12/04/2019
Emanuele Fiano
Quartapelle Procopio, Scalfarotto, Serracchiani, Paita, Bruno Bossio, Rossi
2-00353

  I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:

   gli organi di stampa nazionali ed europei hanno pubblicato un documento ottenuto tramite e-mail da Dossier Center, organizzazione finanziata dal dissidente russo in esilio Mikhail Khodorovskij, che lo ha fatto pervenire a un pool giornalistico investigativo, composto da Repubblica, la Bbc, la tv tedesca Zdf e il giornale tedesco Der Spiegel e che proverebbe che il partito di Putin ha elaborato un piano con cinque specifiche priorità strategiche per la Russia;

   la mail inviata nel 2017 da un ex agente segreto oggi assistente di un deputato del partito di Putin al responsabile del dipartimento di politica estera del Cremlino, ha in allegato un documento d'azione in cinque punti per supportare gli interessi russi in Europa, che include una lista di partiti europei con i quali costruire una «rete informale». Per ogni singolo Paese sono elencati uno o più partiti e per l'Italia la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle;

   come noto, la delicata fase dei rapporti tra la comunità internazionale e la federazione russa, a seguito delle azioni che sono state messe in atto per compromettere o minacciare l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina, hanno spinto anche l'Unione europea, attraverso il deliberato del Consiglio dei Ministri dell'Ue, a prorogare le sanzioni nei confronti della Russia, in linea con quanto deliberato dagli Stati uniti e dal Giappone;

   secondo autorevoli analisti di politica internazionale, la strategia di Mosca sarebbe quella di creare divisioni tra Usa e Europa in ambito Nato, tra i Paesi europei e all'interno delle stesse nazioni, per indebolire o rompere il legame transatlantico, che viene considerato da Mosca una minaccia per la Russia e in particolare per la stabilità del potere putiniano;

   la strategia del piano di influenza della Federazione russa sulla politica in Europa si snoda attraverso le cosiddette «misure attive», ovvero operazioni realizzate all'estero dai suoi servizi di intelligence, che contemplano le relazioni e gli eventi organizzati da think tank, istituti di cultura e diplomazia, l'influenza esercitata su giornalisti e politici italiani, le attività sui social media più volte citate e le campagne condotte attraverso i propri media come Sputnink e RT;

   più volte il Partito Democratico ha chiesto spiegazioni, tramite atti parlamentari, ai membri del Governo circa le relazioni, a volte ambigue, intercorse con il Governo di Mosca o, ad esempio, per inchieste che hanno denunciato i tentativi di hacheraggio russo per le prossime elezioni europee o per il patto che sarebbe stato sottoscritto nel marzo 2017, a Mosca, tra il segretario della Lega, Matteo Salvini, e il vicesegretario del partito Russia Unita, Sergey Zhleznyak nel quale i due partiti si sarebbero impegnati a promuovere le relazioni tra le due parti, con seminari, convegni, viaggi e basato su un cosiddetto «partenariato paritario e confidenziale», o per presunte forme di sostegno economico a favore del partito guidato dal segretario Salvini;

   molte prese di posizione e dichiarazioni di esponenti dei partiti di maggioranza del Governo — e della Lega in modo sistematico — farebbero supporre che si sia effettivamente dato corso alle direttive del citato documento russo –:

   se i Vicepresidenti del Consiglio Salvini e Di Maio siano stati a conoscenza di quanto descritto in premessa e se vi possano essere stati tentativi di condizionamento delle scelte dell'Esecutivo, da parte di soggetti estranei al nostro sistema costituzionale, con possibili rischi di mettere in discussione la sicurezza nazionale.