28/03/2019
Giuditta Pini
2-00327

La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per la famiglia e le disabilità, per sapere – premesso che:

   il 21 marzo 2019 il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, relativamente all'asserito patrocinio di Palazzo Chigi al XIII Congresso delle famiglie che si svolgerà a Verona dal 29 al 31 marzo ha comunicato che: «È importante chiarire che alla mia attenzione e a quella dei miei uffici non è mai giunta alcuna richiesta di patrocinio da parte degli organizzatori dell'evento e che il patrocinio è stato concesso dal Ministro per la famiglia e le disabilità, Lorenzo Fontana, di sua iniziativa, nell'ambito delle sue proprie prerogative, senza il mio personale coinvolgimento né quello collegiale del Governo». Conte, inoltre ha ribadito che: «All'esito di un'approfondita istruttoria e dopo un'attenta valutazione dei molteplici profili coinvolti, ho comunicato al Ministro Fontana la opportunità che il riferimento alla Presidenza del Consiglio sia eliminato e gli ho rappresentato le ragioni di questa scelta. Rimarrà il patrocinio con esclusivo riferimento al Ministero della Famiglia e ovviamente ciascun esponente del Governo sarà libero di partecipare all'evento, esprimendo le proprie convinzioni sui vari temi che saranno oggetto di discussione»; il 22 marzo il logo di Palazzo Chigi è stato rimosso dagli organizzatori dal sito del WFC per essere sostituto dalla scritta «Ministro della Famiglia», accompagnata dall'Emblema della Repubblica Italiana, cambio è stato anche annunciato da Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente del XIII Congresso Mondiale delle Famiglie: «Per noi si tratta di un felice guadagno, dato che quello è il più alto simbolo istituzionale e rappresentativo che il Congresso Mondiale delle Famiglie possa ricevere»; il 22 marzo, Vito Crimi, sottosegretario con delega all'editoria, ha comunicato che: «In data 15 marzo il dipartimento per l'informazione e l'editoria comunicava al dipartimento per la Famiglia l'assenza di presupposti per l'utilizzo del logo della Presidenza del Consiglio dei ministri nell'ambito della manifestazione»; nei giorni precedenti, il 20 marzo, il Ministro della famiglia, Lorenzo Fontana, durante il question time alla Camera aveva ribadito che: «Vorrei chiarire alcune notizie, prive di fondamento. Il mio orientamento, quale Ministro di questo Governo è stato ed è quello di concedere il patrocinio. È un orientamento che intendo confermare, così come intendo confermare la mia partecipazione al convegno»; in un articolo apparso su LaVoce.info, Andrea De Petris, ricercatore in diritto costituzionale presso l'Università Giustino fortunato, già docente di diritto costituzionale alla Luiss Guido Carli, Edmondo Mostacci, dottore di ricerca in diritto all'Università di Genova, insegnante di diritto costituzionale presso l'Università Bocconi, Nausica Palazzo, docente di diritto pubblico presso al BSc in International Economics and Finance dell'Università Bocconi e dottoranda in diritto costituzionale comparato presso l'Università di Trento, hanno sottolineato che: «Il patrocinio del Ministero della famiglia non esiste. Il patrocinio è rilasciato da istituzioni, non da persone. E il Ministro della famiglia è un ministro senza portafoglio, ossia privo di budget e di personale amministrativo, non lo ha dunque un ministero alle sue dipendenze». Il punto emerge con chiarezza dalla circolare Uce 000901 P-2.11.1.2 del dipartimento del Cerimoniale di Stato – Presidenza del Consiglio dei ministri, del 16 febbraio 2010, che riguardo alla concessione di patrocini sia diretti che indiretti (ossia previo nulla osta della Presidenza del Consiglio) parla di «ministeri» e «dipartimenti»; i tre giuristi, inoltre, ad avvalorare la loro tesi specificano che: «Si potrebbe sostenere che un ministro senza portafoglio possa concedere il patrocinio del dipartimento affidato alla sua autorità politica», nel nostro caso, il «Dipartimento per le politiche della famiglia». Anche in questo caso, però, occorre seguire una procedura, puntualmente disciplinata da una circolare della Presidenza del Consiglio; inoltre, De Pretis, Mostaccio e Palazzo ricordano che anche nel caso del patrocinio di un Ministro singolo: «La richiesta per la concessione del logo va indirizzata al dipartimento per l'informazione e l'editoria, che ha attualmente a capo l'onorevole Vito Crimi, ed è subordinata alla previa concessione del patrocinio»; la legge del 23 agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri), all'articolo 9, che disciplina i Ministri senza portafoglio, incarichi speciali di Governo, incarichi di reggenza ad interim, al comma 2 precisa: «Ogni qualvolta la legge o altra fonte normativa assegni, anche in via delegata, compiti specifici ad un Ministro senza portafoglio ovvero a specifici uffici o dipartimenti della Presidenza del Consiglio dei ministri, gli stessi si intendono comunque attribuiti, rispettivamente, al Presidente del Consiglio dei ministri, che può delegarli a un Ministro o a un Sottosegretario di Stato, e alla Presidenza del Consiglio dei ministri» –:

   se – spettando al dipartimento per l'informazione e l'editoria, le cui funzioni rientrano nella delega del sottosegretario Vito Crimi, autorizzare il Ministro per la famiglia e le disabilità, Lorenzo Fontana, a concedere il «patrocinio» – siano state svolte le opportune verifiche degli atti amministrativi con i quali il Ministro Fontana, ha autorizzato ad usare l'Emblema della Repubblica italiana agli organizzatori del Congresso delle famiglie di Verona.