11/04/2023
Marco Sarracino
3-00319

Al Ministro dell'istruzione e del merito, al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. — Per sapere – premesso che:

   il diritto all'istruzione è sancito agli articoli 33 e 34 della nostra Carta costituzionale e in particolare l'articolo 33 stabilisce che la Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi;

   purtroppo le diseguaglianze territoriali esistenti nel nostro paese rischiano di pregiudicare questo diritto mettendo a rischio il futuro formativo e professionale di intere generazioni;

   in data 6 aprile 2023 il quotidiano "La Repubblica" ha pubblicato una dettagliata inchiesta giornalistica che pone in evidenza una serie di dati drammatici che riguardano il sistema istruzione nel Mezzogiorno;

   i dati Svimez fotografano un'Italia di fatto divisa in due con al Centro-nord un tasso di abbandono medio al 10,4 per cento, mentre al sud si attesta intorno al 16,6 per cento con alcune realtà come a Napoli in cui si arriva a sfiorare il 23 per cento;

   tale macroscopica differenziazione interessa molti servizi come il tempo pieno, la mensa, le palestre, biblioteche, iniziative extracurriculari, gite scolastiche solo per citarne alcuni;

   il tempo pieno ad esempio in Italia copre circa il 50 per cento delle scuole dell'obbligo con al nord punte anche dell'80 per cento e al sud che si attesta sul 18 per cento così come nel Mezzogiorno l'80 per cento delle scuole è privo di palestre;

   il PNRR rappresenta una importante opportunità per recuperare questo gap ma c'è preoccupazione circa l'effettiva messa a terra dei progetti destinati all'obiettivo di migliorare l'infrastrutturazione scolastica e il contrasto alla dispersione e abbandono;

   per la dotazione di mense scolastiche attraverso il PNRR sono destinati circa 600 milioni mentre per iniziative di contrasto alla dispersione in campo ci sono a disposizione ben 1,5 miliardi di euro;

   purtroppo il combinato disposto di carenza di personale amministrativo nelle scuole e le note criticità presenti nei comuni rischiano di pregiudicare gli obiettivi previsti per il 2026;

   territorialmente, in particolare per quanto concerne l'area di Napoli, il Governo precedente aveva siglato un patto educativo in grado di coinvolgere amministrazioni pubbliche, enti locali, terzo settore per un migliore e più efficace uso delle risorse partendo da una impostazione dal basso e non verticistica soprattutto nelle aree periferiche e a maggior rischio;

   di queste iniziative sembra essersi persa traccia, con il conseguente rischio di veder compromesse buone pratiche e interventi di rilancio della scuola pubblica;

   bisogna evitare che nascere in luoghi diversi possa determinare forme diverse di accesso a servizi fondamentali come l'istruzione e soprattutto a forme diverse e penalizzanti di cittadinanza;

   il quadro rischia di essere ancora più preoccupante se questi dati si proiettano a valle del disegno di legge di autonomia differenziata presentato dal Governo –:

   quali iniziative intenda porre in essere il Governo al fine di contrastare il fenomeno dell'abbandono scolastico nel Mezzogiorno, nonché quale sia lo stato di attuazione dei progetti legati al PNRR, e se non si intenda attivare una apposita cabina di regia con regioni ed enti locali, coinvolgendo anche il terzo settore e il privato sociale, con l'obiettivo di non perdere le risorse stanziate e di migliorare gli standard infrastrutturali e formativi della scuola pubblica, assicurando il pieno rispetto del dettato costituzionale e del diritto all'uguaglianza che non può differenziarsi geograficamente.