Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
il 16 dicembre 2024 è arrivata la richiesta di risarcimento danni per «diffamazione a mezzo stampa» al giornalista Giulio Cavalli da parte del Ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara che rivendica, secondo quanto riporta lo stesso Cavalli, di avere «orientato l'azione del dicastero presieduto al rafforzamento del ruolo della scuola, quale primo pilastro della formazione delle giovani generazioni, alla responsabilità sociale, con al centro lo studente e la cultura del rispetto della persona, dei diritti di ciascuno e dei meriti individuali durante il percorso scolastico, scevri da valutazioni di carattere soggettivo quali, tra tutte, la fede religiosa»;
l'articolo contestato «La battaglia di Valditara contro le feste "non riconosciute"», scritto per La Notizia il 15 aprile 2024, nel quale, in particolare, il Ministro non gradisce l'opinione espressa nel paragrafo finale: «Ci sono altri due aspetti non secondari. Non sono "feste riconosciute" nemmeno il cosiddetto martedì grasso che corrisponde alla chiusura delle scuole e non sono "feste riconosciute" nemmeno i giorni di ponte che abitualmente collegano il Natale al Capodanno. Infine c'è l'avversione (inutile, come abbiamo visto) alle altre fedi religiose e tradizioni. Quest'ultima è una pratica che non ha nulla a che vedere con le leggi ma è molto di questo tempo e di questo Governo e si chiama razzismo»;
a giudizio dell'interrogante questa vicenda s'inserisce in una pratica che si sta diffondendo sempre di più da parte di chi ha un ruolo di Governo, ovvero di utilizzare il mezzo della querela in tutte quelle occasioni in cui si vuole manifestare dissenso rispetto alle opinioni espresse da chi svolge il suo lavoro di cronista;
a titolo di esempio si cita la querela dell'allora Viceministro Galeazzo Bignami sempre al giornalista Cavalli per l'articolo «La doppia morale di Matteo e Giorgia, vedono l'antisemitismo ovunque tranne che in casa loro» pubblicato su La Notizia;
di esempi purtroppo ve ne sono tanti infatti lo stesso giorno il Ministro Valditara ha querelato anche lo scrittore Nicola Lagioia per alcune opinioni espresse in una trasmissione televisiva;
a giudizio dell'interrogante questa pratica da parte di chi detiene il potere e si trova già in una posizione di forza dettata appunto dalla carica ricoperta, rischia seriamente di comprimere il dibattito democratico nel nostro Paese –:
se non ritenga che la pratica della querela per diffamazione da parte di chi ricopre incarichi di Governo nei confronti di giornalisti ed intellettuali sia lesiva delle basilari libertà di espressione del pensiero che sono fondanti della nostra democrazia e quindi incompatibili con la Costituzione repubblicana, su cui hanno giurato all'atto della nomina.