23/09/2024
Marco Sarracino
BRAGA, CARÈ, CIANI, CUPERLO, CURTI, DI BIASE, FERRARI, FORATTINI, FURFARO, GHIO, GIRELLI, GNASSI, GRAZIANO, GRIBAUDO, GUERINI, IACONO, LACARRA, LAUS, MADIA, MAURI, UBALDO PAGANO, PORTA, PRESTIPINO, QUARTAPELLE PROCOPIO, ROGGIANI, ROMEO, ANDREA ROSSI, SCARPA, SCOTTO, SERRACCHIANI, SIMIANI, STUMPO, TABACCI, BOLDRINI, FASSINO, GUERRA e LAI
3-01436

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   si apprende da notizie di stampa che il Clep, il comitato per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni presieduto dal Professor Sabino Cassese per la definizione dei Lep sarebbe convocato per il 25 settembre 2024;

   in questa riunione il Clep dovrebbe approvare un fondamentale documento propedeutico alla determinazione dei fabbisogni e quindi dei diritti in ottica autonomia differenziata;

   sempre da notizie di stampa, si prevederebbe che i fabbisogni dei costi standard sarebbero determinati sulla base delle caratteristiche dei territori, del clima, del costo della vita e della demografia;

   alla luce di questo impianto, ove confermato, ci troveremmo di fatto ad una differenziazione dei diritti sulla base di criteri che andrebbero a mortificare le aree interne e il Mezzogiorno;

   è noto infatti che nelle aree interne e nel Sud il costo della vita è più basso e il suo trend demografico è in piena «glaciazione» visto il costante e progressivo spopolamento, ma questo non significa che si possano produrre servizi a costi pro capite inferiori;

   subordinare la definizione dei Lep a questi criteri, così come intenderebbe fare il Clep costituirebbe ad avviso degli interroganti un pregiudizio nella declinazione dei diritti costituzionali per le popolazioni residenti nelle aree interne e al Sud, in particolare su sanità, istruzione, servizi all'infanzia e mobilità;

   in considerazione della rilevanza del presunto documento –:

   se il Governo intenda fornire chiarimenti circa l'attendibilità della notizia e se quindi sia davvero intenzione dell'Esecutivo subordinare i Lep a criteri che ad avviso degli interroganti finirebbero per assecondare una logica mortificante per le aree deboli del Paese, non solo del Mezzogiorno, riproducendo una logica di fatto «secessionista» secondo cui dove c'è maggiore ricchezza ci sono anche migliori servizi.