22/02/2022
Piero De Luca
3-02769

Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   Logista Italia S.p.a., società del gruppo spagnolo leader nella distribuzione di prodotti e servizi per i rivenditori di prossimità in Europa meridionale e principale distributore dei tabacchi in Italia, il 3 febbraio 2022 ha annunciato improvvisamente la chiusura del sito di smistamento di Maddaloni (CE) prevista per il prossimo ottobre, e la dislocazione delle attività presso quello di Anagni (FR), senza tuttavia presentare né piani industriali, né garanzie occupazionali per i 108 lavoratori, diretti e indiretti, ivi impiegati;

   la chiusura dello stabilimento di Maddaloni segue quella del sito di Bologna, avvenuta la scorsa estate e nota per essere stata comunicata ai dipendenti all'ultimo momento via Whatsapp, nonostante la stessa società avesse affermato, a dicembre 2020, di non aver intenzione di chiudere alcun sito di deposito in Italia;

   tale chiusura è stata successivamente motivata da Logista Italia (che ad oggi ha quattro siti produttivi in Italia – Tortona, Anagni, Maddaloni e Catania – e circa 600 addetti) con la necessità di incrementare i profitti a fronte di minori guadagni, sebbene la società non abbia registrato alcun calo di fatturato o difficoltà economiche, bensì un incremento degli utili, negli ultimi tre anni, chiudendo il periodo 2021/2022 con un valore Ebit consolidato (misura del risultato operativo prima della deduzione degli oneri finanziari e delle imposte) di oltre 97 milioni di euro, anche grazie al sacrificio dei lavoratori che si sono prestati a turni straordinari per garantire, anche durante l'emergenza sanitaria, un approvvigionamento costante di sigarette (anche elettroniche) in tutto il Centro Sud;

   la decisione della società parte del gruppo spagnolo, la quale opera con autorizzazione dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli di Stato, in un settore peraltro a rischio di contraffazione e contrabbando e della relativa perdita di gettito fiscale, appare inserita in un'operazione di progressiva dismissione dei siti produttivi italiani, priva di un chiaro disegno industriale e di misure di salvaguardia occupazionale, effettive e sostenibili per i lavoratori;

   la chiusura dello stabilimento di Maddaloni, che invece potrebbe essere implementato come piattaforma logistica nell'ambito dell'area interportuale di Maddaloni-Marcianise, rischia inoltre di minare ulteriormente un territorio già soggetto al declino del tessuto produttivo e a gravi problematiche occupazionali, in un periodo ancora segnato dalla crisi pandemica;

   il giorno 11 febbraio 2022 si è tenuto, in regione Campania, il tavolo convocato sulla vertenza in questione, cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, dei sindacati e della Logista Italia, a conclusione del quale la società ha reso noto che comunicherà le sue intenzioni nella successiva riunione, convocata per il 22 febbraio 2022, mentre i sindacati hanno ribadito la richiesta della revoca, o quantomeno della sospensione, della decisione di chiudere il sito di Maddaloni;

   con un comunicato unitario del 16 febbraio 2022, i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno annunciato lo sciopero in tutti e quattro i siti produttivi della Logista Italia per il 21 febbraio 2022 e un presidio a Roma presso la sede del Ministero dello sviluppo economico, contro la chiusura e a sostegno dei lavoratori –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda porre in essere, in considerazione della rilevanza strategica della succitata attività, svolta nel monopolio statale dei tabacchi, e in particolare se intenda attivare in tempi rapidi un tavolo istituzionale, con tutti i soggetti interessati, al fine di salvaguardare la permanenza del sito produttivo di Maddaloni e i lavoratori ivi impiegati, in ogni caso adottando le iniziative di competenze affinché Logista Italia quantomeno presenti in tempi rapidi un piano industriale che garantisca gli attuali livelli occupazionali.