24/11/2023
Stefano Vaccari
FORATTINI, MARINO e ANDREA ROSSI.
3-00820

Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che:

   il 22 aprile 2022 è stato pubblicato il V bando per i contratti di filiera per il settore agroalimentare. Si tratta dell'avviso N. prot. 182458 recante le caratteristiche, le modalità e le forme per la presentazione delle domande di accesso ai contratti di filiera e le modalità di erogazione delle agevolazioni di cui al decreto ministeriale n. 0673777 del 22 dicembre 2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 marzo 2022;

   in considerazione delle richieste di proroga del termine per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni da parte delle associazioni di categoria del settore e delle rappresentanze delle imprese beneficiarie della misura, il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha successivamente stabilito, con il decreto direttoriale n. 527381 del 17 ottobre 2022, una proroga del termine della presentazione delle domande al giorno 24 novembre 2022;

   l'obiettivo è garantire una più ampia partecipazione all'avviso, nonché la definizione di progetti di maggior dettaglio, tenuto anche conto della complessità e dell'elevato numero dei beneficiari della misura;

   alla data del 24 novembre 2022 sono pervenute numero 331 domande di accesso alle agevolazioni;

   con il decreto numero 0342515 del 30 giugno 2023 è stata approvata la graduatoria dei programmi d'investimento presentati a valere sull'avviso pubblico numero 182458 del 22 aprile 2022 per i contratti di filiera e di distretto che aveva stanziato – grazie anche all'integrazione di fondi del PNRR, Piano nazionale di ripresa e resilienza – 1.203,3 milioni di euro;

   sono stati vagliati 309 progetti d'investimento, cinque soli dei quali non sono stati ammessi a contributo per mancanza di alcuni requisiti previsti dall'articolo 9 del bando, pur raggiungendo un elevato livello in graduatoria. Alcuni dei restanti 304 progetti – del valore complessivo in termini di contributi ammessi pari a oltre 5.128 milioni di euro – non hanno ottenuto integralmente il contributo richiesto e sono stati parzialmente definanziati;

   solo un quinto dei progetti ritenuti ammissibili saranno finanziati, nonostante il budget disponibile da 1.203,3 milioni di euro;

   secondo quanto previsto dall'articolo 9, comma 5 dell'avviso pubblico, entro il termine di 10 giorni dalla data di pubblicazione, cioè entro il 10 luglio 2023, gli aventi diritto dovrebbero aver presentato richiesta motivata di riesame della propria posizione in graduatoria;

   molti progetti meritevoli e strategici per lo sviluppo dell'innovazione e della competitività delle imprese emiliano-romagnole e italiane sono rimasti senza contributo. Tra le imprese escluse dal bando ci sono gruppi di grande prestigio, che rappresentano l'eccellenza del made in Italy nel settore agroalimentare, eccellenze nel settore biologico, e altre aziende molto significative in ambito agroalimentare;

   a un anno di distanza dalla scadenza del bando e dall'inizio delle procedure per l'assegnazione dei punteggi non è ancora stata pubblicata la graduatoria ufficiale definitiva;

   è importante che il Governo individui subito altre risorse attraverso fondi PNRR o bandi in ambito agroalimentare che non sono risultati particolarmente attrattivi per le aziende, per scorrere le graduatorie e finanziare più progetti possibile, per garantire la competitività delle imprese e gli investimenti. Ciò deve avvenire in tempi brevi per non mettere a rischio la riuscita di progetti spesso complessi e di grandi dimensioni, che richiedono un tempo congruo per essere realizzati –:

   quando verrà pubblicata la graduatoria definitiva e quali iniziative di competenza intenda al riguardo assumere il Ministro interrogato per individuare risorse aggiuntive e per rilanciare i programmi di investimento produttivi finalizzati al rafforzamento delle filiere produttive agroalimentari escluse dal finanziamento di cui al bando citato in premessa.

Seduta del 16 gennaio 2024

Risposta del Sottosegretario di Stato per l'Agricoltura, la sovranità alimentare e le foresste, replica di Stefano Vaccari

LUIGI D'ERAMO, ottosegretario di Stato per l'Agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste. Grazie, signor Presidente. Onorevoli deputati, riguardo a quanto rappresentato dall'interrogante, vorrei anzitutto evidenziare che il Ministero dell'Agricoltura, a fronte delle 331 domande (programmi) pervenute alla data del 24 novembre 2022, per l'accesso alle agevolazioni previste dal V bando per i contratti di filiera per il settore agroalimentare, di cui all'avviso n. 182458 del 22 aprile del 2022, ha provveduto, in soli 7 mesi, a verificare la sussistenza dei requisiti in capo ad oltre 6.500 beneficiari, essendo tale il numero dei progetti all'interno dei programmi sopra indicati.

Come previsto dal predetto bando, con decreto del 30 giugno 2023 è stata approvata la graduatoria provvisoria. Successivamente, si è reso necessario esaminare 230 richieste di riesame da parte dei proponenti, all'esito del quale è stato predisposto il decreto di approvazione della graduatoria definitiva dei programmi ammessi a valutazione, pubblicato il 12 gennaio scorso.

Entro 5 giorni da tale data verranno trasmesse le previste comunicazioni via PEC ai soggetti i cui programmi, in base al punteggio riportato ed alle risorse disponibili del Piano nazionale complementare, sono risultati idonei e immediatamente finanziabili.

Per quanto attiene al rilancio dei programmi di investimento finalizzati al rafforzamento delle filiere produttive agroalimentari, informo l'interrogante che è stato previsto un ulteriore finanziamento di oltre 2 miliardi di euro per i contratti di filiera agroalimentare, pesca e foreste, nell'ambito dell'incremento, riconosciuto dalla Commissione europea, della dotazione finanziaria delle risorse del PNRR e dei fondi del Piano Nazionale complementare destinati al settore agroalimentare.

STEFANO VACCARI, Grazie, Presidente. Io mi dichiaro parzialmente soddisfatto, perché quelle che il Sottosegretario - che ringrazio - ci ha fornito sono informazioni che avevamo già, anche per la lettura dei giornali che abbiamo fatto in queste ultime settimane.

La parziale soddisfazione ha a che fare con la preoccupazione che, rispetto a tutto ciò che è stato costruito - mi viene da dire, con un po' di problemi, alcuni lo definiscono un pasticcio - riguardo all'organizzazione dei lavori, all'assegnazione dei punteggi e alle procedure, un po' anomale, che si sono seguite, innanzitutto i 690 milioni di euro, che sono l'unica fonte certa al momento a disposizione, ma soprattutto i percorsi e gli iter di ricorso che tante filiere hanno presentato sia contro la graduatoria provvisoria sia contro la graduatoria definitiva, rischiano di inficiare l'esito di questo bando, che ha un'importanza strategica già individuata, in primis, dal Governo Draghi rispetto all'impostazione iniziale del PNRR e, successivamente, come anche noi avevamo chiesto. Infatti, le risorse stanziate, i 690 milioni di euro, erano ampiamente insufficienti e quindi è stato necessario integrarle, per non lasciare a secco tantissime domande, rispetto a quelle che con i 690 milioni, cioè 39 posizioni, sarebbero attualmente finanziabili. E siccome i finanziamenti vanno spesi entro la fine del 2026 e fino alla fine di maggio 2024 si rimarrà in uno stallo derivante dai numerosi ricorsi presentati, è indubbio che siamo molto preoccupati sui tempi e sull'esito di queste procedure. Infatti, nel caso in cui il tribunale amministrativo riconosca responsabilità in capo al Ministero, è chiaro che tutta la graduatoria complessiva dovrebbe essere rimodulata e, quindi, i tempi di attuazione dei singoli progetti necessariamente slitterebbero. E ovviamente questo andrà a detrimento del bisogno, che le filiere che hanno presentato domanda hanno, di avere risorse in tempi certi per continuare a stare sui mercati e a sostenere, in particolar modo, dentro alla struttura della filiera, le imprese agricole produttrici.

Quindi, siamo senza dubbio preoccupati e continueremo a monitorare la questione e a spingere sul Governo affinché questa questione venga in qualche modo chiarita e risolta, perché stiamo parlando di uno degli strumenti più importanti attraverso cui è possibile sostenere, in un momento di crisi e di difficoltà, il comparto agricolo.

E quindi non ci possiamo ritenere complessivamente soddisfatti perché questo lavoro poteva essere sicuramente fatto in modo molto più chiaro e diverso e le valutazioni e i punteggi assegnati, se fossero stati dati in modo non personale, ma collegiale, come da bando, avrebbero prodotto senza dubbio un esito diverso, con certezza per le filiere che hanno fatto domanda.