29/01/2024
Anna Ascani
De Luca
2-00317

 Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle imprese e del made in Italy, per sapere – premesso che:

   come è noto dal 2022 è stata completata la riforma del registro pubblico delle opposizioni – ora esteso a tutti i numeri telefonici nazionali, fissi e cellulari – che consente al cittadino di opporsi alle chiamate di telemarketing indesiderate;

   tuttavia, come risulta dai dati Codacons, sono milioni gli utenti che lamentano chiamate indesiderate sul proprio numero di cellulare nonostante l'avvenuta iscrizione presso il registro pubblico delle opposizioni e ancora troppi sono numeri telefonici carpiti in maniera illegittima;

   il registro pubblico delle opposizioni ha rappresentato, indubbiamente, un grosso passo in avanti, ma richiede necessariamente una messa al punto sotto il profilo dell'efficacia, anche prevedendo una modalità diversa di gestione dei consensi attraverso la realizzazione un portale unico delle opposizioni, ossia di un unico luogo virtuale nel quale i cittadini in tempo reale possano inserire i numeri dai quali sono stati impropriamente o illegittimamente chiamati o nel quale ciascun operatore potrebbe conoscere in tempo reale l'eventuale segnalazione di un numero di telefono che si appresta a chiamare;

   questo strumento consentirebbe inoltre di rafforzare il coordinamento tra le diverse attività ispettive svolte da Agcom e dal Garante della privacy, consentendo verifiche e interventi su eventuali violazioni più tempestivi ed efficaci;

   tale questione – anche alla luce del fatto che il 38 per cento circa delle telefonate commerciali ricevute dagli utenti propone contratti di forniture per luce e gas – diventa particolarmente rilevante nel momento del passaggio al mercato libero dell'energia, un passaggio nel quale, come già in parte visto, il fenomeno del marketing aggressivo o addirittura illegale diventerà assai più consistente –:

   quali siano state sin qui le ragioni ostative alla realizzazione di un portale unico delle segnalazioni e, per quanto di competenza, quali iniziative intenda adottare al fine di contrastare il fenomeno del marketing aggressivo o addirittura illegale ai danni dei cittadini, particolarmente esposti in un momento delicato quale quello del passaggio al mercato libero dell'energia.

Seduta del 1 ottobre 2024

Illustrazione di Piero De Luca, risposta della Sottosegretaria di Stato per le Imprese e il made in Italy, replica di Piero De Luca

PIERO DE LUCA, Grazie, Presidente. In estrema sintesi, noi oggi discutiamo un'interpellanza depositata negli scorsi mesi su un tema che, per noi, è estremamente sensibile e delicato. Ci sono problematiche enormi che affrontano le famiglie e i cittadini italiani, legate al carovita e alla perdita del potere d'acquisto, che sono sicuramente molto più stringenti e toccano la carne viva delle persone. Tuttavia anche il telemarketing aggressivo e selvaggio e le telefonate indesiderate rappresentano un elemento che, dal nostro punto di vista, crea davvero difficoltà nella serenità e nella qualità della vita delle famiglie italiane, invadendo la privacy di milioni di persone, di donne e uomini, che ormai sono soggette, senza tutela, a una vera e propria violazione della propria serenità e della propria privacy.

Negli anni sono stati fatti passi avanti rispetto a una pratica che va affrontata con serietà e anche con spirito costruttivo e disponibilità all'interno del Parlamento tra le varie forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione: è stato, infatti, istituito il Registro pubblico delle opposizioni, all'interno del quale è stato consentito, attraverso varie proposte e riforme, di inserire anche i numeri di telefonia mobile. Questo Registro delle opposizioni ha consentito di avviare un percorso di garanzie e tutele maggiori per i nostri cittadini, ma non ha risolto, purtroppo, i problemi che ancora oggi sono evidenti e sotto gli occhi di tutti e ciò per alcune ragioni; in primo luogo, la scarsa diffusione o conoscenza e informazione su questo strumento: ci sono circa 100 milioni di utenze di telefonia in Italia, tra mobili e fisse, e solo 30 milioni sono quelle registrate all'interno di questo strumento. Peraltro, la maggior parte di coloro i quali hanno registrato la propria utenza all'interno del Registro sono oggetto, ancora oggi, di telefonate di telemarketing e teleselling, a dispetto della decisione di iscrivere il proprio numero e della richiesta di non ricevere più questo tipo di contatti. Questo accade per alcune ragioni tecniche e operative: spesso i call center usano numeri non rintracciabili; spesso ci sono soggetti che predispongono veri e propri servizi telefonici da Paesi extra Unione europea; ci sono tecniche come lo spoofing per camuffare i numeri di telefono, che non possono essere rintracciati in caso di pratiche illegali, abusive e aggressive; ci sono, purtroppo, tutta una serie di criticità, che riscontriamo tutti nella vita quotidiana, ogni giorno. Questa è la ragione per la quale, nelle ultime settimane e negli ultimi mesi, anche il Garante della privacy ha rilanciato l'attenzione sul tema, approvando e facendo condividere dagli operatori più rilevanti del settore, gli operatori dei servizi pubblici - dei servizi essenziali telefonia, ad esempio - ai cittadini un codice di condotta, che dovrebbe, nelle intenzioni del Garante, restringere o limitare fortemente la persistenza di queste pratiche abusive. Riteniamo, però, che si debba fare di più: nell'interpellanza chiediamo l'istituzione di un portale unico delle opposizioni, cioè la possibilità di creare un luogo virtuale in cui i cittadini possano iscrivere o registrare utenze telefoniche o numeri dai quali hanno ricevuto un contatto di telemarketing o teleselling abusivo o illegale - semmai la loro utenza è registrata nel Registro delle opposizioni -, un portale in cui poter denunciare, virtualmente, pratiche non corrette, con un numero a cui anche le autorità possano rivolgersi per poter applicare le sanzioni attualmente in vigore nel nostro ordinamento, ma che, purtroppo, sono poco dissuasive o poco applicate o non riescono a raggiungere l'obiettivo perseguito. La realizzazione un portale unico - quindi a legislazione invariata - potrebbe dare un ulteriore aiuto alle famiglie che non vogliono più essere tormentate da queste telefonate aggressive e abusive, peraltro sostenendo le nostre famiglie soprattutto in un settore, quello legato al mercato della luce e del gas, che sappiamo essere stato liberalizzato da poco e in riferimento al quale, oggi, si stima siano presenti circa il 38 per cento delle azioni di telemarketing e teleselling.

Quindi, da questo punto di vista, chiediamo al Governo quali iniziative intenda assumere su questi profili specifici, informando - il Governo ne è sicuramente a conoscenza - e rilanciando, al tempo stesso, anche l'impegno che stiamo portando avanti in Parlamento. Sono state incardinate, da poco, nelle Commissioni competenti, due proposte di legge: una del Partito Democratico, a prima firma del sottoscritto e della collega Ascani; un'altra a firma di un collega di Fratelli d'Italia, di maggioranza. Sono due proposte di legge che sono volte entrambe, sia pur con elementi e contenuti in partenza differenti, a rafforzare il sistema di tutela e protezione per i consumatori e le famiglie italiane. La nostra proposta, in particolare, mira ad una soluzione radicale: mira a introdurre, nel nostro ordinamento, il sistema dell'opting in, cioè la possibilità di essere contattati solo qualora si sia iscritti in un registro, non più delle opposizioni, ma in un registro delle autorizzazioni; quindi superando la logica, attualmente prevista, dell'opting out, in base alla quale una famiglia, un cittadino, una persona che non intendano essere contattati iscrivono il proprio numero in questo registro e istituire la logica inversa, secondo cui non è più possibile contattare nessun alcun di telefono, a meno che quell'utenza non sia stata registrata in un registro delle autorizzazioni, quindi a meno che un cittadino non chieda, lui stesso, autonomamente, in modo cosciente, consapevole e responsabile di essere contattato.

Sarebbe una rivoluzione che potrebbe davvero assicurare tutela, anche con riferimento ad un'altra norma che abbiamo inserito in questa proposta di legge, volta a dare una risposta in tempi rapidi e certi alle richieste che, invece, i nostri cittadini rivolgono ai customer service delle varie agenzie e società, da parte di un operatore fisico; risposta che, spesso, non riesce ad arrivare in tempi adeguati.

Si potrebbe tener conto delle esigenze di sostenere l'occupazione e l'economia di realtà importanti, di call center che esistono nel nostro Paese e che vanno tutelati e difesi quando - come nella maggior parte dei casi - operano in maniera corretta, regolare e legale, dando anche sbocco occupazionale a tante ragazze e a tanti ragazzi. Ma occorre direzionare il lavoro di questi call center lì dove i cittadini lo chiedono, perché oggi abbiamo il paradosso in virtù del quale, quando chiedi un sostegno o un supporto attraverso un call center o attraverso un servizio dedicato, non riesci a ottenere risposta alla tua richiesta di assistenza o di sostegno; quando, invece, non la richiedi, viene subissato di telefonate non richieste che invadono la tua privacy, spesso in maniera aggressiva, illegale e irregolare.

Per tutte queste ragioni, quindi, ci permettiamo di sensibilizzare il Governo per poter accompagnare e sostenere, anche da un punto di vista politico, il lavoro che in Parlamento abbiamo avviato nelle scorse settimane, per dare risposta a un tema che è molto sentito dai nostri cittadini e su cui speriamo non ci siano colori di bandiera che possano impedire la soluzione o la realizzazione di soluzioni più avanzate di tutela delle nostre famiglie e dei nostri cittadini in Italia.

FAUSTA BERGAMOTTO, Sottosegretaria di Stato per le Imprese e il made in Italy. Grazie, Presidente. Grazie, onorevole De Luca. Come riferito recentemente dal Ministro Urso in Aula Camera, attualmente sono registrate al Registro pubblico delle opposizioni circa 30 milioni di numerazioni di contraenti telefonici e più di 900 operatori di telemarketing. Questi ultimi, dall'avvio del servizio nel 2011, hanno sottoposto oltre 5,7 miliardi di verifiche, mentre, dall'estensione del servizio nel 2022, gli operatori inviano annualmente centinaia di milioni di numeri.

Le aziende che non verificano le numerazioni periodicamente oppure non consultano il Registro prima dell'avvio di ogni campagna, secondo la normativa vigente, vengono individuate e sanzionate da parte dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Inoltre, chi viola la normativa può incorrere in una sanzione amministrativa dall'Autorità garante per la protezione dei dati personali fino al 4 per cento del fatturato dell'anno precedente.

Al fine di controllare il fenomeno evidenziato dall'onorevole interpellante, il Ministero delle Imprese e del made in Italy ha mantenuto rapporti costanti con le Autorità competenti.

Con il passaggio al mercato libero dell'energia, stiamo assistendo all'aumento preoccupante delle chiamate pubblicitarie e di vendita illegittime. In questo caso, però, non si tratta di telemarketing aggressivo, ma di telemarketing illegale, in cui gli operatori agiscono al di fuori della legge, raccogliendo i dati in maniera illegittima e senza verificare le numerazioni con il Registro pubblico delle opposizioni prima del contatto.

Per quanto riguarda la realizzazione di un portale unico per le segnalazioni dei cittadini in merito alle violazioni riscontrate, giova ricordare che, già dalla fine del 2022, il Garante per la protezione dei dati personali ha realizzato un modulo digitale per le segnalazioni delle chiamate illecite. In fase di accertamento, il gestore del Registro pubblico delle opposizioni fornisce riscontro all'Autorità quando necessario.

La soluzione proposta dall'onorevole interpellante è incentrata sul presupposto che il numero di telefono utilizzato per il telemarketing illegale possa essere la chiave per collegare il call center al soggetto per cui si effettuano chiamate.

Tuttavia, come è noto, i call center che agiscono al di fuori della legge, per effettuare le chiamate, negli ultimi anni utilizzano sempre più frequentemente la tecnica del CLI spoofing, ossia camuffano l'identificativo della linea chiamante. Pertanto, tale artificio renderebbe pressoché inutile un sistema unico di segnalazione basato sul numero di telefono come chiave di riscontro.

Il CLI spoofing consente ai call center e agli operatori di svolgere telemarketing illegale, rendendo l'attività ispettiva particolarmente complessa, in quanto le numerazioni utilizzate nella quasi totalità dei casi risultano proprio non attive.

Il Ministero ha, dunque, attivato uno scambio di informazioni tra il gestore del Registro pubblico delle opposizioni e l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, per verificare che i call center comunicati al servizio siano registrati presso il Registro degli operatori di comunicazione presso l'AgCom.

Inoltre, il Ministero è impegnato, per quanto di propria competenza, nel valutare e individuare ulteriori forme per rafforzare l'efficacia del Registro pubblico delle opposizioni e per garantire che l'attività di telemarketing sia svolta con maggiore trasparenza e rispetto dei diritti dei cittadini, anche attraverso l'inserimento di nuove disposizioni regolamentari.

PIERO DE LUCA, Grazie, Presidente. Io ringrazio la Sottosegretaria per l'attenzione alla nostra interpellanza, ma crediamo si debba fare di più rispetto a quello che rientra nelle buone intenzioni che abbiamo ascoltato oggi. È il Parlamento, secondo noi, la sede naturale per affrontare questo tipo di dibattiti, che non possono avere colore politico e non possono essere legati soltanto all'azione della maggioranza e del Governo.

Per cui, noi ribadiamo la disponibilità, da parte dell'opposizione, a portare avanti il dibattito, la discussione e l'analisi concreta sulle due proposte di legge, sperando che possano seguire un iter rapido anche rispetto alle audizioni che abbiamo avviato. Inoltre, speriamo di avere - anche a seguito dei riscontri che avremo da parte dei soggetti che ascolteremo nelle Commissioni - elementi in più su cui poter elaborare un testo definitivo da poter poi portare in Aula.

Chiediamo semplicemente al Governo di essere, da questo punto di vista, attento e anche disponibile a tenere conto di proposte che possano arrivare dalle opposizioni, se effettivamente ci si renderà conto, nell'ambito del dibattito in Commissione e poi in Aula, che le soluzioni che voi avete immaginato necessitino di un rigore maggiore, o che possano essere più adatte e più adeguate quelle che abbiamo inserito nella nostra proposta di legge, o ancora, nel caso in cui possano essere uniti alcuni elementi delle due proposte, per dare davvero risposte ai nostri cittadini.

È un piccolo grande tema che però, ormai, tocca la serenità e la qualità di vita delle nostre famiglie e dei nostri cittadini. Abbiamo il dovere di dare una risposta per dimostrare che lo Stato, anche in queste piccole cose, è in grado di prevenire, evitare, reprimere e sanzionare pratiche illegali, che non possono essere più tollerate.