contrasto degli atti discriminatori e, in particolare, con l'ufficio per la promozione delle parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica, l'UNAR, istituito presso il dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Siamo, da ultimo, fermamente convinti che sul tema si debba mantenere alta l'attenzione e che, anche attraverso una più stretta collaborazione tra istituzioni locali e nazionali, si debba continuare a promuovere, nel nostro Paese, la cultura del rispetto e l'abbattimento di ogni forma di discriminazione.
Replica
Presidente, no, non posso ritenermi soddisfatta della risposta, anche se il sottosegretario ha fatto una ricostruzione attenta e, indubbiamente, sono la prima a riconoscere che, in questo Paese, le forze di polizia stanno lavorando nel modo giusto e le ringrazio, ancora una volta, per il ruolo che svolgono a tutela della nostra sicurezza in questo Paese.
Però, credo anche che questi episodi non possano essere ridimensionati e che sia difficile annoverare nell'impeto del momento un atto che vede questi ragazzi pronunciare quelle parole e girare senza premeditazione fuori di casa con un'arma in mano.
Credo che, ovviamente, siano importanti le misure che lei ha ricordato a tutela della sicurezza di Don Biancalani, però, purtroppo, devo anche ricordare altro, che le minacce sono comunque continuate e che l'atteggiamento che quest'uomo così impegnato sui temi dell'accoglienza ha subito ha anche un'impronta fortemente politica.
Io ho già ricordato gli striscioni di Forza Nuova, gli atti molto pesanti che questa organizzazione ha messo in campo, ma potrei anche ricordare i commenti della locale Lega Nord di Pistoia che, quando c'è stata la decisione per la necessità di messa a norma dell'impianto elettrico e della caldaia del centro e, quindi, la temporanea chiusura di una parte del centro, ha dichiarato: un fatto da noi ampiamente caldeggiato.
Ora, è ovvio che episodi di questo tipo non possono avere un canale politico nelle decisioni che vengono assunte, perché altrimenti c'è davvero qualcosa che in questa democrazia non funziona più.
Ecco, noi non abbiamo mai sentito una condanna seria e responsabile del Governo su queste vicende e questa è una cosa, sottosegretario, impressionante; lo ripeto: impressionante. Ci vorrebbe una presa di posizione forte, vorremmo sentire le parole forti del Presidente del Consiglio, dei Vicepremier, ma non le abbiamo mai sentite.
E, ancora, un Paese, una comunità sono un insieme di persone il cui collante è generato da molte cose: c'è l'ordinamento, a cui tutti dobbiamo inchinarci, e poi ci sono altre cose, ci sono i Paesi, c'è il civismo, c'è il lavoro, c'è lo Stato sociale e, poi, ci sono i modelli culturali; lo ripeto, i modelli culturali.
Ecco, i messaggi che alcuni rappresentanti massimi di questo Governo hanno veicolato sono devastanti; lo ripeto, devastanti! La comunità di Don Biancalani è stata ripetutamente oggetto della pesante, molto pesante ironia di Salvini - il bagno in piscina e così via – e il civismo, la tolleranza, il rispetto reciproco nascono dai modelli culturali che costruiamo tutti assieme.
Guardate, è la stessa cosa che funziona per combattere la violenza sulle donne. Le leggi sono importanti, ma servono i messaggi culturali. Bisogna insegnare ai bambini che bambini e bambine sono la stessa cosa, devono rispettarsi reciprocamente e questo vale anche per l'integrazione, vale per il razzismo. Non bastano le leggi, servono i modelli culturali.
Vedete, è facile ricordare alcuni fermo immagine; sicuramente il bagno in piscina di Don Biancalani con questi giovani immigrati resterà, è quello che ha così ispirato il Ministro Salvini. Però, vorrei ricordare che ci sono anche altri tuffi in piscina, che noi ricordiamo, come quello del Ministro Salvini nell'azienda confiscata alla mafia a Suvignano. Vede, se quell'azienda, grazie al decreto sulla sicurezza, tornerà nelle mani della mafia, noi quell'immagine ve la ricorderemo ogni giorno.