02/04/2019
Enza Bruno Bossio
Nobili, Viscomi, Siani, Sensi, Gariglio, Mura, Berlinghieri, Navarra, Morgoni, Boccia, Ciampi, Cenni, Nardi, Colaninno, Pizzetti, Fragomeli, Andrea Romano, Moretto, Topo, Pezzopane, Critelli, Ungaro, Cantini, Carè, Lacarra, Incerti, Buratti, Cardinale, Bonomo, D'Alessandro, Mor, Del Basso De Caro
2-00330

 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   nel febbraio 2019 il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli si è recato nella città di Corigliano Rossano per comprendere lo stato dell'arte delle opere infrastrutturali;

   a margine degli incontri istituzionali ha dichiarato il suo impegno affinché si ottenesse dal contraente generale, entro marzo 2019, il progetto esecutivo del tratto della strada statale n. 106 Jonica, in riferimento al tratto Sibari-Crotone, più precisamente tra la strada statale 534 «di Cammarata e degli Stombi» nei pressi di Sibari e Roseto Capo Spulico, denominato Megalotto 3;

   il 18 marzo 2019 l'associazione «Basta Vittime Sulla Strada Statale 106» informava tutti i cittadini che il progetto esecutivo non sarebbe stato realizzato prima di luglio 2019, notizia confermata a mezzo stampa dalla testata «Il Fatto Quotidiano»;

   il 21 marzo 2019, in una nota stampa, l'Anas Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, dichiarava che il contraente generale ha chiesto una proroga di 3 mesi per la realizzazione del progetto esecutivo su un'opera definita strategica per l'interesse nazionale –:

   quali iniziative il Ministro interpellato intenda assumere al fine di assicurare in tempi precisi il cronoprogramma per l'avvio dei lavori di un'opera non solo fortemente voluta ed attesa dai calabresi, ma già totalmente finanziata ed approvata con delibere del Cipe del 10 agosto 2016 e 28 febbraio 2018 dai Governi Renzi-Gentiloni. 

Seduta del 12 aprile 2019

Illustrazione e replica di Enza Bruno Bossio, risposta del governo di Michele dell'Orco, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti.

Illustrazione

Grazie, signora Presidente. Onorevoli colleghe e colleghi e signor sottosegretario, la storia della strada statale n. 106 è una storia lunga e anche tristemente famosa, soprattutto per le vittime che ha provocato in tutti questi anni di mancato intervento. L'ambizione era ed è quella di avere un'arteria importante che potesse percorrere tutta la costa ionica della Calabria, della Basilicata e, anche in parte, quella pugliese. Si tratta di un collegamento strategico per il sud Italia anche perché una volta completata non solo metterà in comunicazione i diversi comuni costieri ma anche l'autostrada del Mediterraneo, ex A3, e l'autostrada A14 Adriatica, che è ricompresa, a sua volta, nella strada europea E90.

Ora la tratta pugliese e lucana è stata ammodernata e ha due carreggiate con doppia corsia per senso di marcia mentre la rimanente tratta calabrese, che è anche la più lunga, ha avuto ed ha una storia più complicata. La realizzazione, in particolare, del progetto di cui alla nostra interrogazione risale al 2001, nel 2007 venne approvato il progetto preliminare e nel 2008 fu pubblicato il bando per l'aggiudicazione dei lavori, che avvenne solo a giugno 2010. Nel 2014 finalmente viene presentato un progetto preliminare definitivo e nel 2016 - quindi, dopo quasi dieci anni dal bando - è stata approvata la prima delibera CIPE, nonostante il consiglio superiore dei lavori pubblici avesse ancora una volta da ridire. Quindi, c'è stato tutto un travagliato 2017 e finalmente solo a febbraio 2018 si è pervenuti a un progetto definitivo che è riuscito a coniugare le esigenze ambientali e paesaggistiche con quelle più essenziali della sicurezza stradale.

Molti nemici, dunque, hanno cercato di bloccare per anni questo progetto e ci ha riprovato, ancora nel luglio 2018, il senatore Morra, che ha parlato di una revisione necessaria provando a strumentalizzare le esigenze di altri ammodernamenti con l'unico obiettivo di bloccare nuovamente l'opera, perché una volta approvato il progetto definitivo - ed è proprio per questo l'urgenza di questa interpellanza - tutta l'attività di realizzazione non potrà superare i 3.454 giorni a partire dal 28 febbraio. Ora, l'importanza di questa strada l'abbiamo detta e soprattutto non si può toccare perché è l'unico modo perché poi si possa sostanzialmente andare all'ammodernamento degli altri tratti. Dunque molti nemici, ma sicuramente alcuni amici certi. Innanzitutto, la prima delibera CIPE del 2016 dal Governo Renzi e la delibera finale, sempre col Ministro Delrio, del Governo Gentiloni, con Oliverio che ha preceduto la fattibilità e l'effettivo processo e con ben un miliardo e 335 milioni di euro stanziati. Ora, abbiamo appreso con piacere, anche rispetto ai tentativi di stop di altri colleghi calabresi del MoVimento 5 Stelle, che invece, nel febbraio 2019, il Ministro Toninelli, recandosi a Corigliano Rossano, ha detto sostanzialmente che quella della statale Jonica, del Megalotto 3, era una delle opere sbloccate dal suo Ministero. Ci fa piacere che la consideri un'opera sbloccata dal suo Ministero, ma tant'è.

Ora, però, che cosa succede? Che, mentre quando è andato a Corigliano aveva annunciato che entro marzo 2019 sarebbe partito il progetto esecutivo, il 21 marzo 2019, ma era già stato preceduto da un articolo de Il Fatto Quotidiano e di una denuncia dell'associazione Basta vittime sulla Strada Statale 106, l'ANAS dichiarava che il contraente generale, Astaldi, aveva chiesto una proroga di tre mesi per la realizzazione del progetto esecutivo.

Allora, di fronte a questo continuo rinvio, nonostante sia stato messo un punto fermo saldissimo, che è la delibera CIPE del febbraio 2018, con uno stanziamento e un numero di giorni precisi entro cui si deve realizzare l'opera, chiediamo quali iniziative il Ministro interpellato intenda assumere al fine di assicurare un cronoprogramma per l'avvio dei lavori di un'opera non solo fortemente voluta e attesa dai calabresi, ma io credo da tutto il Paese.

Risposta del governo

Grazie, Presidente. L'itinerario della Strada Statale 106, Jonica rappresenta sicuramente una dorsale strategica della viabilità dell'Italia meridionale. Senza ripercorrere l'intero iter per la sua realizzazione, riporto gli ultimi passaggi relativi all'opera.

Per quanto riguarda la prima tratta, dal chilometro 0 al chilometro 18.863, ad agosto 2016 il CIPE, come già ricordato, approvava il progetto definitivo, rinviando a una nuova istruttoria il progetto definitivo della seconda tratta e subordinando l'esecuzione dei lavori all'approvazione di quest'ultima.

Nel febbraio 2018, il CIPE approvava il progetto definitivo per la seconda tratta. L'8 maggio 2018 e il successivo 18 settembre, ANAS ha emesso gli ordini di inizio dell'attività per la progettazione esecutiva e per le attività propedeutiche al concreto avvio dei lavori, relativi rispettivamente alla prima e alla seconda tratta. Tuttavia, la nota crisi finanziaria della società Astaldi ha fortemente rallentato le attività di progettazione esecutiva e le attività propedeutiche in campo; quindi, ripeto: la crisi finanziaria della società Astaldi.

Ad oggi, il contraente generale sta riprendendo le sue attività e ha chiesto ad ANAS di effettuare il pagamento diretto di quanto spettante ai consulenti e ai progettisti incaricati della redazione del progetto. ANAS è, quindi, in attesa della documentazione necessaria per il pagamento diretto delle fatture in sostituzione del contraente generale.

Contrattualmente, il tempo assegnato per la redazione del progetto esecutivo è pari a 180 giorni. Pertanto le relative attività si sarebbero dovute concludere con la consegna dello stesso il 15 marzo scorso. Il contraente generale ha, però, chiesto una proroga di 90 giorni sul tempo contrattuale, motivando tale richiesta con la procedura di concordato preventivo in continuità aziendale che ha determinato condizionamenti dell'attività e rallentamenti rispetto agli obiettivi inizialmente prefissati, ma mantenendo comunque invariato il tempo complessivo contrattualmente previsto.

Non appena, quindi, il progetto esecutivo verrà consegnato, completata l'istruttoria tecnica e ottenuta l'approvazione anche da parte dei Ministeri dell'ambiente e dei beni e delle attività culturali, si potrà procedere all'avvio dei lavori. I competenti uffici del Ministero seguono con la dovuta attenzione il proseguo dell'iter, nella consapevolezza dell'importanza dell'opera e quindi della necessità di accelerarne il completamento.

Replica

Non sono soddisfatta, o meglio, sono parzialmente soddisfatta perché viene ribadita, soprattutto nella parte finale della risposta, la strategicità dell'opera, quindi penso che a questo punto non c'è più nessuno che lo possa mettere in discussione. Ma il punto vero, a questo punto, diventa la velocità e i tempi entro cui si faranno le cose e partiranno i lavori: nell'interpellanza avevamo chiesto un cronoprogramma, non c'è nemmeno la prossima scadenza. Anche perché, su un'infrastruttura così importante - ripeto, ribadito anche dal Ministro Toninelli -, un'infrastruttura strategica, non si capisce perché c'è stata questa leggerezza. Le difficoltà di Astaldi non sono note solo oggi, anche perché si poteva sostanzialmente fare in modo che quello che si è deciso di fare adesso, cioè che l'ANAS pagherà le fatture in sostituzione al contraente generale, si poteva decidere già a dicembre, e quindi non si sarebbe perso tempo, se i processi fossero stati seguiti con attenzione.

Dopodiché, c'è un altro problema: nel momento in cui ci sarà il progetto esecutivo, dovranno essere consultati i ministeri e, in particolare, il Ministero dell'ambiente e dei beni culturali. Allora, perché su questa cosa, intanto che Astaldi predispone il progetto esecutivo, non si fa in parallelo una verifica con i ministeri in maniera tale da non perdere ulteriore tempo e soprattutto per non trovarci di fronte al fatto che, magari, il Ministero dei beni culturali dice che non va bene e bisogna rifare di nuovo il progetto esecutivo da capo?

E infine: è possibile che, dopo tutto questo tempo - è un anno, da febbraio 2018 siamo sostanzialmente ad aprile 2019 - non sia possibile avere un cronoprogramma?

Io credo che, al di là della risposta di oggi, il Ministero debba concentrarsi effettivamente sullo sblocco di questa opera, sull'effettivo inizio e avvio dei cantieri, in maniera tale che entro l'anno, veramente entro l'anno, si possa iniziare a fare i lavori.