28/01/2025
Ouidad Bakkali
Casu, Barbagallo, Ghio, Morassut
2-00525

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   il 23 gennaio 2025 è stata adottata la determina del direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli «Organizzazione e articolazione degli uffici delle direzioni territoriali e degli uffici ADM»;

   nella citata determina si è tra l'altro deciso il declassamento dell'ufficio di Ravenna dalla prima alla terza fascia;

   a parere degli interpellanti, si tratta di una decisione incomprensibile ed inadeguata, rispetto ai volumi di traffico movimentali dal porto di Ravenna, che con un gettito erariale di due miliardi di euro l'anno tra dazi e Iva, rappresenta un punto cruciale per il traffico merci e passeggeri dell'Adriatico;

   si tratta di un errore strategico gravissimo, che rischia di penalizzare pesantemente il porto e con esso l'intero sistema economico regionale e nazionale;

   infatti, il porto di Ravenna è vero motore dello sviluppo regionale, nazionale nonché uno dei principali scali europei, e si stanno realizzando ingenti investimenti infrastrutturali previsti dal progetto hub portuale, dal PNRR e da altre forme di finanziamento pubbliche per potenziare la capacità infrastrutturale complessiva dello scalo, in modo da attrarre nuovi investimenti nello scalo ed incrementare significativamente i volumi di traffico e le merci movimentate;

   quello di Ravenna è un porto classificato dalla legge n. 84 del 1994 di rilevanza internazionale e si muove in un contesto nel quale la competizione è sempre più aspra, anche nell'ottica di una velocizzazione delle procedure, ed è, quindi, fondamentale potenziare «il sistema portuale» e i servizi pubblici in maniera integrata con la crescita infrastrutturale e la capacità ricettiva dello scalo;

   il provvedimento assunto dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli, invece, crea un grave pregiudizio in termini sicurezza e di efficienza dei servizi offerti al porto di Ravenna, con il rischio concreto di perdita di competitività e di tenuta stessa del sistema portuale –:

   se si intenda, per quanto di competenza adottare iniziative volte ad una revisione nei tempi più rapidi della citata decisione di Adm, restituendo al porto di Ravenna il posto che merita, ed evitando che con questa scelta si mortifichi il futuro dell'economia regionale e nazionale, e si metta a rischio la sicurezza strategica del territorio e del Paese.

Seduta del 7 febbraio 2025

Illustrazione e replica di Ouidad Bakkali, risposta del Sottosegretario di Stato, Luigi D'Eramo

OUIDAD BAKKALI. Grazie, Presidente. Onorevoli, colleghi, colleghe, ringrazio anch'io il Sottosegretario D'Eremo per rispondere, rappresentare qui la voce del Governo. Anch'io, come il collega Casu, insomma, avrei preferito poter interloquire direttamente con i rappresentanti del Ministero dell'Economia e delle finanze o dei Trasporti, visto il peso del tema, non solo riguardo alla portualità ravennate, ma alla portualità del Paese che, in questo momento, in tantissime zone, risulta preoccupato, allarmato rispetto, appunto, al provvedimento e ai numerosi declassamenti che si sono verificati.

Questa interpellanza urgente, depositata la scorsa settimana e di cui ascolteremo la risposta questa mattina, è stata preceduta con un tempismo che rileviamo da un comunicato stampa del Direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli di ieri. Diciamo, un comunicato alquanto vigoroso, che ha definito infondate le informazioni, le preoccupazioni riguardo, appunto, il declassamento dell'Ufficio delle dogane di Ravenna e, con questo, l'operatività, la qualità dei servizi e la distribuzione dei carichi di lavoro in una portualità, come quella ravennate, altamente complessa.

Anzi, in questo comunicato abbiamo appreso e letto un rilancio, che accogliamo con positività, perché sono anni che chiediamo risorse umane per l'Ufficio doganale di Ravenna e, quindi, abbiamo registrato e appreso, appunto, di questo incremento delle risorse umane e delle posizioni organizzative.

Ma andiamo con ordine, perché, poi, udita la risposta del Governo, magari, potremo tornare su alcuni passaggi. Tuttavia, io credo, crediamo che non si sia trattato e non si tratti di un'allucinazione collettiva questa preoccupazione che ha rispetto alla determina, che esiste e che è quella del 23 gennaio dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Posto in allarme, come dicevo prima, il sistema portuale ravennate nelle sue articolazioni plurali, le sigle sindacali (a partire dalla CISL Fp di Ravenna che ha posto il tema e, poi, anche insieme a tutto il sindacato, insomma, in maniera unitaria, insieme a Fp Cgil e UILPA), l'incontro che hanno avuto i sindacati il 24 gennaio rispetto a questo tema, con le agenzie e le associazioni di categoria del territorio, la regione, il comune, la Camera di Commercio: tutti questi soggetti, tutte queste istituzioni si sono mosse.

Ricordiamo, appunto - lo sottolineo nuovamente, perché è importante - che molte altre portualità chiedono chiarimenti, rassicurazioni sul provvedimento di declassamento, penso ai porti liguri La Spezia e Savona. Ovviamente, anche per loro, a questo punto, auspichiamo che esca una nota stampa che classifichi infondate le preoccupazioni e risponda con un incremento di risorse umane e di posizioni organizzative di elevata responsabilità.

Quindi, possiamo escludere il fenomeno dell'allucinazione collettiva, e proviamo a rappresentare, in questa sede, - e lo stiamo facendo con questa interpellanza - le preoccupazioni e le richieste di un comparto strategico, di una portualità, quella di Ravenna, che è classificata porto di rilevanza internazionale dalla legge n. 84 del 1994, che è il primo porto italiano per sbarco di rinfuse solide, porto che - forse, è importante anche questo sottolinearlo - movimenta 25 milioni di tonnellate di merci (una merceologia che, appunto, va dalle rinfuse alle farine, ai prodotti petroliferi, siderurgici, chimici); porto che è al centro di investimenti strategici importanti e fondamentali, anche di di derivazione PNRR (penso al progetto hub portuale).

Siamo sede di rigassificatore, e da qui - dal nostro porto - passeranno annualmente più di 70 navi di Lng. Penso al progetto CCS, gli investimenti che cubano 5 miliardi in corso di realizzazione, gli investimenti di automazione logistica, la ZLS, che finalmente è partita, anche questo grazie all'impegno del territorio e di tutte le sue articolazioni. I futuri 400.000 passeggeri del terminal crociere, anche questa è una specificità che temiamo sia stata ignorata dal calcolo e dall'algoritmo che ha determinato questo nuovo piano di riorganizzazione. Quindi, insomma, cerchiamo di trovare chiarezza, appunto, proprio anche rispetto al calcolo di questi parametri che hanno portato dalla prima alla terza fascia l'ufficio ravennate; parametri che vogliamo comprendere meglio e che riguardano la competenza, il problem solving, la finalità, responsabilità e complessità organizzativa, tutti, appunto, riferimenti e calcoli che hanno dato questo esito.

Noi vogliamo capire - poi udiremo la risposta del Governo - quali siano stati i parametri, perché l'agenzia dichiara infondata questa preoccupazione e, soprattutto - questo è il contenuto dell'interpellanza urgente depositata -, per quanto di competenza di questo Governo, vogliamo capire se intenda, appunto, intervenire e far rivedere, nei tempi più rapidi, la decisione di ADM, riportando il porto di Ravenna alla sua strategicità, per il futuro della portualità non solo ravennate, ma del Paese intero su cui, tra l'altro, abbiamo provato, nei mesi scorsi, anche ad avere informazioni e aggiornamenti rispetto al tema delle riforme, rispetto a quanto sta succedendo nelle autorità portuali italiane.

Quindi, ecco, tutti questi avvenimenti, anche questa mancanza di chiarezza di prospettiva vanno a inficiare quello che è non solo il tema organizzativo della qualità dei servizi, ma la competitività stessa in un ambito portuale internazionale, che è sempre più severa e sempre più esigente e che, appunto, abbiamo bisogno di tenere al massimo dell'efficienza non solo in termini di risorse, ma anche di operatività e di legalità. Infatti, anche questo è un altro tema che abbiamo posto nell'interpellanza, essendo anche noi un porto che rileva non solo a livello fiscale e a livello di tassazione (dato che generiamo quasi 2 miliardi per le casse dello Stato), ma siamo anche uno dei poli distillatori più grandi d'Italia e così anche rispetto al tema delle sale giochi, che sono più di 750.

Ecco, stiamo parlando della competitività e di un pezzo importante del PIL del Paese. Quindi, chiediamo se il Governo intenda intervenire, se intenda, quantomeno, sospendere questa decisione, rivederla e riportare portualità come quella di Ravenna nella fascia che merita, ovvero la prima.

 

LUIGI D'ERAMO, Sottosegretario di Stato per l'Agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste. Signor Presidente, onorevoli deputati, con il documento in esame gli onorevoli interpellanti rilevano che, con la determina del direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli del 23 gennaio 2025, concernente l'“Organizzazione e articolazione degli uffici delle direzioni territoriali e degli uffici locali ADM”, è stato deciso, tra l'altro, “il declassamento dell'Ufficio di Ravenna dalla prima alla terza fascia”.

Ritenendo che tale provvedimento comporti “un grave pregiudizio in termini (di) sicurezza e di efficienza dei servizi offerti al porto di Ravenna, con il rischio concreto di perdita di competitività e di tenuta stessa del sistema”, gli interpellanti chiedono di sapere “se si intenda, per quanto di competenza, adottare iniziative volte ad una revisione, nei tempi più rapidi, della citata decisione di ADM, restituendo al porto di Ravenna il posto che merita, ed evitando che con questa scelta si mortifichi il futuro dell'economia regionale e nazionale, e si metta a rischio la sicurezza strategica del territorio e del Paese”.

Al riguardo, sentiti i competenti Uffici dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, si rappresenta quanto segue.

Giova, anzitutto, premettere che il percorso di riorganizzazione territoriale dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli nasce dalla riforma legislativa che, nel dicembre 2012, ha sancito la fusione, ai sensi dell'articolo 23-quater, comma 1, del decreto-legge n. 95 del 6 luglio 2012, di due rilevanti amministrazioni dello Stato, titolari della cura di interessi eterogenei e strategici per il Paese: l'ex Agenzia delle dogane, da un lato, e l'ex Amministrazione autonoma dei monopoli, dall'altro.

L'interpellanza in argomento prende in considerazione solamente il contesto doganale, non tenendo conto del fatto che la riorganizzazione dell'Agenzia ha invece ad oggetto tutte e tre le materie di competenza dell'amministrazione finanziaria, ovvero accise, dogane e giochi.

Ciò chiarito, è utile rappresentare che il nuovo assetto organizzativo prevede l'istituzione di un Ufficio locale ADM - Struttura dirigenziale di livello non generale - costituito dall'Ufficio delle dogane di Ravenna, a cui sono attribuite quota parte delle competenze territoriali dell'Ufficio dei monopoli per l'Emilia-Romagna. Pertanto, l'intervento organizzativo prevede l'istituzione di un presidio territoriale, costituito da una Struttura di livello dirigenziale non generale, rilevata ai sensi dell'articolo 1, comma 3, del regolamento di amministrazione, operante in tutti gli ambiti di competenza dell'Agenzia.

Tanto premesso, mette conto evidenziare che in luogo del prospettato “declassamento”, la riforma de qua si risolve in una nuova valutazione del “peso” delle responsabilità dirigenziali, commisurate a dati statistici oggettivi.

Infatti, nell'ambito del processo di riorganizzazione (determinazione direttoriale prot. n. 65183 del 23 gennaio 2025), a ciascuna articolazione è attribuita una “pesatura”, risultato di un articolato processo di comparazione tra tutte le strutture omologhe istituite dall'Agenzia sul territorio. Questo metodo si avvale di un algoritmo di valutazione comparativa adottato dall'Agenzia sin dal 2002, basato sul metodo Hay, quale modello riconosciuto e validato a livello internazionale, che consente di determinare il “peso” di tutti gli Uffici locali ADM - e, pertanto, la classificazione nella “graduazione” corrispondente - sulla base di tre driver e otto criteri in cui i medesimi si articolano. Nello specifico: 1. Competenza, riferita al livello di competenza specialistica necessaria per i compiti affidati alla Struttura; 2. problem solving, riferito alla complessità dei processi decisionali di competenza della Struttura; 3. finalità, valutata come combinazione del livello di responsabilità connessa alle attività di competenza e quello di discrezionalità conseguente alle stesse.

Con il preciso obiettivo di garantire un processo decisionale quanto più equilibrato possibile - e non basato su elementi discrezionali realmente non misurabili - l'Agenzia ha effettuato un'analisi di diversi indicatori per misurare la complessità e la dimensione organizzativa della propria realtà operativa.

Per gli uffici locali ADM il valore attribuito tra quelli possibili per il sotto criterio competenza manageriale, in funzione dell'ampiezza della managerialità necessaria per integrare e coordinare funzioni e attività diversificate per natura e obiettivi, è managerialità eterogenea.

Per quanto attiene alla capacità nelle relazioni umane, poiché gli Uffici locali ADM operano in un contesto sociale organizzativo diversificato, il valore attribuito tra quelli possibili - previsti dalla metodologia per il sotto criterio capacità nelle relazioni umane - è clima difficile.

Infine, per quanto attiene a livello di specializzazione necessario per assolvere alle funzioni assegnate, il valore attribuito tra quelli possibili previsti dalla metodologia per il sotto criterio livello di specializzazione è competenza specializzata comprovata dall'esperienza.

Pertanto, fissati valori di tutte le dimensioni dello spazio tridimensionale associato al driver competenza, questo può assumere i valori presenti nella matrice di riferimento HAY, quale modello internazionale di valutazione.

Per determinare il valore da attribuire a ciascun ufficio locale ADM, all'interno dello stesso livello di specializzazione, sono utilizzati - per descrivere la realtà operativa delle articolazioni nei settori dogane, accise e giochi - i valori che di seguito vengono riportati. Si rappresenta, infatti, che il driver di competenza è funzioni del volume di attività, in quanto sono richieste doti manageriali più marcate in relazione alla numerosità delle attività; inoltre, un elevato volume di attività è connesso alla presenza sul territorio di un'ampia platea di operatori e ciò comporta un più alto grado di difficoltà nella gestione delle relazioni.

In particolare, gli indicatori individuati sono: numero codici EORI; numero operatori economici aventi status di Operatore Economico Autorizzato; numero punti vendita nell'ambito della propria competenza territoriale per i giochi e tabacchi; numero codici ditta per il settore accise; numero luoghi approvati; numero interporti; numero dichiarazioni doganali di esportazione, di importazione e di transito; numero dettagli degli elenchi Intra (Sezione 1- Acquisti e Cessioni di Beni e Sezione 3 - Acquisti e Cessioni di servizi); numero di dichiarazioni doganali rettificate; numero di dichiarazioni doganali annullate; numero di rimborsi e di riaccrediti; numero controlli per il settore dogane, accise e giochi; numero delle autorizzazioni rilasciate per il settore dogane, accise e giochi; movimentazione prodotti energetici ed alcolici per il settore accise; numero dichiarazioni in ambito energia elettrica e gas naturale e per la fruizione dell'agevolazione per l'autotrasporto merci in compensazione; numero depositi per il settore dogane e accise.

Per ciascun indicatore è stabilita una graduatoria delle Strutture, attribuendo un rango, in cui il valore 72 rappresenta la posizione di maggiore rilevanza e il valore 1 rappresenta la posizione di minor rilevanza. A ciascuna struttura è attribuito un punteggio unico determinato da una combinazione lineare pesata di ciascun valore.

Il punteggio oggettivo così ottenuto viene suddiviso in tre gruppi, usando l'algoritmo k-means, così da poter associare i valori ottenuti ai tre parametri della matrice del modello in argomento.

Ciò premesso, si rappresenta che è stato adottato un elemento integrativo per tener conto del clima relazionale connesso all'ambiente operativo gestito, sulla base del dato quantitativo delle pratiche di contenzioso. Tale valutazione si è fondata sul valore medio di pratiche nel triennio di riferimento, normalizzato all'unità.

L'insieme dei valori così ottenuti è stato nuovamente suddiviso in due gruppi tramite l'algoritmo k-means, identificando così le Strutture con il maggior numero di pratiche di contenzioso rispetto alle altre. A tali Strutture è stato attribuito un punteggio correlato al clima ostile, in conformità ad un preciso schema numerico.

Inoltre, è stato considerato un ulteriore elemento integrativo per tener conto del clima relazionale connesso all'ambiente operativo gestito costituito da un indicatore composito rappresentativo delle complessità correlate alla gestione di strutture portuali e aeroportuali.

Per tali Strutture è stata esaminata la specifica movimentazione merce. Si identificano così le Strutture con una maggiore complessità relazionale rispetto alle altre.

In ragione di quanto già illustrato in merito all'applicazione della metodologia, per gli uffici locali ADM il valore attribuito tra quelli possibili è definito chiaramente, poiché operano in un contesto caratterizzato da politiche e metodi di lavoro definiti e diretti, la cui attuazione richiede la capacità di adattare e ottimizzare le procedure, i metodi e i programmi di lavoro per una migliore distribuzione e allocazione delle risorse.

Per quanto attiene al grado di difficoltà del processo mentale, il valore attribuito tra quelli possibili è adattivo, connesso a situazioni variabili che richiedono un pensiero analitico, interpretativo, valutativo e costruttivo.

Il valore del driver problem solving, quindi, è determinato come una percentuale del punteggio attribuito al driver della competenza.

Agli Uffici locali dell'ADM che gestiscono contesti operativi di particolare complessità, quale porti, aeroporti, valichi di frontiera e presidi territoriali, viene attribuita una percentuale più alta.

Avuto riguardo, poi, all'applicazione della metodologia, per gli Uffici locali ADM il valore attribuito tra quelli possibili per il sotto criterio livello di responsabilità/influenza sui risultati, in funzione della responsabilità con ricadute verso l'esterno e con diretta incidenza sui risultati dell'Agenzia, è elevata/ primaria.

Per quanto attiene a livello di discrezionalità è stato considerato omogeneo per tutte le Strutture di tipo “Regolamentata in generale” per la presenza di norme, pratiche e procedure previste da precedenti che lo che le definiscono.

Inoltre, per stabilire la complessità organizzativa sono stati utilizzati i seguenti indicatori: strutture gestite in termini di numero di unità organizzative sul territorio; numero istanze di rimborso/sgravio previsto dall'articolo 38 - quater del DPR 633 del 1972; complessità connesse alla presenza di Strutture di confine e in termini di movimentazione merci nel triennio 2021- 2023 per porti e aeroporti, attraverso un indicatore composito rappresentativo delle complessità correlate alla gestione di tali strutture.

Per la dimensione economica è utilizzato l'indicatore gettito erariale annuale totale nel triennio 2021 – 2023, riconducibile a ciascun UADM.

L'applicazione della metodologia, sulla base della combinazione dei valori per ciascun driver e sotto criteri, determina, così, un punteggio complessivo che individua la fascia di posizione per ogni Struttura. È utile significare che la distribuzione nelle cinque fasce di retribuzione dei n. 72 Uffici locali ADM deve tener conto, per evidenti ragioni di continuità organizzativa e di vincoli finanziari e di contabilità pubblica, dell'attuale ripartizione delle medesime fasce dei n. 106 Uffici delle dogane e dei monopoli. Ciò evidentemente, anche, per il rispetto delle risorse finanziarie attribuite a tale finalità che obbliga l'Amministrazione al rispetto dei vincoli di contabilità.

L'applicazione del metodo HAY, con il criterio di assegnazione descritto, restituisce, quindi, i valori congrui al modello.

È di tutta evidenza che i dati relativi alle attività e ai contesti operativi di riferimento possono essere soggetti a variazioni nel tempo, rendendo indispensabile un processo di revisione e aggiornamento delle valutazioni. Tale attività è fondamentale per assicurare che la complessità e le responsabilità attribuite - anche in termini di unità organizzative dipendenti e incarichi conferiti - siano sempre adeguati alle reali esigenze operative.

Considerando la durata triennale degli incarichi assegnati per la gestione del degli Uffici locali ADM, l'Amministrazione avrà cura di verificare a regime - attraverso un processo di revisione periodica delle valutazioni, basato sui medesimi parametri qui dedotti - con cadenza triennale, il corretto allineamento di tutte le Strutture organizzative di riferimento.

In conclusione, da quanto fin qui illustrato, il percorso amministrativo condotto dall'agenzia è, quindi, coerente sia con il nuovo Regolamento di amministrazione, recentemente approvato dal Ministero dell'economia e delle finanze, sia con un modello di pesatura e di graduazione che basa il suo iter istruttorio su una metodologia quanto più oggettiva possibile.

In particolare, i suoi principi si radicano: 1) sulla calibrazione dei modelli e algoritmi quantitativi riscontrabili in atti e in valori numerici desumibili dal data warehouse dell'Agenzia e da basi dati certificate rappresentative di tutto il contesto di lavoro dell'amministrazione; 2) sui valori economici/finanziari disponibili secondo i vincoli di contabilità pubblica, per la retribuzione di parte variabile di dirigenti dell'Agenzia; 3) nell'aumento del presidio antifrode sul territorio.

L'ufficio locale ADM di Ravenna risulta, quindi, pesato e graduato, rispetto a tutti e 72 gli uffici italiani, in modo coerente, oggettivo ed equilibrato in relazione ai modelli impiegati in ambito internazionale.

 

OUIDAD BAKKALI. Grazie, Presidente. Ringrazio anche il Sottosegretario per l'impegno rispetto alla lettura di questa risposta, gran parte della quale noi conosciamo già, perché di fatto era la lettura della determina del 23 gennaio, che ha portato a questo declassamento, quindi con quei parametri e con l'esplicazione di quale metodo sia stato adottato.

Non siamo soddisfatti perché non intravediamo in questa fase e con i tempi celeri e che vi abbiamo chiesto e che vi sta chiedendo il sistema portuale di Ravenna e direi italiano, perché la reazione è omogenea di tutti i territori nel richiedere quantomeno una sospensione, per rivedere questi criteri, per rivedere queste pesature, la valutazione, come si diceva, della complessità di alcune portualità, misurarle anche rispetto agli investimenti che le portualità stanno facendo sul futuro. È un algoritmo che pesa il qui e ora e che non guarda quanto le portualità si stanno impegnando proprio per risultare competitive e per allinearsi rispetto ai bisogni, per mettere a terra gli investimenti del PNRR, le risorse pubbliche e private che stanno arrivando sui porti italiani, sul porto di Ravenna.

Quindi, io colgo il finale della risposta: definiva coerente, omogeneo ed equilibrato l'esito della riorganizzazione e, quindi, del fatto che si sia tutti nella classe nella quale questo algoritmo ci ha spediti. Noi crediamo - e non smetteremo di farlo, proprio perché, si diceva prima, è stato applicato un pensiero adattivo, valutativo e costruttivo - che, invece, manchi di adattività questo esito, manchi di valutazione proprio di quella complessità che sicuramente emerge nella lettura del metodo applicato, ma che riteniamo debba essere la priorità nella fase almeno di revisione, alla quale prima si accennava e che forse è l'unico spiraglio che in questa risposta si trova rispetto a una possibile rivisitazione.

Dicevo la portualità non solo ravennate: leggo un comunicato, anche questo di poche ore fa, di Federlogistica Liguria, che chiede la sospensione di questa misura perché si possa aprire un confronto operativo con gli operatori del porto e chi in questi uffici trova la qualità e deve trovare la qualità del lavoro, ma anche che ci sia rispondenza rispetto alla complessità che questi operatori, spesso in regime di sottorganico, devono affrontare.

Quindi, non siamo soddisfatti di questa risposta, continueremo a chiedere che ci sia la revisione, non alla fine del processo, ma che avvenga subito anche in virtù degli investimenti che porti come quello di Ravenna stanno affrontando. Non siamo soddisfatti anche perché questo porto - guardi, Presidente - lega la sua memoria direttamente a un grande italiano, che in quest'Aula viene sempre e spesso citato, a volte senza troppe connessioni.

Invece, nel porto di Ravenna, un uomo come Enrico Mattei ha creduto nella strategicità di questo polo industriale e nella collocazione anche strategica del porto di Ravenna rispetto all'Adriatico, al Mar Mediterraneo e al Nord dell'Europa. Quindi, noi continueremo a fare in modo che non solo si sia primi negli investimenti, nella qualità e nel modo anche in cui opera la comunità portuale ravennate in tutte le sue articolazioni, dai lavoratori del porto a chi in questo porto vi opera, vi investe, le istituzioni locali, datoriali e i sindacati che hanno attenzionato sin da subito questo tema.

Quindi, noi vogliamo che il porto di Ravenna continui ad essere in prima fascia in tutti i sensi. Noi chiediamo e continueremo a chiedere una rivalutazione e un ripensamento su questo provvedimento.