04/02/2025
Arturo Scotto
Gnassi
2-00531

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle imprese e del made in Italy, per sapere – premesso che:

   l'industria della moda in Emilia-Romagna è uno dei settori più rilevanti e dinamici del sistema produttivo locale, e che incide significativamente anche a livello nazionale. Questo settore, che si articola in diverse filiere, tra cui spiccano quella del tessile-abbigliamento, delle calzature e della pelletteria, si caratterizza per una forte vocazione all'export;

   la moda è profondamente radicata nel territorio, con una rete capillare di piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare, che operano per lo più in distretti industriali specializzati e integrati, quali il tessile/maglieria di Carpi, il Centergross di Bologna e il calzaturiero di San Mauro Pascoli;

   in Emilia-Romagna, così come nel resto d'Italia, il comparto ha registrato una diminuzione del numero di imprese e dei lavoratori negli ultimi anni. Questo fenomeno è attribuibile a vari fattori, tra cui la ridotta domanda interna, la concorrenza internazionale, la frammentazione e la dimensione ridotta delle aziende che limita l'accesso alle economie di scala necessarie per competere sui mercati globali e ostacola l'accesso al credito, agli incentivi e all'assunzione di manodopera qualificata;

   le sfide legate all'adattamento alle nuove esigenze dei consumatori e alle normative ambientali e sociali richiedono investimenti in qualità, sostenibilità, tracciabilità, personalizzazione, digitalizzazione, formazione, ricerca e sviluppo;

   la crisi del settore, che si è intensificata da fine 2023, è tutt'ora in atto e anche per il prossimo semestre non è prevista una crescita degli ordinativi;

   questa situazione ora è aggravata dal fatto che gli ammortizzatori sociali, a cui hanno fatto ampio ricorso molte aziende, sia industriali che artigianali si stanno esaurendo;

   la situazione è ancora più grave nel distretto calzaturiero di San Mauro Pascoli, tanto da esserne minacciata la sopravvivenza e il ruolo di eccellenza nel panorama nazionale e internazionale;

   venerdì 17 gennaio 2025 si è tenuto un tavolo locale di coordinamento del distretto calzaturiero al quale a preso parte l'assessore regionale al ramo, insieme alle istituzioni locali e alle rappresentanze imprenditoriali e sociali. In tale occasione si è parlato del perdurare di una situazione di criticità, senza precedenti, che ha già portato alla chiusura di numerose aziende e alla conseguente perdita delle competenze legate ai lavoratori che sono stati assorbiti da altri settori: un duro colpo per il tessuto economico e sociale del territorio, che rischia di perdere una filiera fondamentale per il made in Italy;

   data la rilevanza della crisi, oltre alle iniziative già avviate anche a livello regionale e destinate a consolidare il settore a medio termine, è quanto mai necessario un intervento urgente da parte del Governo, che in collaborazione con le regioni e le parti sociali, sostenga il sistema moda italiano attraverso misure economiche adeguate con l'obiettivo di salvaguardare il suo patrimonio di competenze, qualità, innovazione e occupazione;

   si ritengono necessarie misure straordinarie, per consentire alle imprese di superare almeno i prossimi dodici mesi e di guardare al futuro, in attesa della ripartenza di un mercato complesso, caratterizzato da logiche economiche internazionali, ma soggetto anche a cambi di abitudini e del potere di acquisto dei consumatori;

   come evidenziato dalle rappresentanze delle parti interessate anche a livello regionale, occorrerebbe agire su più fronti attraverso: il prolungamento degli ammortizzatori sociali in deroga per lavoratori delle imprese artigiane e delle Pmi, di prossima scadenza; l'azzeramento dei contatori relativi alla cassa integrazione per le grandi imprese; l'agevolazione dell'accesso da parte delle Pmi al sistema creditizio e bancario; la definizione di misure ad hoc per il sostegno alla ricerca e all'innovazione del settore; l'utilizzo del Fondo nazionale per il made in Italy, per sostenere la crescita, il rafforzamento e il rilancio della filiera; il rafforzamento della competitività delle imprese a livello nazionale ed internazionale anche attraverso contributi a fondo perduto; il contrasto efficace a fenomeni di illegalità, favorendo la trasparenza delle catene del valore, in linea con la normativa europea sul passaporto digitale di prodotto; la previsione di finanziamenti specifici per la promozione e il sostegno degli investimenti finalizzati alla transizione ecologica e digitale nel settore tessile, oltre al sostegno alle certificazioni Green Europe della moda e degli accessori; il rafforzamento delle politiche di formazione e riqualificazione delle risorse umane, per sostenere l'occupazione, le competenze e attrarre i giovani talenti –:

   quali iniziative – per quanto di competenza – intenda intraprendere per sostenere il settore della moda e se non ritenga opportuno mettere in campo iniziative volte ad andare incontro alle richieste che provengono dal settore stesso al fine di tutelare un asset strategico per l'economia nazionale.