I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, per sapere – premesso che:
l'Irpinia in questa stagione estiva ha sofferto particolarmente la criticità idrica non tanto per la mancanza della risorsa acqua ma soprattutto per il degrado della rete idrica e per la sua gestione;
parliamo di uno dei bacini idrografici più importanti del Paese che fornisce acqua non solo all'Irpinia e alla Campania ma anche a Puglia e Molise;
la beffa è che intere comunità del territorio ricadente nel suddetto bacino idrografico dell'Alto Calore finiscono per rimanere senz'acqua o con orari di erogazione e sospensione che rendono la vita impossibile alle famiglie e alle attività economiche;
esiste inoltre una delicatissima questione afferente alla gestione della risorsa idrica;
la divisione tra Acquedotto Pugliese e l'Alto Calore Servizi s.p.a. l'altra società che gestisce il servizio di captazione, adduzione e distribuzione di acqua potabile per 125 comuni compresi tra le province di Avellino e Benevento accentua una serie di disagi per i cittadini e una disparità tra comunità servite;
le continue interruzioni per riparazioni tampone non fanno che aggravare ulteriormente il problema, con disagi quotidiani per i cittadini;
l'esasperazione di intere comunità con situazioni paradossali con frazioni servite da una rete che avevano l'acqua e altre no perché servite da gestore differente ha fatto esplodere la protesta;
sono state sottoscritte numerose petizioni e giunte e consigli comunali hanno adottato delibere per chiedere un intervento strutturale sulla rete che porti a superare l'attuale criticità e di avere una migliore e più efficace governance delle risorse idriche sul territorio irpino;
occorrerebbero investimenti sulla rete e sull'efficientamento delle condotte riducendo la dispersione dell'acqua;
il PNRR ad oggi rappresenta una occasione mancata per il raggiungimento di questo obiettivo;
l'obiettivo è programmare interventi con la massima urgenza in considerazione di mutamenti climatici strutturali e scongiurare il ripetersi di disagi e disservizi riscontrati nel corso di questa estate –:
quali iniziative urgenti il Governo intenda promuovere per accogliere la richiesta di intervento da parte delle comunità irpine al fine di efficientare la rete e di promuovere un tavolo di confronto per quel che concerne l'attuale governance della risorsa idrica sul territorio superando le attuali criticità e irrazionalità di gestione che tanti problemi e tensioni sta creando sul territorio nonché programmando una migliore capacità di raccolta in considerazione degli strutturali mutamenti climatici.
Seduta del 27 settembre 2024
Illustrazione di Toni Ricciardi, risposta dellla Sottosegretaria di Stato per l'Interno, replica di Toni Ricciardi
TONI RICCIARDI, Grazie, Presidente. Sottosegretaria Ferro, guardi, questa richiesta di chiarimento o di linea al Governo nasce da un'emergenza alla quale tutte e tutti abbiamo assistito questa estate - in particolar modo, nelle regioni del Mezzogiorno, ma non solo del Mezzogiorno -, ma in realtà, Sottosegretaria, lei lo sa meglio di me, sono questioni che, ormai, ci toccano da più di qualche anno. Guardi, l'oggetto della questione è l'Alto Calore servizi s.p.a., una storia nata nel 1938, poi proseguita nell'immediato secondo dopoguerra; negli anni Sessanta l'intervento della Cassa per il Mezzogiorno contribuì a portare un processo di civilizzazione, ossia l'acqua corrente nelle case anche in paesini sperduti dell'entroterra meridionale. Ed è anche una storia, per chi è credente, che lega anche uno dei santuari religiosi più noti del Mezzogiorno d'Italia, San Gerardo, la cui agiografia è legata a vicende che hanno a che fare, appunto, con l'acqua e la qualità dell'acqua.
Fine della premessa, Sottosegretaria. Guarda caso, oggi sembra una congiunzione astrale. Noi discutiamo dell'importanza di una risorsa come l'acqua il giorno in cui parte il G7, proprio con l'agricoltura, che è lesa e tutti sappiamo quanto l'acqua sia di vitale importanza per l'agricoltura meridionale e non solo meridionale.
WANDA FERRO, Sottosegretaria di Stato per l'Interno. Signor Presidente, onorevoli colleghi, in premessa rappresento che il MIT è impegnato nella programmazione di interventi infrastrutturali relativi all'approvvigionamento idrico primario nel suo complesso e per tutti gli utilizzi della risorsa. Tale attività, svolta con altri soggetti istituzionali, come MASE e MASAF, regione, Autorità di bacino distrettuale, prevede il finanziamento di interventi volti all'adeguamento della sicurezza e al completamento delle grandi dighe esistenti, al miglioramento dell'efficienza dei grandi sistemi di adduzione e di distribuzione della risorsa, al completamento degli schemi incompleti o interrotti e alla riduzione delle perdite della rete di distribuzione potabile.
Ad oggi, per la regione Campania, risultano essere stati programmati 31 interventi, per un investimento complessivo di circa 663 milioni di euro. Per quanto attiene a quelli previsti nella provincia di Avellino, ne risultano finanziati 3, per un importo complessivo di 9,8 milioni di euro. Nel dettaglio, si tratta di interventi per la sicurezza funzionale sismica della diga di San Pietro, per la manutenzione straordinaria della diga di Conza e della diga di sbarramento del torrente Macchioni nell'agro del comune di Castel Baronia. Ricordo, inoltre, che nell'ambito delle riforme previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, il MIT ha concluso l'istruttoria per la realizzazione del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico (PNIISSI), che è stato presentato nella seduta della cabina di regia per la crisi idrica nello scorso 29 maggio. Nel corso della citata seduta, è stata anche presentata una prima ipotesi di stralcio di programmazione finanziato con circa 950 milioni di euro di risorse MIT, per incentivare l'avanzamento delle progettazioni delle opere già pianificate e inserite nel piano nazionale. Con specifico riferimento alla richiesta degli interroganti, si evidenzia che il controllo sui gestori del servizio idrico integrato non rientra tra le competenze del MIT. La programmazione degli interventi infrastrutturali occorrenti all'efficientamento del servizio idrico integrato, al pari delle attività di governance del medesimo servizio, sono di competenza esclusiva degli enti locali, che ricadono in un medesimo ATO, i quali sono tenuti ad esercitare tali funzioni in maniera associata, attraverso il corrispondente ente di governo dell'ambito, ai sensi degli articoli 147 e seguenti del decreto legislativo n. 152 del 2006. In ogni caso, rappresento che, nell'ambito della gestione della cabina di regia sulla crisi idrica, è stato avviato un monitoraggio sull'effettivo utilizzo dei fondi assegnati per progetti ed opere del settore idrico, attribuite alle diverse regioni con vari programmi di finanziamento (Piano stralcio acquedotti, Piano stralcio invasi, Piano nazionale ripresa e resilienza, Fondi per lo sviluppo e la coesione, Fondi per la progettazione di opere prioritarie). Dalle analisi condotte dal MIT è emerso un quadro complessivo di utilizzo di tali risorse molto variegato, con progetti e gestori che riescono a gestire ottimamente i finanziamenti ed altri che evidenziano difficoltà nel rispetto delle scadenze previste.
Pertanto, sono in attivazione tavoli tecnici di confronto con le strutture territoriali per analizzare le difficoltà riscontrate e individuare possibili azioni concrete di supporto.
In riferimento al caso specifico del territorio irpino, come riportato dagli onorevoli interroganti, è emerso che i principali problemi sono stati riscontrati nell'attuare i finanziamenti, non solo del PNRR, assegnati ai territori interessati con riguardo al rispetto della normativa di settore afferente al corretto affidamento del servizio idrico integrato. A tal proposito, comunico che il MIT ha intenzione di avviare, entro un mese, un tavolo di confronto con tutti i soggetti responsabili e gestori dei sistemi idrici che insistono sul territorio, nel quale sarà coinvolto anche ARERA. Il MIT conferma il massimo impegno per la realizzazione delle infrastrutture volte al miglioramento dell'efficienza del sistema delle reti, considerata l'importanza della risorsa idrica per settori economici come i comparti agricoltura, industria ed energia, e garantire ai cittadini la continuità dell'approvvigionamento idrico.
TONI RICCIARDI, Grazie, Presidente. Grazie, Sottosegretaria, lei mi ha messo in difficoltà e glielo dico nel senso che mi reputo soddisfatto, perché finalmente ho avuto un elenco di questioni. Se vuole, però, mi reputo anche parzialmente insoddisfatto, perché apprezzo e accetto la sua cortesia nell'avere affrontato la questione, però mi sarei aspettato una profondità d'analisi risolutiva un po'diversa. Però, poi, mi rendo conto del mestiere che lei fa. Quindi, mi reputo in attesa - la dico così -, visto che lei ha annunciato che entro un mese si farà un tavolo tecnico. Quindi, auspico, noi auspichiamo, che questa funzione di sindacato ispettivo sia funzionale a sollecitarla di più.
Detto questo, alcune osservazioni, però, lei me le consentirà. La prima: certo, lei ha fatto riferimento al PNRR, ma evidentemente la questione idrica e come viene gestita, l'applicazione o meno dei fondi e della programmazione, purtroppo, fanno emergere un atavico ritardo e una difficoltà strutturale nel gestire questa cosa. Guardi, per chi ci ascolta può immaginare che ci stiamo occupando di una questione micro-territoriale, ma micro-territoriale non è, perché da quel punto nodale parte l'acqua che copre almeno tre regioni del Mezzogiorno, tra cui soprattutto la regione Puglia.
Lei ci parlava di 31 stanziamenti per un ammontare complessivo di 663 miliardi. Questa mattina abbiamo capito che sui 663 milioni - mi scusi, magari fossero miliardi, sembrava quasi o il nuovo piano Draghi - 9,8 milioni sono destinati alla provincia di Avellino. Lei sa meglio di me che 9,8 milioni, rispetto agli interventi strutturali, emergenziali e gli atavici ritardi che ci sono, sono un'aspirina che noi stiamo dando all'ammalato per cercare di risolvere qualche problema.
Però, la cosa più interessante, Sottosegretaria, - per la quale la debbo, invece, ringraziare e mi reputo soddisfatto della risposta in questa parte - è che lei giustamente fa il suo mestiere e lei giustamente ci ha ricordato che la podestà gestionale, legislativa di gestione delle risorse è in capo alle regioni e agli enti locali. Bene, io sono contento che lei ce l'abbia ricordato e sono contento che chi ci ascolta e i cittadini e le cittadine possano riflettere su questo passaggio. È esattamente lì il problema e glielo dico in una fase storica nella quale voi, come Governo, state spingendo con forza verso l'autonomia differenziata.
Voi state ancor di più immaginando di affidare potestà legislativa, gestione delle risorse e quant'alto agli enti territoriali e, in particolar modo, alle regioni. Evidentemente, però, Sottosegretaria, questa piccola vicenda, che piccola non è, ci fa e ci deve fare interrogare su qual è il ruolo e la funzione dello Stato, perché lo Stato, la Repubblica, ha la necessità di dover garantire tutti i diritti e i doveri ai cittadini, ma soprattutto i diritti primari e i diritti della risorsa idrica sono fondamentali.
Guardi, Sottosegretaria, io seguirò, noi seguiremo con attenzione i tavoli, saremo qui e faremo da sprone per capire lo stato di avanzamento. Le dico già, le ridò appuntamento, in questo caso, tra un mese o due per capire qual è lo stato di avanzamento, perché o noi affrontiamo questo tema e cerchiamo delle soluzioni possibili nei prossimi mesi, altrimenti noi ci ritroveremo nel settembre dell'anno prossimo a dover denunciare oltremodo la mancata programmazione, l'insipienza della gestione amministrativa e un Governo che si gira dall'altro lato, delegando e relegando ai livelli territoriali una difficoltà. I cittadini di quei territori credo che abbiano pari dignità di tutti gli altri, di tutti gli altri.
Sottosegretaria, noi qui siamo in una fase storica - e chiudo, Presidente - molto delicata. Qualche anno fa, in questo Paese, il popolo si è espresso sulla risorsa idrica e ha votato chiaramente a favore dell'acqua pubblica. Non entro qui nella vicenda e nella disquisizione che l'acqua è pubblica, ma la gestione può essere privata. L'acqua è acqua e io non vorrei che in alcuni territori si rischi di assistere a procedure sudamericane, dove poi pezzi di servizi vengono svenduti o affidati in nome dell'efficientismo e dell'efficacia privatistica e, poi, a pagarne le conseguenze, come al solito, sono le popolazioni che non sanno più a chi rivolgersi.