03/04/2019
Debora Serracchiani
Quartapelle Procopio, Paita.
2-00334

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:

   il Coltan, come è noto, è una miscela di minerali rari che si trova in pochissime Nazioni al mondo ed è fondamentale nel settore della produzione di apparecchi elettronici avanzati;

   nell'ottobre 2018 il Venezuela ha inaugurato il più grande impianto di estrazione di coltan di tutto il Sudamerica;

   suddetto minerale è anche chiamato anche il «minerale della morte», per le condizioni inumane in cui viene estratto nel primo Paese produttore al mondo, la Repubblica Democratica del Congo, che ne immette sul mercato l'80 per cento;

   in un articolo del 9 aprile 2018, a firma del giornalista Domenico Pecile sul supplemento del Corriere del Veneto, Corriere Imprese, si legge testualmente: «È di questi giorni l'interessamento dal Venezuela per un'area a San Dorligo (TS) che ospita 70 mila metri quadrati di capannoni. È lì che i venezuelani vogliono utilizzare il coltan, l'oro blu più prezioso dei diamanti, per produrre microprocessori»;

   il 10 maggio 2018, mentre si trovava sull'isola di Margarita, Nicolas Maduro ha annunciato sull'emittente televisiva pubblica Vtv, e tuttora visibile sul web «Oggi parte la prima esportazione nella storia economica del Venezuela di un minerale chiamato coltan e verrà esportato dal Venezuela alla Repubblica d'Italia»;

   nella stessa data, la piattaforma multimediale TeleSur pubblica la notizia dal seguente titolo; «Venezuela hace primera exportación de coltan a Italia», in cui si precisa che «Il presidente nazionale ha rafforzato i suoi legami commerciali con l'Italia per l'esportazione di Coltan al fine di diversificare l'economia del paese e affrontare la guerra economica»;

   nel corso di un'intervista, sempre in data 10 maggio 2018, al sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, l'emittente tv locale Telequattro ha mandato in onda proprio il video con le dichiarazioni di Maduro, dichiaratamente pervenuto attraverso un avvocato triestino, che sono confermate dal primo cittadino del capoluogo giuliano il quale conferma la notizia del prossimo arrivo del coltan venezuelano nel porto, spiegando che avrebbe fatto seguito alla visita di una delegazione venezuelana interessata a utilizzare per la trasformazione industriale la zona franca sita in un'area nella località di Bagnoli della Rosandra (Trieste) e a incontri presso le infrastrutture scientifiche dell'Area di ricerca (Ente di ricerca nazionale) e di Elettra - Sincrotrone Trieste (società consortile per azioni di interesse nazionale) e aggiungendo che il contratto sarebbe già stato firmato con l'approvazione del «ministro delle Esportazioni» (https://www.ilfoglio.it);

   il 30 luglio 2018, il giornalista Maurizio Stefanini ha pubblicato sul quotidiano Il Foglio un'inchiesta intitolata: «Che fine ha fatto il carico fantasma di coltan che Maduro ha spedito in Italia», ripresa il 1° agosto dal quotidiano venezuelano La Patilla in una articolo intitolato «Qué pasó con el cargamento fantasma de coltan que Maduro envió a Italia?»;

   in base a quanto riportato dal Foglio, si apprende che «Il ministro per il Commercio estero e gli Investimenti esteri, José Gregorio Vieima Mora, aveva addirittura garantito che le cinque tonnellate di coltan – esportate in 10 pallet e del valore di 300 mila euro – erano “certificate”: “Un trasferimento ufficiale che ha tutti i documenti e permessi necessari”»;

   Lorenzo Solinas, primo segretario dell'ambasciata d'Italia in Venezuela, e addetto all'ufficio commercio e stampa, riferiva al Foglio: «Sì, anche noi dell'ambasciata italiana a Caracas il 10 maggio abbiamo ascoltato l'annuncio del presidente Maduro in televisione. Però a tre mesi di distanza non sappiamo se e quando il carico è partito. Non sappiamo quando e se il carico è arrivato. Non sappiamo qual è la nave che lo avrebbe trasportato. Non sappiamo qual è il porto da cui sarebbe partito. Non sappiamo qual è il porto in cui sarebbe arrivato. Soprattutto, non sappiamo qual è l'impresa italiana che lo avrebbe comprato»;

   il Ministro venezuelano dello sviluppo minerario ecologico, Victor Cano, intervistato dal canale satellitare russo RT il 10 luglio 2018, avrebbe confermato che l'arrivo del suddetto carico nel porto di Trieste (https://www.lantidiplomatico.it) –:

   se il Governo sia a conoscenza di questo trasporto di minerale verso l'Italia e se il carico abbia davvero raggiunto il porto di Trieste e, ove confermato, se sia a conoscenza dell'identità del soggetto importatore e se quest'ultimo abbia ottemperato a tutte le normative, italiane e comunitarie, e a tutti gli obblighi doganali previsti per tale particolare tipologia di materia prima;

   se il Governo intenda chiarire in quale misura la politica economica e l'interscambio attuale del nostro Paese, in particolare per quanto riguarda le materie rare ad alto valore aggiunto, riflettano una volontà di appoggio nei confronti di Nicolas Maduro.