I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
il 2 ottobre 2024 si è registrata quella che il comunicato ufficiale di Trenitalia ha definito «una disconnessione degli impianti per un guasto che ha colpito la cabina elettrica che alimenta l'impianto di circolazione nel nodo di Roma»;
questo evento ha comportato oltre due ore di paralisi del nodo di Roma Termini con effetti devastanti per i servizi ai cittadini su tutto il territorio nazionale; secondo quanto dichiarato dal Ministro Salvini, la causa sarebbe da attribuire a un singolo errore umano: un dipendente avrebbe accidentalmente piantato un chiodo in una canalina di plastica dove passerebbero i cavi che portano l'elettricità agli edifici di Termini, causando la disconnessione e il conseguente blocco del sistema;
a parere degli interpellanti, quanto accaduto a Roma non può essere assolutamente considerato un semplice episodio, venendo dopo un'estate e all'inizio di un autunno, di grave difficoltà per l'intero settore del trasporto ferroviario, a causa di ritardi e cancellazioni praticamente giornalieri, nella totale assenza di misure di coordinamento, di puntuali informazioni, e di interventi efficaci per fronteggiare i disservizi;
basti pensare a quanto già accaduto il 22 luglio 2024, quando Trenitalia ha dovuto interrompere per quattro giorni i collegamenti ferroviari tra la Calabria e la Sicilia con il resto del Paese, o l'8 agosto 2024 quando un'interruzione della linea ad alta velocità Roma-Napoli ha avuto pesanti ricadute sui tempi di percorrenza dei treni, o, ancora, il 15 settembre 2024, quando sulla linea ad alta velocità Milano-Bologna-Firenze si sono registrati forti rallentamenti con un aumento dei tempi di percorrenza pari a quattro ore su alcune tratte;
si tratta di disservizi gravi e reiterati e che non possono essere ascritti a sole circostanze particolari o fortuite ma che richiedono risposte serie e complessive per fronteggiare l'emergenza ormai quotidiana che nella percezione dei cittadini comporta che ormai un singolo guasto della rete possa comportare un conseguente disastro;
è necessario intervenire complessivamente con azioni di sistema per prevenire tali conseguenze e rendere immediati i rimborsi per i viaggiatori, per evitare che, dopo aver subito gravi disservizi, non debbano anche sopportare lunghe attese per ottenere quanto spetta loro di diritto;
nella Presentazione della «Relazione Annuale al Parlamento» dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), tenuta dal Presidente Nicola Zaccheo in Senato il 15 settembre 2024, si legge tra l'altro che «La (...) attività di verifica dell'Autorità ha condotto ad un procedimento sanzionatorio nei confronti di RFI per violazione dei limiti nell'assegnazione della capacità quadro oltre la soglia dell'85 per cento della capacità commerciale totale (...). Ogni anno si contano (...) circa 10.000 interruzioni di linea, ma ciò che preoccupa è anche la loro durata: nel primo semestre 2022 erano pari a 17.913 ore; nel primo semestre 2023 sono aumentate a 19.978 ore; nel primo semestre 2024 ben 22.904 ore. Queste inefficienze di linea, tra l'altro, concorrono ad accentuare la crisi in cui attualmente versa il settore del trasporto merci (...). È necessario un significativo cambio di rotta, sia gestionale che industriale, poiché solo con l'ottimizzazione di tutte le componenti del sistema trasportistico si evita il collasso di singole modalità e si garantisce la competitività e la vivibilità del Paese»;
durante l'Audizione in IX Commissione della Camera dei deputati del 29 ottobre 2024 il Presidente di ART ha comunicato che RFI ha presentato in questi giorni una proposta di impegni volta ad adempiere alle prescrizioni dell'Autorità relativa al citato al superamento della soglia dell'85 per cento della capacità commerciale totale della rete;
la complessità della situazione è stata rilevata anche dall'AD di RFI che, durante l'audizione tenutasi in IX Commissione alla Camera dei deputati il 15 ottobre 2024 ha osservato che le condizioni della rete hanno, tra l'altro «(...) portato ad un sistema sempre più instabile (...). La concentrazione dei treni su particolari tratti di linee e stazioni determina un'amplificazione dei ritardi in caso di anomalia indipendentemente dalle cause» e, relativamente ai ritardi dei treni, ha osservato che nel 2024 «il segmento del trasporto AV ha registrato una puntualità del 74,3 per cento, il settore intercity, invece si è attestato all'82,7 per cento, mentre il servizio regionale all'89,4 per cento»;
da fonti di stampa si apprende inoltre che Celine Gauer direttrice generale della task force europea per la ripresa e resilienza abbia recentemente richiesto riforme radicali per il settore ferroviario italiano in grave ritardo per la realizzazione degli obiettivi previsti dal PNRR –:
come, a fronte delle crescenti interferenze e ritardi, stia esercitando i poteri di indirizzo e di vigilanza di sua competenza e attraverso quali nuove direttive, volte a fronteggiare l'emergenza quotidiana sopra esposta, intenda imprimere il necessario significativo cambio di rotta anche per garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti dal PNRR;
quali indirizzi politici stia dando, per quanto di competenza, affinché tali necessari interventi non penalizzino, ancora di più di quanto non accada oggi, il collegamento con le aree interne e il trasporto ferroviario merci;
se intenda chiarire quali siano stati i cambiamenti proposti annunciati dal Presidente di ART in audizione e se siano state quantificate le conseguenze negative dovute al fatto che gli interventi stiano avvenendo solo dopo molti mesi dopo le sanzioni irrogate;
quali iniziative stia adottando per favorire un corretto coordinamento delle informazioni indispensabili per i passeggeri e se intenda, sempre per quanto di competenza, chiarire i motivi per cui non appaiano più sulla app di Trenitalia nella prima schermata disponibile le informazioni sui ritardi e le cancellazioni, adesso accessibili solo per gli utenti che accedono alla sezione «infomobilità»;
quali iniziative intenda assumere per garantire pienamente i diritti dei passeggeri e rendere automatica l'erogazione dei rimborsi in caso di ritardi e annullamento del viaggio;
se possa illustrare effettivamente quali siano stati «(...) i provvedimenti disciplinari e gestionali nei confronti delle figure individuate come responsabili (...)», adottati dall'azienda relativamente all'incidente del 2 ottobre comunicati in audizione dall'AD di RFI senza ulteriori dettagli.